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Una casa di là dal mare

by Beatrice Raveggi

Pages 2 and 3 of 81

Una casa al di là del mare
incontro
con la prof.ssa Daniela Velli e
Claudio Bronzin, testimone della strage di Vergarolla
classe 3D
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Il 29 aprile 2022 la classe 3D, per approfondire gli eventi storici degli esuli istriani, fiumani e dalmati, cui è dedicato il Giorno del Ricordo, ha ospitato la prof.ssa Daniela Velli, esule di seconda generazione ed esperta nella storia del confine orientale, e Claudio Bronzin, testimone vivente della strage di Vergarolla.
Sono state due ore di attenzione e silenzio. I ragazzi hanno colto l'importanza dell'argomento e si sono emozionati al racconto dei fatti vissuti, e di quel ricordo ancora così vivo negli occhi e nella voce di un esule di prima generazione.
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Dalle suggestioni lasciate dalla canzone Magazzino 18 di Simone Cristicchi, fino al racconto emozionato e partecipe della Prof.ssa Velli, nel ricordare il padre e la nonna, il loro viaggio di ritorno, la casa di famiglia ritrovata e non più loro, quel nonno morto di nostalgia, la storia di quegli anni, troppo a lungo dimenticata, è passata ai ragazzi in una lingua viva e significativa.
qui raccogliamo alcuni loro commenti
Oggi a scuola ho avuto la fortuna di intervistare Claudio Bronzin, un sopravvissuto all’esodo istriano, prima della storia di Claudio la Prof.ssa Velli ha fatto un’introduzione e spiegazione dell’esodo riportando anche episodi della sua storia legata all’accaduto. Dopo l’introduzione, Claudio ha iniziato a raccontare della sua storia, di come da bambino si sia ritrovato a subire l’odio è il ripudio per colpe che non aveva e non esistevano, solo perché italiano, Claudio veniva perseguitato, e viveva nel terrore.Claudio abitava a Pola, e là aveva i suoi amici, la sua famiglia e la sua vita, finché il 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla, in cui c’era una mostra di italianità, mentre Claudio lascia i suoi amici e va sul ponte, sente una grande esplosione, e infine vede un grande fumo. Sulla spiaggia era scoppiata una carica di esplosivo, Claudio incredulo.
Vede sangue, pezzi di carne, e persone morte, tutto questo solo perché le vittime erano italiane. In quel momento mi sono immedesimato in Carlo, ho pensato a tutti i miei amici che di colpo, saltano in aria per un motivo assurdo, vedere i loro pezzi in giro, i gabbiani che banchettano con i loro resti, e la mia famiglia nel panico divisa e preoccupata. Claudio ha colpito tutti i miei compagni, perché questa storia, non è stata spiegata, ma raccontata. Vedere un uomo di 87 anni che racconta di come ha rischiato la vita alla nostra età per questa cosa, ti fa sentire fortunato, benedetto. Claudio anche in quel momento si emozionava nel dire che in Italia la scuola non era facile, e che alla fine era passato dopo tante bocciature, e si commuoveva di ogni piccola cosa successa dopo Vergarolla. Ci ha fatto comprendere che questi eventi ti fanno apprezzare e vedere la vita in modo diverso.

Aldo Barelli
Claudio Bronzin un libro vivente sulla strage di Vergarolla e gli esuli Istriani


Venerdì 29 aprile, presso la scuola “Spinelli”, gli alunni della 3a D hanno incontrato la professoressa Velli che ha raccontato una triste esperienza che ha coinvolto i suoi familiari residenti, nel lontano dopo guerra, nella penisola istriana. La professoressa, partendo dai racconti dei suoi familiari, ci ha riportato ciò che succedeva agli italiani, non comunisti, che abitavano nella regione del Friuli Venezia Giulia e nella confinante penisola dell’Istria, perseguitati da Tito un rivoluzionario e poi dittatore della Jugoslavia.
I partigiani jugoslavi detti “titini” avevano l’ordine di arrestare i sospettati italiani fascisti. Venivano presi dalle loro case di notte, arrestati e poi portati nei campi di prigionia per poi essere uccisi nelle foibe.
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