Techno poetry

L’importanza di Dante Dante Alighieri è considerato il maggiore scrittore italiano. La sua opera è la più importante sintesi della storia, del pensiero, della politica e della società del Medioevo (teorie teologiche e filosofiche, scontro tra guelfi e ghibellini) e testimonia il passaggio dall’Italia dei comuni a quella delle signorie, unendo cultura laica e religiosa, cultura alta e popolare. Grazie a Dante, Petrarca e Boccaccio l’Italia raggiungerà un primato culturale destinato a durare almeno fino al Rinascimento e il volgare di questi tre autori, il tosco-fiorentino, diventerà la base della nostra lingua, mentre gli altri si trasformeranno in dialetti.&nbsp; Dante è comunemente considerato il padre della letteratura e della lingua italiane, ma è doveroso segnalare che nelle sue opere, soprattutto nella Commedia, si trovano anche parole provenienti da diversi volgari. Petrarca e Boccaccio, invece, usarono solo il tosco-fiorentino: per questo nel ‘500 lo studioso Pietro Bembo, nelle Prose della volgar lingua, indicherà Petrarca come riferimento per la nostra poesia e Boccaccio per la nostra prosa.

Dante Alighieri Google immagini

In ciascuna delle tre cantiche l’autore sperimenta un livello linguistico e stilistico: per l’Inferno usa un linguaggio umile, per il Purgatorio un linguaggio medio, per il Paradiso un linguaggio sublime. Di conseguenza è possibile affermare che in realtà lo stile umile non è stato utilizzato in tutta l’opera. Per questo si parla di pluristilismo dantesco. La Divina Commedia, inoltre, pur essendo scritta in volgare fiorentino (la base del nostro italiano: per questo Dante viene riconosciuto come padre della lingua italiana), comprende anche parole di altri volgari e latinismi. Per questo si parla di plurilinguismo dantesco. Come è già possibile intuire dalla struttura dell’opera, nella Divina Commedia la numerologia è molto importante: Dante utilizza in particolare l’uno, il numero di Dio, e il tre, il numero della trinità. Importante anche il sette (si pensi alla durata del viaggio). Questi numeri nel corso del viaggio, inoltre, contribuiscono a determinare una particolare struttura dell’universo. Le tre schiere di anime, a loro volta divise in tre gruppi in ogni cantica, sono distribuite all’interno dei tre regni dell’oltretomba.

La selva oscura Google immagini

La poesia comico-realistica In Toscana intorno alla fine del ‘200 si sviluppò la poesia comico-realistica, il cui maggior interprete fu Cecco Angiolieri, un uomo ribelle e sregolato. Le principali caratteristiche della poesia comico-realistica sono: ●il rifiuto dell’amore cortese, sostituito da una visione fisica e carnale della figura femminile; ●l’ambientazione reale e la quotidianità (l’osteria, la taverna, il gioco d’azzardo, le risse); ●l’esaltazione delle ricchezze materiali; ●l’utilizzo della parodia per ridicolizzare la poesia cortese (come aveva già fatto Cielo d’Alcamo in Sicilia). Dai versi di questi poeti è possibile ricostruire il contesto della società comunale toscana dell’epoca.

Il Dolce Stil Novo Lo Stilnovismo (o Dolce Stil Novo), il cui caposcuola fu il bolognese Guido Guinizzelli, fu la più importante corrente lirica del ‘200, che si sviluppò a Firenze con Guido Cavalcanti e con il Dante Alighieri della Vita nova, prosimetro (genere letterario in cui si alternano parti in poesia e parti in prosa) nel quale l’autore parla del suo amore per Beatrice. Come evidenziano gli aggettivi, si tratta di uno stile: -nuovo rispetto alla poesia cortese; -dolce per l’utilizzo di un linguaggio armonioso, melodico e musicale. In merito ai contenuti, lo Stilnovismo si distingue per: ●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;il tema dell’amore come esperienza religiosa; ●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;la figura della donna-angelo; ●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;la ripresa di concetti filosofici. La donna-angelo è una mediatrice che permette al poeta di avvicinarsi a Dio e quindi di perfezionarsi moralmente e di purificarsi intimamente. Solo un animo nobile, però, può sperimentare questa forma di amore. Di conseguenza vengono meno tutti i valori gerarchici del sistema feudale presenti nella poesia cortese, poiché la nobiltà non è più una regola sociale, ma diventa una qualità interiore.

La collocazione della anime permette a Dante di analizzare la situazione storica, politica e sociale dell’epoca (aggiungendo anche profezie), di classificare vizi e virtù umane e di esprimere giudizi morali basati sulle sue idee e sulle sue esperienze. Le pene attribuite ai vari peccatori seguono la legge del contrappasso, che prevede di infliggere sofferenze contrarie o analoghe alla colpa. Il viaggio immaginario di Dante inizia con lo smarrimento del poeta nella “selva oscura” del peccato e con il successivo incontro delle tre fiere (belve), ostacoli alla salvezza: una lonza (simbolo della lussuria), un leone (simbolo della superbia) e una lupa (simbolo dell’avarizia). Sulla porta dell’Inferno Dante legge la scritta “lasciate ogni speranza o voi ch’intrate”, prima di incontrare gli ignavi (coloro che credettero di vivere senza fare il bene purché non facessero il male) nell’antinferno e successivamente Caronte, traghettatore delle anime sul fiume Acheronte. Prima del vero e proprio Inferno, nel primo cerchio c’è il limbo, che ospita i pagani e i non battezzati, compreso Virgilio.

La Divina Commedia La Divina Commedia è un poema scritto da Dante Alighieri. Il termine Commedia indica il genere (ogni commedia ha un inizio negativo e un lieto fine) e lo stile utilizzato, considerato umile dall’autore. Nel ‘300 Giovanni Boccaccio, grande estimatore di Dante, attribuì all’opera l’aggettivo “divina”, in seguito aggiunto stabilmente al titolo dagli editori del ‘500. La Divina Commedia è un poema allegorico (da interpretare) e didascalico (che contiene insegnamenti) scritto in terzine di endecasillabi a rima incatenata (ABA BCB CDC) e composto da 100 canti divisi in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso, ognuna delle quali comprende 33 canti, con l’aggiunta di un canto introduttivo (con funzione proemiale) che fa parte dell’Inferno.

Dante, tipico autore medievale (visione religiosa), confuso dal peccato, immagina di compiere un viaggio nei regni dell’oltretomba per ritrovare la via del bene (Dio). Il viaggio dura una settimana. Ad accompagnarlo ci sono tre guide: il poeta latino Virgilio (fino alla fine del Purgatorio), simbolo della ragione; Beatrice, donna amata dall’autore e simbolo della grazia e della teologia; San Bernardo, maestro di spiritualità, che introduce Dante alla visione di Dio. La Divina Commedia si basa su ragionamenti teologici e filosofici, collegati alla realtà e al periodo storico in cui viveva il poeta.

I poeti siciliani imitavano i trovatori provenzali: ripresero il tema dell’amor cortese, escludendo però i temi sociali e politici trattati dai francesi. Il siciliano utilizzato era una lingua poetica artificiale usata solo a corte. I più importanti poeti siciliani furono Jacopo o Giacomo Da Lentini, inventore del sonetto (componimento poetico di 14 versi endecasillabi rimati secondo uno schema preciso e divisi in due quartine e due terzine) e Cielo d’Alcamo, autore di Rosa fresca aulentissima, un testo che fa eccezione per la parodia verso la poesia cortese, in cui il tema amoroso è trattato in maniera comica. Solo uno tra i testi dei poeti siciliani è giunto fino a noi in lingua originale, perché gli altri furono ripresi, trascritti e toscanizzati dai poeti toscani chiamati per questo siculo-toscani.

I poeti siculo-toscani Nella seconda metà del ‘200, dopo la morte di Federico II, la&nbsp;poesia cortese si diffuse anche a Bologna e in Toscana, risalendo dalla Sicilia lungo quella che i critici hanno chiamato dorsale lirica. I poeti toscani, chiamati per questo motivo siculo-toscani, agirono in due modi: ●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;trascrivendo e traducendo i testi dei poeti della scuola siciliana (per questo solo uno è giunto fino a noi in lingua originale, mentre gli altri sono in volgare tosco-fiorentino); ●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;imitando i poeti siciliani. Il principale autore di questa scuola era Guittone d’Arezzo, che influenzò anche altri poeti detti appunto guittoniani.

Il Purgatorio è caratterizzato da pene meno gravi e da sentimenti positivi: canti affettuosi, amicizie, memorie, misericordia (compassione) data e ricevuta, nella luce del perdono di Dio. Dopo le anime degli scomunicati e dei pentiti si trovano le sette cornici, che rappresentano i sette peccati capitali.&nbsp;

Nel Paradiso prevalgono i temi teologici. Vi sono nove cieli (della luna, di Mercurio, di Venere, del sole, di Marte, di Giove, di Saturno, delle stelle fisse, primo mobile), in cui si trovano altrettante categorie di spiriti, mentre al vertice della costruzione celeste vi è l'Empireo, sede della candida rosa dei beati (tra cui Maria) e dei nove cerchi angelici, con Dio al centro. La visione di Dante conclude il poema: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”.

Indice Introduzione&nbsp; Metodologie didattiche e fasi di lavoro&nbsp;&nbsp; Gruppo 1 – Le origini della poesia volgare italiana&nbsp;&nbsp;&nbsp; Gruppo 2 – Dante Alighieri&nbsp;&nbsp;&nbsp; Gruppo 3 – Francesco Petrarca Video finale Backstage Bibliografia&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

FRANCESCO PETRARCA La vita Francesco Petrarca (Francesco di Petracco) nacque ad Arezzo nel 1304. Il padre Petracco, notaio, come Dante era stato esiliato da Firenze perché guelfo di parte bianca. Dopo il trasferimento ad Avignone, nuova sede papale nel periodo della cattività avignonese, avvenne l’incontro con Laura, che non ricambiò mai l’amore di Petrarca. Nonostante la vocazione letteraria, il poeta compì studi giuridici a Bologna con il fratello Gherardo per volontà del padre. Petrarca si staccò dal mondo delle lotte comunali ed entrò nella nuova realtà delle signorie. Dopo essere diventato chierico (i voti non gli impedirono di avere relazioni amorose e figli), infatti, egli compì viaggi in Italia e in Europa svolgendo incarichi diplomatici, soprattutto per la nobile famiglia romana dei Colonna, ma recandosi spesso nella sua casa a Valchiusa per dedicarsi allo studio e alla scrittura.

Petrarca riuscì anche a ottenere la laurea poetica, ma la decisione del fratello di diventare monaco lo portò a una delle sue molteplici crisi spirituali. Dopo la morte di Laura a causa della peste del 1348, il poeta conobbe Giovanni Boccaccio. Nell’ ultima parte della sua vita Petrarca si ritirò ad Arquà, sui colli Euganei, dove morì nel 1374.

Il personaggio di Laura, a differenza degli stilnovisti, è rappresentato come una creatura terrena e non come una figura spirituale. Oltre alla figura di Laura, il poeta mette al centro del Canzoniere il proprio io lirico, trattando i seguenti temi: - profondità e contraddizioni della psicologia umana; - passioni terrene; - inquietudine; - senso di colpa; - solitudine; - desiderio di gloria; - amore. Importante rilevare le differenze tra il linguaggio di Petrarca e quello di Dante, un altro protagonista della poesia medievale. Il linguaggio della Divina Commedia, infatti, è multiforme, perché si passa dal registro comico al tragico e, oltre al tosco-fiorentino, Dante utilizza parole provenienti da altri volgari (plurilinguismo e pluristilismo dantesco); il linguaggio del Canzoniere, invece, è elegante, semplice e selezionato, perché Petrarca utilizza solo le parole del tosco-fiorentino accuratamente selezionate e funzionali alla poesia (monolinguismo e monostilismo petrarchesco).&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Il petrarchismo Il petrarchismo indica l’imitazione della poesia di Francesco Petrarca. Il petrarchismo si diffuse in tutta Europa a partire dalla fine del ‘300, nel ‘400, ma soprattutto nel ‘500, grazie alle tesi di Pietro Bembo. Il tema principale del petrarchismo è l’amore, inteso come desiderio e contemplazione di una bellezza ideale che racchiude i concetti di verità e perfezione. Molti autori italiani hanno ripreso la poesia di Petrarca: Matteo Maria Boiardo, Angelo Poliziano, Lorenzo De’ Medici (detto Il Magnifico) e perfino il grande artista Michelangelo Buonarroti. Petrarca e il petrarchismo hanno trovato fortuna anche nel Novecento e sono arrivati fino a noi, influenzando la storia della poesia italiana e creando una linea espressiva che ha attraversato i secoli.

Il Canzoniere Il Canzoniere è una raccolta di rime in lingua volgare scritta da Francesco Petrarca, poeta laureato, ossia incoronato d’alloro, simbolo della conoscenza. Il termine “canzoniere” indica un insieme di poesie. Il titolo originale scelto dall’autore è però Rerum Vulgarium Fragmenta (frammenti di scritti in lingua volgare). Questo titolo evidenzia il senso dell’opera: la parola “fragmenta”, riferita alla natura del Canzoniere, riconduce all’intimità del poeta. Nel ‘300, infatti, Petrarca fu tra i primi scrittori a riunire i propri testi in un libro, il quale era composto da rime sparse, più numerose rispetto alla Vita nuova di Dante, che non era una vera raccolta di poesie, ma un prosimetro (insieme di poesie e prose).&nbsp;

Petrarca non basa il Canzoniere solo sul tema religioso, ma principalmente sulle proprie esperienze personali, rappresentando il suo dissidio interiore, ossia l’essere diviso tra fede (purezza, umiltà) e passioni terrene (amore e gloria poetica). La raccolta è composta da 366 testi (317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali), che Petrarca sistemò fino alla fine dei suoi giorni. L’idea di una poesia al giorno, simile a una preghiera, proveniva dalla cultura religiosa del Medioevo e avvicina l’opera al genere diaristico. Il libro è diviso in due parti: rime in vita e rime in morte di Laura. L’evento determinante è quindi la morte della donna amata dal poeta, avvenuta a 21 anni durante l’epidemia di peste del 1348.&nbsp;

La vita di Francesco d’Assisi Francesco di Pietro di Bernardone nacque ad Assisi nel 1181 o nel 1182. Il padre, ricco mercante, tornato da un viaggio di lavoro in Francia, decise di cambiare il nome del figlio da Giovanni a Francesco, in onore della moglie transalpina. Francesco ricevette una buona educazione e imparò il francese e il latino. Partecipò alla guerra tra Assisi (ghibellini) e Perugia (guelfi) e fu fatto prigioniero per un anno. Tentò poi di partire per la IV crociata organizzata da papa Innocenzo III, ma non ci riescì a causa di una malattia. Dopo aver rinunciato all’eredità, si spogliò dei suoi averi davanti al vescovo di Assisi, e iniziò a condurre una vita povera e umile. Fondò l’ordine mendicante dei francescani e successivamente, insieme a Chiara d’Assisi, il primo monastero di clarisse francescane. Tra il 1224 e il 1226 Francesco scrisse il Cantico di Frate Sole, prima di morire per malattia alla Porziuncola il 4 ottobre 1226.

La scuola siciliana La scuola siciliana fu attiva intorno alla metà del ‘200 e rappresentò, insieme alla poesia religiosa, uno dei primi esempi di letteratura volgare in Italia. I poeti siciliani, anche se non erano tutti siciliani di nascita, facevano parte della corte di Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. Questi poeti erano funzionari (giudici, notai, amministratori), ma partecipavano anche alle attività promosse dall’imperatore, che amava molto la cultura e decise di diffonderla all’interno della sua corte di Palermo.

Federico II di Svevia Google immagini

Metodologie didattiche e fasi di lavoro Le metodologie didattiche utilizzate sono state il Brainstorming, la Flipped classroom e il Cooperative learning. La classe 3°B PIA ha scelto il titolo del progetto, poi le dieci allieve sono state divise in gruppi (due da tre e uno da quattro), a ognuno dei quali è stato assegnato un argomento da trattare. A ciascun membro del gruppo è stato affidato un ruolo da ricoprire tra capogruppo, segretario e motivatore. Inizialmente ogni gruppo ha letto, analizzato e commentato un testo poetico appartenente al periodo storico in questione, prima di occuparsi di riassumere i contenuti riguardanti la vita, lo stile, la poetica e le opere di ogni autore o le caratteristiche dei vari movimenti letterari. In questa fase è stato fondamentale il supporto della docente Teresa Biagioli. Successivamente i materiali prodotti sono stati corretti e rielaborati in classe insieme all’insegnante, con l’obiettivo di mettere a fuoco gli snodi principali sui quali concentrare successivamente le interrogazioni e le valutazioni

finali, per le quali si è tenuto conto anche dell’approccio alla materia di studio, del metodo di lavoro e dell’impegno dimostrato in itinere. Infine ogni gruppo ha prodotto una presentazione in Power point e realizzato un video con la tecnica del Green screen (Chroma key) recitando uno dei testi studiati. In tal caso la classe ha avuto la possibilità di apprendere alcune tecniche base di respirazione e di lettura espressiva grazie all’intervento del professore e Maestro di canto Silvio Catalini. Grazie al professor Luca Menghi, inoltre, è stato possibile utilizzare al meglio la piattaforma Google classroom. Gli ultimi passaggi sono stati il montaggio dei video e la realizzazione di questo e-book, che riassume le diverse fasi di sviluppo del progetto riportandone i principali contenuti.

LA POESIA VOLGARE E LE ORIGINI DELLA LETTERATURA ITALIANA La poesia religiosa La prima manifestazione della nostra letteratura è legata alla religione. Nel XIII secolo tra Umbria e Marche si sviluppò un movimento di rinnovamento religioso che sottolineava il valore della povertà. In questo contesto nacque un’importante corrente di poesia religiosa, scritta in volgare per facilitare la comprensione da parte del popolo. Un’opera rappresentativa è il Cantico di frate Sole di Francesco d’Assisi, basato su un messaggio di povertà e semplicità evangelica. Un altro protagonista fu Jacopone da Todi, che sperimentò il nuovo genere della lauda.

Francesco d'Assisi Google immagini

L’importanza di Petrarca Se Dante è un uomo tipico del Medioevo, Petrarca, collezionista di opere e ricercatore presso le biblioteche di tutta l’Europa, è un humanista ante litteram, cioè un anticipatore dell’Umanesimo rinascimentale, corrente culturale che si svilupperà tra il ‘400 e il ‘500, basata sulla ricerca, la riscoperta e lo studio dei testi classici (opere greche e latine). Nel Medioevo gli autori antichi erano considerati dei modelli da seguire, ma in funzione della religione. Nonostante il valore della fede, Petrarca rifiutò di interpretare i classici in modo simbolico e allegorico; al contrario utilizzò un approccio storico e scientifico e per questo è considerato il primo filologo moderno (studioso di testi letterari). La filologia è un mezzo per comprendere l’umanità. Infatti nel Rinascimento al centro del mondo ci sarà l’uomo e non la fede, al contrario del Medioevo.&nbsp;

Francesco Petrarca Google immagini

Bibliografia - Di Sacco, Paolo, Incontro con la letteratura. Dal Medioevo al Rinascimento, Pearson, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano – Torino, 2015. -&nbsp;Montanari, Massimo, Il tempo e le cose. Storia dal Medioevo al Seicento, Laterza, Bari, 2014. - Dispense scolastiche. - Google immagini.

Jenny Zaka e Xhevrije Dauti 3°B PIA

DANTE ALIGHIERI La vita Dante Alighieri (Dante di Alighiero) nacque a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà locale. Rimase presto orfano di madre, mentre il padre Alighiero morì quando il poeta ebbe da poco superato i 18 anni di età. Si formò studiando le arti del trivio e del quadrivio, leggendo autori latini e francesi e frequentando il maestro Brunetto Latini. Nel 1285 sposò Gemma Donati, da cui ebbe tre figli. In questo periodo si avvicinò allo Stilnovismo e incontrò Beatrice di Folco Portinari, che morì nel 1290 senza ricambiare mai il suo amore. In seguito a un periodo di traviamento, Dante partecipò attivamente alla vita politica di Firenze schierandosi con la fazione dei guelfi bianchi (moderati e sostenitori di un equilibrio tra il potere spirituale del papa e il potere politico dell’imperatore), nata dopo la sconfitta dei ghibellini (sostenitori dell’imperatore).

In seguito al trionfo dei guelfi neri (sostenitori del papa, a cui riconoscevano anche il potere politico, oltre a quello spirituale) Dante, che si era opposto alla politica di papa Bonifacio VIII, venne condannato all’esilio con l’ingiusta accusa di baratteria, ovvero di uso illecito di denaro pubblico. Il poeta fu così costretto a spostarsi continuamente in varie parti d’Italia fino alla morte. Tra le personalità più importanti che lo ospitarono ci fu la Cangrande della Scala di Verona, a cui dedicò la cantica del Paradiso della Divina Commedia. Dopo aver rifiutato un’amnistia, Dante si trasferì a Ravenna, dove morì nel 1321 e dove è ancora sepolto.

Nell’Inferno ci sono le anime dei dannati, divise in: - incontinenti (tra cui i lussuriosi Paolo e Francesca); - violenti; - fraudolenti. Nel Purgatorio ci sono i penitenti, divisi in: - coloro che orientarono il loro amore al male (superbi, invidiosi, iracondi); - coloro che amarono troppo scarsamente il bene (accidiosi); - coloro che troppo apprezzarono i beni terreni (avari e prodighi, golosi, lussuriosi). Nel Paradiso ci sono i beati, divisi in: - spiriti mondani (che non adempirono ai voti, che operarono per conseguire onore e fama, che agirono spinti dall’amore); - spiriti attivi (sapienti, combattenti per la fede, giusti); - spiriti contemplativi.

Il nove è il numero della Trinità moltiplicata per se stessa e si riflette nei nove cerchi infernali, nelle nove zone purgatoriali e nei nove cieli paradisiaci. Man mano che ci si avvicina a Dio, Dante raggiunge i più alti livelli della fede. Dio è il motore dell’universo e muove i 9 cieli, ciascuno governato da una schiera angelica. Al centro dei cieli vi è la terra. Al centro della terra vi è Lucifero, re dell’Inferno, un angelo caduto dopo essersi ribellato a Dio (aveva osato porsi al suo livello). Nell’emisfero australe, l’emisfero delle acque, sorge la montagna Purgatorio (formata dalla terra sollevata dalla caduta di Lucifero) e sulla sua cima il Paradiso terrestre.

Per questo progetto si ringraziano i professori Cinzia Lattanzi, Jacopo Curi, Silvio Catalini, Teresa Biagioli e Luca Menghi. Le alunne della classe 3°B PIA Operatore del Benessere Acconciatore&nbsp;

Progetto grafico di Anna Mashchak in collaborazione con la classe 3°B PIA

Introduzione Il progetto Techno poetry è nato dall’idea della professoressa Cinzia Lattanzi di unire lo studio della letteratura all’utilizzo della tecnologia, sperimentando al contempo nuove metodologie didattiche come il Brainstorming, la Flipped classroom e il Cooperative learning. L’argomento trattato, è stato la poesia italiana medievale, che prevede tra i vari moduli: le origini della poesia volgare italiana (poesia religiosa, scuola siciliana, poeti siculo-toscani, poesia comico-realistica, Stilnovismo), Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Le tecnologie utilizzate comprendono diverse risorse tra cui la piattaforma Google classroom per la raccolta e la condivisione di file e materiali di vario tipo, i programmi del pacchetto Office per la produzione degli elaborati, Green Screen by Do Ink per le riprese video,&nbsp;

Wondershare Filmora (gestito sapientemente dall’allieva Anna Mashchak) per il relativo montaggio ed Book Creator per la realizzazione di questo e-book. In conclusione, le allieve hanno avuto l’opportunità di sviluppare competenze trasversali che hanno affiancato l’acquisizione dei contenuti proposti e progettati in moduli interdisciplinari. Si spera che la documentazione prodotta nell’ambito di questo progetto possa fornire le basi per ulteriori collaborazioni e per futuri nonché più ampi lavori d’equipe promossi da parte del personale dell’istituto. Infatti, come rilevato dai docenti per il momento coinvolti, è possibile, in base alle relative tempistiche, implementare e articolare i contenuti e le esercitazioni proposte in corso d’opera, ma anche sviluppare con anticipo un’idea di progettazione compatibile con l’offerta formativa in essere.

Prof. Jacopo Curi Prof.ssa Cinzia Lattanzi

Name

Safari may block some audio or video from playing automatically and ‘read to me’ will skip these. You can configure this in Safari’s preferences.