Origini carta e pergamena

Creato da Beltrame Giorgio,Bordignon Edoardo,Casco Gabriele,Petris Edoardo e Toffoletti  Marco

Questo libro lo dedichiamo ai bambini delle elementari che amano leggere e scoprire.

La pelle dell’ animale scuoiato veniva accuratamente lavata in acqua fredda corrente e quindi passata in vasche di pietra o di legno per agevolare la caduta dei peli.

III. Veniva appesa su di un telaio a forma di scudo attraverso un sistema di cordicelle la cui tensione era regolata da speciali morsetti.

II. Veniva immersa in un bagno di calce viva per essere ripulita dalla carne residua. Tale processo poteva durare dai tre ai dieci giorni.

IV. Ancora umida, veniva ulteriormente ripulita e decorticata con una lama a forma di mezzaluna.

Per la sua lavorazione si selezionavano stracci bianchi che venivano lavati accuratamente e quindi lasciati a mollo per quattro o cinque giorni. Tagliati a pezzi, venivano risciacquati e quindi fatti ancora lasciare in acqua per altri sette giorni. Da qui veniva raccolta una sorta di pappa che viene raccolta in un telaio che ne imprigionava le fibre bagnate per poi essere diposto in un panno.

Dopo essere messi in pila potevano esser messi ad asciugare. 

V. Per rendere più bianca la pelle si utilizzavano pietre pomici, o sostanze sbiancanti quali il gesso.

In questo video puoi scoprire qualche cosa di più sulla <br xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml"/>Carta e sulla pergamena

Si utilizzavano generalmente pelli di ovini o di bovini, che nel caso di capi adulti potevano raggiungere anche grandi dimensioni, adatte ad esempio alla realizzazione delle monumentali bibbie atlantiche, una delle quali, è conservata in Guarneriana. I formati di piccolo taglio, bianchissimi e quindi estremamente pregiati, si ricavavano invece dalla pelle di animali morti prima della nascita.

In questo ultimo caso,  i fogli venivano destinati a manufatti di straordinaria bellezza e preziosità  quali i libri d’ore, pensati per lo più per signore di alto rango.

L’immagine a sinistra è stata creata da Gabriele Casco, <br/>il suo disegno, realizzato a matita e poi fotografato in digitale, rappresenta la Biblioteca Guarneriana nel XIII<br/>secolo D.C. 

Iniziamo questo libro con questa domanda:

Molti penseranno che sia nata prima la pergamena, ma in realtà è nata prima la carta.<br/>

La carta è stata inventata dai cinesi, precisamente nel 105 d.C. da Ciai Lun.

Il segreto della sua lavorazione giunse in Occidente importato dagli arabi nel XII e XIII secolo. 

In Spagna i documenti d’archivio dicono che già nel XIII secolo si nota la presenza di mulini per la produzione della carta da qui si diffusero in Francia e in Italia.

La pergamena deriva il suo nome dalla città di Pergamo, nella attuale Turchia che ne fu uno dei primi e più importanti centri di produzione fin dai tempi del re  Eumene,

secondo la testimonianza di Plinio, il quale avrebbe utilizzato tale materiale già a partire dal II sec. a.C.

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