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Scrittura creativa

by Giuseppina Gallina

Pages 2 and 3 of 133

"O. BERNACCHIA-M. BRIGIDA"
Modulo: SCRITTURA CREATIVA DA 0.0 A 3.0
Plesso "Schweitzer"
Prima sez. G Prima sez. H
Prima sez. S
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PREMESSA
Il progetto di recupero e potenziamento dal titolo “INSIEME SI PUO’” è stato rivolto a gruppi di allievi appartenenti alle tre classi prime del plesso "Schweitzer".
Esso ha avuto come finalità il miglioramento delle competenze alfabetiche funzionali, digitali e metacognitive.
E' stata messa al centro dell’attività didattica la produzione di testi, attraverso un approccio metodologico che guidasse gli alunni a esplorare e a costruire un personale processo di scrittura. Attraverso una didattica laboratoriale, sono stati offerti strumenti, tecniche e strategie che i ragazzi hanno utilizzato in ogni fase del lavoro per accompagnare ciascuna operazione con la riflessione sui propri procedimenti mentali.
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Sono state fornite occasioni di incontro con testi modello e l’importante opportunità di condividere il processo di scrittura con i compagni.
Questo ebook contiene alcune produzioni che i ragazzi hanno scritto con molta libertà, partendo da stimoli che hanno attivato la loro creatività. A volte la lettura di un racconto, altre una poesia o la sequenza descrittiva di un testo letterario hanno messo in moto la fantasia dei giovanissimi scrittori, che hanno seguito l'onda delle loro idee per sperimentare e giocare con le parole.

G.Gallina G. Cupone
La peste nera e la principessa 
C'era una volta una principessa bellissima e giovane, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, di nome Rosa Borromea. Lei viveva in una città molto grande, dove c'erano conti, principi e regine.      
Un giorno giunsero lì degli stregoni molto infuriati, perché gli uomini inquinavano i loro territori, creando macchie nere ovunque. Allora essi lanciarono una maledizione a tutti gli abitanti di quella grandissima e bellissima città, a tutti tranne una, la principessa Rosa, dicendo: «Che siano maledetti tutti gli abitanti di questo luogo, abbiano la peste nera. Nessuno scampi a questa maledizione, tranne la principessa Rosa!».
Tutti scappavano, piangevano, si disperavano, ma soprattutto erano invidiosi della principessa, che non era stata maledetta. Anche lei era molto spaventata e si chiedeva perché fosse scampata al sortilegio, ma non riusciva a capirlo.
Rosa cambiò città. Passarono gli anni, si sposò con un uomo avvenente come lei ed ebbe due figli altrettanto belli, ma in fondo al cuore non era ancora contenta, perché aveva dovuto lasciare il suo luogo natio. Dopo così tanto tempo, non ancora capiva perché non fosse stata maledetta.
Passarono ancora altri anni, lei iniziò a invecchiare e, purtroppo, proprio il giorno dei suoi settant’anni suo marito la abbandonò, morendo per un infarto improvviso. I suoi figli partirono, lasciandola sola.
Rosa, disperata, decise di andare nella sua terra d’origine.
Una volta arrivata lì, se ne innamorò totalmente, anche se questa era diventata
tetra proprio come la peste che lì imperversava.
Vi rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Morì a novant’anni per una malattia, nessuno capì mai quale.
Dopo la sua morte la maledizione cessò, per questo molti credettero che lei fosse stata una strega.                                                          

Emanuela Inverso 
Una vecchia nave salpò dal porto e si perse nella fitta nebbia. L’equipaggio aveva lavorato alacremente per riparare il motore in avaria. La giornata era fredda e, a causa del vento forte, molti marinai erano scesi in coperta al caldo.
All’improvviso un forte rumore fece fermare la nave. Gli strumenti di bordo erano fuori uso. Il capitano, da vecchio marinaio, capì che qualcosa aveva urtato l’imbarcazione. Si affacciò a poppa e vide un grosso iceberg. Nel giro di poco tempo entrò dell’acqua nella nave.
L’oro del re
Una vecchia nave salpò dal porto e si perse nella fitta nebbia. L’equipaggio aveva lavorato alacremente per riparare il motore in avaria. La giornata era fredda e, a causa del vento forte, molti marinai erano scesi in coperta al caldo.
All’improvviso un forte rumore fece fermare la nave. Gli strumenti di bordo erano fuori uso. Il capitano, da vecchio marinaio, capì che qualcosa aveva urtato l’imbarcazione. Si affacciò a poppa e vide un grosso iceberg. Nel giro di poco tempo entrò dell’acqua nella nave.
Tutti correvano senza una meta. Il capitano intuì il pericolo, ordinò di indossare i giubbotti di salvataggio e mandar giù le tre scialuppe con qualche provvista. Esse vennero calate nell’acqua gelida, nella quale alcuni marinai caddero. I più esperti riuscirono a mettersi in salvo e il capitano lasciò la nave per ultimo. Le scialuppe continuarono a navigare tutta la notte.
A un tratto, il capitano e i suoi uomini avvistarono un’isola deserta e decisero di raggiungerla per trovarvi riparo. Sembrava un luogo abbandonato, deserto.
Alcuni videro un vecchio castello e, incuriositi, entrarono. Non potevano immaginare che fosse pieno d’oro, monete, statue e armi. 
Dentro una scatola trovarono un libro che raccontava la storia di quell’isola maledetta. Nessuno poteva toccare quell’oro perchè apparteneva ad un grande re morto molto giovane, in onore del quale era stato costruito quel castello.
Se uno avesse toccato l’oro, una maledizione sarebbe ricaduta su di lui.
I marinai cominciarono a ridere, non credendo a questa storia. Misero tutto l’oro possibile nelle tasche, contenti di essere diventati ricchi. Il capitano, invece, non toccò nulla.
Ripartirono tutti contenti sulle loro imbarcazioni di salvataggio, ma un’onda gigantesca le fece capovolgere. Il capitano si aggrappò a un vecchio baule e riuscì a salvarsi.
Passò una nave e lo caricò. Quel baule era stato la sua salvezza e, quando lo aprì, lo trovò pieno di monete. Era stato premiato per non aver toccato l’oro del re.

Kristian Mirco
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