Frammenti di memoria
Per IlMaggiodeiLibri e nell'ambito della DaD ( didattica a distanza), la classe 3^I e la prof.ssa Micciola sono orgogliosi di presentare il libro digitale Frammenti di memoria, momento conclusivo del laboratorio di scrittura creativa Resistenza e liberazione, in cui gli alunni, autori dei racconti ivi inseriti, aiutati dall'attuale situazione, hanno provato ad assumere il punto di vista dei partigiani, a vestire i loro panni ad agire e pensare come loro.
All'interno sono stati inseriti un frammento del discorso di S.Pertini, la canzone O bella,ciao! e il brano Rinascerò di Roby Facchinetti.
Per una migliore e completa fruizione dell'e-book è consigliabile la visione sul pc.
All'interno sono stati inseriti un frammento del discorso di S.Pertini, la canzone O bella,ciao! e il brano Rinascerò di Roby Facchinetti.
Per una migliore e completa fruizione dell'e-book è consigliabile la visione sul pc.
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Resistenza e liberazioneAttività di scrittura creativa
a cura della prof.ssa Micciola Margaret
classe 3^I
Scuola secondaria di I° grado S. Perini, Orta Nova (Fg)
a.s.2019/2020-covid 19
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Partigiano per scelta, partigiano per la libertà
8 settembre 1943, tempo di Resistenza!
Uomini e donne di ogni fede politica si uniscono in una guerra civile e patriottica di liberazione nazionale dallo straniero.
A quell’ epoca avevo solo sedici anni, vivevo con la mia famiglia a Bergamo. Molti dei miei compagni decisero, senza indugio, di unirsi ai partigiani, ma io mi sentivo troppo giovane e impreparato per affrontare questa grande responsabilità; tuttavia, ciò che io, la mia famiglia, e tutta l’Italia stavamo vivendo non poteva più definirsi vita. Presi coraggio e decisi di unirmi ai partigiani di montagna della Brigata Garibaldi che operava nelle Alpi Orobie di Bergamo.
Il mio nome di copertura era “Lupo”: avevo scelto questo nome perché lo consideravo un segno beneaugurante; del resto i lupi sono padroni incontrastati delle montagne e noi dovevamo essere come i lupi che scacciano il nemico, ovvero il nazifascismo.
Avevamo mezzi molto limitati, ma le direttive del nostro Comando Generale erano quelle di una lotta senza esclusione di colpi e senza tregua contro gli occupanti tedeschi.
Avevamo mezzi molto limitati, ma le direttive del nostro Comando Generale erano quelle di una lotta senza esclusione di colpi e senza tregua contro gli occupanti tedeschi.
Il mio nome di copertura era “Lupo”: avevo scelto questo nome perché lo consideravo un segno beneaugurante; del resto i lupi sono padroni incontrastati delle montagne e noi dovevamo essere come i lupi che scacciano il nemico, ovvero il nazifascismo.
Avevamo mezzi molto limitati, ma le direttive del nostro Comando Generale erano quelle di una lotta senza esclusione di colpi e senza tregua contro gli occupanti tedeschi.
Avevamo mezzi molto limitati, ma le direttive del nostro Comando Generale erano quelle di una lotta senza esclusione di colpi e senza tregua contro gli occupanti tedeschi.
In tutti i momenti di difficoltà, per darmi forza, ripetevo le parole dell’inno Brigate d’assalto Garibaldi: “…Partigiano di tutte le valli, pronto il mitra, le bombe e cammina; la tua patria travolta in rovina, la tua patria non deve morir…”.
Nell’ inverno del ’44 le zone in cui operavo furono travolte da pesanti azioni da parte dei nazifascisti che portarono alla morte di numerosi partigiani.
Nell’ inverno del ’44 le zone in cui operavo furono travolte da pesanti azioni da parte dei nazifascisti che portarono alla morte di numerosi partigiani.
Nonostante l’enorme dolore per la perdita di molti dei miei compagni, continuai a combattere per conquistare la libertà. Finalmente il 10 aprile 1945 il Comando Generale delle Brigate Garibaldi diramò la direttiva numero 16 che allertava tutti i combattenti a prepararsi per l’insurrezione generale nel nord Italia. La Libertà sembrava essere più vicina che mai. Ci vennero spiegati dettagliatamente i piani per entrare nelle città, per salvaguardare le fabbriche, per impedire la fuga dei nazifascisti. L’insurrezione ebbe inizio il 24 aprile nelle grandi città del nord dopo la diffusione da parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia del messaggio in codice: “Aldo dice 26 x 1”.
Sono gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale e gli Alleati, fermati a lungo sulla Linea Gotica dai tedeschi hanno raggiunto il Po e per il nemico è arrivato il momento di “arrendersi o perire”.