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Anima e il colore delle emozioni

by Classe 1° C, Mazzini

Pages 2 and 3 of 37

Anima e i colori delle emozioni
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C’era una volta una famiglia che viveva in un castello tutto grigio. Nessuno in quella famiglia faceva
mai niente tutto il giorno: si svegliavano, mangiavano e tornavano a dormire, nessuno di loro
sapeva cosa fosse un’emozione. Anima, il figlio minore della famiglia si annoiava a morte e decise
che avrebbe dovuto fare qualcosa; così un giorno, senza farsi vedere, uscì dal castello e andò ad
esplorare il mondo.
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Incontrò per primo un bradipo, moooolto lento, tutto curvo e con un’espressione strana sul viso.
Anima non aveva mai visto un’espressione su una faccia, quindi si fermò a parlare con lui.
“Sai, sono triste, tutti mi prendono in giro perché sono troooppo lento.” Disse il bradipo
“cos’è questo triste?”, chiede Anima
“Come, non lo sai? La tristezza è un’emozione! Ci serve per farci stare da soli a riflettere. Io sono
qui da solo e sto riflettendo mentre piagnucolo.”
Quando Anima inizia a capire cos’è la tristezza, comincia a colorarsi di Azzurro, come quello che
usciva dagli occhi del bradipo, lui le aveva chiamate lacrime. Nel mentre, dal cielo comincia a
piovere. Anima, triste, se ne va e continua il suo viaggio sotto la pioggia.
Ad un certo punto smette di piovere e insieme al sole esce un bellissimo arcobaleno. Anima, curiosa, corre a vedere cos’è perché non ne aveva mai visto uno. Sull’arcobaleno incontra un unicorno saltellante e sorridente. Senza nemmeno presentarsi, Anima e Unicorno iniziano a giocare e a ridere insieme a crepapelle, fino a farsi venire mal di pancia. Anima ricorda le parole di Bradipo e comincia a capire cos’è la Felicità. La Gioia non ha bisogno di parole per essere spiegata, si impara con l’amicizia ed era proprio quello che aveva trovato Anima su quell’arcobaleno, un amico. Improvvisamente Anima si colora di giallo, come il sole che scalda il cuore.
Anima ora era felice ed ancora più curiosa di scoprire quali altre cose poteva scoprire nel mondo, così riprese il suo viaggio: ora su di lei comparivano due strisce colorate, una azzurra e una gialla.
Nel frattempo, era diventata notte e il cielo era diventato tutto nuvoloso. Scoppiò un temporale e Anima dovette trovare subito un riparo: una stella luminosa le indicò la strada per arrivare ad una grotta, ma, appena entrata, un forte tuono provocò una frana mooolto rumorosa e Anima si ritrovò rinchiusa nella grotta.
Nella grotta viveva un drago che con il forte rumore della frana si era svegliato di soprassalto: era scatenato, si muoveva tutto ed era circondato dal fuoco che usciva dalle sue narici. “Perché sei così infuocato?” chiese subito anima al drago. “Perché sono arrabbiato, vorrai dire!” rispose il drago. “Cos’è questa rabbia di cui parli? Non sarà mica un’altra emozione??” “Esatto mio piccolo amico, la rabbia ci serve perché ci aiuta a risolvere le ingiustizie! E non vedi che razza di ingiustizia è successa? Io me la dormivo beato, quella frana mi ha svegliato e ora mi tocca pure riaprire la caverna!”. Mentre il drago inceneriva quei massi caduti davanti alla sua caverna, Anima cominciò a comprendere quella Rabbia e si colorò di rosso, come quel fuoco che la circondava. Adesso anima era azzurra, gialla e rossa. La caverna era di nuovo aperta e Anima poteva riprendere il suo viaggio.
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