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Un cuore di Gioia

by Silvia Quaglia

Pages 6 and 7 of 15

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 “Buonasera ragazze e ragazzi! Noi siamo gli schermitori della squadra di Firenze e siamo lieti di comunicarvi che oggi insegneremo ai bambini ricoverati in quest’ospedale le basi della scherma. Io sono il coach Dopkins e questi che vedete alle mie spalle, sono i miei allievi migliori.”
Un potente grido di eccitazione uscì dalle bocche dei giovani pazienti; Giberto, Dino e Zelda si diressero verso un tavolo allestito per la consegna dell’attrezzatura: tute, caschi e ovviamente le armi di questo affascinante sport, il fioretto e la sciabola. Quando tutti furono pronti, formarono un cerchio intorno al coach Dopkins che iniziò a spiegare le basi della scherma.
“La scherma è una disciplina olimpica, consiste nel combattimento leale tra due contendenti armati di spada, fioretto o sciabola. Lo sport trae origine dall'arte marziale chiamata scherma tradizionale. La parola scherma deriva dal longobardo 'Skirmjan' che significa proteggere, coprire e infatti la spada era nata per difendere e non per colpire. Lo scopo è quello di 'toccare' il vostro avversario prima che lui 'tocchi' voi; tenete le gambe leggermente divaricate e fate piccoli passi per avvicinarvi all’avversario, infine cercate di colpirlo.
Tutto chiaro? Adesso dividetevi in gruppi da tre o quattro e provate a mettere in pratica le cose che vi ho appena spiegato. Io e i miei allievi verremo ad aiutarvi. Divertitevi.” 
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Zelda, Gilberto e Dino si misero in un angolo della sala e iniziarono a duellare.
“Wow! Dino sei fortissimo, io e Zelda non riusciamo a colpirti.” disse Gilberto tutto entusiasta.
“Il tuo amico ha ragione, sei molto bravo, pratichi la scherma?” chiese uno degli allievi.
“N-no” balbettò Dino timidamente che per la prima volta non sembrava essere di cattivo umore."
“Coach, venga a vedere il piccolo Dino! Credo sia un talento naturale.”
 “Ma tu sei un vero fenomeno!” esclamò il coach Dopkins “Dovresti venire a fare scherma nella nostra squadra. Come ti chiami? Quanti anni hai?”
“Dino, mi chiamo Dino e ho 9 anni; ma, a dir la verità, io gioco a basket” rispose arrossendo. 
“Però sì, mi piacerebbe far parte della vostra squadra, ma non so quando uscirò da questo meraviglioso castello!” aggiunse con il suo solito tono sarcastico.
“Ecco tornato il vecchio Dino” sussurrò Zelda all’orecchio di Gilberto.
“Perfetto!” aggiunse il coach. “Sono sicuro che ci vedremo presto.”