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Anno Scolastico 2022-2023Loading...
CYBERBULLISMO.
Di cosa si tratta?
I ragazzi usano la rete non solo per socializzare ma anche per esprimere aggressività, provocazione, sfida e competizione tra coetanei.
Secondo la nuova Legge n.71/2017 per cyberbullismo si intende “…qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
I ragazzi usano la rete non solo per socializzare ma anche per esprimere aggressività, provocazione, sfida e competizione tra coetanei.
Secondo la nuova Legge n.71/2017 per cyberbullismo si intende “…qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
E' IMPORTANTE SAPERE CHE:
Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, se arreca danno a chi lo subisce.
Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili).
Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti
Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime (cd. procedibilità a querela di parte): è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia
Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, se arreca danno a chi lo subisce.
Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili).
Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti
Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime (cd. procedibilità a querela di parte): è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia
E' IMPORTANTE SAPERE CHE:
Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, se arreca danno a chi lo subisce.
Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili).
Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti
Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime (cd. procedibilità a querela di parte): è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia
Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, se arreca danno a chi lo subisce.
Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili).
Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti
Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime (cd. procedibilità a querela di parte): è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia
Molti comportamenti di prepotenza in rete non vengono percepiti dai ragazzi come reati, come fatti gravi, come danno per le vittime
Molti episodi di cyberbullismo nascono da antipatie reali,
rivalità, prese in giro tra compagni di scuola .
Molti episodi di cyberbullismo nascono da antipatie reali,
rivalità, prese in giro tra compagni di scuola .
Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo. (vedi protocollo)
Informazioni utili
Bullismo: traduzione italiana dall’inglese «bullying». Si può parlare di bullismo quando, uno studente “è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni." (Olweus, 1993)5.
Farrington (1993) definisce il bullismo come “un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona, o da un gruppo di persone, più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole".
Bullismo: traduzione italiana dall’inglese «bullying». Si può parlare di bullismo quando, uno studente “è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni." (Olweus, 1993)5.
Farrington (1993) definisce il bullismo come “un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona, o da un gruppo di persone, più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole".
Sharp e Smith (1995) sostengono che “un comportamento da bullo sia specificamente un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o a danneggiare; spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi, persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime”
Riassumendo possiamo dire che, per parlare di bullismo, le azioni devono avere alcune caratteristiche:
1) le prepotenze prevedono intenzionalità, spesso avvengono in un contesto di gruppo.
2) le azioni devono essere continuative e persistenti nel tempo.
Riassumendo possiamo dire che, per parlare di bullismo, le azioni devono avere alcune caratteristiche:
1) le prepotenze prevedono intenzionalità, spesso avvengono in un contesto di gruppo.
2) le azioni devono essere continuative e persistenti nel tempo.