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ENJOY MONTORO

by Francesca De Rita

Pages 2 and 3 of 17

ENJOY
Comic Panel 1
Aprile 2023
MONTORO
EDIZIONE
Ellipse;
Sulle tracce dei Longobardi
speciale
story
MAIN
Un patrimonio artistico immerso tra paesaggi incantati
ALL'INTERNO
Tra cipolla ramata e carciofo, il meglio dell'enogastronomia montorese e l'elenco degli eventi imperdibili della prossima estate
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Welcome
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TO MONTORO
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Enjoy Montoro è un periodico dedicato alle notizie principali e alle curiosità che riguardano la nostra città. E' un progetto della classe V A dell'Istituto Comprensivo Michele Pironti, che ha deciso di costituire una piccola redazione dove sperimentare il linguaggio giornalistico. In occasione del lancio del nostro giornalino, abbiamo deciso di raccontare le bellezze del nostro territorio che è ricco di monumenti e luoghi di interesse artistico e culturale e di prodotti enogastronomici di qualità.

Attraverso il nostro giornalino ci piacerebbero convincere le persone a visitare Montoro per scoprire la ricchezza del nostro territorio.
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Enjoy!
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Il Meglio
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dell'ESTATE
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25. MAGGIO
Sagra del Carciofo in località Piano

29. GIUGNO
Incendio del campanile di San Pietro e Paolo” (in località San Pietro

08. LUGLIO
Sagra del fungo porcino (in località Torchiati)

17. LUGLIO
Sagra della patata banzanese (in località Banzano)

22. LUGLIO
Sagra del cinghiale (in località Torchiati)

16. AGOSTO
Festa di San Rocco con gara pirotecnica

18. AGOSTO
Sagra dell’asparago (in località Misciano)

29. AGOSTO
Fiera antiquaria di Aterrana

1O. SETTEMBRE
Festa patronale di San Nicola da Tolentino (in località Borgo)
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Castello
LONGOBARDO
I resti del castello longobardo nella frazione Borgo.
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UN PASSATO RICCO DI STORIA TRA LE ROVINE DEL CASTELLO IRPINO
La presenza dei resti dell'antico castello testimonia il ruolo difensivo tra i Due principati, quello di Salerno e quello del Sannio, della frazione Borgo

Su una panoramica collina della frazione Borgo si trovano i resti del maestoso castello longobardo di cui si hanno notizie già nel 887 quando apparteneva a Gualfiero.

Un secolo dopo passò nelle mani del conte Melefrit prima di diventare proprietà, alla fine dell'anno 1000, del normanno Raeli.

Grazie a ciò che resta di questo castello è possibile intuire il suo rilevante ruolo difensivo svolto durante il Medioevo.

La sua torre quadrangolare, una porzione centrale del corpo ed un'altra torre quadrangolare più piccola isolata, divenuta colombaia ed internamente si possono notare i punti di appoggio delle originarie travi di legno dei piani superiori.

Passeggiare in questa zona è come fare un tuffo nel passato: sono, infatti, ancora visibili la torretta a pianta quadrangolare, la torre alta circa sei metri e il mastio che si eleva per oltre quindici metri.

La prima notizia ufficiale del castello longobardo risale a un documento del 1022 ma è probabile che il castello sia stato eretto anche prima allo scopo di difendere i confini tra il principato di Benevento e quello di Salerno.

Con l'arrivo dei normanni che occuparono il territorio irpino, Montoro insieme al castello, venne assegnata a Guglielmo Sanseverino che tra il 1150 e il 1160 inviò trenta soldati del castello alla spedizione in Terra Santa. Fu abbandonato durante il XV secolo.

Il Castello Longobardo di Montoro oggi è un luogo dove gli amanti delle rovine e anche gli abitanti del posto si recano per respirare aria buona.
I nostri
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LA PATATA ROSA, EREDITA' DEL VESUVIO

La coltivazione patata di Montoro, presente sin dalla fine del settecento, è favorita dal microclima e dalle caratteristiche del terreno che è molto ricco di potassio a causa degli accumuli secolari di cenere vulcanica originati dalla continue eruzioni del Vesuvio.
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PRODOTTI TIPICI
  
LA CIPOLLA RAMATA: PRODOTTO AGROALIMENTARE TRADIZIONALE ITALIANO – P.A.T
L'aggettivo "ramato" è dovuto al tipico color rame della parte esterna del bulbo

Nel territorio di Montoro si coltiva da anni la cipolla ramata, che è particolarmente apprezzata sul mercato nazionale ed estero per il suo sapore dolce e molto aromatico. Si coltiva con un metodo tradizionale rimasto invariato sull’intero territorio: semenzali in autunno, trapianto in campo a gennaio-febbraio, raccolta dalla seconda metà di giugno. Dopo la raccolta, le cipolle, vengono lasciate essiccare in campo e successivamente vengono depositate in apposite strutture in legno ben ventilate, in attesa di essere poi commercializzate, generalmente confezionate in sacchetti di juta, pronte per il consumo.
Una particolarità nella coltivazione di questo ortaggio è la consuetudine di coprirli con tazze di terracotta, per difenderli dall'azione del gelo.

Nell'area del montorese la coltivazione del carciofo si è sviluppata prevalentemente in prossimità di due sorgenti locali, le cui acque in passato erano sufficienti ad irrigare tutta l'area della Piana. Il carciofo ha infatti bisogno di tanta irrigazione, che deve essere molto frequente. la tecnica di coltivazione del carciofo petrurese prevede un bassissimo utilizzo di prodotti chimici. Il carciofo di Montoro viene venduto fresco, prevalentemente sul posto dopo essere stato raccolto in mazzi. Per la sua consistenza tenera, l'assenza di spine e grazie al suo particolare profumo, in cucina viene preferito cotto alla brace, condito con olio, sale, aglio e prezzemolo.
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Una ricetta della tradizione montorese: Paccheri con guanciale, carciofi e pecorino

Per preparare la tua pasta coi carciofi pulisci bene i carciofi. Con un coltellino affilato elimina tutta la parte superiore del carciofo e il gambo e taglia a fettine sottili. Taglia il guanciale a cubetti e falli saltare in padella a fuoco medio facendo sciogliere bene il grasso. Quando il guanciale sarà rosolato, aggiungi in padella l’aglio assieme ai carciofi e falli saltare fino a renderli teneri.
Lessa la pasta in abbondante acqua salata, scolala in una padella capiente e aggiungi i carciofi, il pecorino grattugiato, pepe a piacere e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.Manteca per bene fino a formare un bel condimento cremoso, impiatta e servi la tua pasta coi carciofi ben calda.
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LE ECCEZIONALI CARATTERISTICHE DEL CARCIOFO PETRURESE
Una particolarità nella coltivazione di questo ortaggio è la consuetudine di coprirli con tazze di terracotta, per difenderli dall'azione del gelo.

Nell'area del montorese la coltivazione del carciofo si è sviluppata prevalentemente in prossimità di due sorgenti locali, le cui acque in passato erano sufficienti ad irrigare tutta l'area della Piana. Il carciofo ha infatti bisogno di tanta irrigazione, che deve essere molto frequente. la tecnica di coltivazione del carciofo petrurese prevede un bassissimo utilizzo di prodotti chimici. Il carciofo di Montoro viene venduto fresco, prevalentemente sul posto dopo essere stato raccolto in mazzi. Per la sua consistenza tenera, l'assenza di spine e grazie al suo particolare profumo, in cucina viene preferito cotto alla brace, condito con olio, sale, aglio e prezzemolo.
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GLI ASPARAGI
Un altro dei prodotti tipici del nostro territorio è l'asparago selvatico. Le colline e le montagne che circondano la piana di Montoro ne sono ricche e attirano tanti cercatori amatoriali durante la primavera.
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GRAFICI E ART DIRECTOR

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