Interviste con la
Storia
"Interviste impossibili"
Alunni Classe 2D
Scuola "Marconi"
a.s.2020-2021
Scuola "Marconi"
a.s.2020-2021
Intervistiamo il passato
Le interviste che leggiamo di seguito sono realizzate dagli alunni della classe 2D della Scuola secondaria di primo grado "G.Marconi" dell'I.C."G.Parolari" nell' a.s. 2020-2021.
Sono interviste impossibili, ma non inverosimili.
Il personaggio intervistato dice parole che effettivamente ha detto o avrebbe potuto dire.
Attraverso le domande e le risposte emergono i fatti e le vicende.
Sono interviste impossibili, ma non inverosimili.
Il personaggio intervistato dice parole che effettivamente ha detto o avrebbe potuto dire.
Attraverso le domande e le risposte emergono i fatti e le vicende.
Impero di Carlo V
L' impero di Carlo V era così vasto che si diceva che su di esso non tramontasse mai il sole. Sognò di creare una monarchia universale in grado sia di garantire un ordine politico pacifico, sia di opporre un'invalicabile barriera all'espansione dell'impero ottomano.
Il secolo delle Rivoluzioni
1789
1789
1519-1556
Il Settecento fu un secolo caratterizzato da tre rivoluzioni: la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese e la Rivoluzione Industriale, le quali portarono notevoli mutamenti nel corso della storia.
1800
Viaggi d'esplorazione
1488-1522
1488-1522
Elisabetta I
1533-1603
1533-1603
Dalla rotta per le Indie alla scoperta dell'America
Durante i suo regno pacifica l'Inghilterra dopo i conflitti religiosi, promuove lo sviluppo economico del paese e sconfigge i tentativi di invasione di Filippo II.
Loading...
Intervista aBartolomeo Diaz
Loading...
di Simanto K.Loading...
Intervistatore: Ci parli un po’ di lei Messer Bartolomeo.
Intervistato:
Sono un navigatore portoghese conosciuto anche come Diaz e sono famoso per essere stato il primo a doppiare il capo di Buona Speranza.
Intervistatore:
Quali sono stati i suoi più importanti viaggi ?
Intervistato:
I miei viaggi sono stati tre.
Il primo, nonché il più importante dei viaggi che feci, mi permise di trovare una nuova rotta per le Indie, fu quello che compii nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa.
Il secondo è quello che svolsi nel 1497 accompagnando Vasco da Gama fino a Capo Verde per poi lasciarlo continuare da solo fino alle Indie.
L'ultimo, quando io naufragai e ho dato in comando a Pedro Álvares Cabral.
Intervistatore:
Chi avete accompagnato nei vostri viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Nel secondo viaggio accompagnai Vasco da Gama e nel terzo viaggio accompagnai Pedro Álvares Cabral.
Intervistatore:
Per quale scopo avete fatto questi viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Per verificare la possibilità di tracciare una rotta verso l'India.
Intervistatore:
Cosa avete scoperto in questi viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Scoprii la baia di Algoa ben 800 km a est del Capo di Buona Speranza e lì decisi di non proseguire.
Intervistatore:
Cosa avete affrontato in questo viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Fu al ritorno verso il Portogallo nel maggio del 1488 che scoprii un promontorio oltre il quale non si estendeva nulla a sud. Lo battezzai Capo delle Tempeste, a causa della forte tempesta che lì avevo incontrato, e sempre lì feci erigere una grande croce a testimonianza della mia impresa.
Intervistatore:
Chi ti ha finanziato il vostro viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Nel 1486 il re portoghese Giovanni II mi incaricò di calcolare la vera estensione del continente africano e di cercare una nuova via per le Indie.
Intervistatore:
Come avete realizzato il primo viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
La mia spedizione partì da Lisbona con tre navi:
l' ammiraglia, la caravella São Cristóvão, la quale aveva come timoniere Pêro de Alenquer;
il São Pantaleão, caravella comandata da João Infante, e con timoniere Álvaro Martins;
infine l'ultima nave, che aveva funzione solo di appoggio, era governata da Pêro Dias, mio fratello, che aveva come timoniere João de Santiago.
Nel dicembre di quell'anno raggiunse la Namibia, il punto più a sud cartografato dalla spedizione di Diogo Cão. Continuando la navigazione verso meridione, mi imbattei in una tempesta che durò tredici giorni facendomi perdere la rotta.
Chi avete accompagnato nei vostri viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Nel secondo viaggio accompagnai Vasco da Gama e nel terzo viaggio accompagnai Pedro Álvares Cabral.
Intervistatore:
Per quale scopo avete fatto questi viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Per verificare la possibilità di tracciare una rotta verso l'India.
Intervistatore:
Cosa avete scoperto in questi viaggi Bartolomeo?
Intervistato:
Scoprii la baia di Algoa ben 800 km a est del Capo di Buona Speranza e lì decisi di non proseguire.
Intervistatore:
Cosa avete affrontato in questo viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Fu al ritorno verso il Portogallo nel maggio del 1488 che scoprii un promontorio oltre il quale non si estendeva nulla a sud. Lo battezzai Capo delle Tempeste, a causa della forte tempesta che lì avevo incontrato, e sempre lì feci erigere una grande croce a testimonianza della mia impresa.
Intervistatore:
Chi ti ha finanziato il vostro viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Nel 1486 il re portoghese Giovanni II mi incaricò di calcolare la vera estensione del continente africano e di cercare una nuova via per le Indie.
Intervistatore:
Come avete realizzato il primo viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
La mia spedizione partì da Lisbona con tre navi:
l' ammiraglia, la caravella São Cristóvão, la quale aveva come timoniere Pêro de Alenquer;
il São Pantaleão, caravella comandata da João Infante, e con timoniere Álvaro Martins;
infine l'ultima nave, che aveva funzione solo di appoggio, era governata da Pêro Dias, mio fratello, che aveva come timoniere João de Santiago.
Nel dicembre di quell'anno raggiunse la Namibia, il punto più a sud cartografato dalla spedizione di Diogo Cão. Continuando la navigazione verso meridione, mi imbattei in una tempesta che durò tredici giorni facendomi perdere la rotta.
Intervistatore:
Quanto è durato il vostro viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Dall’ agosto 1487 29 agosto 1498.
Intervistatore:
Quale è stata la vostra scoperta più importante Bartolomeo?
Intervistato:
La mia scoperta più importante è stato “Capo delle Tempeste”, che adesso si chiama Capo di Buona Speranza.
Intervistatore:
Grazie per la sua cortesia e per le sue risposte.
Quanto è durato il vostro viaggio Bartolomeo?
Intervistato:
Dall’ agosto 1487 29 agosto 1498.
Intervistatore:
Quale è stata la vostra scoperta più importante Bartolomeo?
Intervistato:
La mia scoperta più importante è stato “Capo delle Tempeste”, che adesso si chiama Capo di Buona Speranza.
Intervistatore:
Grazie per la sua cortesia e per le sue risposte.
Intervista a
Cristoforo Colombo
di Robert P. e Manuel R.
Cristoforo Colombo
di Robert P. e Manuel R.
Intervistatore: Messer Colombo le possiamo fare delle domande?
Colombo: Certo, sono contento di raccontare la mia storia.
Intervistatore: Si è reso conto di aver cambiato la storia dell'umanità?
Colombo Non me ne sono reso conto fino a quando ero ancora in vita, ma gli altri capirono tutto. Dissero che avevo cambiato la storia del nostro pianeta. Il mio primo viaggio aveva cancellato duemila anni di teorie riguardanti l'impossibilità di attraversare l'Atlantico e ridisegnato la mappa della Terra. La mia scoperta per questo motivo, si usa per indicare l'inizio della storia moderna.
Intervistatore Da cosa è nata l'idea del viaggio verso le Indie?
Colombo: Certo, sono contento di raccontare la mia storia.
Intervistatore: Si è reso conto di aver cambiato la storia dell'umanità?
Colombo Non me ne sono reso conto fino a quando ero ancora in vita, ma gli altri capirono tutto. Dissero che avevo cambiato la storia del nostro pianeta. Il mio primo viaggio aveva cancellato duemila anni di teorie riguardanti l'impossibilità di attraversare l'Atlantico e ridisegnato la mappa della Terra. La mia scoperta per questo motivo, si usa per indicare l'inizio della storia moderna.
Intervistatore Da cosa è nata l'idea del viaggio verso le Indie?
Colombo L'idea non è proprio nata da me, ma dalle teorie di Toscanelli che riteneva che la Terra fosse rotonda e che si potesse raggiungere l'Oriente passando da Occidente.
Intervistatore Ci può raccontare brevemente il suo viaggio?
Colombo Come ho scritto nel mio diario partimmo venerdì 3 Agosto del 1492, alle 8:00 del mattino con condizioni climatiche di forte vento. Il primo giorno di viaggio, il 4 agosto, navigammo a sud-ovest senza fermarci per i successivi 3 giorni. Il 9 agosto approdammo a La Gomera un'isola situata nella parte occidentale dell'arcipelago spagnolo delle Canarie. Poi ci dovemmo fermare a Gran Canaria per un guasto alla Pinta che aggiustammo il 2 settembre. Continuammo a navigare finchè martedì 18 settembre Martin Alonso, capitano della Pinta, mi avvisò di aver visto una coppia di uccelli volare verso ponente e che quella notte si aspettava di vedere la terra. Non successe nulla e fino a martedì 25 settembre continuammo la navigazione grazie al vento favorevole. Ad un certo punto, il capitano Martin Alonso salì sulla poppa e avvistò terra in lontananza. Tutti salirono sull'albero maestro e confermarono di vedere la terra ferma. Giovedì 11 ottobre il primo ad avvistare la terra fu un marinaio alle 22:00 e alle 2:00 di notte apparve chiaramente la costa. Ci mettemmo a navigare temporeggiando fino a venerdì 12 quando giungemmo nell'isoletta di Lucayes, nella lingua locale Guanahani, qui incontrammo i primi abitanti, essi non indossavano vestiti, avevano una carnagione né nera né bianca e i capelli neri e grossi come crini di cavallo, con una frangetta e una ciocca lunga sul capo; non portavano armi e si avvicinarono in amicizia. Quando feci toccare loro le nostre spade, infatti, si tagliarono. Essi ci donarono pappagalli ed altri piccoli oggetti, noi perline colorate e specchietti.
Intervistatore Ci può raccontare brevemente il suo viaggio?
Colombo Come ho scritto nel mio diario partimmo venerdì 3 Agosto del 1492, alle 8:00 del mattino con condizioni climatiche di forte vento. Il primo giorno di viaggio, il 4 agosto, navigammo a sud-ovest senza fermarci per i successivi 3 giorni. Il 9 agosto approdammo a La Gomera un'isola situata nella parte occidentale dell'arcipelago spagnolo delle Canarie. Poi ci dovemmo fermare a Gran Canaria per un guasto alla Pinta che aggiustammo il 2 settembre. Continuammo a navigare finchè martedì 18 settembre Martin Alonso, capitano della Pinta, mi avvisò di aver visto una coppia di uccelli volare verso ponente e che quella notte si aspettava di vedere la terra. Non successe nulla e fino a martedì 25 settembre continuammo la navigazione grazie al vento favorevole. Ad un certo punto, il capitano Martin Alonso salì sulla poppa e avvistò terra in lontananza. Tutti salirono sull'albero maestro e confermarono di vedere la terra ferma. Giovedì 11 ottobre il primo ad avvistare la terra fu un marinaio alle 22:00 e alle 2:00 di notte apparve chiaramente la costa. Ci mettemmo a navigare temporeggiando fino a venerdì 12 quando giungemmo nell'isoletta di Lucayes, nella lingua locale Guanahani, qui incontrammo i primi abitanti, essi non indossavano vestiti, avevano una carnagione né nera né bianca e i capelli neri e grossi come crini di cavallo, con una frangetta e una ciocca lunga sul capo; non portavano armi e si avvicinarono in amicizia. Quando feci toccare loro le nostre spade, infatti, si tagliarono. Essi ci donarono pappagalli ed altri piccoli oggetti, noi perline colorate e specchietti.