Storie di donne che hanno fatto la Storia

Dalle parole ai fatti

Nel 1919 dà vita a un'istituzione dove prestare cure mediche alle persone più povere, a una scuola femminile, ma soprattutto alla “Società della donna nuova”. Difende i diritti delle donne, primo quello di studiare e partecipare al governo del Paese.&nbsp; Nel 1923 Huda e l’Unione riescono a trasformare in legge l'obbligo di non sposarsi entro i 16 anni. Nell’estate dello stesso anno, di ritorno dalla Conferenza internazionale delle suffragette a Roma, nella stazione ferroviaria de Il Cairo si toglie il velo, che lì è obbligatorio per tutte le donne, senza curarsi degli sguardi della folla attorno.&nbsp;

Da lei ci si aspettava che &nbsp; imparasse a memoria il Corano, il testo sacro per i mussulmani, ma non che studiasse l’arabo, visto che era una donna. Dicevano che le bastava conoscere il francese. Ma lei la pensava diversamente: non voleva essere una femmina se questo significava tenerla lontana dalla libertà di cui aveva bisogno. A tredici anni venne costretta a sposarsi, ma trascorsero altri sette anni prima che vivesse con suo marito. Nel frattempo studiò e coltivò la sua indipendenza, convinta che la sua mente valesse quella di dieci uomini messi insieme.

Aneddoti

“Accetto il rischio, fa parte della mia vita, ormai”. "Se credi davvero in qualcosa e vuoi difenderlo, a volte devi essere disposto a correre qualche rischio."

Citazione

Huda Shaarawi viveva in una casa chiamata harem. Non le piaceva perché la faceva sentire come se fosse in prigione. Poteva muoversi solo nella parte dell’harem riservata alle donne e non aveva la possibilità di uscire dalle sue mura.&nbsp; Fin da bambina indossava un velo che le copriva la testa e il collo. Suo padre morì quando lei aveva cinque anni, era un uomo importante che sedeva al Parlamento Egiziano, mentre sua madre era solo una schiava.&nbsp;

Bibliografia

Colombo Miralda, Faccioli Ilaria, Vite straordinarie, Mondadori, ElectaKids

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.” “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.”

Sitografia

<ul><li>https://www.superprof.it/blog/donne-famose-dall-istruzione-allo-sport/</li><li>https://www.corriere.it/scuola/primaria/cards/scuola-10-cose-che-forse-non-sapete-metodo-montessori/chi-era-maria-montessori_principale.shtml</li><li>https://maestramary.altervista.org/le-piu-belle-frasi-di-maria-montessori.htm#google_vignette</li><li>https://montessorispace.com/it/maria-montessori/</li></ul>

Malala Yousafzai è nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione delle donne in Pakistan. Grazie al suo attivismo, nel 2014 ha vinto il premio Nobel per la pace diventando la persona più giovane a ricevere tale riconoscimento.

<ul><li>www.wikipedia.org</li><li>www.treccani.org </li></ul>

Citazioni

“Un bambino, un insegnante, un libro possono cambiare il mondo” “ Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti” “Io sono Malala il mio mondo è cambiato ma io no”

La struttura e le relazioni sociali sono di tipo patriarcale.&nbsp; Per la maggior parte delle donne non è permesso studiare lavorare e neanche uscire liberamente dalla propria casa. La nascita di una femmina è considerata un peso sociale.

Margherita Hack ha costellato la sua carriera di conoscenza, scoperte e alta credibilità in diversi ambiti, in particolare quelli dei suoi studi in astrofisica, fino al dialogo con il pubblico attraverso una brillante divulgazione scientifica, per non dimenticare il suo impegno per la libertà e i diritti civili. Una delle prime ricerche di Margherita Hack fu sulle Cefeidi, un gruppo di stelle variabili, chiamate così perché cambiano continuamente la loro luminosità nell'arco di appena 50 giorni. Grazie alle sue osservazioni, oggi, quelle stelle sono considerate dei fondamentali punti di riferimento per misurare la distanza delle galassie alle quali appartengono. L'astrofisica fiorentina poi dedicò grande attenzione alle stelle a emissione B, ossia un gruppo di stelle che data la loro rapida rotazione le porta ad espellere enormi quantità di materia che produce suggestivi anelli e dischi intorno alla stella stessa.

Margherita Hack è stata una sostenitrice appassionata dei diritti civili e idee politiche, ha fatto spesso sentire la propria voce, tutt’altro che trascurabile, a proposito di questioni anche spinose come, ad esempio, nel caso delle battaglie per il riconoscimento delle coppie di fatto. Gli ultimi anni della sua vita Margherita Hack aveva “appeso al chiodo” la sua amata bicicletta. Pedalare era una grande passione ma il suo corpo era stanco. Aveva quasi 90 anni. Ma ricordava con gioia i chilometri percorsi in bicicletta (a 80 anni) per andare da Trieste a Grado.

Margherita Hack ha dedicato la sua vita allo studio delle stelle. Ha scritto decine di libri di divulgazione per "iniziare" al mondo delle stelle i lettori meno esperti. Nel 1995 due astronomi, in suo onore,  hanno dato il suo nome a un nuovo asteroide: 8558 Hack.

<ul><li><a href="https://scienze.fanpage.it/cinque-cose-da-sapere-a-proposito-di-margherita-hack/" style="color: rgb(0, 0, 0);">https://scienze.fanpage.it/cinque-cose-da-sapere-a-proposito-di-margherita-hack/</a></li></ul>

“La felicità è essere contenti di quello che si ha. E io non posso proprio lamentarmi. Ho avuto tanto senza mai scendere a compromessi. Ho battagliato, certo. Ma fa parte del gioco.”

ricerca di Samuele Antonioni e Matteo Cristoforetti

Emmeline Pankhurst

Chi è?

Emmeline Pankhurst è stata un’attivista politica britannica che guidò il movimento delle suffragette aiutando le donne ad ottenere il diritto di voto. Nata a Manchester il 14 luglio 1858, morta a Londra il 14 giugno 1928. Studiò a Parigi, all'École Normale; andata sposa nel 1879 all'avvocato Pankhurst, prese subito attivissima parte al movimento per il suffragio femminile, dapprima appoggiandosi a partiti politici; poi, dal 1903, fondando la Women's Social and Political Union, al di fuori dei partiti.&nbsp; La causa da lei patrocinata trionfò nel 1918, quando il Parlamento votò il Representation of the People Act, che ammetteva il suffragio femminile.

In una società patriarcale come quella di un tempo, dove il bambino e la donna venivano imposti ad obbedire il metodo di Maria Montessori introdusse pratiche di educazione a casa a scuola non più basate sulla costruzione ma sull'osservazione e sulla libertà. Prima che questo metodo fosse adottato in tutto il mondo e fu anche una rivoluzione per i tempi, Maria Montessori sfidò qualche pregiudizio sull'istruzione delle donne.Perché secondo lei anche le donne dovevano avere gli stessi diritti degli uomini quindi dovevano avere un'istruzione uguale. Maria Montessori fu una delle prime tre donne a laurearsi in medicina. Da subito si appassionò per le condizioni dei bambini e dei quartieri poveri curando prima l'igiene poi la salute mentale e poi ancora l'istruzione. Infatti si occupò prima di malaria e poi si specializzò in neuropsichiatria infantile e iniziò a partecipare a molti convegni di pedagogia in giro per l'Europa. Portò sempre con sé anche la causa delle donne per cui chiedeva la parità di stipendio che ancora oggi non è stata raggiunta. Nel 1909 pubblicò Il metodo della pedagogia scientifica applicata all'educazione infantile delle case dei bambini. E così nacque il famoso metodo Montessori. In questo modo iniziarono a moltiplicarsi le case dei bambini ovvero scuole private dove veniva adottata questa nuova metodologia di insegnamento. Il metodo Montessori consiste nell'educare i bambini alla libertà secondo questi precisi principi : <ul><li>Educare i bambini all'indipendenza&nbsp;</li><li>Avere fiducia nei bambini&nbsp;</li><li>Insegnare la precisione&nbsp;</li></ul>

<ul><li>Osservare i bambini&nbsp;</li><li>Non forzare i bambini&nbsp;</li><li>Essere in contatto con la natura</li><li>Prendersi cura di altri esseri viventi</li><li>&nbsp;Non parlare male del bambino</li><li>Creare un ambiente adatto ai bambini&nbsp;</li></ul>

Uno degli eventi personali che hanno segnato la vita di Maria Montessori è stata la nascita del figlio Mario, avuto con il compagno di laboratorio Giuseppe Montesano. Poiché non era sposata ufficialmente&nbsp; a quel tempo non poteva tenere un figlio.Dovette dare il figlio in affidamento e poi riprenderlo quando aveva 14 anni. Maria Montessori è l'unica donna ad essere raffigurata in una banconota italiana, quella delle 1000 lire.&nbsp; &nbsp;

Partita Boston e arrivò a Chicago Dove cambio bici con un modello più leggero. Da Chicago andò a New York,&nbsp; e da New York si imbarcò e arrivò a Le&nbsp; Havre in Francia attraverso la Francia fino a Marsiglia e poi si imbarcò fino all'Egitto e poi andò nello Yemen e in Asia Orientale, Sri lanka, Singapore, Vietnam, Cina e Corea. Nel marzo 1895 terminò la sua corsa in Giappone e ritornò a San Francisco col piroscafo. Da lì andò a Chicago percorrendo l’Arizona, il Nuovo Messico e il Colorado l’agosto 1895. Vinse così la scommessa e ottenne 10.000 $. In un anno riuscì quindi a fare il giro del mondo e a vincere la scommessa. Poi tornò dalla sua famiglia, ma non tornò alla vita di prima: scrisse diversi articoli della sua avventura per il New York Times e accettò un’offerta per scrivere storie delle sue avventure.

Annie parte con il tipico abbigliamento femminile: corsetto, gonna lunga, camicia, blazer avvitato e paglietta in testa. Un abbigliamento scomodo, infatti la gonna si infila nelle ruote. Annie decide di passare ad abbigliamento maschile indossando i pantaloni. Nel suo viaggio finì in prigione&nbsp; due volte, perché in molti paesi non era accettato che una donna viaggiasse da sola e vestita da uomo. Re riuscì a guadagnarsi i soldi in viaggio vendendo le sue fotografie e facendo le interviste. Benché molti tratti siano stati compiuti a bordo di una nave o di un treno, Annie ha comunque pedalato per 15.455 km su un totale di 41.841 Km percorsi.&nbsp;

È ritenuta famosa perché ha compiuto un'impresa che a quel tempo era ritenuta impossibile per una donna, ed ha dato un forte contribuito all'emancipazione femminile.

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Storie di donne che hanno fatto la storia

MALALA YOUSAFZAI

Malala Yousafzai è un'attivista Pakistana che all'età di 13 anni è diventata celebre per il blog, da lei scritto per la BBC, nel quale documentava le violenze dei talebani pakistani. Il 9 ottobre, mentre tornava a casa da scuola dei talebani salirono sul suo bus e le spararono in testa. La sparatoria lasciò Malala in condizioni critiche ed fu trasferita in un ospedale a Bingham, in Inghilterra. A soli 14 anni, Malala scopre che i talebani hanno emesso la minaccia di morte su di lei.

Poesia

Sorridi Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride. Sorridi agli amori finiti sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino faro per naviganti sperduti. Il tuo sorriso sarà un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti.

<ul><li>Alda Merini - Wikipedia</li><li>Merini, Alda nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani</li><li>Frasi di Alda Merini: le migliori solo su FrasiCelebri.it</li><li>Sorridi donna di Alda Merini (poesiedautore.it)</li></ul>

Waris Dirie (واريس ديري)

Waris nasce nel deserto, in Somalia, intorno al 1965. Quando aveva cinque anni, ha subito una mutilazione genitale, una pratica molto antica e ancora diffusa in molti paesi dell’Africa. All'età di tredici anni, fugge attraverso il deserto per sfuggire a un matrimonio combinato con un uomo di 60 anni in cambio di cinque cammelli. Scappa a Mogadiscio, capitale della Somalia. Riesce a raggiungere Londra dove lavora e inizia a studiare. All'età di 18 anni, Waris viene scoperta per caso da un fotografo, che la convince a fare la modella per lui. Inizia quindi una carriera da modella che la porta in giro per il mondo.

Nel 1766 il suo padrone fu invitato a partecipare ad una spedizione nel Nuovo Mondo (in America) per trovare delle nuove specie di piante, ma per seguirlo Jeanne fu costretta a travestirsi da uomo perché a quell’epoca alle donne non era permesso salire sulle navi.

Poiché Commerson non godeva di buona salute, era sempre Jannet a compiere le esplorazioni. In particolare nel 1767, a Rio de Janeiro in Brasile, trovò una pianta rampicante dai colori molto vivaci che chiamarono Bouganvillea, in onore del nome del capitano della nave sulla quale viaggiavano. Leggendo i diari di bordo della nave si scopre che la vera identità femminile di Jeanne&nbsp; fu scoperta quando sbarcarono sull’isola di Tahiti dagli indigeni tahitiani.

«Jeanne Baret parrebbe un caso esemplare di donna che ha contribuito al sapere nel silenzio, facendo scienza all'ombra di un uomo», dice Luisa Rossi, autrice di un'appassionante storia della geografia al femminile, L'altra mappa (Diabasis). «Le testimonianze che ho trovato non lasciano dubbi sulla sua partecipazione attiva alla ricerca sul campo». (Jeanne Baret)

Cavallo Francesca, Favilli Elena, Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori

<ul><li><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Jeanne_Baret" style="color: rgb(0, 0, 0);">https://it.wikipedia.org/wiki/Jeanne_Baret</a></li><li><a href="https://www.focus.it/cultura/storia/l-incredibile-storia-di-jeanne-baret" style="color: rgb(0, 0, 0);">https://www.focus.it/cultura/storia/l-incredibile-storia-di-jeanne-baret</a></li></ul>

Jeanne Baret

Jeanet Baret nacque nel 1740 a La Comelle in Borgogna, una regione della Francia. Nasce in una famiglia di umili origini, il padre era un bracciante (operaio agricolo) ed era analfabeta. Ha lavorato come domestica presso la casa di un naturalista francese, Philibert Commerson.

Craft paper border

premessa

Noi, ragazzi della 1^C, durante l'anno scolastico abbiamo affrontato un percorso sulla storia e la condizione della donna dal Medioevo fino ad oggi. L'obiettivo è stato quello di ricordare a tutti che le donne dovrebbero essere libere e avere gli stessi diritti degli uomini. Partiti dall’Agenda 2030, abbiamo deciso di soffermarci di più sul "goal" numero cinque, ovvero La parità di genere. Molte donne hanno lottato per ottenere questi diritti. Come tappa finale di questo progetto abbiamo realizzato una serie di ricerche su "le donne che hanno fatto la Storia" che qui presentiamo.

Sofia Izzi e Vittoria Vivaldi

Davide Toniolatti

ricerca di Ludovica Bozzo e Angela Frisinghelli

Augusta Ada Byron

Fu l’unica figlia di Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, non conobbe però mai il padre che purtroppo la lasciò quando ebbe qualche mese. Nel 1833, a 16 anni, Ada fa il suo esordio nella società londinese ed in seguito fa la conoscenza del matematico e filosofo Charles Babbage, che stava lavorando all’invenzione di un apparecchio meccanico, chiamato MACCHINA DIFFERENZIALE, che permette di eseguire calcoli matematici facendo girare delle ruote numerate tramite un’apposita manovella. 

ricerca di Ginevra Basso e Sofia Lombardo

MARIA MONTESSORI

Maria Montessori nacque a Chiaravalle il 31 agosto 1870. Fu una delle prime donne a laurearsi nella Facoltà di Medicina e divenne molto famosa nel mondo grazie al metodo educativo per bambini che prese il suo nome: il metodo Montessori. Questo metodo fu utilizzato prima in Italia ma a breve fu adottato in tutto il mondo, ancora oggi le scuole montessoriane vengono preferite ad altre. Morì a Noordwijk il 6 maggio del 1952.

“Sono una giornalista e una donna nuova nel senso che credo di poter fare qualsiasi cosa che un uomo può fare”.

<ul><li>enciclopediadelledonne.it</li><li>elle.it</li></ul>

Edizioni scolastiche "L. Negrelli" 2023/24

ricerca di Giovanni Pellicciotta e Nicolò Rimedio

Alda Merini

Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano, muore il 1 novembre 2009. Il padre, Nemo Merini, originario di Como e di famiglia nobile, si sposò con  Emilia Painelli, contadina. Alda è secondogenita di tre figli. Dopo le scuole elementari e i 3 anni di avviamento al lavoro cerca di entrare al ginnasio ma non supera la prova di italiano; a 15 anni esordisce come autrice.

È stata una delle più grandi scienziate italiane del XX secolo e l’unica italiana che ha ricevuto nel 1986 insieme allo scienziato Stanley Cohen il premio Nobel per la medicina e la fisiologia per la strada aperta nel campo delle neuroscienze. È stata la prima donna&nbsp; ad essere ammessa all'accademia pontificia delle scienze.

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi: quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale della società.”

Durante la Seconda guerra mondiale, non potendo frequentare l’università, ma volendo continuare le sue ricerche, allestì un piccolo laboratorio&nbsp; nella propria camera da letto.&nbsp; Rita dormiva tre-quattro ore al giorno. Durante il giorno continuava la ricerca, parte della notte era dedicata alla lettura di classici, nuovi romanzi e saggi.&nbsp; Innamorata della scienza e profondamente convinta del suo scopo nella vita fosse quello di mettersi al servizio della comunità, la scienziata ancora giovanissima andò contro la volontà di suo padre e chiarì che non sarebbe diventata né moglie né madre.

<ul><li>focusjunior.it</li><li>treccani.it - ragazzi</li><li>wikipedia.it</li><li>studenti.it</li><li>fanpage.it</li></ul>

ricerca di Zoe Castellon Valduga e Vittoria Vivaldi

Rita Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini nasce a Torino il 22 Aprile 1909, da Adamo Levi, ingegnere&nbsp; e tecnico matematico, e Adele Montalcini pittrice. La famiglia, che comprende anche Paola (sorella gemella di Rita ). Gino ed Anna (questi ultimi più grandi di Rita di 7 e 9 anni rispettivamente) era ebrea. E pertanto, il contesto storico rese particolarmente duro il percorso di studio e di vita della scienziata Italiana. Nel 1938, dopo le leggi razziali, Rita Levi Montalcini andò in Belgio, per tornare in Italia e riprendere le sue ricerche all’Università di Torino nel 1945. Nel 1947 fu invitata negli Stati Uniti dal professor Viktor Hamburger, un biologo che le offrì di proseguire insieme i suoi studi sul sistema nervoso embrionale dei vertebrati. Alla partenza, la Levi Montalcini pensava di tornare a casa entro qualche mese ma tornò in Italia definitivamente soltanto nel 1987.

ricerca di Giacomo Modena e Davide Toniolatti

Annie Londonderry

Annie Londonderry, pseudonimo di Annie Cohen Kapchovsky, nacque nel 1870 a Riga in Lettonia e emigrò a 5 anni con i genitori negli Stati Uniti. Si chiamava Annie Cohen Kopchovsky, ma cambiò il proprio nome prendendo quello della compagnia che l’ha aiutata per primo nella sua avventura. Rimase orfana nel 1887 e si sposò l'anno dopo con un ebreo ortodosso. La vita di Annie sembrava già tracciata: marito, figli, casa, lavoro, ma non fu così. Nel 1894 partì per fare il giro del mondo in bicicletta, con una sfida nata per scommessa: due gentiluomini stavano scommettendo che nessuna donna era in grado di fare il giro del mondo in bicicletta. Annie si arrabbiò e accettò la sfida anche se su una bicicletta non era mai salita.

Nel 2002 fonda un’organizzazione umanitaria per la tutela dei diritti delle donne e contro le mutilazioni genitali. Dal 1997 al 2003 è anche stata ambasciatrice speciale per le Nazioni Unite per i diritti umani nella lotta contro le mutilazioni genitali. Nel 2009 esce il film “Fiore del deserto” che racconta la sua storia.

“La lealtà delle donne deve essere guadagnata con fiducia e affetto, piuttosto che con rituali barbari. È giunto il momento di lasciarsi alle spalle i vecchi modi di soffrire.”

Waris a Londra lavora molte ore come cameriera in un McDonald's locale e inizia dei corsi serali per imparare la lingua inglese e a leggere e scrivere. Il fotografo che la scopre si chiama Mike Goss: grazie a lui, Waris inizia la sua carriera. L'autobiografia Fiore nel deserto, pubblicato nel 1998 e diventato bestseller internazionale, è una testimonianza importantissima nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili, pratica ancora oggi diffusissima, con la Somalia che sfiora il 100% di donne infibulate.

<ul><li>https://www.libero.it/magazine/news/waris-dirie-la-modella-attivista-che-ha-cambiato-il-mondo-56859</li><li>https://it.wikipedia.org/wiki/Waris_Dirie</li><li>https://le-citazioni.it/autori/waris-dirie/</li></ul>

HUDA SHARAWI

Huda Shaarawi nacque a Minya il 23 giugno 1879, in Egitto. Figlia del presidente della Camera dei Deputati, Mohamed Sultan, fonda nel 1923 l’Unione Femminista Egiziana.

<ul><li>Premessa						p.5</li></ul> <ul><li>Jeanne Baret					p.6</li></ul> <ul><li>Augusta Ada Byron		p.10</li></ul> <ul><li>Emmeline Pankhurst	p.14</li></ul> <ul><li>Annie&nbsp; Londonderry	p.18</li></ul> <ul><li>Maria Montessori		p.24</li></ul> <ul><li>Huda Sharawi				p.30</li></ul> <ul><li>Rita Levi-Montalcini		p.34</li></ul> <ul><li>Margherita&nbsp; Hack			p.38</li></ul> <ul><li>Ada Merini						p.42</li></ul> <ul><li>Waris Dirie					p.48</li></ul> <ul><li>Malala Yousafzai			p.52</li></ul>

Emmeline Pankhurst permise il voto alle donne assieme al suo gruppo chiamato “Women’s Social and Political Union” (WSPU), fondata nel 1903 da sei donne. Questo movimento aveva lo scopo di permettere alle donne di votare. Questa sua battaglia le causò molti problemi, finendo più volte in prigione e rischiando l’ergastolo.&nbsp;

Nei primi anni del 1900 le donne si guadagnarono il diritto di voto sopra i 30 anni mentre gli uomini potevano votare sopra i 21 anni; poche settimane dopo la sua morte le donne poterono votare anch'esse a 21 anni. &nbsp;

Citazione

Il motto del suo gruppo era “fatti non parole”.

Aa.Vv., Io sono una ragazza ribelle. Storie incredibili di donne coraggiose. Tante attività per diventare come loro, Salani

Viene da molti considerata la madre del computer moderno. Il contributo di Ada Lovelace Byron è rappresentato dalla chiara e dettagliata descrizione del meccanismo della MACCHINA, che funzionava utilizzando delle schede perforate, e dallo sviluppo di un algoritmo per il calcolo che, se tradotto in un linguaggio di programmazione, funzionerebbe su un moderno computer.

All’età di 12 anni il suo più grande sogno era di volare e cominciò a studiare gli uccelli ed i vari materiali che si potessero utilizzare per costruire le ali: piume, carta, seta e sull’argomento scrisse una guida intitolata “FLY OLOGY”. Babbage, colpito dall’intelligenza di Ada la soprannominò l’incantatrice dei numeri. La madre le insegnò a comprendere la musica, francese e la matematica. Volle poi che la figlia imparasse la scienza, e assunse per lei la prestigiosa matematica e astronomia scozzese Mary Somerville.

“L'immaginazione è la facoltà della scoperta, prima di tutto. E' quella che penetra nel mondi nascosti attorno a noi, i mondi della Scienza.”

<ul><li>https://www.wired.it/</li><li>https://www.cnr.it/</li><li>https://www.enciclopediadelledonne.it/</li><li>https://www.nvidia.com/it-it</li><li>https://collection.sciencemuseumgroup.org.uk</li></ul>

Alda Merini è considerata una delle più importanti scrittrici del Novecento. Ha scritto numerosissime raccolte di poesie, tra le quali: La Presenza di Orfeo, Nozze Romane, Paura di Dio, Tu sei Pietro e molte altre ancora. Nelle sue opere, la scrittrice ha celebrato l’universo femminile con una serie di poesie che affrontano i temi del rispetto, dell’ uguaglianza e della libertà delle donne con riferimento alla forza, alla fragilità e alla diversità di ciascuna. A causa&nbsp; di una malattia mentale fu ricoverata più volte in manicomio ma questo non le impedì di scrivere e di portare avanti la sua lunga carriera. Nel 1986 ha scritto il suo primo libro in prosa L’altra verità. Diario di una diversa in cui racconta i duri anni trascorsi in manicomio.

“La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.” “E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali.” “Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.

Alda Merini è stata per ben 16 anni in manicomio. È stata candidata per il premio Nobel per la letteratura da parte dell’Académie française nel 1996 e dal Pen club Italiano nel 2001. Ha vinto il premio Viareggio e il premio Librex Montale. Esiste anche un sito creato dalle sue figlie che informa della storia della sua vita e delle sue opere. <a href="https://www.aldamerini.it/" style="color: rgb(0, 0, 0);">Alda Merini</a>

ricerca di Amedeo Stefanati e Davide Turella

Margherita Hack

Margherita Hack è nata il 12 giugno 1922 a Firenze. Nel 1940 conseguì il diploma di maturità classica presso il Liceo classico statale Galileo di Firenze, si laureò in fisica nel 1945 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi. Prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, ha potuto indagare fino all'ultimo i segreti degli astri grazie anche al fatto che ha avuto a disposizione luoghi e strumenti che facilitano lo studio. Tra questi, notevole è stata l'influenza di un luogo come l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri, dove Margherita Hack ha svolto la sua tesi di Laurea e le prime ricerche, utilizzando i telescopi dell'Osservatorio, sulla stessa collina dove visse gli ultimi anni della sua vita Galileo Galilei.

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