Alla scoperta delle

Bellemo Anna, Chieregato Laura, De Bei Lisa, Gurin Cristofer

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In un paese lontano lontano, gli occhi di una bambina, Giada, cominciavano a chiudersi lentamente.
"Forse è ora di andare a riposare" le disse il padre accarezzandole la guancia.
"Ci vado solo se mi vieni a rimboccare le coperte" rispose lei con tono assonnato.
I due si avviarono verso la cameretta della bambina e la piccola andò sotto alle coperte.
Non appena il padre si avvicinò a lei, si sentì chiedere "Papà cosa sono le emozioni?" e rimase spiazzato.
Decise quindi di narrarle la storia che gli raccontava sempre la sua nonna prima di addormentarsi. 

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“In un tempo lontano, nel pianeta Nero vi era un giovane extraterrestre, Izi, senza cuore, poiché nel suo pianeta nessuno ne possedeva uno; al suo posto vi era una scatolina vuota di cui nessuno ne conosceva l’utilizzo.  

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Il giovane Izi voleva diventare un guerriero ma per conquistare il suo sogno doveva ricevere l’approvazione del vecchio saggio che abitava nella montagna, così andò da lui e gli chiese cosa avrebbe dovuto fare. Gli disse che prima di diventare un guerriero, avrebbe dovuto scoprire le emozioni. 

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Allora Izi partì da solo, con la sua navicella, e dopo un tempo che gli era sembrato infinito, arrivò nel pianeta Viola. Appena scese dalla navicella venne assalito da forti rumori, strani, che lo fecero spaventare e così, senza neanche la curiosità di esplorare il pianeta, scappò a gambe levate. 

Passati pochi minuti, giunse nel pianeta Rosso, faceva molto caldo, così decise di andare in cerca di un po’ d'acqua e al suo ritorno, da lontano, vide che c'era qualcuno che cercava di far partire la sua astronave. Si mise a correre per cercare di fermarlo urlandogli di scendere e fermarsi, ottenendo come risposta solo dei farfugli incomprensibili. Riprese il controllo dell'astronave e infuriato ripartì alla ricerca di un altro pianeta.

Mentre era in volo si accorse che mancava un pezzo all’ala destra, perse il controllo della navicella e fu costretto ad atterrare sul pianeta Azzurro. Si mise subito all’opera per riparare il guasto, ma era così concentrato che non si accorse di essere solo, e che attorno a lui non c’era nulla; vedeva solo l’inizio di un sentiero, il resto era coperto da un manto fitto di nebbia. Decise di incamminarsi alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che lo avrebbe potuto aiutare, e dopo ore di cammino non c’era traccia di nulla, e decise di rimettersi in viaggio. Era triste, ormai giunto alla fine del terzo pianeta e non aveva ancora trovato nulla; la speranza di diventare un guerriero stava svanendo, e a testa bassa risalì nell’astronave.