Book Creator

AUTOBIOGRAFIAMOCI 5°B

by Marika Gianfrate

Pages 4 and 5 of 31

Loading...
Mi chiamo Vitarosa Basile. Sono nata a Martina Franca in una data che ha una bellissima combinazione di 7. Il giorno, il mese, l’anno, l’ora hanno tutti lo stesso numero. Io ci tengo molto che tutti sappiano quanto è straordinaria la mia data di nascita!!!
Vivo a Cisternino con i miei genitori e mia sorella, più grande di me di quattro anni.
 A tre anni ero con mio padre a Massafra, il paese dei miei nonni e, approfittando del fatto che lui fosse sceso dalla macchina per parlare con un cliente, mi sono allontanata e lui non mi ha più ritrovata al suo ritorno. Non ero più seduta sul mio sedile. Potete immaginare cosa ha provato in quel momento!!! Io nel frattempo, non so per quale grande miracolo, sono riuscita a tornare a casa dei miei nonni pur essendo molto piccola per potermi orientare in un paese non mio. Da quel giorno, mia madre mi ha sempre vestito in modo sgargiante nei colori e mi ha messo enormi fiori nel cerchietto dei capelli. Quel giorno indossavo un cappottino rosso con i bordi di velluto nero. E’ sempre stato conservato nell’armadio di mio padre, per ricordargli ogni giorno che ero tornata a casa sana e salva.
Mi chiamo come mia nonna, Vitarosa. La mia casa, però, quando mia madre era in attesa di me, era frequentata da un’anziana signora che si chiamava Vitamaria. Quando ho iniziato la prima elementare, scrivevo sotto ai compiti del quaderno il mio nome. La maestra scriveva come voto che ero stata bravissima ma che dovevo correggere il mio nome. Ho parecchi compiti in cui risulta questa valutazione. I miei genitori scoprirono così che all’ufficio anagrafe risultava non il nome di Vitarosa, ma quello di Vitamaria. Mio padre, preso dall’emozione della mia nascita aveva dichiarato come mio nome quello della signora che frequentava la mia casa. Allora i miei genitori presentarono una istanza al Tribunale per chiedere la correzione del mio nome. Il giudice stabilì in sentenza che da quel giorno dovevo chiamarmi Vitarosa come avevano scelto i miei genitori, ma che dovevo mantenere come secondo nome quello di Maria.
Loading...
Loading...
Sono stata una bambina timida ma nessuno si è mai accorto che lo fossi, infatti ho sempre partecipato fin da piccola alle recite scolastiche come protagonista e anche in teatro. Mio padre ha insegnato a me e a mia sorella a sciare e ogni anno abbiamo partecipato con un gruppo di amici alla ‘ settimana bianca’ e abbiamo sempre avuto i nostri primi sci, appesi nell’androne di ingresso della casa. Mio padre ci dice sempre che possiamo uscire di casa senza le chiavi, ma mai senza un libro. Infatti, esco sempre con un libro e spesso senza chiavi per ritornare a casa. Al ritorno da scuola, in attesa del pranzo metto un disco e ballo fingendo di essere una protagonista di un musical famoso che si chiama Grease. Sono molto magra e difficilmente mi stanno ben stretti i vestiti. Sogno di diventare un’attrice o una modella e nel frattempo mi esercito a recitare e camminare nel lungo corridoio della mia casa. Non sogno come le altre bambine di sposarmi perché non mi piace cucinare, ma vorrei avere tanto un bambino perché mi sento meglio in versione mamma. Chissà se un giorno i miei sogni si avvereranno, io spero di sì perché è una promessa segreta che ho fatto alle mie due amiche che purtroppo non diventeranno grandi con me e che saranno sempre i miei angeli custodi.
Loading...
Mi chiamo Marika Gianfrate e sono nata a Martina Franca il 04 aprile 1985. La mia famiglia mi racconta che era il giovedì santo quando sono nata. Sono alta e magra. La mia mamma dice che ha difficoltà a trovare nei negozi dei pantaloni adatti per me e così cuce lei per me i pantaloni. È una bravissima sarta.
Il mio papà si chiama Giuseppe Gianfrate, per gli amici Pino. E’ maresciallo dei carabinieri. La mia mamma si chiama Carmela Filomena e dopo la mia nascita ha lasciato il lavoro per prendersi cura di me, dato che vivevamo lontano dal resto della nostra famiglia. Dal 03 febbraio è arrivato il mio meraviglioso fratellino: Lorenzo. Ricordo il giorno in cui è nato, i suoi occhioni neri e i tanti capelli. La mia mamma dice che assomiglia tanto a me. E’ bellissimo e bravissimo. Io spero cresca velocemente, voglio giocare con lui.Ho frequentato l’asilo in un piccolo paesino in provincia di Rovigo, in
Veneto. Si chiamava Bottrighe. Il mio asilo era bellissimo, con un giardino grandissimo e tantissimi giochi. Ricordo che un giorno sono caduta dall’altalena e in ospedale mi hanno messo ben tre punti di sutura
sotto il labbro inferiore. Avevo 20 giorni, quando il mio papà e la mia mamma mi hanno portato a vivere in Veneto, per motivi lavorativi del mio papà. Il momento più bello per me era poter tornare in Puglia oppure andare sui Colli Euganei a fare i pic-nic. Ricordo che adoravo rotolarmi nei prati di quei colli. Sono una ragazzina piuttosto permalosa, mi risento spesso. Vorrei migliorare questo difetto del mio carattere.
Sono amichevole e gentile, mi piace aiutare gli altri. Mi piace come sono,
ma devo imparare a non essere molto permalosa e perfezionista. Il foglio del mio quaderno non deve avere mai cancellature, ma devo imparare ad
accettare che si può sbagliare.
Loading...
Sono molto molto testarda. Ma non credo sia un difetto, la mia testardaggine mi aiuterà a raggiungere i miei sogni. Non ho mai praticato in maniera costante uno sport, ma in realtà non ho mai amato tanto lo sport. Amo la danza, seppur non ho mai frequentato nun corso di danza. Ho frequentato per due anni un corso di ginnastica ritmica. Ho sempre amato il canto. La mia mamma mi ha fatto ascoltare sin da piccola le canzoni di una cantante italiana, Laura Pausini e io cercavo di imitarla. Faccio parte di un coro, mi piace molto prepararmi per i diversi concorsi.
Loading...
Loading...
La mia migliore amica si chiama Clara, la mia com pagna di banco. Lei è sempre molto gentile e sorridente. A scuola ho tanti amici, mi trovo molto bene con loro. Ricordo con piacere i pomeriggi trascorriamo insieme dopo la scuola, a giocare a fare le stiliste: creiamo dei modellini con la carta. Mi piace così tanto. Dopo la scuola primaria, frequenterò la scuola media. Da grande sogno di fare l’insegnante di scuola primaria, proprio come la mia maestra Clara. Vorrei essere brava almeno quanto lei. Sogno di sposarmi e avere un figlio. Spero che questi sogni possano uscire dal cassetto e diventare presto realtà.