ICS Padre Pio da Pietralcina - Il racconto dei miei primi 40 anni

All’inizio non si chiamava così, bensì “Circolo Didattico”, ma da subito divenne fondamentale pilastro per la crescita culturale del quartiere. In un primo momento la scuola non aveva locali adeguati, a norma, ma venivano affittati appartamenti che venivano adibiti come aule. Nel 1981, quando frequentavo la 1° elementare, la scuola si trovava in due stanzette di un seminterrato, in via Turi Scordo, a Lineri. All’epoca, la didattica scolastica era ben diversa da come è oggi: ricordo bene uno stuolo di grembiulini neri e fiocchi rossi che entrava ogni mattina in classe e ascoltava la maestra fare l’appello. Non sapevo il nome della mia maestra, ma solo il suo cognome. Conoscevo poco anche il nome dei compagni perché lei ci chiamava solo col cognome. Una robusta bacchetta di legno stava sulla cattedra per intimorire i più monelli (in realtà intimoriva solo i più buoni e sensibili). Ma all’epoca&nbsp;rientrava nella norma. I locali in via Turi Scordo erano molto angusti e senza riscaldamento e in inverno alunni e maestre ci riscaldavamo attorno a piccole stufette insufficienti. Così sorsero le prime battaglie, che vedevano uniti le mamme, la Direttrice didattica di allora, una donna determinata, attenta e impegnata per il bene della scuola, ed alcuni esponenti politici. Insieme lottarono per avere diritti da parte dell’amministrazione comunale: non solo acqua, luce, strade asfaltate, ma soprattutto nuovi locali scolastici. Grazie alla loro caparbietà e al loro spirito combattivo, la battaglia portò presto frutto e cominciarono i lavori per una nuova scuola. Ricordo un giorno in particolare di fortissima pioggia: le aule di via Turi Scordo cominciarono ad allagarsi e noi bambini con le maestre fummo costretti a sederci sopra i banchi in attesa che venissero a prenderci e a portarci fuori.

L'insegnante Antonella Milazzo racconta: "Estate - scuola aperta: la Padre Pio da Pietralcina anche in estate si apre al territorio Alla fine degli anni ’90 (dal 1995 al 1999 circa) l’ICS Padre Pio, in quegli anni Circolo Didattico, apre le porte al territorio anche nel periodo estivo. Grazie a un accordo tra la scuola, retta dalla Direttrice Vittoria Guzzardi, e il Comune di Misterbianco nasce il progetto “Estate, scuola aperta” che vede coinvolti numerosi docenti in servizio nella scuola e numerosi volontari dell’associazione “La Creatività”, in quel tempo operante nel territorio senza scopo di lucro. Nel giardino interno della scuola, oggi in parte utilizzato per l’attuale costruzione dell’anfiteatro, inizialmente viene collocata una piscina smontabile sostituita, negli anni successivi, dalla costruzione di&nbsp;una vera e propria piscina in muratura; le aule del piano terra si trasformano in laboratori di pittura, danza, canto ecc.; due aule che danno sul cortile interno sono adibite a spogliatoi per i bambini e le bambine; l’aula che si affaccia sulla palestra (l’attuale laboratorio scientifico) viene predisposta per diventare un laboratorio di ceramica corredato da forno e da diversi strumenti utili alla lavorazione dell’argilla. L’insegnante Pina Manente, responsabile dell’aspetto organizzativo del progetto, cura le adesioni degli alunni partecipanti e ne stila gli elenchi per costituire i diversi gruppi che, sulla base di un orario settimanale (ad esclusione del sabato), dalle ore 9.00 alle ore 13.00, si alterneranno in seno ai diversi laboratori.

La Direttrice Vittoria Guzzardi e un alunno ritratti durante le celebrazioni del Natale a.s. 1979-1980. Foto d'archivio

A metà degli anni '80, l'apertura della scuola di via Modena e la consegna di una moderna scuola per l'infanzia in via Lenin nel 1991, hanno risolto per alcuni anni i bisogni della frazione. Quest'ultimo plesso ben strutturato era fornito di materiale e divenne un fiore all'occhiello per l'amministrazione e punto di riferimento per le metodiche utilizzate, le sperimentazioni didattiche che interessarono il Ministero della Pubblica Istruzione con l'invio di ispettori per monitorare e divulgare le esperienze maturate.

04 Giugno 2019 - dall'alto: concerto a conclusione del Progetto "Musica d'insieme"; a sinistra, "Maker faire" al Palazzo della Cultura; a destra: Giornata del Merito al teatro N. Mandela

Sempre dal PTOF possiamo trarre le finalità del nostro Istituto, gli scopi ai quali si indirizzano, ogni giorno, gli sforzi di Dirigente, docenti e personale ATA, in comune accordo: - Promuovere e facilitare il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze di ciascun discente per ciascun campo d’esperienza, area disciplinare e disciplina nell’ottica di un’educazione permanente. - Supportare lo sviluppo dell’identità personale in modo consapevole ed aperto. - Puntare sulla centralità della persona per migliorarne&nbsp;gli aspetti cognitivi, affettivi e sociali. - Favorire la partecipazione attiva degli alunni per promuovere una nuova cittadinanza. - Promuovere un “Nuovo Umanesimo” dove ogni alunno sia soggetto consapevole e responsabile nei confronti del futuro dell’umanità. - Sviluppare in ogni discente il pensiero critico e divergente che lo aiuti ad orientarsi nella complessità della società attuale. - Imparare a “progettare&nbsp;e progettarsi” - Sviluppare gli alfabeti culturali del nuovo millennio con particolare attenzione al mondo digitale e virtuale per un uso critico e consapevole di tali strumenti.&nbsp; Tratto da: <a href="http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf">http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf</a>

Di seguito vengono riportate alcune poesie: scritte dagli alunni del maestro Gullotto e tratte dal volume Alla riscoperta delle "radici"per il recupero di una coscienza civile, sono state, infine, digitalizzate dagli studenti della classe 1C della Scuola Secondaria di Primo grado.

LA ME SCOLA La me scola È ranni e spaziusa Di li finestri Si viri l’orizzonti: lu mari calmu e brillanti ca luci sutta lu suli d’oru. Di intra Ci semu tanti picciriddi Un pocu tosti, ma chini d’amuri. Rossella Giuffrida&nbsp;&nbsp;IV D

L’INSIGNANTI MEI L’insignanti mei Su tutti beddi e ntilligenti Sempri affettuosi e mai scuntenti, mancu di li sciccazzi di li so’ studenti. Certi voti perdunu la vuci No pirchì cantunu a Sanremu, ma cummattennu cu nuatri! Agata Zizzo V D

L'Istituto Comprensivo Statale Padre Pio da Pietralcina nasce come Circolo Didattico quarant'anni fa e cresce grazie alla figura autorevole e indimenticata della Direttrice Vittoria Guzzardi. La Sua preziosa testimonianza, contenuta nel libro intitolato Le case dei gelsi (raccolta di testi di vari autori a cura di Josè Calabrò, Editore Maimone), viene di seguito riportata affinché costituisca una guida nel viaggio nel tempo alla scoperta delle radici e dei valori del nostro Istituto. Il racconto di Vittoria Guzzardi, "Nasce la scuola tra le sciare", ripercorrendo le tappe salienti che hanno contrassegnato la nostra Istituzione scolastica, esordisce così: "Il secondo circolo didattico di Misterbianco nasce tra le sciare di Lineri e Montepalma nell'anno scolastico 1977-'78, con lo sdoppiamento dell'istituto Gabelli. Nel primo anno, direttore didattico fu il Prof. Catania. Il primo settembre 1978, assumo io servizio da direttore didattico; ero già contrattista all'Università di Messina e avevo la ferma volontà di "voler cambiare il mondo e non solo quello scolastico ma anche quello sociale, culturale e legale". In via Turi Scordo ha inizio un lungo, lunghissimo cammino di vita e d'avventura durato dal 1979 al 2007, in garage trasformati in aule che ad ogni minima pioggia si allagavano [...]

Sulle ali della nostalgia... alla riscoperta delle nostre radici

Caru papà Caru papà quannu ti ni jisti li me occhi si jincheru comu ‘n-ciumi. Pirchì partisti pi Torino, luntanu ‘i mia e di la famigghia? Sacciu ca partisti pi travagghiari, ma iu ti vogghiu cca, sempri cu mia, caru papà miu! Adolfo Micci lV C

Gesù sta notti Gesù sta notti mi nzunnai a to Mamma: scinneva di lu celu pi ncuntrari tutti li picciriddi di stu munnu. Rideva duci e li chiamava “figghi mei!” li vasava a unu a unu comu fa na mamma. Grazi Gesù,grazi a la to Mamma! &nbsp;Salvatore Ferlito lV C

&nbsp;Jornu di primavera Joca na ciuccata di picciriddi supra un pratu. Lu jornu è chinu di luci e di canti: attornu c’è la Primavera. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Salvatore Ragusa&nbsp;&nbsp;IV B

L’occhi di me matri L’occhi di me matri su comu du laghi cristallini. Ci vogghiu navigari cu la varca di la me vita. Agata Valentina Calì IV

19 luglio 2008: il Circolo Didattico diventa Istituto Comprensivo Statale

La direttrice Vittoria Guzzardi era molto brava e disponibile se c’era un problema. Gli alunni erano più disciplinati rispetto ad oggi: ad esempio, quando una maestra entrava, tutti si alzavano e dicevano “Buongiorno, maestra!”; quando c’erano le feste, le maestre lo comunicavano ai genitori e tutti portavano qualcosa. Le gite si svolgevano nel periodo di Maggio e si andava abbastanza lontano, ad esempio si andava a Enna, a Siracusa ecc. Si partiva alle 8:00 e si tornava alle 18:00. C’erano anche delle piccole visite d’istruzione: ad esempio, mio zio è andato in una fabbrica di marmo che si trovava di fronte alla scuola. Mio zio quando andava a scuola non aveva un’aula informatica o un laboratorio di scienze come oggi e se doveva guardare un film in classe non avevano una LIM o un computer, ma un piccolo televisore, e non si lamentavano come oggi. Oggi la scuola è molto diversa rispetto ad una volta e soprattutto oggi abbiamo un altro plesso, quello della scuola media. Intervista prodotta dall’alunno Gaetano Lo Verde allo zio Santo Lo Verde, classe 1C, SSIG

La docente Annarita Scammacca scrive: L’amica Giovanna Leonardi, mi chiede di scrivere brevemente, per ricordare ed esprimere qualche pensiero, sull’esperienza insieme condotta come docenti del secondo circolo didattico di Misterbianco, divenuto successivamente ISC “Padre PIO da Pietrelcina”. Sono trascorsi più di trent’anni ed è quasi impossibile riassumere in breve ciò che d’importante si è inciso nella nostra memoria. Vi sono decine d’episodi divertenti, preoccupanti, faticosi, dolci e amari che abbiamo vissuto, condividendoli, con il personale scolastico di allora ed in particolare con le colleghe ed amiche del plesso di Serra Superiore. I pilastri su cui, ancora&nbsp;oggi&nbsp;con successo ed impegno, si lavora, furono costruiti come solide fondamenta, dalla compianta dottoressa Vittoria Guzzardi nostra dirigente per molti anni. Lei, persona di grande carattere, ha saputo coniugare in modo unico docenti, alunni, famiglie, territorio, forze politiche ed amministrative di allora, esponendosi in prima persona con coraggio e creatività indiscutibili. Ci ha fatto tremare (quando qualcosa non procedeva secondo i suoi desideri), lottare, scrivere, parlare, gioire, piangere, litigare e fare pace.

L'arricchimento dell'Offerta Formativa è un punto di forza della nostra scuola: gli alunni imparano divertendosi e, allo stesso tempo, sviluppano le competenze di base e quelle di Cittadinanza.

A sinistra: Giovanni Chinnici parla ai giovani della nostra scuola, anno 2016

A destra: corteo contro la mafia in occasione della commemorazione del Giudice G. Falcone, 23 maggio 2012

In questi ultimi anni, l’amministrazione comunale ha predisposto un piano di riqualificazione (a medio e lungo termine) delle frazioni,&nbsp;che già ha visto: l’istituzione di nuove strutture, a supporto delle famiglie, per l’integrazione e l’assistenza dei minori; la “nascita” di nuovi centri di aggregazione per gli anziani, l’istituzione di&nbsp;una delegazione di Servizi socio-sanitari ed assistenziali. Nel territorio opera anche la Cooperativa Sociale "Marianella Garcia" che collabora con i Servizi Sociali del Comune per interventi a favore dei Minori (finanziamenti L 328/00) e da maggio 2017 esiste un presidio di Thamaia. Tratto dal sito: <a href="http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf">http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf</a>

Mia mamma frequentava la scuola elementare Padre Pio da Pietralcina nel 1990. In quel periodo non esisteva la scuola media, è nata dopo tanti anni. Negli anni Novanta c’erano i doppi turni: la mattina frequentavano le prime, le terze e le quinte, il pomeriggio le seconde e le quarte. Durante i cinque anni di scuola elementare si indossava il grembiule. L’unica gita l’abbiamo fatta in quinta, siamo andati a Palermo e ricordo che abbiamo visitato la Cattedrale. La struttura della scuola non è cambiata. Dennis Santangelo, I D (SSIG), intervista la mamma Graziella Famà

Nella vita ci sono legami indissolubili e il 1° settembre 2007 ho assunto l’incarico di Dirigente Scolastico della “mia” scuola, il Circolo Didattico Padre Pio da Pietrelcina. Quanta paura e quanta voglia di fare quel giorno! Paura di ritrovare tanti amici cari ma di dover ricoprire un ruolo diverso e non sapevo quanto le relazioni personali avrebbero inciso; paura di subentrare a Vittoria Guzzardi, portandone lo stesso cognome, perché lei era donna amata, talvolta temuta, dall’indiscusso carisma e dall’eccelsa preparazione che in ventotto anni aveva cambiato il volto del territorio e reso questa scuola una delle migliori e all’avanguardia nella Provincia di Catania. Vittoria era solita dire che un direttore didattico deve sapere “pre-vedere”, cioè “vedere prima degli altri” il futuro dei nostri ragazzi, così ha fatto lei, così ha insegnato a fare a questa comunità educante. Difficile eredità. Sapevo che il confronto sarebbe stato naturale e lo è stato! Per alcuni anni mi sono sentita dire: “la nipote di Vittoria” e per diverso tempo dall’Amministrazione comunale continuava a indirizzare le comunicazioni a Vittoria Guzzardi, salvo poi dire un “Ci scusi”. Oggi il mio lavoro è apprezzato in diversi ambienti e questa eredità non mi spaventa ma mi inorgoglisce.&nbsp; Ma anche ricca eredità di una scuola all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Nell’assumere la dirigenza mi sono prefissata un solo obiettivo: conservare i tratti salienti di quell’originario disegno – una scuola sempre all’avanguardia, capace di pre-vedere, al servizio del territorio e punto di riferimento e di incontro con le famiglie e per le famiglie.

Povere colleghe “anziane”! Non avevano solo il compito di essere nostre tutor nell’anno di prova ma dovevano insegnarci il lavoro. Se eravamo giovani ed inesperti, eravamo, però, desiderosi di fare e subito ci innamorammo di questo territorio e delle sue strade polverose e non illuminate. Con una chitarra ed un pallone giravamo il quartiere per riportare a scuola i nostri alunni. Tanti sono stati&nbsp;i momenti belli che ricordi: il corso del Piano Provinciale di Aggiornamento sui linguaggi non verbali, la festa per l’intitolazione a Padre Pio, le gite con gli alunni e quelle domenicali tra il personale scolastico e le famiglie, le partite di pallavolo, le trasferte al seguito della squadra di pallanuoto di Graziella Musumeci,&nbsp;i matrimoni di molti di noi, le nascite dei nostri figli, il clima di “famiglia” che ancora dopo tanti anni si respira…Ma altrettanti quelli tristi: la morte dei colleghi in servizio o la scomparsa di un alunno o ancora le infamanti accuse a Don Visalli…Anche la motivazione dell’intitolazione della scuola a Padre Pio rappresenta un capitolo doloroso della mia famiglia e di questa comunità di cui non voglio però parlare nel rispetto di chi per tanti anni l’ha vissuta come un peso, come una responsabilità. Come spesso accade, le esigenze di famiglia ci impongono delle scelte e nell’a.s. 1997-98 ho lasciato il Circolo Didattico&nbsp;Padre Pio ma ho continuato a considerare questa la “mia” scuola e qui spesso tornavo a trovare gli amici e la mia maestra di vita, la direttrice Vittoria Guzzardi.

Sulle ali della nostalgia...ricordi e testimonianze

Ogni matina Patri Pio, ogni matina prima di tràsiri a la scola, guardu la to statua janca comu la nivi. Teni l’occhi risulenti e li brazza aperti p’arricogghiri tutti li carusi. &nbsp;Michele Mascali lV C

Pi la mamma Scrissi lu to nomu supra ‘n-fogghiu ri catta e mu scicanu; scrissi lu nomu supra la rina di lu mari e lu ventu lu cancillau; Scrissi lu to nomu na lu me cori e dda arristau. &nbsp;Salvo Spampinato&nbsp;IV C

In tutto questo arco di tempo molte cose sono cambiate: le leggi, la didattica e gli attori, alcuni dei quali hanno avuto un ruolo determinante nella vita della scuola e&nbsp;che, con il loro contributo, la loro passione e la loro competenza, hanno permesso che divenisse una scuola all’avanguardia. Alcune cose però non sono cambiate: l’importanza del ruolo che la scuola Padre Pio ha sul quartiere di Montepalma, come punto di riferimento culturale e sociale; la voglia di crescere e migliorarsi, che la rende una scuola innovativa, che riesce a lasciare un segno, non solo nel quartiere, ma anche al di fuori, dimostrandosi un esempio di eccellenza. Una scuola di cui sono orgogliosa: orgogliosa di averne fatto parte come studente e di farne parte ancora come insegnante."

Ancora dal PTOF possiamo trarre, infatti, che: "Il territorio è caratterizzato da quartieri ad alto rischio di emarginazione sociale e culturale.&nbsp;La popolazione&nbsp;residente (a cui manca ancora una piena identità culturale a causa dell'eterogeneità dei nuclei familiari che la compongono) è definita disagiata per l’alto tasso di disoccupazione, la mancanza di un’adeguata cultura dell’istruzione e della formazione professionale, l’assenza di strutture socio – sanitarie ed assistenziali. Un preminente numero di nuclei familiari è formato da genitori molto giovani con un basso livello di scolarizzazione e con condizioni economiche e lavorative precarie. Questi inoltre, spesso risultano anche disgregati e mostrano a volte forme di fragilità, disorientamento nel ricoprire in maniera coerente il proprio ruolo educativo verso i figli.&nbsp;&nbsp;Da tali presupposti,&nbsp;emerge la richiesta, da parte delle famiglie, di un supporto della scuola, che orienti i giovani utenti a una vita più consapevole e maggiormente protesa verso prospettive future incoraggianti; ciò induce la nostra istituzione scolastica a sperimentare formule strategiche plurime e differenziate che, da un lato promuovono il coinvolgimento delle famiglie, rendendole partecipi del processo di crescita dei propri figli&nbsp;e, dall’altro, creano i presupposti per una graduale costruzione di un’identità sana e consapevole." Tratto dal sito: <a href="http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf">http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf</a>

Molte sono le testimonianze, le attestazioni di stima, i racconti che ci sono pervenuti, e molti ancora ce ne saranno da accogliere in questo e-book. L'ex allieva e poi insegnante della nostra scuola Adelina Marcadini, nel suo commiato in seguito al termine del proprio anno di prova, scrive: "Il mio personale e sentito ringraziamento va a Lei, Sig.ra Preside, Dott.ssa Patrizia Guzzardi, e a tutto il corpo docente della scuola che mi ha consentito di mettere in pratica l'esperienza accumulata nei miei ventidue anni di precariato. E' stato un anno scolastico intenso, ricco di emozioni e di impegni, talvolta con qualche "difficoltà" dovuta alla responsabilità assunta nel non semplice adempimento del mio incarico. Fiera ed orgogliosa vado via da codesta Istituzione Scolastica, mio malgrado e con la speranza di ritornare, con la consapevolezza di essermi impegnata costantemente e senza risparmio di energie per migliorare la mia azione educativa/didattica e la qualità del servizio scolastico. [...] Credo fermamente che nulla accada casualmente, ma sia, invece, tutto già deciso e scritto nel grande libro della vita di ognuno di noi. Lavorare in codesta Istituzione Scolastica è stato un vero piacere e straordinario privilegio per aver servito il mio Paese, la mia Sicilia, la mia città e i miei alunni, soprattutto nella scuola che ho frequentato da piccola e a cui sono legata affettivamente". Misterbianco, 20/06/2016

L'insegnante Maria Ester Giustolisi racconta: "Sono cresciuta con i rumori di una città in costruzione. Montepalma, circa 40 anni fa, era solo una periferia con pochissime case sparse in mezzo a tanta pietra lavica e ginestre, ma vi era tanto fermento, tanta voglia di vivere e di costruire. Ricordo che la mia casa era una delle poche; le strade non erano asfaltate e non avevano luci; uomini e donne si sbracciavano le maniche e impastavano la calce per mettere mattone sopra mattone. Il vicino di casa era un amico, un aiutante, il compagno di un sogno comune. Pian piano il quartiere si popolava sempre di più di persone che costruivano non semplicemente la loro casa, ma il loro progetto di vita. Uomini, come mio padre, che svolgevano anche due lavori per risparmiare e comprare il necessario per portare avanti i lavori nel week end. Donne, come mia madre, che badavano alla casa e ai figli, ma sapevano anche maneggiare una pala e una cazzuola. Bambini e bambine come me, che in mezzo a tutto questo movimento giocavano felici tra le pietre e le montagnette di azolo. I giochi erano quelli di strada: acchiapparello, moscacieca, campana, la palla… Le giornate cominciavano presto: il pecoraio passava ogni mattina e mungeva le caprette per vendere il latte, poi tutti a lavoro fino alla sera. Si facevano tanti sacrifici, ma la famiglia era unita e lavorava insieme per uno scopo comune. In questo contesto di crescita e continua trasformazione sorse uno dei punti fermi del quartiere attorno a cui cominciò a ruotare la vita comunitaria: la scuola Padre Pio da Pietralcina.

Il signor Venerando Seminara, memoria storica della scuola, racconta: Sono in servizio in questo Istituto, come collaboratore scolastico, dal primo aprile 1985. Prima di entrare nel mondo della scuola, lavoravo in una fabbrica che realizzava vassoi in cartone per le pasticcerie. Nel 1985 l'Istituto si chiamava "Secondo Circolo di Misterbianco". Le aule e la segreteria si trovavano in via Turi Scordo. L'Istituto abbracciava l'attuale "L. Sciascia" di Belsito e la scuola di Motta Sant'Anastasia, che si sono staccate negli anni Novanta. Nel 1992 la scuola ha preso il nome di "Padre Pio da Pietralcina". Dei primi anni ricordo il DSGA Gaetano Aranzulla, l'assistente amministrativo Orazio Mazzarà che all'epoca era anche assessore e tanti collaboratori scolastici: Materia, Consoli, Moro, Privitera, Di Bella, Maugeri, Arena, Bonanno, Calvagna, Lo Presti, Di Stefano, Giuffrida. Uno dei ricordi che ho è che si facevano i doppi turni: mattina e pomeriggio. Il plesso di via Modena ospitava la scuola elementare, i plessi di via Livorno e di via Milano ospitavano la scuola materna ed erano collocati in locali presi in affitto dal Comune. Non si può parlare della scuola "Padre Pio da Pietralcina" senza nominare la direttrice "generale", Vittoria Guzzardi. Mi viene in mente l'appellativo "generale" perché la ricordo come una donna molto energica e determinata, sicura delle proprie idee e pronta a qualunque sacrificio pur di vederle attuate. La direttrice era una grande pedagogista, ha sempre amato le innovazioni didattiche e, con le sperimentazioni che promuoveva nella sua scuola, ha sempre anticipato i tempi. Qui, per esempio, la scuola elementare ha sperimentato il modulo prima che entrasse a regime.

Nelle immagini: Pon "Un tuffo nel blu" (2007), Giornata Mondiale del libro, Giornate Fai e tanto altro ancora...

Proprio il maestro Luciano Gullotto, di cui si ricordava l'operato nella testimonianza raccolta dall'alunna Anna Castiglione, si è occupato di dare vita, nella nostra scuola, a un'importante manifestazione di poesia dedicata alla riscoperta del dialetto, durante l'anno scolastico 1997-1998. Ne è stato tratto un volume, di cui riportiamo, di seguito, le parti salienti e soprattutto le poesie, scritte dai ragazzi di ieri e digitalizzate dai ragazzi di oggi.

Proprio di queste dinamiche si è occupata la Dott.ssa Patrizia Guzzardi, attuale Dirigente Scolastico dell'ICS Padre Pio da Pietralcina, nella sua tesi di laurea, intitolata Mortalità scolastica e problemi educativi in una microaerea del Sud. Nel suo lavoro, la Dirigente ha messo in luce la problematica della dispersione scolastica, particolarmente pressante in quegli anni (1980-1990) in tutto il Sud Italia e, nello specifico, nell'area di Lineri. L'osservazione svolta in prima persona dalla Dirigente prende avvio dal territorio situato al confine Nord del Comune di Catania e indicato genericamente con il nome di "Lineri", che trae origine dalla coltivazione del lino, bruscamente interrotta da un'eruzione dell'Etna nel XVII secolo. Questo comprensorio rimase ignorato fino agli anni Cinquanta-Sessanta, quando cominciò ad assumere la configurazione attuale: "[...] attorno alle "case sparse di Lineri" nascono dei vasti quartieri che, senza alcun piano regolatore e alcun servizio, privi di qualsiasi struttura sociale, quasi del tutto ignorati dal Comune di Misterbianco, costituiscono oggi, insieme a quelli di Nesima Superiore e Monte Pò, il triangolo della periferia e della emarginazione della metropoli catanese". A tutto ciò, si è aggiunto il problema dell'abusivismo edilizio che non ha permesso al Comune di affittare locali ad adibire ad uso scolastico.

Quello della scuola era un mondo che conoscevo abbastanza bene, essendo mia madre docente di matematica e fisica alla scuola secondaria di secondo grado. Cominciai quella ricerca sul campo in modo timido ed impacciato tra le tante carte, registri impolverati, verbali di scrutinio presso gli archivi del Secondo Circolo Didattico e della Scuola Media Don Lorenzo Milani. Raccolsi i dati delle due scuole relativi alle&nbsp;frequenze, abbandoni, ripetenze e bocciature dal 1979 al 1989 nelle frazioni di Montepalma, Lineri e Serra Superiore. I dati raccolti lasciarono in me un segno profondo: tra bocciature ed abbandoni oltre il 40% dei minori non conseguiva il titolo di studio al termine della terza media. Io, che avevo sempre frequentato scuole con una consolidata tradizione in contesti economicamente e culturalmente agiati, stentavo a comprendere le ragioni che potessero determinare un simile fenomeno che collocavo idealmente nei romanzi di Verga.&nbsp;A questa situazione faceva da contraltare l’entusiasmo e il fermento che regnava all’interno del circolo didattico (la presidenza e il collegio della media mal tolleravano la mia presenza e ciò non mi ha permesso di conoscere bene quella realtà): le Maestre Carmela Spinello, Nuccia Scordino, Antonietta Bennardello, Benedetta D’Arrigo, Pina Manente, Maria Teresa Patti… e il Maestro Luciano Gullotto. Credevano nel loro lavoro per dare un futuro ai ragazzi di questo territorio.&nbsp;&nbsp;

In alto: la Dirigente Patrizia Guzzardi accoglie il Vescovo di Catania in visita alla scuola (21 Settembre 2011). A sinistra: il Velo di Sant'Agata a scuola (2014).

Pietra su pietra, si costruisce la nostra scuola

Nei mesi di redazione della mia tesi sperimentale decisi di conseguire il diploma magistrale (da ragazza avevo frequentato il Liceo scientifico), di partecipare al concorso per l’insegnamento nella scuola elementare e materna (io che avevo sognato di diventare hostess di una compagnia aerea internazionale e di viaggiare per il mondo!) e il 10 ottobre del 1991 assunsi servizio come docente di scuola elementare del Secondo Circolo Didattico di Misterbianco. Il 10 febbraio dell’anno successivo discussi la mia tesi e mi laureai presso l'Ateneo catanese con votazione 110 su 110 e lode. Il 10 ottobre del 1991 nell’aula magna dell’edifico di via Modena eravamo veramente tanti (oltre 40) ad assumere servizio ma la quasi totalità di noi non aveva servizio pre-ruolo, non sapevamo nulla di quel meraviglioso lavoro che ci apprestavamo ad intraprendere ad eccezione di quello che avevamo studiato sui libri. Un breve aneddoto di quella giornata. Sapevamo che tra i colleghi ci fosse anche il figlio dell’allora provveditore ed eravamo curiose di conoscerlo. Nella sala vi erano solo due ragazzi:&nbsp;uno di loro era alto e&nbsp;magro, con il codino e i jeans strappati, un giubbotto di pelle ed era arrivato su una moto vistosa; l’altro apparentemente timido, scuro in viso, con jeans anche lui, una maglietta e una giacca, che osservava intorno. Pensammo che il figlio del provveditore fosse il secondo ed invece era il primo, Massimiliano Cardella, tanto informale nell’abbigliamento quanto speciale nei modi!!! Anche sull’altro collega ci eravamo sbagliati.&nbsp;Salvo è stato ed è ancora oggi uno dei pilastri della Padre Pio: con il suo buon umore, la sua apparente semplice leggerezza riesce a creare l’armonia e l’unione tra i colleghi e i nostri ragazzi.

A.S. 1983-1984: Gemellaggio tra le scuole elementari di Motta S. Anastasia e Motta di Livenza (TV). Dal Notiziario Siciliano: "La scuola elementare di Motta Sant'Anastasia - dipendente dal secondo Circolo Didattico di Misterbianco - trova nella Direttrice dott.ssa Vittoria Guzzardi, nel vicario prof. Giuseppe Francaviglia e nelle insegnanti Rosaria Puglisi, Antonietta Dolci e Marianna Tamà Roccella, insieme con gli alunni delle tre quinte classi, i più attivi operatori impegnati nella riuscita del gemellaggio." In occasione dell'incontro tra le due scuole, un'alunna di Motta S. Anastasia, Adele Nicolosi, invitò il Presidente della Repubblica Sandro Pertini a partecipare. Ma il Presidente aveva impegni e rispose invitando entrambe le scolaresche al Quirinale. Quaranta alunni della scuola, accompagnati dalla direttrice e dagli insegnanti, si recarono nella capitale all'incontro con S. Pertini il 4 aprile 1984.

"L'incontro di oggi con i poeti di Arte e Folklore di Sicilia - Associazione culturale fondata dal Cav. Alfredo Danese che ne è il Presidente, ci dà la possibilità di effettuare il primo passo verso un mondo meraviglioso, verso quel mondo in cui aleggia la Musa della Poesia. [...] Il tema dell'incontro, come da depliant, è "Alla riscoperta della lingua dialettale", ma io lo modificherei in questi termini "Alla riscoperta del piacere di esprimersi in lingua dialettale". I mass media è vero hanno dato un duro colpo al linguaggio dialettale e...purtroppo anche la scuola ha contribuito alla sua quasi morte. Ma, un popolo senza passato, un popolo che sconosce la lingua dei padri, a mio avviso, è un popolo senza avvenire. [...]

Anno scolastico 2011/2012 La classe 3B della SSIG vince il Premio Speciale Intesa San Paolo per il miglior gemellaggio al Concorso nazionale FAI “Io Museo, e tu?” con l'allestimento di un museo su Acitrezza e i Malavoglia di Verga, e la redazione del catalogo, corredato di immagini e testi. Il lavoro realizzato, dal titolo “Acitrezza. C'era una volta un borgo di pescatori”, confrontava la moderna realtà della località turistica, con il passato di semplice borgo marinaro. Un’immagine che sintetizza il tema del museo allestito per il concorso: Donne impegnate nella salatura delle acciughe davanti a una veduta di Acitrezza tratta da una vecchia fotografia e, sullo sfondo, modellini di barca e di tipici carretti siciliani insieme a oggetti dell’artigianato locale. Il lavoro è stato coordinato dalle Prof.sse Innocenzia Patti, Maria Cristina Cellura e Giuliana Sanfilippo. A sinistra: la classe durante la cerimonia di premiazione a Milano, Villa Necchi Campiglio, il 22 maggio 2012.

Gli anni tra il 1987 e il 1994 furono i più bui della vita sociale e quindi anche della scuola per il paese di Misterbianco e in particolare per le frazioni: l'insediamento tra le rocce di nuclei mafiosi storici insanguinò il territorio [...]. La comunità scolastica reagì con fermezza, determinazione e coraggio: i due plessi di scuola dell'infanzia furono intitolati rispettivamente ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e dal maggio 1996 il parco giochi adiacente la scuola ricorda il sacrificio del piccolo Di Matteo [...]. In quegli anni, iniziò un lento cammino, con l'apporto di giovani insegnanti, di lotta alla dispersione scolastica, in sinergia con le mitiche assistenti sociali del Comune. L'ordine pubblico non esisteva, tante strade non erano asfaltate e non erano presenti centri di aggregazione. In tale contesto le insegnanti progettarono iniziative con le scuole aperte in estate grazie anche al supporto di un Sindaco illuminato che dotò la scuola di via Modena di una piscina, unica in Sicilia all'inizio degli anni '90. Il circolo didattico finalmente ha potuto riunire gli alunni di Lineri sotto il nome dell'allora sconosciuto Padre Pio nell'a.s. 1992-93 [...].

La Direttrice Vittoria Guzzardi ritratta accanto alla statua di Padre Pio all'ingresso dell'istituto. Foto d'archivio.

Un'eredità voluta dal destino: il racconto della Dirigente Patrizia Guzzardi

10 ottobre 1991, inizia ufficialmente il mio percorso al 2° Circolo Didattico di Misterbianco. In realtà, però, la frequentazione di questi luoghi risaliva a qualche anno prima e quell’incontro ha determinato le mie scelte future. Ero una giovane studentessa&nbsp;universitaria e, iscritta al corso di laurea di Lingue e Letterature Straniere Moderne, a fine corso avrei dovuto scegliere l’argomento su cui basare la mia tesi. Desideravo un lavoro, dicevo allora, sui “vivi”, essendo usuale,&nbsp;invece, approfondire tematiche relative ad autori del passato. In una sera di fine agosto, sotto un portico di una delle tante case immerse nella pace di Madonna degli Ammalati, mi ritrovai a discutere dei miei progetti con la Direttrice Vittoria, mia zia. Nacque così l’idea di approfondire il problema della “Mortalità scolastica in un’area sub urbana della provincia di Catania”, le frazioni di Misterbianco.&nbsp;&nbsp;Nella pedagogia degli anni ’80 con tale espressione si intendeva definire quel fenomeno che riguardava i minori in evasione scolastica, oggi diremmo “drop-out”.&nbsp;La dott.ssa Maria Teresa Moscato, allora assistente della cattedra di Pedagogia Sociale, stava conducendo una ricerca sulla medesima tematica nell’entroterra siciliano.

Dalla Prof.ssa Donatella Garufi, un contributo per illustrare la tecnologia nella nostra scuola: meringata, gare di robotica, gare di disegno tecnico, costruzione di aquiloni, creazione di videogiochi con Scratch, realizzazione di video sulla scuola, festa dell'energia, creazione di prototipi di lampadari e tanto altro ancora...

Progettare…una passione: il racconto della Dott.ssa Maria Corsaro Sono entrata di ruolo all’I.C.S. Padre Pio Da Pietralcina nel lontano 1998 sotto la guida della Grandiosa Dott.ssa Vittoria Guzzardi. E da&nbsp;allora sempre qui. Da più di un decennio a fianco&nbsp;della Meravigliosa Dirigente Patrizia Guzzardi. Due donne che hanno dato un volto nuovo a questa territorialità.&nbsp; La Padre Pio è difficile da definire: non è solo una&nbsp;scuola, è la casa di ciascuno di noi, la nostra famiglia. Un rapporto incredibile lega tutti noi. In ciascuno di noi la professionalità, l’impegno la dedizione la passione e l’amore per i nostri ragazzi prevalgono su&nbsp;ogni cosa.. Un territorio difficile quello su cui insiste la nostra scuola. Un territorio che aveva bisogno di progettualità di iniziative e, perché no, di risorse economiche. Ecco che allora mi sono cimentata nella progettazione e in particolare in quella dei&nbsp;PON, fondi strutturali europei. La mia creatività attraverso la penna prendeva forma, un’idea si trasformava in percorso didattico. Gli alunni i loro sorrisi le loro attese i loro sogni hanno guidato la mia progettazione in questi anni.

Dedicato a quanti&nbsp;hanno creato, lavorato e amato questa scuola

Il Dirigente Scolastico, Dott.ssa Patrizia Guzzardi

Introduzione - a cura del Dirigente Scolastico, Dott.ssa Patrizia Guzzardi................................................................................................................p. 3 Come tutto è iniziato.........................................................................................p. 6 Pietra su pietra, si costruisce la nostra scuola.............................................p. 16 Sulle ali della nostalgia...ricordi e testimonianze......................................................................................................p. 25 La mia scuola tra ieri e oggi - Interviste e testimonianze raccolte dagli alunni........................................p. 71 Sulle ali della nostalgia... alla riscoperta delle nostre radici....................................................................p. 79

1 Settembre 2008: il Circolo Didattico diventa Istituto Comprensivo

A destra: la Dirigente Patrizia Guzzardi taglia il nastro inaugurale

ICS Padre Pio da Pietralcina Il racconto dei miei primi 40 anni

Tutto è pronto! Non rimane che accogliere gli alunni che, con entusiasmo, ogni mattina arrivano puntuali&nbsp;a scuola, dalla metà di giugno fino al mese di agosto. La frequenza dei bambini è elevata, anche perché ancora in quegli anni non esisteva a Montepalma una parrocchia con oratorio che intrattenesse nel periodo estivo i ragazzi (oggi “grest”). Le attività si concludevano ad agosto attraverso l’organizzazione di una manifestazione finale, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione e di altre Autorità." L'insegnante Antonella Milazzo

La scuola PadrePio da Pietracina nel 1984 era situata presso il plesso di Montepalma. Lì si svolgevano le lezioni con degli insegnanti abbastanza severi ed esigenti. La divisa consisteva in una tuta verde con delle strisce gialle e bianche. Il materiale scolastico richiesto era uno zaino con un astuccio, un diario, dei libri e dei quaderni. C’erano solo due insegnanti: una di religione e una di italiano, matematica, storia, geografia&nbsp;e scienze.&nbsp; Si entrava alle 8:30, alle 10:30 iniziava la ricreazione, che terminava alle 10:40, e poi si usciva alle 13:30, e nel corso dell’anno c’era solo una gita alla fine dell’anno. Intervista realizzata da Alessia Sammataro, 1A (SSIG), alla mamma Sandra Montanaro&nbsp;

Il signor Giuseppe Consoli, collaboratore scolastico di vecchia data e, all'occorrenza, "animatore", ci racconta un divertente aneddoto: Ore 17.00 di un pomeriggio caldo, cinque minuti ancora al suono della campanella; tutti i bambini (un centinaio) nel corridoio che aspettano, ed io con loro per tenerli a bada. Così mi sono messo a fare una sorta di ballo di gruppo, "Il ballo del bagnino", con dei movimenti e dei cori di "Aiuto...affogo!". Ad un certo punto esce la direttrice Vittoria Guzzardi! Io ero di spalle. Lei mi dà uno schiaffetto dietro la nuca e mi dice: "Ma che fai?! Sei matto? Le maestre fanno di tutto per farli stare fermi e tu ti metti a fare i balli?!". Pippo Consoli

Dalla collezione Vito Fichera, un'immagine dell'epoca, raffigurante una pluriclasse a Lineri (fine anni '50)

PREMIO SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO Istituto Comprensivo Padre Pio Misterbianco (CT) - Classe I A Mitomorfosi Versione divertente del mito di Polifemo, attraverso l’originale soluzione grafica del cartone animato, realizzato con le vignette ed i disegni dei ragazzi. Il cortometraggio è stato realizzato nell'anno scolastico 2012/13 dalle alunne e gli alunni della classe IA della&nbsp;SSIG. Il lavoro è stato coordinato dalle docenti&nbsp;Giustina Cacciola&nbsp;(Lettere),&nbsp;Maria Cristina Cellura (Arte e Immagine) e&nbsp;Giovanna Barbagallo (Musica). La scelta del mito di Aci e Galatea è stata dettata dal desiderio di favorire l’approccio dei ragazzi con un mito strettamente legato alla cultura e alla realtà locale. La scelta si è orientata&nbsp;sulla versione contenuta nelle “Metamorfosi” di Ovidio. In basso, il link del cortometraggio.

<a href="https://www.sperimentarea.tv/ondemand/mitomorfosi">https://www.sperimentarea.tv/ondemand/mitomorfosi</a>&nbsp;

Lo sport e la nostra scuola: rugby, calcio, badminton, scacchi e tanto altro...

In alto: Il Prof. Intraguglielmo con i suoi alunni alla Festa dello Sport di calcio alla Leonardo Da Vinci, Catania. Sotto: Torneo Badminton organizzato dalla consulta comunale dello sport

La scuola che io frequentavo da alunna era costituita da semplici garage attrezzati ad aule, non esistevano particolari strutture o sussidi didattici. Oggi il Circolo&nbsp;Didattico è costituito da tre plessi che ospitano classi di scuola primaria e sezioni di scuola dell’infanzia, dotati di diverse aule laboratorio, biblioteca, aula magna, palestra attrezzata, ampi spazi adibiti a giardino e parco giochi e di numerosi sussidi ed attrezzature per la didattica. &nbsp;In tutti questi anni è cambiata radicalmente la scuola, grazie anche al precedente Dirigente che nel corso degli anni ha sempre migliorato l’efficienza e l’efficacia dell’offerta formativa rispondente ai bisogni del territorio, ma è stato modificato soprattutto il modo di fare scuola. I ricordi dei miei insegnanti mi ritornano in mente, l’emozione unita all’imbarazzo che ho provato nel lavorare&nbsp;insieme ad una delle mie maestre che avevo tanto apprezzato da piccola per il metodo d’insegnamento-apprendimento molto efficiente e rassicurante, ancora una volta, ma da colleghe, come lei ha precisato durante una progettazione, è riuscita a trasmettermi emozioni che non dimenticherò facilmente. Certo, non immaginavo proprio che oggi mi sarei ritrovata a fare l’insegnante nella stessa scuola che ho frequentato da alunna [...]" Tratto dalla relazione dell'anno di prova dell'insegnante Gabriella Taccia

INTRODUZIONE - a cura del Dirigente Scolastico, Dott.ssa Patrizia Guzzardi

In occasione dei compleanni, sia come singoli che come comunità, siamo chiamati a fare un bilancio delle nostre azioni, dei nostri progetti. L’anno scolastico 2018-19 ci ha visto impegnati a redigere&nbsp;due bilanci importanti: quaranta anni di vita della nostra scuola, dieci dall’istituzione della scuola secondaria di primo grado. Noi questo bilancio lo abbiamo fatto, o meglio, abbiamo cominciato a farlo.&nbsp;&nbsp; All’inizio si trattava di una&nbsp;scuola anonima, composta da poche classi allocate in locali dignitosi ma non idonei alla funzione e che d’inverno si allagavano sempre. Nel tempo, il Circolo Didattico è diventato&nbsp;“Casa accogliente”, dedicata a Padre Pio, per i piccoli delle frazioni di Montepalma, Lineri e Serra Superiore, punto di riferimento e luogo protetto per chi aveva bisogno di trovare o ritrovare saldi valori, guidata in questo percorso di crescita da chi ha saputo trasmettere alle generazioni di docenti e famiglie rigore e disciplina ma anche amore, professionalità e lungimiranza nelle scelte educative e morali. Oggi, l’Istituto Comprensivo&nbsp;è&nbsp;luogo di formazione anche per i giovani adolescenti di Montepalma e Lineri, una scuola ben attrezzata, sicura, in cui lavorano professionisti.&nbsp;

Lu mari sicilianu Oh! Quantu è beddu lu mari sicilianu&nbsp;&nbsp; ca è la mmiria di tutti li genti ca venunu di luntanu. Mi batti lu cori pinsannu ca sta vinennu l’estati pi tuffarimi na stu mari ca cancia sempre di culuri. Oh! Quantu è beddu lu&nbsp;me mari. Antonio Cantarena IV B

Lu mari Lu mari sirenu di matina mi duna na manu, di jornu m’accumpagna, di sira&nbsp;mi saluta. Guardannu lu mari mi veni di cantari la so canzuna d’amuri. Chiara Buda&nbsp;IV A

M’affruntai Ti vitti na la televisioni ca&nbsp;scaminavi intra un casssonettu pi circari na scorcia, un piricuddu. M’affruntai pirchì na la me casa haiu lu frigoriferu sempri chinu di cosi di manciari e ...di capricci. Francesco Nicotra lV C

Nel brano che segue, tratto dal PTOF, documento di estrema importanza che caratterizza l'identità di una scuola, si mette in evidenza l'importanza di creare ambienti di apprendimento stimolanti ed efficaci per il raggiungimento del successo scolastico di tutti gli alunni. Il nostro Istituto, oggi, oltre ad essere in possesso di un'aula multimediale, è dotato di un laboratorio scientifico, cinque stampanti 3D, due classi 3.0 attrezzate di tablet e arredi modulari, postazioni multimediali in ogni classe (PC collegati alle LIM), un laboratorio musicale, una biblioteca, una palestra e diversi&nbsp;spazi polifunzionali dedicati ai momenti di convivialità e per le attività di psicomotricità. [...] "Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita”. Daniel J. Boorstin L’istituto Padre Pio da Pietralcina, da sempre, ha ritenuto che avesse un compito fondamentale nella formazione dei ragazzi: prepararli ad un mondo futuro diverso da quello in cui stanno vivendo adesso e con diffusi tratti di incertezza.&nbsp;In tale percorso formativo gli ambienti di apprendimento hanno avuto un ruolo fondamentale per il superamento della didattica trasmissiva e frontale e per garantire il benessere psicofisico degli alunni. Per questo motivo sia la vecchia che la nuova dirigenza hanno ricercato con tenacia risorse che permettessero di dotate l’istituto di moderne strumentazioni. La prima aula multimediale al servizio degli studenti è stata realizzata a metà degli anni novanta e nel corso del nuovo millennio sono stati ottenuti diversi finanziamenti concretizzati&nbsp;in moderne infrastrutture tecnologiche. [...] Tratto da: <a href="http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf">http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/attachments/article/1012/F1_CTME0090_115518894.pdf</a>

Tanti gli avvisi PON dal 2007 al 2019, tanti i percorsi finanziati e poi attivati. Dal potenziamento delle competenze di base italiano e matematica, alla musica,&nbsp;all’arte, all’uso delle TIC, ai percorsi in L2, alla sostenibilità ambientale;&nbsp;tra i tanti progetti ricordo: "Un tuffo nel blu" (2007),&nbsp;"Terra del sud: note di parole musiche e colori" (2008), "Il&nbsp;senso della vita" (2009),&nbsp;“Il diritto alla vita tra cittadinanza e Costituzione“ (2011), “In viaggio verso la legalità” (2012), "S.O.S Pianeta Terra" (2013), "Un mare di progetti" (2014), interventi di formazione per i docenti “Strategie contro la dispersione scolastica",&nbsp;"Rubricare le competenze in lingua madre e in matematica", "Cert&nbsp;Lim Interactive Teacher", innovazione digitale delle procedure gestionali (2014).&nbsp;Ma ancora: Percorsi di riqualificazione&nbsp;FESR, realizzazione ampliamento&nbsp;rete LAN e Wlan, realizzazione ambienti Digitali (2015), percorsi di inclusione sociale e lotta al disagio "Scuola Full Time"&nbsp;(2017), "Innovativa-Mente", "I-Generation", "Stem E Coding", "Orienta-attiva-mente", "Inglobiamo Misterbianco", "Cittadini d’Europa", "Noi Cittadini Del Mondo", "Il Paesaggio Ritrovato", "Lo Sport Comincia da Noi" (2018). A Questa Scuola&nbsp;dedico la mia.. passione

Con la pubblicazione on line di questo e-book abbiamo cercato di guardare indietro e ripercorre la storia della scuola e della comunità che attorno ad essa è nata, cresciuta e cambiata nel tempo, in un percorso didattico che è recupero della nostra memoria, riflessione sulla nostra identità, progetto per il nostro futuro.&nbsp; Il testo digitale resta aperto a quanti, leggendolo, volessero ulteriormente contribuire.&nbsp; Un sentito ringraziamento alle docenti che ne&nbsp;hanno curato la redazione ma anche all’intera comunità che insieme a me ha creduto in questa iniziativa.

La dirigente Vittoria Guzzardi ha sempre lottato per i diritti delle bambine e dei bambini e non ha esitato a scontrarsi con chi, a vario titolo, non si impegnava a sufficienza per garantire loro un'istruzione di qualità. Ha aperto le porte della scuola ai genitori, coinvolgendoli in progetti di cucina, ceramica, pasticceria, per renderli parte attiva della vita dell'Istituto. Arrivava a scuola alle sette del mattino, salutava i collaboratori riuniti al bar e li esortava ad aprire i cancelli. Credeva molto nella scuola materna e l'ha sempre valorizzata. Si è sempre spesa per la sua scuola, per i suoi bambini. Ha sempre avuto una grande considerazione per i collaboratori e riconosceva il valore della professionalità di ciascuno. Ricordo tanti insegnanti che hanno dato tanto a quest'Istituto. La vicaria era l'insegnante Spinello. La maestra Pina Manente si occupava dei progetti, delle uscite, ed è stata lei ad inventare i "Grest" estivi, insieme all'associazione A.C.R.S. La scuola rimaneva aperta per tutta l'estate e i bambini si potevano divertire andando in piscina o partecipando a tante attività creative e ricreative. La maestra Manente organizzava anche tornei di pallavolo coinvolgendo docenti e genitori. Tra i tanti ricordi che riaffiorano, mi viene in mente un gemellaggio con l'Albania: ricordo che sono venuti qui da noi venti ragazzi accompagnati da docenti e genitori e si sono esibiti in una danza tipica albanese. Ricordo che le aiuole che oggi possiamo ammirare sono state sistemate negli anni Novanta, in occasione della Festa del verde. Tra gli altri alberi, è stato piantato un carrubo dedicato a Giovanni Falcone.

A destra: targa del laboratorio di scienze

A sinistra: inaugurazione del laboratorio scientifico, 2008

Dall'alto: Fai, Premio Bufardeci, Orto Botanico, 2014; Concorso Polifonico Vittorininmusica al Teatro Moderno di Mascalucia, 2018; Concerto Guerra e Pace, Misterbianco, 2015; Concorso Vittorininmusica 2016. Diffusione della cultura musicale a scuola con il progetto "Musica d'Insieme", classi II e III SSIG; partecipazione alla Rassegna Giovani Musicisti Gravina Arte 2011; Concorso di Flauti Dolci Polifonici (3°classificati nel 2016, 2° nel 2017, 2° nel 2018); partecipazione al Premio Nazionale Abbado, Far musica insieme 2019; Progetto "Pomeriggi all'Opera" per le classi III e "Fiabe in punta di piedi" per le classi II, al Teatro Massimo Bellini di Catania. Contributo della Prof.ssa Giovanna Barbagallo.

19 luglio 2008: il Circolo Didattico diventa Istituto Comprensivo Statale. La Dirigente Patrizia Guzzardi è sul palco con la zia Vittoria

Infine, ecco la poesia che il maestro Luciano Gullotto ha scritto per i suoi amati alunni:

L’occhi di li me’ carusi Celi azzulati mari cristallini primaveri ncantati staciuni adurusi, su l’occhi di li me’ carusi. Ali di pùddira stiddi di mari perni ncastunati pàmpini di rosi, su l’occhi di li me’ carusi.

Si sugnu stancu mi fannu ripusari, si sugnu tristi mi fannu ralligrari, si sugnu n-pena mi fannu scurdari l’affanni e li duluri. Occhi di li me carusi senza negghia, facìtimi guardari &nbsp;li rìnnini ca vòlanu luntanu, mbriachi di lu suli…! &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Luciano Gullotto

Sono passati ventisei anni dal mio primo giorno di scuola. Ricordo le emozioni di quel giorno, tra la paura e la gioia di un’esperienza nuova, ho iniziato il mio percorso scolastico. Vedere oggi mio figlio frequentare la scuola che io, un bel po’ di tempo fa, ho frequentato, mi emoziona. I ricordi, anche se sbiaditi, sono tanti: ricordo le classi piene di ragazzini tutti con il grembiule uguale; ricordo che in quel periodo la struttura non accoglieva le scuole medie; ricordo che ogni classe era seguita da tante maestre e oggi provo tanta gioia nel vedere che una delle mie maestre ricopre il ruolo di Dirigente di questa bella scuola. Andrea Puglisi, I C (SSIG), intervista la mamma Cristina Molino

Mia mamma, che ha frequentato la mia stessa scuola, mi ha raccontato che Il&nbsp;plesso centrale era uguale, mentre il plesso sotto è stato allargato. Il pomeriggio c’erano moltissime attività, mia mamma faceva basket, che si svolgeva nei mesi invernali. Nei mesi estivi si faceva il “Grest” e c’erano molte attività come pittura, manipolazione e anche nuoto. Le insegnanti erano brave. Gli alunni della classe di mia mamma erano molto tranquilli e in quinta sono andati in Puglia. Le lavagne erano quelle col gessetto, non c’erano le LIM&nbsp;e per guardare un film c’era una piccola televisione; e pensare che noi ci lamentiamo perché non ci vediamo&nbsp;con una grande LIM! Però c’erano i computer. Così era la scuola di mia mamma. Intervista dell'alunna Graziana Licciardello, 1C (SSIG), alla mamma Antonina Ponzo

Come tutto è iniziato...

I miei genitori mi raccontano che l'istituto Padre Pio da Pietralcina ha subìto molti cambiamenti didattici e strutturali. Tempo fa non c'erano la scuola secondaria di primo grado e la scuola dell'infanzia. La scuola primaria è cambiata: per mancanza di aule, c'erano dei turni pomeridiani e mattutini, che venivano eseguiti nella mattinata dalle 8.30 alle 12.30 circa e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. Il sabato c'era scuola. La divisa variava nel corso degli anni: venivano indossati grembiuli neri con fiocchi blu per i bambini e rosa per le bambine. Si indossavano anche delle tute blu e verdi. Mia mamma racconta: "Ai miei tempi, la scuola non partecipava ai corsi Pon, ma venivano eseguiti dei corsi che permettevano di imparare la lingua inglese e ad usare il computer". La tecnologia non era molto avanzata, quindi non esistevano le cosiddette "LIM notebook smart", ma le classiche lavagne con i gessi. Oggi c'è l'anfiteatro, costruito appositamente per eseguire le recite, mentre negli anni passati venivano spesso svolte in palestra e nell'aula magna. Inoltre, la statua di Padre Pio non era presente ed è stata costruita successivamente. Testimonianza raccolta da Alice Lucia Dispenzieri, classe V E (primaria).

Mio papà ha frequentato la scuola “Padre Pio da Pietralcina” e mi ha raccontato che durante l'anno scolastico 1984/85 frequentava la classe quinta seguita dal maestro Luciano Gullotto. Sono trascorsi più di trent’anni, ma alcuni ricordi affiorano nella sua memoria, come quando il maestro una mattina prima di entrare in classe gli dava il suo stipendio, ma dopo glielo richiedeva. Così facendo riusciva a smorzare i toni della giornata rendendola più allegra. Era scherzoso ma allo stesso tempo serio. Ancora mio papà si ricorda l’impegno e la passione che il maestro metteva in classe, amava tanto la recitazione, le attività manipolative e creative. Oggi il maestro Luciano non c’è più, ma il suo ricordo sarà sempre nel cuore di mio padre. Anna Castiglione, I B (SSIG), intervista il papà Andrea Castiglione

Sono certa che, anche se in modo diverso, tutto questo succede ancora&nbsp;oggi. La nipote, Dottoressa Patrizia Guzzardi, porta avanti la sua missione dirigenziale con altrettanto lodevole impegno, costruendo la scuola di&nbsp;oggi&nbsp;a Lineri sulle solide fondamenta di chi l’ha preceduta. Noi docenti ormai in congedo dal lavoro (purtroppo per qualcuno anche dalla vita) ricordiamo con nostalgia i tempi andati: le gite, le risate, i pranzi, le iniziative benefiche, ed ogni momento di fatica e di gioia vissuti insieme. Ringraziamo chi ci ha guidati con maestria in questo percorso ad ostacoli che è la professione docente,&nbsp;oggi&nbsp;come allora. GRAZIE VITTORIA.

Manifestazione contro la mafia in occasione della commemorazione della morte del Giudice Giovanni Falcone, 23 maggio 2012

L'insegnante Gabriella Taccia scrive: "[...] La scuola che ho scelto come sede provvisoria è il II Circolo Didattico “Padre Pio da Pietrelcina” ubicata a Montepalma, una frazione di Misterbianco, avendo già prestato servizio negli anni precedenti e conoscendo, quindi, la professionalità del personale che vi lavora e il clima di fattiva collaborazione, ma è anche quella che mi ha visto crescere come alunna e nel ruolo di docente.

Tutto questo abbiamo realizzato e tanto altro ancora realizzeremo...insieme! TO BE CONTINUED.....

Negli stessi anni la scuola, forte della presenza di insegnanti giovani e motivati e di un Dirigente sempre pronto a stimolare ed incoraggiare, divenne un vero e proprio polo di aggregazione per i bambini che venivano impegnati in laboratori pomeridiani che abbracciavano diverse tematiche: sport, creatività, informatica; nonostante la presenza di doppi turni che costringevano gli alunni di 2° e 4° elementare a frequentare le lezioni il pomeriggio. Negli anni la scuola cambiò aspetto, si ingrandì a livello strutturale grazie ai nuovi plessi costruiti dal Comune che riservavano nuovi e moderni spazi per le attività didattiche. In quegli anni la scuola era una fucina di idee e il luogo dove venivano sperimentate nuove modalità di insegnamento e organizzazioni didattiche i cui risultati divenivano materia di riflessione per valutarne la fattibilità a livello nazionale. Nell’ultimo decennio, forte dell’esperienza maturata negli anni, la scuola, sotto la Dirigenza della Dott.ssa Patrizia Guzzardi, continua a crescere e a distinguersi tra le realtà locali per la qualità dell’offerta formativa che vede gli alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado coinvolti in molteplici attività che mirano a sviluppare in loro competenze spendibili nella vita. Anna Santonocito Misterbianco, 06/06/2019

Quest’anno l’ I.C.S Padre Pio da Pietralcina compie quarant’anni e io ho intervistato mio zio che ha frequentato questo istituto dall’anno 1991 all’anno 1996. La scuola era pulita e ordinata, come oggi. Fortunatamente mio zio non faceva lezione negli appartamenti, ma nelle aule; entrava alle ore 8:30 e usciva alle ore 13:30; alle 10:30 c’era la ricreazione: durante quest’ultima si poteva scambiare qualche parola con i compagni, alzarsi, mangiare e andare in bagno. La sua divisa scolastica era un grembiule nero con il colletto bianco e quando c’era educazione fisica si indossava la tuta. Le sue materie erano religione, educazione fisica, matematica, italiano, inglese e tecnica. Quando c’era educazione fisica si giocava a basket, a calcio ecc. Durante l’estate veniva montata la piscina e i ragazzi potevano iscriversi e fare nuoto. Inoltre, nel periodo estivo, quando non si svolgevano le lezioni, si riverniciavano le classi e si verificava che tutto fosse in sicurezza e certe volte si facevano anche lavori di manutenzione. I collaboratori erano molto educati e disponibili, anche le maestre lo erano e avevano sempre una marcia in più.

La mia scuola tra ieri e oggi Interviste e testimonianze raccolte dagli alunni

Una classe della scuola elementare in via del Giglio, a.s. 1984-1985. Foto d'archivio.

Uno stretto legame con il territorio, quindi, caratterizza il nostro Istituto, che cresce con tenacia e determinazione, come una ginestra tra la pietra lavica, grazie all'instancabile impegno della Direttrice, Vittoria Guzzardi, degli insegnanti e delle istituzioni religiose. Le loro battaglie sono state indirizzate non solo alla realizzazione di una scuola funzionale dal punto di vista strutturale, materiale, ma soprattutto alla crescita di una scuola capace di contrastare la dispersione e di rispondere efficacemente ai bisogni dei giovani e delle loro famiglie all'interno di un territorio spesso svilito ed emarginato.

A sinistra: Mammografia a scuola, anno 2008

A destra: A scuola di Protezione Civile, anno 2016

L'insegnante Anna Santonocito scrive: Nell’autunno di ventisette anni fa iniziava la mia esperienza di insegnante in questo Istituto che allora era conosciuto come 2° Circolo Didattico di Misterbianco. Era la mia prima esperienza di lavoro e ho avuto la fortuna di essere guidata in questo percorso dalla Dott.ssa Vittoria Guzzardi, Dirigente Scolastico, e di avere accanto altri colleghi che iniziavano con uguale entusiasmo a muovere i primi passi nella scuola come insegnanti. La mia prima esperienza in assoluto nell’Istituto risale al 1988 quando, da poco diplomata e ancora non di ruolo, mi venne affidato l’incarico di insegnante di doposcuola per curare le lezioni di informatica a livello extrascolastico. Di lì a poco, nel 1992, entrai di ruolo e la Dott.ssa Vittoria Guzzardi, negli anni a seguire, mi affidò l’incarico di diffondere la cultura multimediale tra i colleghi ed allora, unitamente alla collega Cetty Coffa, organizzai corsi di formazione per i colleghi e curai l’allestimento di una biblioteca multimediale con software didattici da utilizzare con gli alunni dalla prima alla quinta elementare. Fu, quella del Dirigente, una decisione lungimirante e una sfida stimolante e impegnativa che negli anni condusse la scuola ad essere tra le più tecnologiche e all’avanguardia a livello informatico. Passammo, infatti, da due PC nel 1988 per tutto l’istituto, ad avere il primo laboratorio di informatica ottenuto con l’approvazione di un progetto che dava un finanziamento a tale scopo. Quindi, sfruttando i finanziamenti che venivano stanziati, furono acquistati postazioni multimediali per ogni classe per poi giungere alla costituzione di due laboratori di informatica e oggi alle LIM in tutte le classi e a un mega laboratorio nel plesso B.

Visite a Montecitorio: 2012 (a destra) e 2019 (in basso)

Un chiaro resoconto sul territorio in cui si trova il nostro Istituto si può trovare nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa, all'indirizzo web <a href="http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it/">http://www.icspadrepio-misterbianco.gov.it</a>. Ne riportiamo uno stralcio: L’ICS “Padre Pio da Pietralcina” insiste nel territorio di Misterbianco che comprende le frazioni di&nbsp;Montepalma e Lineri.&nbsp;Il comprensorio di&nbsp;Lineri&nbsp;è sorto intorno agli anni Sessanta, all'insegna dell'abusivismo edilizio. La frazione di&nbsp;Montepalma, sorta un decennio più tardi, è meglio strutturata dal punto di vista urbanistico e presenta una migliore situazione socio-economico e culturale.&nbsp;Il territorio delle frazioni è stato dotato negli anni di infrastrutture utili,&nbsp;come piazze&nbsp;e parchi-gioco attrezzati per il tempo libero. Di recente costruzione è la&nbsp;parrocchia nella frazione di Montepalma, con oratorio&nbsp;(centro di aggregazione giovanile) ed un piccolo&nbsp;campetto per lo sport&nbsp;mentre, di contro, si registra la proliferazione di sale da gioco che vengono sistematicamente affollate da giovanissimi, giovani e meno giovani.&nbsp;&nbsp;Si risente ancora tutt’oggi&nbsp;dell’assenza di: ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un asilo nido statale ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un Comando di Polizia e/o dei Carabinieri ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Una biblioteca comunale

Questa nuova scuola, oggi, è il nostro Istituto, Padre Pio da Pietralcina, grazie alla tenace dedizione della Dott.ssa Guzzardi, all'impegno degli insegnanti, sempre più preparati e aggiornati, e alla collaborazione delle famiglie.

1 Settembre 1978 - 1 Settembre 2018: la campanella suona per la quarantesima volta all'Istituto Padre Pio da Pietralcina. Celebrazione del Quarantesimo anniversario dell'istituto, alla presenza del Sindaco di Misterbianco, Antonino Di Guardo, e delle autorità comunali.

Ancora dal volume, intitolato Alla riscoperta delle "radici"per il recupero di una coscienza civile, leggiamo: "Il discorso propedeutico all'uso del dialetto, iniziato a partire dall'incontro coi Poeti (Aprile 1997), è stato ulteriormente ampliato e approfondito dagli alunni delle classi Quinte mediante la realizzazione di percorsi educativo-didattici aventi come obiettivo la sensibilizzazione delle coscienze al problema "mafia", nel contesto progettuale che la Scuola Elementare "P. Pio da Pietrelcina" attua, essendo immersa in una realtà ambientale ad "alto rischio". Se è vero che la Scuola deve riscoprire le radici e recuperare le tradizioni di un popolo, è pur vero che tali valori non debbano essere considerati fini a se stessi, bensì costituire, oltre che il mezzo per esprimere esecrabilità nei riguardi di certi atteggiamenti di estrema violenza che colpiscono l'opinione pubblica - specie se perpetrati a danno di bambini innocenti o di persone indifese -, l'opportunità per educare le coscienze alla non violenza, alla tolleranza, all'assunzione delle proprie responsabilità, all'impegno personale e sociale per la realizzazione di una società vivibile e più giusta in cui con l'apporto di tutti e di ognuno possa essere cancellata per sempre dal vocabolario del vivere civile la parola "mafia"." Luciano Gullotto

Come conclusione dei miei racconti, vorrei parlare di un'iniziativa che mi ha visto coinvolto in prima persona: sono stato allenatore - accompagnatore di una squadra di calcio composta da alunni, in cui giocava anche una ragazza. Questa squadra ha partecipato al torneo "Don Milani" di Catania. Dopo più di trent'anni di attività posso dire di essere orgoglioso di aver fatto parte della grande famiglia della "Padre Pio da Pietralcina". Venerando Seminara

La Poesia deve suscitare in chi legge o in chi ascolta una forte emozione, un coinvolgimento con lo stato d'animo di chi l'ha prodotta, come dinanzi ad un'opera d'arte, poiché la Poesia è pur essa un'opera d'arte. Perché non tentare di diventare poeti fin da bambini? L'incontro di oggi [...] ha lo scopo di gettare un piccolo "cocciu di simenza" per sollecitare in voi ragazzi il desiderio di esprimere in versi, possibilmente dialettali, i sentimenti, le aspirazioni, la speranza in un mondo migliore, le gioie, le denunce su quello che non va, i vostri sogni, la natura, la bella terra di Sicilia, la realtà che ci circonda, le persone che si muovono e vivono accanto a voi nella vita di ogni giorno. Ricordatevi ragazzi, e lo ricordo anche a me stesso e agli adulti in genere, che la Poesia può contribuire a renderci migliori e può contribuire a rendere migliore il Mondo."

La Direttrice Vittoria Guzzardi e il maestro Luciano Gullotto. Foto d'archivio

Un vucchiareddu Un vicchiareddu assittatu na panchina taliava e pinsava. Attornu,tanti picciriddi iucavanu na l’erva. “Carusi,viniti cu mia, curremu a truvallu pi farici cumpagnia!” &nbsp;Irene Di Stefano lV A

&nbsp;Vo’ Cumprà Ti vitti all’incrociu ca vinnevi accendini, avevi la facci russa comu ddu semàfuru. Oggi rumpu lu caruseddu e vegnu a cumprari li to’ accendini pi fariti cuntentu. Giuseppe Cavallaro IV C

Nell’a.s. 2008-09 il Circolo Didattico Padre Pio da Pietrelcina è diventato Istituto Comprensivo Statale Padre Pio da Pietralcina&nbsp;grazie ad un processo avviato alcuni anni prima da Vittoria Guzzardi e Santo Mancuso che avevano ritenuto che fossero maturi i tempi per un riassetto territoriale delle frazioni affinchè ogni territorio avesse la scuola in una logica di continuità indentitaria.&nbsp;Credo che il 19 luglio 2008, giorno in cui, con la messa in scena di “Civitoti in pretura”, abbiamo salutato il Circolo Didattico ed inaugurato l’Istituto Comprensivo, sia stata l’ultima volta che Vittoria sia venuta a scuola. Sapeva che un’epoca si era chiusa e che la scuola aveva bisogno di cambiare per continuare ad essere punto di riferimento nel territorio. E così è stato. Nei compleanni si fanno bilanci. Guardando indietro posso ritenermi soddisfatta come persona e come Dirigente: come persona perché faccio un lavoro a cui non avevo pensato da ragazza, ma che amo, in un territorio&nbsp;che è stato ed è la mia seconda casa; come professionista perché ho la possibilità ogni giorno di continuare un progetto&nbsp;importante, complesso.&nbsp; In undici anni di presidenza siamo diventati&nbsp;un Istituto Comprensivo apprezzato, ben attrezzato,&nbsp;sicuro, con tutti gli edifici a norma e con consolidate relazioni territoriali, in cui lavorano professionisti&nbsp;eccellenti che, con grande umiltà, si mettono al servizio dei giovani; una scuola che&nbsp;riesce a garantire gli alfabeti di base, sa formare ragazzi e ragazze competenti, sa fornire ai giovani valori indissolubili. Sicuramente occorre fare ancora&nbsp;molto, ma noi siamo qua per questo.&nbsp; Di questi undici anni non voglio raccontare, sarebbe inopportuno&nbsp;parlare di se stessi e del proprio operato. Lo faranno gli altri, coloro che verranno al prossimo compleanno importante.

Dopo quel giorno, le mamme decisero insieme di invadere i binari della littorina e di bloccare il treno in segno di protesta, perché la scuola era già stata ultimata, ma non era ancora stata consegnata al quartiere. La battaglia fu vinta grazie alla caparbietà e l’unità di genitori e Dirigente, e l’anno dopo ci trasferimmo nella scuola nuova in via Modena a Montepalma. Che meraviglia per noi bambini! Le aule, ai nostri occhi, erano grandissime, confortevoli e luminose; la palestra immensa; avevamo il giardino e il parco giochi! Noi, che di verde ne vedevamo ben poco, in mezzo a tanta pietra lavica, e che conoscevamo solo ginestre e papaveri. Anche la didattica si stava pian piano evolvendo in quella attuale, così come ci insegna la storia. Man mano si cominciava a porre maggiore attenzione agli stili di apprendimento e ai ritmi di ogni singolo allievo. Così l’insegnante cambiò e ne venne una nuova che cominciò a chiamarci per nome e si faceva dare del tu…che cosa strana per noi! Ci insegnò a seminare nell’orticello della scuola, cominciammo a fare lavori di gruppo anche con altre classi e poi a metterci in gioco con canti e recite. Stavamo crescendo, la scuola ci aiutava a crescere e contemporaneamente cresceva assieme a noi. Molti anni sono passati da allora e il mio legame con la scuola Padre Pio non si è mai interrotto: vent’anni dopo circa vi sono rientrata come tirocinante e trentaquattro anni dopo come insegnante, trovando come Dirigente proprio la nipote della precedente, in cui rivedo la stessa risolutezza e lo stesso impegno.

1 Settembre 1978 - 1 Settembre 2018: Celebrazione del Quarantesimo anniversario dell'istituto, alla presenza delle autorità comunali di Misterbianco.

La scuola “Padre Pio da Pietralcina” è cambiata moltissimo durante il corso degli anni, raggiungendo quest'anno i quaranta anni dalla prima apertura. Mia mamma ha iniziato a frequentare questa scuola dall'asilo nel 1981, fino alla quinta elementare nel 1988, perché la scuola media non era ancora stata realizzata. La scuola era suddivisa in due plessi: il primo plesso era situato a Lineri, dove dentro dei garage si svolgeva la lezione per i bambini dell'asilo; l’altro plesso, quello centrale, si trovava a Montepalma, sebbene fosse più piccolo di come lo vediamo adesso, era il plesso dell’attuale scuola media. La struttura era più piccola, non c'erano né aule di laboratorio o aule di informatica, ma solo le classi, la palestra appena costruita e non si svolgevano neanche delle attività pomeridiane. Le aule erano insufficienti, infatti si facevano doppi turni, uno di mattina e uno di pomeriggio. La scuola che frequento io ancora oggi è molto diversa. Intanto è divisa in quattro plessi: infanzia, primaria, medie a Montepalma, mentre a Lineri c'è solo l’infanzia. I plessi sono molto grandi, accolgono tantissimi alunni e i docenti sono super bravi e specializzati nel compiere il proprio lavoro. Per fortuna ora abbiamo sia l'aula informatica, sia i laboratori e anche delle attività pomeridiane senza doppi turni; inoltre la scuola organizza tantissimi progetti a scopo educativo che variano di anno in anno. Spero che questa scuola rimanga aperta per sempre … Grazie per avermi cresciuto, grazie!!! Testimonianza di Gaetano Davide Russo, 3 C (SSIG), che intervista la mamma, Debora Giustolisi

Preso atto delle problematiche che incidono sulla dispersione scolastica nell'area di Lineri, la Dirigente ha ipotizzato delle soluzioni che potessero tradursi in concreta realtà. Una di queste è la creazione di un' "altra scuola", ovvero: -una scuola innovativa, che sperimenti nuove metodologie educative, partendo dalle reali capacità dei singoli alunni affinché nessuno venga lasciato indietro; -una scuola che collabori costantemente con le famiglie, guidandole, quando necessario, "affinché gli alunni possano percepire l'orizzonte motivazionale proposto loro come unico"; -una scuola che favorisca negli alunni lo sviluppo di un'alfabetizzazione affettiva ed emotiva, prima ancora che culturale e strumentale; -una scuola che elimini le differenze culturali e socio-economiche per fare in modo che il diritto all'istruzione sia garantito veramente a tutti.

A LA ME MAESTRA Na goccia d’acqua priziusa Intra lu mari di la vita, un cantu d’aceddi e l’unna c’accarizza lu scogghiu. L’amuri miu sinceru È sulu pi tia Ca m’ha statu vicinu, duci maestra mia, cori sensibili. Ti portu sempri Intra lu me cori: si lu me ricordu d’amuri. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Tiziana Vitale V G

GRAZI MAESTRU! Maestru, cu tia è un piaciri sturiari, ni fai vulari tempu nenti nna lu munnu di la fantasia. Quannu spieghi Macari si sdillirii, tutti ti capemu. Ha statu na furtuna Aviriti vicinu Quantu strata Avemu fattu assemi nna cinc’anni…! …Tu Caminanti ca veni di luntanu, nuatri picciriddi ca sautamu liggeri comu li farfalli. Grazi&nbsp;Maestru! Agata Zizzo V D

Ma non si può raccontare la storia delle scuole delle frazioni senza sottolineare il valore di sacerdoti di frontiera che hanno supportato instancabilmente e completato l'opera formativa delle istituzioni scolastiche: Don Antonio Visalli, parroco della chiesa di Santa Bernadette di Lineri negli anni '90 raccoglieva i ragazzi dalle sciare e li accompagnava a scuola; a lui si deve la nascita del Centro di Formazione Oscar Romero e i suoi "carusi" sono ancora oggi tra gli educatori della Cooperativa Sociale Onlus Marianella Garcia, mentre oggi Padre Ambrogio Monforte accoglie nei locali della Parrocchia Beato Cardinale Dusmet, coadiuvato dalle Figlie di Maria Ausiliatrice".

Nell'immagine, tratta dalla collezione Vito Fichera, è raffigurata una delle prime case sparse nella "sciara" di Lineri

Name

Safari may block some audio or video from playing automatically and ‘read to me’ will skip these. You can configure this in Safari’s preferences.