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Piccoli scrittori in azione

by ANNA MARIA GENTILE

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Dirigente scolastico: Prof.ssa Carmela Cuccurullo
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Scrivere aiuta a dare forma al mondo, a condividere conoscenze, idee, valori, anche attraverso le favole o le fiabe che alimentano la nostra interiorità fin da bambini. Scrivere è scoprire le parole per esprimere emozioni e ricordi nella dimensione della poesia; è raccontare di sé parlando d’altro nella prosa della fantasia.

Il percorso proposto è stato un viaggio fra parole, poesie e racconti. Lavorare con le parole e sperimentare nuovi ambienti di scrittura ha favorito negli studenti, piccoli scrittori in erba, l'ampliamento del lessico e la capacità di ideare e scrivere testi; ha stimolato in loro la creatività letteraria, consolidando la padronanza del linguaggio e promuovendo un fruttuoso e continuo confronto con gli altri e con se stessi.

Docente esperto
Prof.ssa Anna Maria Gentile
Partendo dai versi di Rodari (Un signore molto piccolo di Como…), gli alunni si sono cimentati, individualmente e a gruppi, nella composizione di Limerick, un componimento poetico, di contenuto umoristico o nonsense, con una struttura di cinque versi di cui i primi due e l'ultimo rimano tra loro, così come rimano tra loro il terzo e il quarto.
Durante i momenti di lettura e riflessione condivisa hanno compreso come le parole non sono mai scelte a caso da chi scrive: ognuna di esse è densa di contenuto e racchiude una particolare emozione da trasmettere; la parola stessa può graficamente racchiudere la storia che si vuole raccontare.
Così, costruendo in modo creativo legami di senso e di suono, hanno espresso sentimenti e stati d’animo attraverso l'elaborazione di personali calligrammi e acrostici.
La signora Caterina
era una simpatica vecchina,
si lamentava nella pineta
perché non aveva una moneta.
Povera signora Caterina!

(Alessia S.)
Il postino di Berlino
era molto carino.
Ogni signora dal balcone si innamorava
appena lo vedeva arrivare a Cava.
Evviva il postino di Berlino!

(Giorgia)
Il vecchio di Squillace,
si faceva ogni giorno più vivace,
mangiava fichi a iosa,
come fosse una rara cosa.
Quel vecchio di Squillace!
(Andrea)
Susanna va a comprare il pane
e ci va con il suo cane.
Odiava il temporale
e non era mai banale.
Ah, Susanna e il pane!
(Alessia M.)
C'era un uomo di nome Peppino
che mangiava tanto e beveva vino.
Era proprio molto bello
e viveva in un castello.
Quel ciccione di Peppino!
(Rocco)
Il vecchio di via Fornace
era un tipo un po' vivace.
Ogni cane lo guardava
mentre l'osso sgranocchiava.
Ah, quel vecchio di via Fornace!
(Claudio)
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