la PRIMADissea

Ci ritrovammo in un mare tutto sporco, pieno di rifiuti di ogni tipo che galleggiavano. Una bolla ci portò nelle profondità e cominciammo a vedere delle cose che nuotavano. Pesci, meduse, balene, cavallucci marini ma c’era qualcosa di strano: erano tutti di plastica!!! Esplorando il mare, decidemmo di salire sulla spiaggia vicina, ma più che una spiaggia era un’isola di plastica.&nbsp;

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Proteggo un alberello piccolissimo che sarà il futuro di questa foresta!

"Ragazziiii, si vede qualcosa laggiù! ". "Forse è un'isola, avviciniamoci!" Il cielo era nebbioso, scuro e grigio e si vedeva una grossa nuvola sull'isola. Più ci avvicinavamo più l'atmosfera sembrava "sporca". Più ci avvicinavamo più l'odore nell'aria era cattivo, sembrava gomma bruciata. Più ci avvicinavamo meno riuscivamo a vedere bene l'isola, tutto era appannato, come se ci fosse nebbia.

Incontrammo gli abitanti del luogo: si chiamavano fruttoloni. Loro tentarono di convincerci che era vantaggioso vivere su quell’isola perché c’era sempre tanto cibo per tutti. Noi, invece, non eravamo molto convinti perché quella frutta non aveva sapore! Da lontano vedemmo un mostro avvicinarsi! Sembrava brutto, grosso e cattivo. Era una specie di alieno con tentacoli dietro la schiena di colore rosso, la pelle verde e un grosso occhio giallo. Assieme a lui arrivarono tantissime coccinelle rosse e nere.&nbsp;

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Arrivammo nel luogo in cui pensavamo di vedere la foresta. Ci avevano raccontato che avremmo visto animali di tutti i tipi e di tanti colori come giaguari, arpie, formiche giganti, bradipi, tucani, tigri. Ci avevano raccontato che avremmo sentito il clima mite sulla nostra pelle, per combattere il caldo che avevamo incontrato fin adesso. Ci avevano raccontato che avremmo visto la foresta più grande del mondo, piena di verde e di alberi con foglie.&nbsp;

Noi eravamo senza parole e mucchietto continuò: “Potete fare qualcosa per me?” Tutti rispondemmo di sì! “Quando tornerete a casa, dite a tutti che prima di tagliare un albero, devono piantarne un altro. Così la foresta non morirà mai!” Facemmo la promessa al nostro amico, e cominciammo a camminare verso casa non credendo a quello che ci era capitato di vedere durante il nostro viaggio.&nbsp;

Ci ritrovammo in un campo di grano ma… eravamo diventati piccolissimi! Accanto a noi c’erano delle pannocchie giganti. Il cielo era azzurro e c’era molto caldo, ma ogni tanto si vedeva una specie di nuvola di nebbia che si spostava nei campi e si sentiva un suono rumoroso e continuo che faceva: “zzzzzzzzzzzzzzzz” . Camminando tra i campi vedemmo la frutta e la verdura di colori mai visti: mele blu, arance viola, ciliegie nere. Avemmo molta paura nel vedere quella frutta così strana crescere sempre più e capimmo che il motivo era quella nuvola che passava tra i campi, rilasciando un liquido misterioso.&nbsp;

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lo strano viaggio della 1D in mondi lontani

Il giorno dopo, tornammo incuriositi e provammo a parlare con lui: “Ciao, chi sei? Perché ci sei solo tu?” Lui rispose: “Prima qui c’era una bellissima foresta piena di piante verdi e alte, animali feroci e coloratissimi. Poi un giorno cominciarono a tagliare gli alberi ad uno ad uno e li portarono via! E pian piano anche gli animali morirono o fuggirono. Rimango solo io perché proteggo un alberello piccolissimo che potrà essere il futuro di questa foresta!”&nbsp;

Ma noi continuammo: “sai cosa dice mamma lumaca quando prepara sua figlia per andare a scuola?” “mi raccomando fai la BAVA!” “Sai perché le tende piangono?” “perché sono DA SOLE!” “Sai perché in America fa freddo?” “Perché è stata SCOPERTA!” “Sai qual è la cosa più pigra del mondo?” “gli occhiali perché sono LENTI!” Alla fine tutti cominciammo a ridere e anche il mostro non poté resistere e cominciò a ridere, perdendo tutti i rifiuti e ritrasformandosi in un pesce.&nbsp;

Bright ideas border

- Mangiare prodotti di stagione - Chiudere il rubinetto quando ci laviamo le mani - Andare a scuola a piedi o in bici - Portare a scuola la borraccia anziché comprare le bottigliette di plastica - Spegnere le luci quando usciamo dall'aula - Effettuare correttamente la raccolta differenziata

Ad ogni passo che facevamo sentivamo: “chi-chi-chi”, come quando schiacci le bottiglie di plastica. Di giorno si sentiva odore di plastica bruciata e di notte un odore fortissimo di petrolio e c’era sempre caldo, come se fossimo in un forno.&nbsp; In lontananza vedemmo gli abitanti del luogo che si facevano chiamare “trash-ini”. Loro ci accolsero e ci raccontarono come avvenne questo cambiamento nel mondo. Ci raccontarono che in quegli anni si fece tanto uso di plastica e i rifiuti ricoprirono le fabbriche e le città. Queste sprofondarono nel mare con tutti i rifiuti che ingarbugliarono tutti i pesci, compresa una balena che si trasformò in un cattivissimo mostro.

In una calda giornata d’estate la 1D decise di andare al mare, quando ad un certo punto venne inghiottita da un mulinello e trasportata in un altro anno: il 2051!

I trashini ci chiesero aiuto per sconfiggere il mostro. Dopo anni di tentativi, grazie ad un nostro compagno molto ironico, trovammo un modo divertente di sconfiggerlo: farlo ridere, così da fargli cadere tutta la plastica e i rifiuti accumulati. Ci tuffammo in mare, trovammo la sua tana e il nostro compagno iniziò a dire: “Mostro, lo sai qual è il frutto più piccolo del mondo?” “La ba-NANA!” ma il mostro non si mise a ridere.&nbsp;

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a cura degli alunni della classe 1D 2020/2021

salve,&#160; siete gli abitanti di questa città?

Provammo a fermarlo lanciandogli della terra nell’occhio, ma riuscì a raggiungerci. Quando arrivò vicino a noi ci disse: “Perché avete paura di me? Io non sono cattivo." "Guardate, porto come me le coccinelle che sono un rimedio naturale contro gli insetti che mangiano la frutta! Invece di riempire il cibo di quel liquido, usate loro, così la frutta tornerà normale!” Improvvisamente, vedemmo che le coccinelle fecero sgonfiare i frutti come se fossero dei palloncini e riacquistarono il sapore che conoscevamo. Così ringraziammo il mostro, lo salutammo e ci avviammo verso la foresta di cui ci avevano parlato gli abitanti dei mondi precedenti.&nbsp;

Camminando, camminando ci trovammo faccia a faccia con il mostro! Il mostro era una grossa nuvola con più teste, aveva i denti affilati e una lingua rosso sangue. Aspirava tutto quello che vedeva e tossiva come un fumatore, lasciando nell’aria polvere e germi. “Vi spazzo viaaaaa” disse il mostro urlando!

“Dobbiamo trovare un modo per fuggire!” pensammo! Per distrarlo, decidemmo di fargli il solletico con i tubicini che usavano gli Smoggy per respirare e nel frattempo prendemmo un’aspirapolvere e lo aspirammo via! “Grandi! Ce l’abbiamo fatta! Adesso fuggiamo via anche noi”

Arrivati sull'isola, cominciammo a camminare ma non vedemmo nulla. Tutto era grigio. Usavamo le mani per capire dove ci trovavamo, come se fossimo ciechi. Da lontano arrivarono degli uomini vestiti in modo molto strano: avevano una specie di tuta spaziale tutta bianca, un casco e sembravano collegati alle nuvole con un tubo. Quegli uomini strani erano gli "Smoggy", gli abitanti dell'isola. Loro ci raccontarono che per poter respirare dovevano utilizzare quei tubi lunghissimi perché solo sopra le nuvole c'era aria pulita. Gli Smoggy ci dissero di stare molto attenti perché sull'isola, tra le nuvole, c'era un mostro molto pericoloso.

Improvvisamente ci ritrovammo di nuovo sulla spiaggia da cui eravamo partiti. Eravamo di nuovo nel 2021! Nessuno si era accorto che eravamo spariti, però noi avevamo visto delle cose troppo spaventose. Cosa potevamo fare per evitare di ritrovarci lì? Pensammo di partire da cose semplici che suggeriamo anche a voi!

Mamma Lumaca prepara sua figlia per andare a scuola, e le dice: "mi raccomando fai la bava!"

... e per ricordarci come differenziare: FACCIAMO ASSIEME LA CORRETTA RACCOLTA DIFFERENZIATA!

Ma, in realtà, quando arrivammo la foresta non c’era più! Non c’era nessun animale colorato ad aspettarci. Non c’era nessun essere vivente. C’era una prateria gialla e nera al posto della foresta verde. C’erano alberi sfogliati e tagliati al posto delle altissime piante e un fuoco che si espandeva in tutto il campo. Vedemmo un piccolo accumulo di foglie marroni e secche con qualche rametto attorno. Mentre parlavamo e ci chiedevamo se avessimo sbagliato posto, il mucchietto si mise a parlare con noi : “Ehi, perché parlate di me?!” Noi ci spaventammo e scappammo subito.&nbsp;

ah - ah!&#160; &#160;che bella battuta ma non mi avete fatto ridere!&#160;

Lo sai quale il barbone più amato d'Italia? è BABBO NATALE!

All’uscita della tana vedemmo una strana luce e decidemmo di seguirla…

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