Storia di una gabbianella
e del gatto che le insegnò a volare
di Luis Sepùlveda
Raccontata dagli alunni delle classi quinte
della scuola primaria "San Leucio" - Isernia
della scuola primaria "San Leucio" - Isernia
Scuola Primaria "San Leucio" Isernia
Loading...
STORIA DI UNA GABBIANELLALoading...
e del gatto che le insegnò a volareLoading...
Tratta dal racconto di Luis Sepùlveda e narrata dagli alunni delle classi quinte della Scuola primaria "San Leucio" di IserniaLoading...
Primaria "San Leucio" Isernia - A. S. 2019 / 2020Cari ragazzi,
questo è stato per tutti noi un anno scolastico molto diverso dagli altri, un anno che ha rivoluzionato le nostre vite e anche il nostro modo di vivere la scuola.
Sono saltati tutti i programmi e i progetti che avevamo messo in campo per chiudere in maniera festosa quest'ultimo anno passato nella scuola primaria.
Ricordate? Dovevamo mettere in scena lo spettacolo teatrale della Gabbianella e il gatto.
Il Coronavirus ce l'ha impedito.
Ma noi maestre siamo tenaci e non ci siamo arrese.
Ci siamo chieste: "Come recuperare tutto il materiale realizzato dai nostri alunni?"
Questo libro è la risposta.
Qui dentro troverete il racconto riscritto con i vostri riassunti; i vostri disegni, le riflessioni fatte sui temi più importanti che l'autore ci ha voluto trasmettere.
Non vi diciamo altro: sfogliate, leggete e...
Buon divertimento,
con l'augurio che, come la gabbianella, possiate volare in alto.
Le vostre maestre
questo è stato per tutti noi un anno scolastico molto diverso dagli altri, un anno che ha rivoluzionato le nostre vite e anche il nostro modo di vivere la scuola.
Sono saltati tutti i programmi e i progetti che avevamo messo in campo per chiudere in maniera festosa quest'ultimo anno passato nella scuola primaria.
Ricordate? Dovevamo mettere in scena lo spettacolo teatrale della Gabbianella e il gatto.
Il Coronavirus ce l'ha impedito.
Ma noi maestre siamo tenaci e non ci siamo arrese.
Ci siamo chieste: "Come recuperare tutto il materiale realizzato dai nostri alunni?"
Questo libro è la risposta.
Qui dentro troverete il racconto riscritto con i vostri riassunti; i vostri disegni, le riflessioni fatte sui temi più importanti che l'autore ci ha voluto trasmettere.
Non vi diciamo altro: sfogliate, leggete e...
Buon divertimento,
con l'augurio che, come la gabbianella, possiate volare in alto.
Le vostre maestre
INTRODUZIONE
Il libro di Sepùlveda può essere considerato un racconto pedagogico, la metafora della crescita e della cura parentale all’interno di una comunità accogliente e solidale, che partecipa, condivide, collabora e aiuta a risolvere i problemi, facendosene carico. Una comunità nella quale i problemi di uno sono i problemi di tutti.
Di fronte alle promesse fatte da Zorba a Kenga, difficili da mantenere, Colonnello afferma: «La parola d’onore di un gatto del porto impegna tutti i gatti del porto». In tutta la storia, Zorba e la gabbianella non vengono mai lasciati da soli, ma la piccola viene presa in carico da tutta la comunità. Nessuno cerca di rendere simile a sé la gabbiana, come nessuno le fa notare le differenze, e quando lo scimpanzé Mattia le insinua il dubbio che i suoi amici gatti la viziano tanto perché intendono mangiarla, Zorba la rassicura e la rende consapevole del fatto che non è uguale agli altri, ma che sono proprio quelle differenze a renderla speciale, unica. Lei non deve assomigliare ai gatti, ma deve svilupparsi nella sua natura, per essere se stessa, capace alla fine di volare da sola.
«Sei una gabbiana», dice Zorba, «e ti vogliamo bene perché sei una gabbiana (…) Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. (…) Devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare».
Il libro di Sepùlveda può essere considerato un racconto pedagogico, la metafora della crescita e della cura parentale all’interno di una comunità accogliente e solidale, che partecipa, condivide, collabora e aiuta a risolvere i problemi, facendosene carico. Una comunità nella quale i problemi di uno sono i problemi di tutti.
Di fronte alle promesse fatte da Zorba a Kenga, difficili da mantenere, Colonnello afferma: «La parola d’onore di un gatto del porto impegna tutti i gatti del porto». In tutta la storia, Zorba e la gabbianella non vengono mai lasciati da soli, ma la piccola viene presa in carico da tutta la comunità. Nessuno cerca di rendere simile a sé la gabbiana, come nessuno le fa notare le differenze, e quando lo scimpanzé Mattia le insinua il dubbio che i suoi amici gatti la viziano tanto perché intendono mangiarla, Zorba la rassicura e la rende consapevole del fatto che non è uguale agli altri, ma che sono proprio quelle differenze a renderla speciale, unica. Lei non deve assomigliare ai gatti, ma deve svilupparsi nella sua natura, per essere se stessa, capace alla fine di volare da sola.
«Sei una gabbiana», dice Zorba, «e ti vogliamo bene perché sei una gabbiana (…) Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. (…) Devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare».
Si tratta di un vero e proprio percorso di crescita che, come quello di ciascun individuo, non è privo di ostacoli. In questo contesto, anche l’incontro con il pericolo, con le difficoltà diventano momento di maturazione, di presa di coscienza non solo da parte dell’individuo, ma anche da parte di tutta la comunità che gli sta intorno. Infatti, quando i gatti si rendono conto di non riuscire da soli a insegnare a Fortunata a volare, decidono di rivolgersi ad un umano, infrangendo in tal modo una delle loro regole più inviolabili: i gatti, infatti, pur sapendo “miagolare” nella lingua degli umani, non devono mai farlo. Tuttavia, per portare a termine la loro missione, essi devono andare oltre i limiti imposti dalle loro tradizioni e dalle loro regole, riscrivendole e riutilizzandole in maniera creativa. Per questo si rivolgono, sì, ad un umano, ma non ad umano qualsiasi: il loro interlocutore sarà un poeta, un sognatore, che non dà nulla per scontato e che è capace di volare con il pensiero, con la fantasia oltre i limiti del presente, indicando, in tal modo, nuovi orizzonti spirituali.
Dunque, infrangendo le vecchie regole che impedivano loro di portare a termine la missione di cui si erano fatti carico, i gatti danno alla loro comunità regole nuove, nuovi valori in un processo ininterrotto di crescita spirituale nel quale lo sviluppo dell’individuo e quello della comunità procedono di pari passo, certo non senza delusioni e sconfitte che diventano, però, momenti di maturazione, grazie a cui i sentimenti si fanno più solidi e consapevoli.
Dunque, infrangendo le vecchie regole che impedivano loro di portare a termine la missione di cui si erano fatti carico, i gatti danno alla loro comunità regole nuove, nuovi valori in un processo ininterrotto di crescita spirituale nel quale lo sviluppo dell’individuo e quello della comunità procedono di pari passo, certo non senza delusioni e sconfitte che diventano, però, momenti di maturazione, grazie a cui i sentimenti si fanno più solidi e consapevoli.