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PAROLE A DISTANZA

by Classe III G 2019

Pages 2 and 3 of 253

ISTITUTO GHIBERTI FIRENZE
Scuola Secondaria
3G
PAROLE A DISTANZA ...
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SCOPERTE DI ME: non sapevo che...
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Ormai è un mese e mezzo che sono chiusa in casa; 

tra le quattro mura della mia stanza, a riflettere e riempire il silenzio di ricordi gradevoli. 
Durante la giornata passo spesso dal giardino alla mia stanza e dalla mia stanza al salotto, 
senza un preciso motivo, 
un po’ malinconica.
Spesso mi fermo anche a riflettere e mi ritengo fortunata ad avere tante persone intorno: essendo abbastanza numerosi in famiglia la compagnia non manca mai e neanche un posto spazioso in cui “vivere” la mia reclusione. 
In questi giorni ho scoperto cose nuove su di me e sulle cose che mi circondano:
i vari aspetti del carattere di una sorella maggiore, di cui la vecchia e solita routine era stare fuori casa spesso,
tra il lavoro, 
la scuola, 




le amicizie e quella porta che divideva lei dal resto della casa;
Trovare piacere nel ricordo delle urla che rimbombavano nei corridoi della scuola; 
Ripensare con affetto alle pessime battute dei compagni, 
che solo adesso mi rendo conto quanto vorrei risentire e ridere anche solo per la felicità di stare accanto a loro; 

Il ricordo delle giornate piovose, dove ad atletica ti costringevano a correre sotto la pioggia, contro il vento ghiaccio e che ora penso sia una cosa meravigliosa,
sia per la sensazione di libertà che provi in quel momento e sia per le risate fatte con le amiche a causa delle condizioni in cui ci ritrovavamo;
La fatica di quando la nonna, il sabato mattina, ti mandava a fare la spesa,
ma anche l’orgoglio nei suoi occhi quando riuscivi a prendere tutti gli alimenti giusti.
Mi manca tutto.
Ogni singola cosa, dalla più brutta alla più bella. 

Il ricordo delle giornate piovose, dove ad atletica ti costringevano a correre sotto la pioggia, contro il vento ghiaccio e che ora penso sia una cosa meravigliosa,
sia per la sensazione di libertà che provi in quel momento e sia per le risate fatte con le amiche a causa delle condizioni in cui ci ritrovavamo;
La fatica di quando la nonna, il sabato mattina, ti mandava a fare la spesa,
ma anche l’orgoglio nei suoi occhi quando riuscivi a prendere tutti gli alimenti giusti.
Mi manca tutto.
Ogni singola cosa, dalla più brutta alla più bella. 


Perché, anche se lì per lì può non sembrare, ogni piccola cosa che succede o che ci circonda durante le giornate determina quello che siamo.
Ovviamente è molto triste che questi pensieri vengano fuori solo durante una pandemia globale, ma ora che ne sono consapevole invito chiunque a rifletterci e prendere le cose che accadono con più maturità e magari un pizzico di sollievo.
Questo è quello su cui sto riflettendo e che sto scoprendo in questi giorni, ma sono soltanto all'inizio del resoconto con me stessa! 
Anna Benvenuti
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