Fiaba ideata e realizzata su e-book dai bambini di una classe seconda della scuola Primaria

Fiaba "La principessa Flora"

Rainbow paper border

Come da buona festa che si rispetti ogni invitato veniva annunciato dalle guardie all'ingresso: La Duchessa Shehansa della City; Il Conte Fadel di Bordighera; Il Signorino Marco di Milano; La Contessa Melody di Palinuro; Il Duca Leonardo della City.

All'ingresso c'era una tigre bianca di guardia. Entrò e cominciò a curiosare: c'era una grande piscina interna; una camera con il letto appeso con le liane; un grande salotto e, appeso alla parete, un grande orologio illuminato.

C'era una volta una principessa di nome Flora: era curiosa, gentile, ma anche tanto coraggiosa. La sua corona era fatta di fiori che, per magia, non appassivano mai.

Detto e fatto. Apparve una grandissima catasta di legna, così Flora la accese e fece un grande fuoco: il ghiaccio si sciolse completamente. Anche il mostro si sciolse e riapparve il cugino Robin.

Flora era riuscita a salvare tutti i suoi amici e la sua famiglia. Robin si scusò con tutti e scomparve per sempre dalle loro vite.

Tutti si abbracciarono e vissero felici e contenti.

Birbantella la portò in un posto sconosciuto e scappò via. Flora si ritrovò in una caverna buia, sporca, fredda e spaventosa, quando scivolò perché il pavimento era bagnato. Per non farsi male si appoggiò ad una pietra e per sbaglio si tagliò la mano con una roccia appuntita.

La sua rabbia fu tale che si trasformò in un mostro, multiteste, gigante, cattivo e orribile. Sparando ghiaccio congelò per sempre il castello e tutti gli invitati alla festa.

Flora era triste, perché era sola e voleva salvare chi era rimasto nel castello. Quindi prese l'orologio tornò sui suoi passi e si ritrovò nella caverna. Da qui cercò e ritrovò la puzzola Birbantella. - Mi aiuteresti a tornare al castello? - Sì, ti aiuto, seguimi che ti porto fino al bosco.

Sì, ti aiuto, seguimi che ti porto fino al bosco.

Ma Flora era riuscita ad abbandonare il castello e a fuggire, quindi era stata molto intelligente furba e veloce. Correndo però si perse su una montagna. Mentre, camminando, cercava un posto dove passare la notte, si accorse di piccole impronte e le seguì, perché sperava di incontrare un amico che la aiutasse.

Uno di questi cugini, Robin, però non era stato invitato, perché Flora si era dimenticata di lui.

Robin decise di andare alla festa comunque, ma venne cacciato dalle guardie, perché non era nella lista degli invitati.

Uscì una goccia di sangue, che illuminò il pavimento e le indicò una strada. Seguendola Flora arrivò ad una casetta, fatta tutta di diamanti. La casa era magica, perché sembrava piccolina all'esterno, ma all'interno era grandissima e spaziosissima.

Vide una puzzola e le disse: - Ciao, chi sei? - Ciao, sono la puzzola Birbantella. - Io sono una principessa e mi chiamo Flora. - Che cosa ci fai qui? - Sto cercando un rifugio per passare la notte. - Seguimi, so dov'è un rifugio.

Un giorno decise di organizzare la sua festa di compleanno: a questa festa erano stati invitati tutti i suoi amici e i cugini.

La principessa aveva un amico del cuore di nome Alex, che era alto, magro, sorridente e simpatico. Flora e Aurora uscivano sempre a giocare con lui e tanti altri amici.

Flora abitava in un bellissimo castello fiorito con i suoi genitori e la sorella Aurora, che era generosa e affettuosa con tutti.

Flora lo toccò e l'orologio si illuminò sempre più e le disse: -Che cosa desideri? - Vorrei tornare al castello per scongelarlo. - Non posso aiutarti per questo, ma posso darti un oggetto che ti potrebbe essere utile. Di quale oggetto hai bisogno? - Non mi viene in mente nessuna idea!

Dal bosco Flora trovò la strada per il castello. Arrivata fuori dal castello, Flora toccò l'orologio che le disse: - Che cosa desideri? - Vorrei della legna e un fiammifero, così posso fare un grande fuoco e scongelare il castello.

Al posto dei numeri c'erano le lettere, che svelavano una scritta: - Toccami!

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