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Buon compleanno, Gianni Rodari!

by Valeria Tramontana

Cover

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Buon compleanno,
Gianni Rodari!
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Favole a calco scritte e illustrate delle allieve e degli allievi della 1^A della scuola secondaria di I grado di Limbadi (VV)
Il cavallo ammaestrato
Un saltimbanco ammaestrò un cavallo alla perfezione. Gli aveva insegnato a scegliere con lo zoccolo, tra tante persone, il suo saltimbanco. Quando cominciava lo spettacolo il saltimbanco chiedeva al cavallo: "Signor Cavallo, volete dirmi chi è il miglior saltimbanco della storia?” e il cavallo con lo zoccolo lentamente indicava il suo saltimbanco. Durante la pausa il saltimbanco stava insegnando al cavallo a toccare anche degli oggetti come il baule e degli altri oggetti però quelli che al cavallo rimase in mente era il baule. Bisogna dire che il saltimbanco non era una persona per bene, infatti poco tempo prima aveva rapinato una gioielleria e i carabinieri si scervellavano per capire chi fosse il ladro. Tra il pubblico vi era presente anche il maresciallo dei carabinieri della caserma del paese, che, insospettito, balzò sulla pista. Durante lo spettacolo diede al cavallo uno zuccherino e chiese: “Cavallo, cavallone, mi sai dire dov’è la refurtiva rubata dal ladrone?”. Tutto il pubblico zittì. Il cavallo era imbarazzato e non sapeva cosa fare, perché non aveva capito quale oggetto doveva toccare; così entrò nella tenda e toccò un baule; allora il maresciallo aprì il baule e dentro c’erano diamanti e gioielli d’oro. Il saltimbanco era tutto rosso perché ormai tutti avevano capito che lui era il ladro, così venne arrestato e il cavallo entrò nell’arma dei carabinieri.
Nicolò Corigliano
IL GATTO RANDAGIO

Un gatto randagio capitò una volta per caso in una compagnia di piccoli felini altezzosi che trascorrevano tutto il loro tempo esercitarsi a fare le impennate in un grande campo verde del paese. C’erano: Tigro, Peo, Teo, Rocky e tanti altri muniti di biciclette nuove fiammanti, fornite di contachilometri e porta borraccia, casco, ginocchiere e tantissimi altri accessori da fare invidia a quelli della Nazionale. Tutti questi giovani felini, alla vista di questo gatto randagio con una bicicletta più piccola rispetto alla sua stazza e senza alcun accessorio, reagirono storcendo il naso per il disgusto. ”Ma che bici hai!?”, esclamò tigro, “non hai nemmeno la tuta adeguata!”. “E nemmeno gli accessori per non farti male”, affermò Rocky aggiustandosi le ginocchiere. “Non potresti comprare una nuova bicicletta? Ti sembra il modo di comparire davanti a noi?”. Il randagio si sentì diventar rosso dalla vergogna, ma per fortuna non potevano accorgersene, perché aveva il pelo scuro. 
Proprio in quel momento al campo arrivò un altro gatto da un paesino vicino al loro con una bicicletta grande ma leggera, ruote grandi e super accessoriate. Oserei dire che era molto appetitosa per tutti i gatti che c’erano. Alla vista di questa magnifica bicicletta tutti i gatti non resistettero a saltarci su e farci un giro, ma nessuno riusciva ad impennare, cosa che in realtà era il loro desiderio. Tutti miagolavano: “È impossibile!! Non è una buona bicicletta!”. E, rivolgendosi al gatto randagio, miagolarono: “Vediamo se ci riesci tu.” Il randagio senza perdere tempo balzò sulla bicicletta e riuscì con il so talento a farla impennare. Da quel giorno tutti gli altri gatti presenti sul campo non si presero più gioco di lui. Anzi, iniziarono ad ammirarlo per la sua bravura.
Francesco Antonio Pio Crupi
Un regalo per le vacanze
Camilla ebbe in dono, alla fine dell’anno scolastico, una penna per fare i compiti delle vacanze.
"Io volevo il monopattino elettrico!", si lamentava Camilla con il suo papà.
"Aspetta a fare i capricci, non hai visto ancora di che penna si tratta", le rispondeva il papà.
Camilla, imbronciata e svogliata, decide di iniziare i suoi compiti.
"Che noia!", pensava creando la prima fiaba, "Per tutto l’anno la professoressa mi ha assegnato per compiti: testi, analisi grammaticali, letture…
Per le vacanze avrebbe potuto darmi altri compiti per esempio: lunedì preparare la borsa del pic-nic e andare al mare; martedì chiamare le amiche per una partita al biliardino, finché non finiscono i gettoni; mercoledì organizzare un pigiama party... Invece no, eccomi ancora qui a dover completare il mio libro delle vacanze."

In quel momento la penna fece un movimento scattante e si mise a correre rapidamente tra le pagine. "Che cosa ti salta in mente!", esclamò Camilla.
Era una cosa fantastica: in un nanosecondo tutti i suoi testi erano completati e così anche per l’ analisi grammaticale e i disegni. Soltanto allora la penna si fermò per riposarsi. "Questo è quello che ci voleva, una penna che fa i compiti al posto mio", disse Camilla. 
Il giorno dopo Camilla doveva svolgere un problema, seduta alla sua scrivania si concentrò toccandosi le tempie , impugnò la penna e di nuovo partì in quinta e in un secondo il problema era risolto.
Camilla era così rilassata. La penna camminava da sola senza bisogno di tenerla, sfrecciava tra i fogli. 
Da quel giorno, ogni volta che doveva fare i compiti, posava la penna sul quaderno lei faceva tutto sola; la bambina rimaneva lì a guardare e quando le sue amiche la chiamavano da sotto il balcone, "Vengo subito!", rispondeva e poi, rivolta alla penna: "Finisci il tuo compito che intanto vado al mare."
Che fortuna ha avuto Camilla, alla fine delle vacanze aveva il suo quaderno pulito e ordinato come non era mai stato prima.
La ringraziò affettuosamente del suo ottimo lavoro.
Maria Cuiuli
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