Book Creator

Buon compleanno, Gianni Rodari!

by Valeria Tramontana

Pages 4 and 5 of 36

Loading...
IL GATTO RANDAGIO
Loading...

Un gatto randagio capitò una volta per caso in una compagnia di piccoli felini altezzosi che trascorrevano tutto il loro tempo esercitarsi a fare le impennate in un grande campo verde del paese. C’erano: Tigro, Peo, Teo, Rocky e tanti altri muniti di biciclette nuove fiammanti, fornite di contachilometri e porta borraccia, casco, ginocchiere e tantissimi altri accessori da fare invidia a quelli della Nazionale. Tutti questi giovani felini, alla vista di questo gatto randagio con una bicicletta più piccola rispetto alla sua stazza e senza alcun accessorio, reagirono storcendo il naso per il disgusto. ”Ma che bici hai!?”, esclamò tigro, “non hai nemmeno la tuta adeguata!”. “E nemmeno gli accessori per non farti male”, affermò Rocky aggiustandosi le ginocchiere. “Non potresti comprare una nuova bicicletta? Ti sembra il modo di comparire davanti a noi?”. Il randagio si sentì diventar rosso dalla vergogna, ma per fortuna non potevano accorgersene, perché aveva il pelo scuro. 
Proprio in quel momento al campo arrivò un altro gatto da un paesino vicino al loro con una bicicletta grande ma leggera, ruote grandi e super accessoriate. Oserei dire che era molto appetitosa per tutti i gatti che c’erano. Alla vista di questa magnifica bicicletta tutti i gatti non resistettero a saltarci su e farci un giro, ma nessuno riusciva ad impennare, cosa che in realtà era il loro desiderio. Tutti miagolavano: “È impossibile!! Non è una buona bicicletta!”. E, rivolgendosi al gatto randagio, miagolarono: “Vediamo se ci riesci tu.” Il randagio senza perdere tempo balzò sulla bicicletta e riuscì con il so talento a farla impennare. Da quel giorno tutti gli altri gatti presenti sul campo non si presero più gioco di lui. Anzi, iniziarono ad ammirarlo per la sua bravura.
Loading...
Francesco Antonio Pio Crupi
Loading...
Un regalo per le vacanze
Loading...
Camilla ebbe in dono, alla fine dell’anno scolastico, una penna per fare i compiti delle vacanze.
"Io volevo il monopattino elettrico!", si lamentava Camilla con il suo papà.
"Aspetta a fare i capricci, non hai visto ancora di che penna si tratta", le rispondeva il papà.
Camilla, imbronciata e svogliata, decide di iniziare i suoi compiti.
"Che noia!", pensava creando la prima fiaba, "Per tutto l’anno la professoressa mi ha assegnato per compiti: testi, analisi grammaticali, letture…
Per le vacanze avrebbe potuto darmi altri compiti per esempio: lunedì preparare la borsa del pic-nic e andare al mare; martedì chiamare le amiche per una partita al biliardino, finché non finiscono i gettoni; mercoledì organizzare un pigiama party... Invece no, eccomi ancora qui a dover completare il mio libro delle vacanze."