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la legalità da Manzoni alla Costituzione 

Questo ebook nasce come cornice ad un progetto di educazione civica sulla legalità proposto dalla II A Liceo Scienze Umane indirizzo economico sociale "Alfano I" di Salerno.
La scelta di utilizzare "Book Creator" è dovuta alla necessità di dimostrare le potenzialità della risorsa tecnologica associata alla didattica tradizionale, ma anche di venire incontro alle esigenze delle alunne sorde, presenti in classe, che hanno qualche difficoltà nella decodificazione del testo scritto.
I ragazzi hanno eseguito in gruppo, durante dei laboratori previsti settimanalmente, un "prodotto multimediale" e sono partiti dal capitolo III de " I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, per poi sviluppare il lavoro con il romanzo "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia. Il supporto letterario è stato raccordato all'art 3 della Costituzione italiana e alla legge "Rognoni-La Torre" ed al film I Cento Passi di Marco Tullio Giordana.
L'ebook, dal titolo Quei "Bravi" Ragazzi", serve soprattutto a mostrare graficamente l'adattamento di parte del testo del III capitolo de "I Promessi Sposi" e di uno stralcio de "Il giorno della civetta ".
La scelta di utilizzare "Book Creator" è dovuta alla necessità di dimostrare le potenzialità della risorsa tecnologica associata alla didattica tradizionale, ma anche di venire incontro alle esigenze delle alunne sorde, presenti in classe, che hanno qualche difficoltà nella decodificazione del testo scritto.
I ragazzi hanno eseguito in gruppo, durante dei laboratori previsti settimanalmente, un "prodotto multimediale" e sono partiti dal capitolo III de " I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, per poi sviluppare il lavoro con il romanzo "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia. Il supporto letterario è stato raccordato all'art 3 della Costituzione italiana e alla legge "Rognoni-La Torre" ed al film I Cento Passi di Marco Tullio Giordana.
L'ebook, dal titolo Quei "Bravi" Ragazzi", serve soprattutto a mostrare graficamente l'adattamento di parte del testo del III capitolo de "I Promessi Sposi" e di uno stralcio de "Il giorno della civetta ".
Accanto alla parte "grafica" il libro digitale avrà, all'interno, video di approfondimento sugli autori e sul film proposto all'interno del laboratorio di educazione civica della IIALes
Accanto alla parte "grafica" il libro digitale avrà, all'interno, video di approfondimento sugli autori e sul film proposto all'interno del laboratorio di educazione civica della IIALes
Prima parte
Capitolo III "I Promessi Sposi" (estratto)
Capitolo III "I Promessi Sposi" (estratto)
Fate a mio modo, Renzo;
andate a Lecco; cercate del dottor Azzecca-garbugli, raccontategli... Ma non lo chiamate così, per amor del cielo: è un soprannome. Bisogna dire il signor dottor...
andate a Lecco; cercate del dottor Azzecca-garbugli, raccontategli... Ma non lo chiamate così, per amor del cielo: è un soprannome. Bisogna dire il signor dottor...
Agnese dice a Renzo di andare a Lecco per parlare con Azzeccagarbugli, cercando di evitare di usare questo nome, perché potrebbe offendere l'avvocato
Agnese parla a Renzo e descrive le qualità dell'avvocato: "essere una cima d'uomo "Persona eminente per ingegno e sapere, dotata di gran talento"
Come si chiama, ora? Oh to’! non lo so il nome vero: lo chiaman tutti a quel modo. Basta, cercate di quel dottore alto, asciutto, pelato, col naso rosso, e una voglia di lampone sulla guancia.
– Lo conosco di vista, – disse Renzo.
– Bene, – continuò Agnese: – quello è una cima d’uomo! Ho visto io più d’uno ch’era più impicciato che un pulcin nella stoppa, e non sapeva dove batter la testa, e, dopo essere stato un’ora a quattr’occhi col dottor Azzecca-garbugli (badate bene di non chiamarlo così!), l’ho visto, dico, ridersene
– Lo conosco di vista, – disse Renzo.
– Bene, – continuò Agnese: – quello è una cima d’uomo! Ho visto io più d’uno ch’era più impicciato che un pulcin nella stoppa, e non sapeva dove batter la testa, e, dopo essere stato un’ora a quattr’occhi col dottor Azzecca-garbugli (badate bene di non chiamarlo così!), l’ho visto, dico, ridersene
Pigliate quei quattro capponi,
poveretti! a cui dovevo tirare il collo, per il banchetto di
domenica, e portateglieli; perché non bisogna mai andar
con le mani vote da que’ signori. Raccontategli tutto
l’accaduto; e vedrete che vi dirà, su due piedi, di quelle
cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno.
poveretti! a cui dovevo tirare il collo, per il banchetto di
domenica, e portateglieli; perché non bisogna mai andar
con le mani vote da que’ signori. Raccontategli tutto
l’accaduto; e vedrete che vi dirà, su due piedi, di quelle
cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno.
Adattamento
Agnese dice a Renzo di andare a Lecco per parlare con Azzeccagarbugli, cercando di evitare di usare questo nome, perché potrebbe offendere l'avvocato
Agnese parla a Renzo e descrive le qualità dell'avvocato: "essere una cima d'uomo "Persona eminente per ingegno e sapere, dotata di gran talento"
"Lo conosco di vista": Renzo conosce in modo superficiale l'avvocato

(Il cliente) "Più impicciato che un pulcino nella stoppa" vuol dire che era coinvolto in casi complicati. La stoppa è la canapa usata dagli idraulici per fissare le tubazioni.
"a quattr'occhi" : (con riferimento a due persone), da soli, in disparte
"non sapere dove battere la testa" ovvero non sapere come uscire da una situazione difficile
portate(gli): Renzi porta i capponi all'avvocato come dono
Raccontate(gli): Renzi deve raccontare gli eventi all'avvocato.
su due piedi: Azzeccagarbugli riuscirà velocemente a dare un consiglio a Renzo
Raccontate(gli): Renzi deve raccontare gli eventi all'avvocato.
su due piedi: Azzeccagarbugli riuscirà velocemente a dare un consiglio a Renzo
Renzo abbracciò molto volentieri questo parere; Lucia l’approvò; e Agnese, superba d’averlo dato, levò, a una a una, le povere bestie dalla stìa, riunì le loro otto gambe, come se facesse un mazzetto di fiori, le avvolse e
le strinse con uno spago, e le consegnò in mano a Renzo; il quale, date e ricevute parole di speranza, uscì dalla parte dell’orto, per non esser veduto da’ ragazzi, che gli correrebber dietro, gridando: lo sposo! lo sposo! Così,
attraversando i campi o, come dicon colà, i luoghi, se n’andò per viottole, fremendo, ripensando alla sua disgrazia, e ruminando il discorso da fare al dottor Azzecca-garbugli.
le strinse con uno spago, e le consegnò in mano a Renzo; il quale, date e ricevute parole di speranza, uscì dalla parte dell’orto, per non esser veduto da’ ragazzi, che gli correrebber dietro, gridando: lo sposo! lo sposo! Così,
attraversando i campi o, come dicon colà, i luoghi, se n’andò per viottole, fremendo, ripensando alla sua disgrazia, e ruminando il discorso da fare al dottor Azzecca-garbugli.
Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un
uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente
uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente
Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava
per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e
per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e
faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.