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L'Olocausto

by LAVINIA LA MENZA

Pages 2 and 3 of 28

L'OLOCAUSTO
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“Solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità umana, solo allora potrete dimenticarci”
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LE 4 TAPPE DELL’OLOCAUSTO
1 SOLUZIONE EMIGRAZIONE (1933-1941)
Durante gli anni che precedettero lo scoppio della 2° Guerra Mondiale si pensava che lo scopo principale di Hitler fosse quello di liberare la nazione tedesca dalla presenza del popolo ebraico e, per riuscire nel suo intento, cercò di rendere intollerabili le condizioni di vita degli ebrei in modo da favorire la loro emigrazione all’estero. I risultati non erano quelli sperati: le continue missioni espansionistiche fecero lievitare il numero di ebrei e le nazioni straniere non erano in grado di contenere ulteriori flussi migratori.
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Operai ebrei che emigrano verso l'Inghilterra
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2 GHETTIZZAZIONE AD ORIENTE
La soluzione poteva essere quella di deportare gli ebrei europei verso i territori polacchi occupati e di creare in Polonia dei quartieri ebraici chiamati “ghetti”. Questi venivano circondate da mura, le cui porte venivano chiuse al tramonto e riaperte nelle prime ore del mattino. I residenti non potevano uscire dal proprio ghetto senza ricevere prima un visto. Uno dei ghetti più
noti è quello di Varsavia (attuale capitale della Polonia). Si trattava però di una “soluzione transitoria” dato che la presenza ebrea avrebbe sottratto territori ai tedeschi violando un altro principio cardine dell’ideologia nazista: lo “spazio vitale”.
Costruzione del muro del ghetto di Varsavia
3 STERMINIO IN UNIONE SOVIETICA
Nell’Unione Sovietica gli ebrei si contavano a milioni perciò si pensò di attuare l’eliminazione
fisica di questi attraverso dei nuclei di sterminio mobili creati appositamente, i cosiddetti “Einsatzgruppen”.
Nel 1941 vennero informati i comandanti militari che Hitler aveva incaricato Himmler (capo del corpo paramilitare delle S.S.) di eseguire il massacro degli ebrei sovietici ed il 22 giugno dello stesso anno la Germania invase l’Unione Sovietica.
4 LA SOLUZIONE FINALE
Le modalità, con le quali si attuava lo sterminio degli ebrei orientali sul luogo, non potevano essere adottate per gli ebrei occidentali. Si fece strada così la “soluzione finale” che prevedeva l’annientamento fisico degli ebrei in campi di concentramento situati ad Oriente. Nel frattempo era stato ideato l’utilizzo delle camere a gas da un nucleo di specialisti. Con la Conferenza di Wannsee (1942), gli enti interessati al buon esito della soluzione finale, avviata nel 1942, iniziarono a coordinarsi fra loro. 
DEFINIRE GLI EBREI
Gli “ebrei puri”, secondo il “Primo regolamento alla Legge sulla Cittadinanza”, erano coloro che avevano 3 o più nonni ebrei. Mentre erano considerati “non ariani” tutti coloro che avevano uno o ambedue i genitori ebrei o uno o tutti e due i nonni ebrei. Con il decreto del 7 aprile 1933 venivano licenziati tutti i funzionari pubblici di “ascendenza non ariana”. Bisognava tuttavia negare agli ebrei la tutela da parte dello Stato e venne fatta la distinzione fra cittadino e suddito: il cittadino possedeva diritti e doveri mentre i sudditi possedevano soltanto doveri. Gli ebrei da questo momento in poi erano considerati solamente dei sudditi. Fuori dai locali pubblici venivano esposti dei cartelli con la scritta “Gli ebrei non sono i benvenuti”.
COSA È L’ESPROPRIAZIONE?

L’ebreo viene disumanizzato e il persecutore ottiene da ciò un duplice vantaggio:
si è appropriato di beni;
non può essere considerato “malvagio” dato che la malvagità si esercita verso gli esseri umani.
Le fasi dell’espropriazione sono 6:

il licenziamentodal posto di lavoro;
l’arianizzazionedell’economia;
la tassazione dei patrimoni;
il blocco dei conti correnti;
il lavoro coatto;
la privazione del cibo
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