Ritornare a viaggiare 

Per un intero anno un accidenti di virus ci ha immobilizzato in un tempo sospeso senza gite, senza uscite, senza neanche una passeggiata! Ora finalmente lo abbiamo sconfitto e vogliamo recuperare il tempo perso. Ma ... non ci crederete: non siamo più quelli di prima, siamo cambiati, siamo PIU' FORTI! Sì, più forti. Abbiamo vinto noi. Il virus non ci ha indeboliti! Ci ha lasciato almeno cinque immunità:

Autori: Diana Alberton Lorenzo Buzzi Alessia Caneddu Martina Cassini Alessandro Cattaneo Francesco Cicalese Edoardo Conti Benedetta Corti Viola Ferlaino Sofia Giorgetti Francesca La Ruffa Riccardo Magrassi Beatrice Mamone Carlo Marelli Leo Mazzotta Giacomo Molteni Sofia Molteni Cristian Pessini Matteo Rovelli Sara Santoliquido Filippo Tagliabue Matteo Venturini Elisa Zambetti Matilde Zanforlin

Ore 15.00 Sono le tre del pomeriggio, ci avviamo verso la giostra, come segnato sulla mappa. Dopo ben mezz’ora di sali e scendi dalla bicicletta, arriviamo a un'attrazione spettacolare, è una cosa davvero gigante: è una giostra con cinque macchine tutte di un colore diverso: verde, blu, rosso, giallo e rosa che vanno su e giù come delle montagne russe. Il proprietario della giostra ci dice che ci vuole un po' prima di farci salire, perché il sole non batte abbastanza forte da far scaldare i pannelli solari. Quando tutto è pronto ci precipitiamo sulla giostra ognuno nella propria postazione, il proprietario spinge il dito sul pulsante di accensione e da un momento all'altro ci troviamo a volare nel cielo limpido, senza neanche una nuvola. Il giro dura ben cinque minuti!!

Appena entrati veniamo sorpresi dalla velocità a cui l’autista del treno sta guidando, non si riesce nemmeno ad osservare il paesaggio! Ci dirigiamo verso la cabina di comando per parlargli, cercando di spiegargli il bello di aspettare e di godersi il viaggio, ma il cocciuto conducente non vuole saperne di rallentare! Per fortuna abbiamo un asso nella manica, la creatività! Con delle carte da gioco improvvisiamo dei trucchi, andando volontariamente troppo veloce per capire il trucco, e con un po’ di discorsi sul piacere della lentezza, lui rallenta controvoglia e noi possiamo finalmente sederci e ammirare il paesaggio. Arrivati a Como veniamo subito colpiti dalle luci della piazza e da quante persone ci circondano, tutte che corrono per negozi a comprare regali per le persone adorate.

A rompere il silenzio è Francesco che corre a sedersi su un sedile vicino al finestrino, tutti lo imitano sedendosi sui vari sedili. Il paesaggio fuori dai finestrini comincia a scorrere velocemente senza che noi ce ne rendiamo conto grazie alla delicatezza dei movimenti del treno. C’è un’atmosfera molto serena: tutti chiacchierano tra di loro, giocano, si divertono parlando delle proprie passioni… Cristian si documenta sulle ultime notizie della politica, Benedetta, Diana e Martina si raccontano le loro scene preferite di Harry Potter e Riccardo e Alessandro parlano di volpini e di dinosauri.

Sono le 6:30 della mattina, siamo tutti riuniti in piazza della posta a Cantù vicino alla nostra scuola. Siamo tutti pronti, ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria di Mariano Comense. E’ la nostra prima uscita dopo il pericolo dell’odiatissimo virus di cui non vogliamo dire il nome. E’ un’uscita che abbiamo conquistato e organizzato con tanta cura. Non siamo più quelli di prima, siamo più forti, lo abbiamo detto. Anche in viaggio vogliamo essere migliori. Siamo molto emozionati: c’è chi si mangia le unghie, chi è rosso come un pomodoro, ma c’è una cosa che ci accomuna: il cuore che batte all’impazzata. Ci mettiamo in fila per due con la prof. Ballabio in cima alla coda che mantiene l’ordine. Al fianco di Martina si trova Sofia Giorgetti, una bambina che ama gli animali e che in questo giorno speciale ha deciso di portare di nascosto il suo inseparabile amico a quattro zampe, Jacky.&nbsp;

Tutti insieme siamo un’unica squadra determinata a raggiungere lo stesso obiettivo. Ci sono molte tradizioni e leggende legate a questo posto, ad esempio quella sul Lago di Sasso o la festa della Madonna di Biandino a cui è dedicata una piccola chiesetta sulle montagne.&nbsp;Se siete delle persone sedentarie e tranquille vi consigliamo&nbsp;molte aree verdi dove si possono fare degli splendidi pic-nic o se siete degli sportivi come noi potete prendere la vostra bici e pedalare in salita fino alla chiesetta di Santa Margherita, oppure andare fino al caseificio dove noi siamo rimasti meravigliati nel vedere cose che all'inizio erano scontate ora ci sembrano emozionanti e stupende.&nbsp;&nbsp;

Per quanto riguarda il bere, noi non abbiamo portato le solite bottigliette in plastica, ma decidiamo di prendere le borracce aiutando così la splendida fauna e flora di tutto il mondo. È davvero bello stare tutti insieme in allegria dopo tutto questo tempo. Dopo pranzo siamo divisi in molti gruppetti: chi gioca rispettando la natura, chi prende il sole, chi chiacchiera beatamente contemplando il paesaggio o, se siete come me e miei compagni amanti degli animali, state cercando disperatamente di trovare qualche marmotta che prende il sole o magari una farfalla che succhia il nettare da un fiore e scattarle qualche foto, come in un servizio fotografico

Chiedono alla prof. il loro utilizzo, lei risponde dicendo che il nostro viaggio continuerà in bici, come avevamo desiderato. Che belli che erano i cieli azzurri quando il traffico era sospeso! Li vogliamo difendere! Dopo un’ora una voce attira la nostra attenzione: è l’altoparlante che annuncia l’arrivo alla nostra meta. Matilde e Matteo si fanno sfuggire un urlo per l’emozione, per poi accorgersi di aver disturbato gli altri passeggeri. Con tutto questo tempo di reclusione abbiamo proprio imparato che il rispetto per gli altri è molto importante; gli altri ci sono mancati ed ora non vogliamo perderli. Chiedono scusa.

1. Abbiamo ammirato e amato i cieli blu ed ora siamo pronti a difenderli! Senza auto, più cielo! 2. I ritmi sfrenati li abbiamo rallentati! 3. Abbiamo imparato che non tutto è scontato, qualcosa ci viene anche regalato! 4. Abbiamo ammirato cime splendenti, boschi brillanti. La bellezza ci ha rasserenato! 5. Ci sono mancati baci, abbracci, incontri ravvicinati. Ora li vogliamo in gran quantità!

Di solito noi troviamo il formaggio impacchettato dietro al bancone del supermercato, invece adesso stiamo vedendo quanto amore e pazienza ci vuole per averlo, prepararlo e soprattutto gustarlo. Dopo una lunga giornata di sole, io e i miei compagni cominciamo a patire la fame, allora ci incamminiamo verso la pineta. Stendiamo una stuoia color rosso porpora. Mangiamo dei panini con dentro il tipico formaggio della Val Biandino e con la bresaola, sempre caratteristica di questa valle. Cominciamo a sederci in cerchio sul prato morbido intorno alla pineta. Mentre mangiamo i panini sentiamo la serenità e la tranquillità della val Biandino, ascoltando beatamente il canto degli uccelli che ci circondano.

Il nostro viaggio è sempre più ecologico! Cavolo, le biciclette hanno veramente colpito Beatrice, Matilde e Filippo, che sono appassionati di questo sport, adorano andare veloce. Il paesaggio al di fuori dei finestrini comincia a rallentare. Tutti controlliamo di aver lasciato in ordine. Fatto. Carlo è il primo a catapultarsi fuori dal treno. Siamo arrivati. La nostra avventura sta per cominciare…

Quindi... adesso siamo pronti a viaggiare, ma con tutte le immunità di noi, nuovi super eroi. Si parteeeee: Ritornare a viaggiare dolcemente viaggiare rallentando per poter guardare. Insieme viaggiare gentilmente viaggiare con rispetto di te, di noi, di ciò che è intorno a noi!

Ore 8.30 Eccoci arrivati in stazione! Io e i miei quattro amici siamo così nervosi per questa gita, soprattutto perché è ecologica ed è la prima dopo tanto tempo. Siamo rimasti per un lungo periodo in casa ed ora ci sembra strano poter viaggiare insieme! Stringiamo la valigia al petto, è un gesto di grande tensione, ansia ma soprattutto emozione! Ma prima della valigia ci siamo stretti tutti in un grande abbraccio. Ci mancavaaaa! Mi presento. Io mi chiamo Emma, coltivo la frutta a casa nel mio orticello: è faticoso, ma molto sano. È importante mangiare frutta di stagione: in questo momento sto raccogliendo nespole, limoni, lattuga e crauti. Con me c'è anche Bianca, una mia amica che preferisce non utilizzare la macchina e muoversi a piedi. Ivan invece non usa la plastica, poi c'è Maria che utilizza solo la carta riciclata ed ecologica. Infine, c'è Christian che lava i denti con gli spazzolini di bamboo: non tutti sanno che gli spazzolini da denti che tutti usiamo sono composti da un mix di plastiche che impiega quasi 500 anni per decomporsi!

Ore 12.30 Dopo ben quattro ore di viaggio scendiamo e prendiamo le nostre biciclette. Ci troviamo in una città della Toscana di origine medievale: Staggia, come vi avevo già detto. Questa è la città più antica che ho mai visitato: ci sono torri alte anche più di cinque metri e le loro mura così spesse danno anche un senso di imponenza, le piazze sono coperte da bancarelle, le stradine talmente strette che dobbiamo scendere dalla bicicletta, il pavimento è formato da marmi enormi e il profumo del pollo e dei formaggi è veramente invitante.

La gita scolastica è il momento più desiderato per gli studenti e viene atteso tutto l’anno con grande gioia.&nbsp; Chi può saperlo meglio di noi, che abbiamo rinunciato alla gita della prima media?&nbsp; Dopo tanta attesa, finalmente riusciamo a coronare il nostro desiderio!&nbsp; Siamo entusiasti ed euforici, carichi di energia e pronti ad&nbsp;&nbsp;assaporare appieno&nbsp;&nbsp;tutti insieme questo momento meraviglioso e insostituibile.&nbsp;&nbsp;&nbsp; Noi ragazzi e i nostri Prof non vediamo l’ora di&nbsp;&nbsp;partire per questa grande avventura che ci regalerà tante emozioni.&nbsp; Seguiteci in questi speciali diari di viaggio.

Ore 13.30 Dopo un'oretta, durante la quale abbiamo fatto un giro della città, andiamo a pranzare in un parco poco distante dal centro. Stiamo pranzando proprio ora, mentre vi scrivo: io ho portato dei panini, Ivan dei tranci di pizza, invece Bianca della pasta, poi Maria ha portato invece dell'insalata e infine Christian della frutta fresca. Ciascuno di noi ha una borraccia personale riciclabile, che si può riempire una volta finita l’acqua: pensiamo che sia inutile usare bottiglie di plastica usa e getta. Alla fine abbiamo un pranzo più che completo, sembra quello di Natale! Dopo aver finito il pranzo buttiamo tutti i rifiuti nel cestino, stando attenti alla raccolta differenziata, mettiamo tutto a posto e poi con un grande sorriso ci mettiamo lo zaino in spalla e ci dirigiamo verso la nostra prossima meta: la giostra. Dopo la visita, ci vuole un po' di divertimento! Ovviamente anche questa tappa ha un significato: questa giostra è speciale perché è alimentata dall’energia solare.

Dopo molto tempo abbiamo finalmente la possibilità di ritornare a viaggiare in compagnia, esplorando il paesaggio con occhi diversi; un paesaggio che sotto i nostri occhi, durante la pandemia, stava diventando irraggiungibile, ma sempre meno inquinato. Oggi ritorniamo in gita in un posto magico… la Val Biandino, un luogo ricco di flora e di fauna. Usciti dalla stazione, ci incamminiamo verso la pineta e siamo subito inghiottiti da un mondo indescrivibile di fauna: mucche, marmotte, uccelli che volano beatamente nel cielo limpido che sembra un disegno, capre, volpi e tanti altri animali che non si possono identificare perché siamo davvero presi dall’emozione, ma anche flora ad esempio betulle, pini imbiancati dalla neve candida e molti fiori come le primule, viole e stelle alpine. Per rendere magico questo momento c’è anche la compagnia: senza distrazioni come i cellulari, ma siamo insieme fisicamente e non virtualmente; siamo curiosi di rivedere questo luogo che ci ha regalato molte emozioni lo scorso anno..

Arrivati in centro, però, notiamo che fa un po’ più freddo, ma soprattutto che la folla si è fermata e sta ammirando il cielo in preda alla meraviglia. Sta nevicando! A quel punto si accendono i riflettori e sulla parete di un edificio compaiono magnifiche luci, ed appare una frase: “In ogni cosa bisogna correre lentamente”. Non riusciamo a crederci. È un miracolo! Improvvisamente tutto rallentò. La gente pareva muoversi a velocità tartaruga e sembrava che non si ricordasse più ciò che stavano facendo. I regali di Natale non avevano più importanza, il lavoro non aveva più importanza, tutto sembrava fermo. Le persone avevano finalmente compreso l’importanza dell’aspettare, della lentezza e della pazienza. Dopo una bellissima gita torniamo alla stazione, e vediamo il treno ecologico pronto a partire. Saliti sul treno notiamo che il treno non sta partendo, e ci dirigiamo verso la cabina di controllo.

Dopo tanto, taaaaanto, troppo tempo... ritornare a viaggiare. Un sogno, un desiderio, una FESTA da SUPEREROI!

Non ci possiamo credere! Da troppo veloce, il macchinista era passato a lentissimo, quasi non ci muoviamo! A questa andatura arriveremo a scuola tra due giorni. Una lumaca va più veloce, questo è poco, ma sicuro! Ora il macchinista dice che non vuole accelerare, perché ha capito la bellezza dell’andare piano. Certo che ci sarà pure una via di mezzo, no? Fatto sta che non vuole proprio andare più veloce, abbiamo dovuto fare tutto il procedimento al contrario, ossia convincerlo che la vita va vissuta alla giusta velocità, né troppo veloce ma nemmeno troppo lenta. L’autista, commosso da questo pensiero, ci riporta alla stazione di Mariano Comense, ci saluta, ci ringraziamo a vicenda e se ne va. Dalla stazione torniamo a scuola felici e soddisfatti di aver vissuto una gita un po’ lenta, caotica, ma molto appagante. Ogni viaggio merita la sua velocità. Che non si misura in Km orari ma in quantità di desiderio di guardarsi intorno. Per la gita viva il ritmo lento!

Giacomo prende dal suo zaino un cracker, appena questo entra nella sua bocca, si sente un lamento canino proveniente dalla borsa di Sofia Giorgetti. Una piccola creatura bianca dalle macchie marroni spunta fuori. Lorenzo e Francesco, che hanno paura dei cani, sobbalzano per lo spavento. Alcuni di noi particolarmente altruisti corrono da loro per rassicurarli. Sara, Alessia, Francesca e Viola si dirigono verso il bagno. Loro attraversano il vagone in cui siamo accomodati, portando lo sguardo verso destra vedono uno scompartimento pieno di biciclette di vari colori e altezza. Rimangono incantate.&nbsp;

Le luci lampeggiano rosse e gialle sulle mura delle case, gli alberi addobbati da una moltitudine di decorazioni che quasi non si riconoscono tra i mille colori della città, la gente tutta di fretta per comprare regali di Natale, che quasi non si rendono nemmeno conto della bellezza che li circonda. Siamo allibiti da quanto caos e da quanta fretta ci circonda, quasi ci dividiamo per riuscire a stare in piedi, con tutta la gente che corre avanti e in dietro si rischia di cadere, ma siamo subito distratti da un profumo delizioso, che ti fa dimenticare la città caotica tutt’intorno: l’aroma della CIOCCOLATA! Chi può resistere alla cioccolata? Nessuno, neppure noi! Ovviamente non c’è neanche bisogno di chiederlo ai professori, che ci troviamo già con le gambe sotto il tavolo di un piccolo, ma accogliente bar, a gustarci una meravigliosa cioccolata calda! Che meraviglia, la cioccolata ti fa dimenticare tutto, persino la fretta inutile delle persone!

A Leo, che adora arricchire la propria cultura, mentre saliamo sul treno cadono dei libri che teneva stretti a sè come un tesoro prezioso. Uno di questi finisce ai piedi di una ragazza sui 17 anni; Leo raccoglie il libro in tutta fretta e sale sul treno correndo imbarazzato. Tutti noi ci precipitiamo all’interno del mezzo di trasporto. Appena entrati rimaniamo senza fiato. Davanti a noi si presenta un vagone con le sembianze più di un salotto che di un treno, tutto combacia perfettamente: alla nostra destra c’è una colonna di sedili a due posti con degli appositi cuscini colorati per rallegrare l’atmosfera. A sinistra, invece, c’è una serie di gruppi di sedili con uno schema a U. Al centro di essi è posizionato un grande tavolo rotondo.

Scuola Istituto Santa Marta Classe 2°A

Elisa e Sofia Molteni, indecise su cosa mettere in valigia, hanno portato di tutto e di più: dal cappellino invernale al costume da bagno, dai profumi allo shampoo e cosa indispensabile il flauto. Arrivati alla stazione, ognuno di noi mostra il proprio biglietto al controllore di turno: un uomo alto e snello dalla lunga barba marrone. In questo viaggio c’è una novità! Noi ragazzi abbiamo deciso di non portare i cellulari, questo viaggio vogliamo viverlo in compagnia. Siamo ad aspettare l’arrivo del treno al binario numero 4, improvvisamente Edoardo con un sussulto indica alla nostra destra, tutti noi ci giriamo e vediamo il treno che ci attende. Ha una forma lunga e affusolata, è bianco come la neve ed è attraversato da una striscia rossa. Sulla parte superiore cerchiamo i pannelli solari; abbiamo studiato e sappiamo che il nostro treno funziona anche così. Che risparmio di energia!&nbsp;Nell’aria si sente solo il battito accelerato dei nostri cuori, il treno è ultrasilenzioso!

Come vedete siamo tutti rispettosi dell'ambiente perché abbiamo capito, "grazie" anche al virus maledetto, quanto sia importante proteggere il paesaggio e abbiamo anche notato quanto l'inquinamento sia diminuito durante la quarantena. Così, quando la scuola ci ha comunicato una gita noi, da capoclasse, abbiamo deciso di renderla totalmente eco-sostenibile. Sono passati già cinque minuti ma niente, del treno non c’è ancora traccia ... … Finalmente eccolo! È un treno rosso, del rosso più vivido che io abbia mai visto, va ad energia solare e, da quel che ho visto, sul tetto c’è un pannello solare. Che forza! Prima di salire, carichiamo le nostre bici…. ah, scusate non avevo aggiunto questo particolare: una volta arrivati, useremo tutti le bici per muoverci e per creare meno smog. La nostra meta è Staggia, una città medievale in Toscana: il suo patrimonio è prezioso e importante, dunque va assolutamente rispettato. Dopo che ho caricato anch'io la mia bici, entro dentro il treno: è meraviglioso, più che un treno sembra una casa! Finalmente ci sediamo vicini e gustiamo questo momento speciale.

Ora che possiamo andare in viaggio tutti insieme, e abbiamo imparato ad aspettare, non roviniamo tutto andando veloci! Ecco, sta arrivando il treno ecologico, così non inquineremo, ed il paesaggio rimarrà pulito ed incontaminato, perfetto per godercelo al meglio! Rallentiamo per notare le entrate per disabili, i pannelli solari e tanti altri dettagli ecologici!

Ore 17.00 Torniamo allegri al treno, le femmine a braccetto e i maschi a suon di spintoni (finalmente si può) recitando il nostro motto, per motivarci quando siamo stanchi di camminare! •&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Se cammini fai esercizio, •&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;se fai esercizio ti alleni, •&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;se ti alleni ti sentirai meglio quindi INIZIA A CAMMINARE! A presto, il team eco-sostenibile.

Ore 15.00 Scendiamo dalla giostra tutti felici, contenti, ma anche un po' ubriachi e ci fermiamo su una panchina a parlare di che cosa ne pensiamo di tutte queste piccole azioni per rendere il nostro pianeta migliore, poi ci incamminiamo verso il treno. Alla fine è stata una bella giornata perché la città è veramente bella e piena di posti interessanti, non ti annoi mai e la gente è educata e disponibile. Siamo anche molto orgogliosi, visto che non abbiamo utilizzato plastica né abbiamo creato lo smog.

Infine, prima di andare, stiamo guardando meravigliati che c'è ancora qualche rimasuglio di neve sulle rocce come se volesse stare lì per sempre e aspettare il nostro ritorno. Dopo molto tempo abbiamo rivisto un luogo magico fisicamente: toccando i suoi prati, sentendo il profumo del formaggio e gustando i suoi cibi tradizionali. Alla fine di questa giornata, torniamo a casa contenti e meravigliati dall’affascinante spettacolo della natura.