L'AMBIENTE ALPINO

AMBIENTE ALPINO

Ciullo M., Contaldi G., Contaldo B., Romano D.

Sui rilievi montuosi delle regioni temperate è possibile passare da un bioma all'altro perché via via che si sale le temperature diventano più basse e determinano una precisa distribuzione di piante e fauna:
- fino a 1500 metri troviamo i boschi di latifoglie, popolati da cervi e volpi;
- tra i 1500 metri e i 200 metri ci sono le conifere, con orsi e lupi;
- più in alto si incontrano le praterie spesso destinate al pascolo, la tundra di montagna (o alpina) abitata da marmotte, camosci, rapaci, pernici bianche e infine i ghiacciai.

LA FAUNA

L'aquila frequenta il limite superiore dei boschi, le zone d'albeggio e i versanti rocciosi. Si nutre di molti animali, tra cui lepri, marmotte, scoiattoli, volpi, tortore, fagiani, serpenti, rane e rospi. La sua apertura alare può raggiungere i 220 centimetri.

Il mantello del camoscio è costituito da due tipi di pelo, in grado di proteggerlo dalle difficili condizioni climatiche dell'ambiente in cui vive. Le corna, relativamente piccole e di un caratteristico nero ebano, sono presenti sia nei maschi sia nelle femmine e hanno una tipica forma a uncino.

I pascoli in estate si colorano di fiori e si popolano di mucche. Quest'ultime amano le zone di montagna perché hanno tutto lo spazio necessario per pascolare in libertà.

La marmotta vive tra i 2000 e i 3000 metri d'altitudine. E' un roditore che si nutre per lo più di erba, radici e semi.

LA FLORA

Le zone della tundra di montagna sono rocciose e coperte di neve per gran parte dell'anno. Come nella tundra artica ci sono muschi e licheni e poche piante "cuscinetto" che per resistere al vento, al freddo e al peso della neve hanno una forma compatta e vivono nelle fessure delle rocce.

Nei ghiacciai di montagna sono climaticamente affini alle regioni polari, ma non vedremo mai più un orso bianco su un ghiacciaio alpino perché lassù non troverebbe nulla da mangiare.

CAMBIAMENTO CLIMATICO

I modelli climatici regionali prevedono per il territorio alpino un incremento di 2°C della temperatura media annua nei prossimi 30 anni, cui si accompagnerà un calo del 10% e uno spostamento stagionale delle precipitazioni, con periodi di siccità di maggiore rilevanza e durata in estate.

ATTENZIONE!