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Illustrazione di Marco LorenzettiLA BIOGRAFIA DI ALESSANDRO MANZONI
La casa natale di Alessandro Manzoni, al numero 16 in Via Visconti di Modrone, a Milano.
Non va confusa con la ben più nota Casa di Alessandro Manzoni, dove lo scrittore visse quasi per tutta la vita e che si trova in via Morone.
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di Costance Idiaghe
Nascita
Alessandro Manzoni nasce il 7 marzo 1785 a Milano, precisamente in contrada S. Damiano, 20 (oggi via Visconti di Modrone 16), dal conte Pietro Manzoni, vedovo di 46 anni e da Giulia Beccaria, figlia ventenne del giurista Cesare Beccaria, autore del famoso libro "Dei delitti e delle pene" e noto in tutta Europa per il suo impegno contro la tortura e la pena di morte. E' anche uno dei principali esponenti dell'illuminismo Lombardo. [Si diceva però che il padre biologico di Manzoni fosse in realtà Giovanni Verri.]
Educazione
I genitori di Manzoni divorziano e fin dall'età di sei anni viene educato in collegi religiosi. Saranno anni molto duri, poiché è giudicato come studente svogliato e ribelle. Nonostante la prospettiva culturale rispetto all'ambiente familiare, è attratto dalle idee rivoluzionarie ed affascinato e deluso dalla figura di Napoleone che sta, in quegli anni, raggiungendo il culmine del suo successo.
Nascita
Alessandro Manzoni nasce il 7 marzo 1785 a Milano, precisamente in contrada S. Damiano, 20 (oggi via Visconti di Modrone 16), dal conte Pietro Manzoni, vedovo di 46 anni e da Giulia Beccaria, figlia ventenne del giurista Cesare Beccaria, autore del famoso libro "Dei delitti e delle pene" e noto in tutta Europa per il suo impegno contro la tortura e la pena di morte. E' anche uno dei principali esponenti dell'illuminismo Lombardo. [Si diceva però che il padre biologico di Manzoni fosse in realtà Giovanni Verri.]
Educazione
I genitori di Manzoni divorziano e fin dall'età di sei anni viene educato in collegi religiosi. Saranno anni molto duri, poiché è giudicato come studente svogliato e ribelle. Nonostante la prospettiva culturale rispetto all'ambiente familiare, è attratto dalle idee rivoluzionarie ed affascinato e deluso dalla figura di Napoleone che sta, in quegli anni, raggiungendo il culmine del suo successo.
Il primo successo
Manzoni diviene noto nel mondo letterario nel 1803, con il Trionfo della libertà, poemetto in cui esalta gli ideali della Rivoluzione francese e riconosce con amarezza che neppure Napoleone è riuscito a realizzarli. Il poemetto verrà pubblicato solo nel 1878, dopo la morte dello scrittore. È proprio nel periodo della giovinezza che Manzoni inizia a scrivere le sue prime opere come "L'autoritratto", da cui emergono alcuni dei suoi tratti distintivi: la balbuzie e il carattere schivo.
Nuove conoscenze
Dopo il divorzio da Pietro Manzoni, Giulia Beccaria va a Parigi insieme a Carlo Maria Imbonati, un conte molto ricco che sarà il vero affetto della sua vita. Nel 1801 il Manzoni torna a Milano e conosce personaggi importanti: Ugo Foscolo e in particolare Vincenzo Monti, che riconoscerà come suo maestro. Frequenta anche gli esuli napoletani Vincenzo Cuoco e Francesco Lomonaco, reduci dalla sfortunata esperienza della repubblica partenopea.
Qui a Milano si innamora di Luigina Visconti, sorella di un amico, alla quale dedica "Qual su le cinzie mie".
Nuove conoscenze
Dopo il divorzio da Pietro Manzoni, Giulia Beccaria va a Parigi insieme a Carlo Maria Imbonati, un conte molto ricco che sarà il vero affetto della sua vita. Nel 1801 il Manzoni torna a Milano e conosce personaggi importanti: Ugo Foscolo e in particolare Vincenzo Monti, che riconoscerà come suo maestro. Frequenta anche gli esuli napoletani Vincenzo Cuoco e Francesco Lomonaco, reduci dalla sfortunata esperienza della repubblica partenopea.
Qui a Milano si innamora di Luigina Visconti, sorella di un amico, alla quale dedica "Qual su le cinzie mie".
LA BIOGRAFIA: IL PERIODO PARIGINO, L'AMORE
L'incontro con Enrichetta Blondel
Casa di Alessandro Manzoni in via Morone
Qui lo scrittore visse quasi per tutta la vita.
di Costance Idiaghe
Qui lo scrittore visse quasi per tutta la vita.
di Costance Idiaghe
A Parigi, con la madre
Nel 1807 lo scrittore torna in Italia per la morte del padre, di cui eredita il patrimonio. E' ancora innamorato di Luigina Visconti, così mentre si trova a Milano, cerca informazioni sul suo conto, ma scopre che è già sposata.
A rubare però il cuore di Manzoni sarà Enrichetta Blondel che conosce proprio a Milano e con cui si sposerà. Con lei avrà una famiglia numerosa composta da dieci figli. Col tempo nasceranno: nel 1808 Giulia Claudia; nel 1811 Luigia Maria Vittorina, vissuta poche ore; nel 1813 Pietro Luigi; nel 1815 Cristina; Sofia nel 1817; Enrico nel 1819; nel 1821 Clara, vissuta due anni; 13 mesi dopo, Vittoria; Filippo nel 1826, Matilde nel 1830.
Un esperienza "near death"
Si narra che durante il matrimonio di Napoleone c'erano stati grandi festeggiamenti in città. Manzoni e Blondel si erano uniti alla folla, ma ad un tratto Manzoni perse sua moglie. Disperato, la cercò ovunque. La ritrovò nella chiesa di San Rocco, proprio dove aveva pregato di poterla rinvenire. Il fatto fu interpretato come un miracolo divino e da ateo, Manzoni divenne cattolico assieme alla Blondel, che era calvinista.
A rubare però il cuore di Manzoni sarà Enrichetta Blondel che conosce proprio a Milano e con cui si sposerà. Con lei avrà una famiglia numerosa composta da dieci figli. Col tempo nasceranno: nel 1808 Giulia Claudia; nel 1811 Luigia Maria Vittorina, vissuta poche ore; nel 1813 Pietro Luigi; nel 1815 Cristina; Sofia nel 1817; Enrico nel 1819; nel 1821 Clara, vissuta due anni; 13 mesi dopo, Vittoria; Filippo nel 1826, Matilde nel 1830.
Un esperienza "near death"
Si narra che durante il matrimonio di Napoleone c'erano stati grandi festeggiamenti in città. Manzoni e Blondel si erano uniti alla folla, ma ad un tratto Manzoni perse sua moglie. Disperato, la cercò ovunque. La ritrovò nella chiesa di San Rocco, proprio dove aveva pregato di poterla rinvenire. Il fatto fu interpretato come un miracolo divino e da ateo, Manzoni divenne cattolico assieme alla Blondel, che era calvinista.
Manzoni si trasferisce a Parigi, dove sua madre sceglie di stabilirsi dopo aver risieduto in Inghilterra, a Londra. Il compagno Carlo Imbonati muore prima che Manzoni lo possa conoscere, ma in suo onore Manzoni gli dedica "In morte di Carlo Imbonati". La morte di Carlo lo avvicina alla madre. Giulia eredita da Imbonati un grande patrimonio con il quale può finalmente provvedere al figlio. Lei inizia a frequentare un circolo di intellettuali illuministi detti "Idéologues", mentre Manzoni frequenta salotti parigini e si immerge negli ambiti culturali aperti a nuove concezioni come il romanticismo. Qui conosce Claude Fauriel, critico letterario che avrà su di lui molta influenza.
Nel 1810 lo scrittore e la moglie hanno frequenti contatti con i sacerdoti Eustachio Degola e Luigi Tosi, legati agli ambienti giansenisti e maturano la loro conversione al cattolicesimo. Manzoni riceve la prima comunione e sposa Enrichetta con il rito cattolico.
E' in questo periodo che Manzoni approfondisce temi come la Risurrezione, il nome di Maria, il Natale, la Passione e la Pentecoste negli "Inni sacri".
E' in questo periodo che Manzoni approfondisce temi come la Risurrezione, il nome di Maria, il Natale, la Passione e la Pentecoste negli "Inni sacri".
La conversione al cattolicesimo
La biografia di Alessandro Manzoni
di Costance Idiaghe
1817-1827
Manzoni dà il meglio di sé e scrive: "il Conte di Carmagnola","l'Adelchi" e "il 5 Maggio" dove mette in risalto le imprese e le battaglie di Napoleone.
Nello stesso periodo scrive "Fermo e Lucia", prima stesura che poi sarebbe diventata la prima versione dei Promessi Sposi, quella non definitiva, pubblicata nel 1827.
1833 - 1856
È un periodo doloroso per Manzoni, colpito da molti lutti: nel 1833 muore Enrichetta Blondel alla quale dedica "Il Natale del 1833", l'anno seguente la figlia primogenita Giulietta, nel 1841 la madre Giulia e la figlia Cristina, nel 1844 l'amico Fauriel, nel 1845 ancora una figlia, Sofia.
Manzoni attraversa una profonda crisi spirituale e psicologica.
Manzoni dà il meglio di sé e scrive: "il Conte di Carmagnola","l'Adelchi" e "il 5 Maggio" dove mette in risalto le imprese e le battaglie di Napoleone.
Nello stesso periodo scrive "Fermo e Lucia", prima stesura che poi sarebbe diventata la prima versione dei Promessi Sposi, quella non definitiva, pubblicata nel 1827.
1833 - 1856
È un periodo doloroso per Manzoni, colpito da molti lutti: nel 1833 muore Enrichetta Blondel alla quale dedica "Il Natale del 1833", l'anno seguente la figlia primogenita Giulietta, nel 1841 la madre Giulia e la figlia Cristina, nel 1844 l'amico Fauriel, nel 1845 ancora una figlia, Sofia.
Manzoni attraversa una profonda crisi spirituale e psicologica.
Manzoni diventa senatore
La morte
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Chiesa di San Fedele a Milano
Situata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione era il luogo di culto di Manzoni. Molto famosa anche perché il 6 gennaio 1873 lo scrittore scivolò sui gradini di questa chiesa battendo la testa.
Situata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione era il luogo di culto di Manzoni. Molto famosa anche perché il 6 gennaio 1873 lo scrittore scivolò sui gradini di questa chiesa battendo la testa.
Nel 1860 Manzoni viene nominato senatore del Regno d'Italia. Nell'anno successivo perderà anche la seconda moglie, Teresa Borri.
Manzoni aveva sposato Teresa Borri nel 1837.
Dopo un'esitazione iniziale, Teresa accettò: per l'autore de "I promessi sposi" aveva una venerazione. Le nozze furono celebrate il 2 gennaio 1837: Manzoni aveva 51 anni, Teresa 37. La neo moglie si trasferì in via del Morone, nel confortevole palazzo Manzoni, insieme al figlio Stefano.
Manzoni aveva sposato Teresa Borri nel 1837.
Dopo un'esitazione iniziale, Teresa accettò: per l'autore de "I promessi sposi" aveva una venerazione. Le nozze furono celebrate il 2 gennaio 1837: Manzoni aveva 51 anni, Teresa 37. La neo moglie si trasferì in via del Morone, nel confortevole palazzo Manzoni, insieme al figlio Stefano.
Nel gennaio del 1873 Manzoni cade sui gradini della chiesa di San Fedele di Milano. A causa del trauma che si procura perde spesso coscienza e accusa paure ossessive.
Lo scrittore contrae la meningite e muore il 22 maggio. Viene seppellito nel Cimitero Monumentale di Milano alla presenza delle più alte autorità dello Stato; nel primo anniversario della morte Giuseppe Verdi dirigerà personalmente nella Chiesa di San Marco la Messa di Requiem composta in sua memoria.
Lo scrittore contrae la meningite e muore il 22 maggio. Viene seppellito nel Cimitero Monumentale di Milano alla presenza delle più alte autorità dello Stato; nel primo anniversario della morte Giuseppe Verdi dirigerà personalmente nella Chiesa di San Marco la Messa di Requiem composta in sua memoria.
Luoghi del cuore di Manzoni
Tutto in una pagina
Alcuni luoghi hanno segnato più di altri la vita dell'autore
di Sofia Lorena Maffei
di Anastasia Buratti
L'abitazione di via Morone, 1
Qui si trova la sua casa, conosciuta con il nome di casa Manzoni. Rimane in questa casa, che dà sulla piazza Belgioioso, fino alla sua morte. Acquista questa casa il 2 Giugno del 1813. Qui nascono 7 dei suoi 10 figli.
Attualmente è Centro degli studi manzoniani e della Società storica lombarda.
Il Collegio di Merate
Compiuti sei anni, il 13 Ottobre 1791 Manzoni entra nel collegio di Merate dei padri Somaschi, collegio che più tardi avrebbe definito un <<sozzo ovile>>.
I 5 anni in cui rimase nel collegio furono per lui pesanti e molto faticosi.
Brera Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel e la nascita di Giulietta la famiglia Manzoni, lasciando quasi del tutto Parigi, trova una provvisoria sistemazione in via San Vito al Carobbio n. 3883 e poi una più grande ospitalità nel palazzo Beccaria, al 6 di via Brera. Manzoni trascorre un solo anno in questo palazzo di proprietà della famiglia illustre da parte della mamma.
Villa Brusuglio
Manzoni visse nella villa Brusuglio per molte estati con la moglie e con i numerosi figli. La villa era stata donata alla madre di Manzoni da Carlo Imbonati. La villa di Brusuglio è un luogo importante perché nel 1821, Manzoni diede inizio alla sua più importante opera "I promessi sposi”.
L'abitazione di via Morone, 1
Qui si trova la sua casa, conosciuta con il nome di casa Manzoni. Rimane in questa casa, che dà sulla piazza Belgioioso, fino alla sua morte. Acquista questa casa il 2 Giugno del 1813. Qui nascono 7 dei suoi 10 figli.
Attualmente è Centro degli studi manzoniani e della Società storica lombarda.
Il Collegio di Merate
Compiuti sei anni, il 13 Ottobre 1791 Manzoni entra nel collegio di Merate dei padri Somaschi, collegio che più tardi avrebbe definito un <<sozzo ovile>>.
I 5 anni in cui rimase nel collegio furono per lui pesanti e molto faticosi.
Brera Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel e la nascita di Giulietta la famiglia Manzoni, lasciando quasi del tutto Parigi, trova una provvisoria sistemazione in via San Vito al Carobbio n. 3883 e poi una più grande ospitalità nel palazzo Beccaria, al 6 di via Brera. Manzoni trascorre un solo anno in questo palazzo di proprietà della famiglia illustre da parte della mamma.
Villa Brusuglio
Manzoni visse nella villa Brusuglio per molte estati con la moglie e con i numerosi figli. La villa era stata donata alla madre di Manzoni da Carlo Imbonati. La villa di Brusuglio è un luogo importante perché nel 1821, Manzoni diede inizio alla sua più importante opera "I promessi sposi”.