STOP BULLISMO CLASSI QUINTE NEGHELLI

Camilla era una bambina che frequentava la scuola media. Un giorno tornando a casa vide un gruppo di cinque ragazzi che in cerchio parlavano rumorosamente. Allora incuriosita si avvicinò. Rimase scioccata quando ai suoi occhi si presentò una scena orribile.

STORIA SUL BULLISMO (fisico, verbale e gestuale)

Francesco è un bambino di dieci anni, frequenta la quinta elementare. Un giorno a scuola, la maestra di storia fece delle domande a tutta la classe e allora lui alzò la mano e aspettava che la maestra lo chiamasse. &nbsp;Ad un certo punto quando la maestra disse di rispondere subentrarono Alberto, Gaia, Luisa, Chiara, Giorgia e Emanuela urlando e dicendo a Francesco di starsi zitto, da lì si susseguirono un fiume di parolacce, nomignoli e brutti gesti con le dita. La maestra se ne accorse e sgridò gli alunni.

Jonny il bambino visto diverso da tutti&nbsp;

Jonny era un bambino che aveva undici anni e quell'anno doveva andare alle medie però lui aveva una particolarità :il colore della pelle diverso dagli altri e quindi i primi mesi stava da solo e non aveva tanta conoscenza con i suoi amici però un giorno prese coraggio di andare a chiedere a un gruppetto se poteva giocare a carte con loro e dissero che non volevano gente di colore.

Ma comunque la preside notò qualcosa: chiese prima una cosa nell’orecchio alla maestra e poi chiese “Luca, cosa è che nascondi sulla guancia?”. Saltai per lo spavento per quell’ urlo improvviso… e risposi “Nulla signora preside, solo un graffietto che ho fatto a casa” e lei subito rispose guardandomi bene: “A casa usate la lavagna? Perché hai la felpa piena di gessetto!” A quel punto non riuscivo più a trattenermi e scoppiai a piangere; indicai quei bulletti in fondo alla classe che ancora ridevano perché adesso piangevo davanti a tutti: “Sono stati loro signora preside, sono loro che da tre anni mi prendono in giro e mi tormentano perché sono piccolino e inutile! E io non ho mai avuto il coraggio di farmi avanti per paura di non essere creduto!” risposi ormai senza riuscire a trattenere le lacrime.&nbsp;

Nessuno interveniva per mettere fine agli insulti, anche quelli che non erano complici dei bulli, ma con il loro silenzio erano complici lo stesso. Anche le maestre dicevano che erano piccoli scherzi innocenti e che Luigi doveva imparare a difendersi.

All’inizio non gli pesavano gli insulti ma con il passare del tempo veniva isolato sempre di più e iniziò a soffrire. 

Bolt blue

I bulli sono bambini&nbsp; poco amati sin da piccolini, con poche amorevoli attenzioni&nbsp; ma tante disapprovazioni.

Vogliono essere notati da chi non li ha ascoltati così agiscono violenti per sentirsi più potenti&nbsp; si divertono con le lotte e usan le parole come fossero botte. Son proprio prepotenti, ciò li rende impotenti. Pensando di essere forti&nbsp; non si sono accorti&nbsp; che se fossero diversi sarebbero riemersi&nbsp; dalla profonda solitudine che li rende persi.

Marco è caduto a terra e tutti si sono messi a ridere.. tutti tranne me, così gli ho dato la mano....... Ho vinto io!!!!

Stamattina, sono entrato nella palestra di scuola e ho puntato il più perfido dei miei compagni. L’ho guardato fisso negli occhi e ho pensato che volevo sconfiggerlo.

Sono cresciuto ed ora ho 14 anni e ho iniziato il liceo scientifico. In classe mia ci sono due gruppi e…... poi ci sto io. Ho capito che la cosa migliore è parlare il meno possibile così non mi vedono. Invece non è servito a nulla.

La verità è che mi vergogno a parlare con i miei… la verità è che vorrei essere diverso.

Il padre invece di rimproverare i brutti Bulli diede a Sara e a Claudio i bigliettini d'auguri da distribuire alla classe : "INVITO PER LA FESTA DELL'AMICIZIA". Appena si fece sera i ragazzi BULLETTI arrivarono per la torta e videro Sara e Claudio che stavano lí vicino&nbsp;e così a voce alta dissero: &lt; AMICI PER SEMPRE!!!&gt; Così da quel momento con abbracci e urla felici tutti i bambini chiesero scusa e festeggiarono con la torta al cioccolato e alle scritte antibullismo.

Il primo giorno di scuola ero molto agitata e triste al pensiero di non essere più con i miei vecchi amici. Per fortuna, quando la maestra mi presentò alla classe, un bambino di nome Elia mi sorrise e mi diede il benvenuto.

Qualche anno fa il mio papà ha iniziato un nuovo lavoro e ci siamo, pertanto, trasferiti in una nuova città quindi nuova casa, nuova scuola, nuovi amici…

Bianca allora cerca di reagire ma le cose peggiorano e arriva ad avere paura di parlare davanti alla classe anche durante le interrogazioni. Anche a casa Bianca diventa silenziosa, mangia poco, sta tutto il giorno nella sua stanza. I genitori si accorgono che c'è qualcosa che non va, così riescono a farla parlare e capiscono che c'è un problema di bullismo a scuola. 

Mi faceva vari scherzi ad esempio: lo scherzo della gomma, lo scherzo della sedia e infine una volta mi scarabocchiò&nbsp;il quaderno con dei disegni orrendi, ma quelli non sono scherzi anzi è bullismo, infatti la maestra lo sgridava svariate volte ma lui era indifferente.

Successe tutto in un giorno di primavera quando un Bullo di nome Derek venne nella nostra classe come nuovo alunno, iniziò a maltrattare gli altri bambini anche me.

Tutto iniziò ad Agosto, quando un giorno vidi tre bulli che picchiavano un ragazzo. Decisi di intervenire ma i bulli si rivoltarono contro di me, facendo fuggire il ragazzo. Rimasi calmo e con le parole riuscii a fargli capire che essere prepotenti e violenti non era la cosa giusta da fare. Pensai che da quell’episodio non mi sarebbe accaduto più una simile esperienza, ma non fu così.

Mia madre vedeva che non avevo più voglia di andare a scuola e spesso mi chiedeva perché… ma io non le dicevo nulla per paura che lei andasse a scuola per dirlo alle maestre e i bulli mi prendessero ancora più in giro… Non avevo il coraggio neanche di difendermi da solo perché loro erano sempre in tre o più quando dovevano attaccarmi. Ora che ci ripenso mi arrabbio ancora di più!

 Se solo avessi avuto il coraggio di parlarne prima con gli altri... però quel giorno che cambiò gli ultimi miei mesi di scuola lo ricorderò per sempre: era il primo d’aprile, giorno peggiore di tutti perché a scuola mi facevano sempre brutti scherzi… ma quel giorno si erano organizzati proprio bene.&nbsp;

Lara era una bambina molto timida aveva i capelli castani e gli occhi come il cielo e veniva sempre presa in giro. Quando tornava a casa si chiudeva nella sua stanzetta e scriveva tutto quello che le avevano fatto su un diario che teneva chiuso con una chiave.

I genitori allora parlano con i professori di questa situazione. Perciò i professori parlano del bullismo in classe, organizzano dei lavori di gruppo su questo argomento, e cercano di far capire ai ragazzi che questi comportamenti fanno stare male le persone.

Una mattina Bianca entra in classe e tutti i compagni iniziano a chiederle scusa&nbsp;riconoscendo di essere stati aggressivi con atteggiamenti da BULLI. Da quel giorno i Bulli con i relativi aiutanti e osservatori erano sempre corretti, educati e soprattutto sapevano che tra amici si parla solo con "PAROLE GENTILI"

L’altro giorno mi hanno buttato dentro a un cassonetto della spazzatura. Sono uscito fuori tutto sporco di sugo e avanzi. Io per la vergogna mi sono accucciato nel cassonetto e tutti hanno riso. Come ci torno a scuola domani…

Ho 11 anni e sto alle medie! Sono stato fortunato perché in classe mia ho trovato anche&nbsp;Marco, così almeno, conosco qualcuno! Sono andato un po’ su di peso e così hanno cominciato a chiamarmi con dei nuovi simpatici nomignoli. Non è che mi faccia piacere…. ma pazienza, se penso che a Leonardo lo chiamano vomito, a me è andata di lusso.

SARA E CLAUDIO

Sara e Claudio erano due bambini di 10 anni che un giorno dovettero trasferirsi a Tokyo in Giappone e così cambiarono:  scuola,  casa,  vita.

Allora quando rientrò a casa raccontò tutto ai genitori e loro presero provvedimenti, così informarono dell’accaduto alle insegnanti. Così il gruppetto di bulli chiese scusa e ammisero di essersi comportati male.

NO BULLISMO!!!! E’ importante che i bulli prima o poi riconoscano di aver fatto danni e cerchino di rimediare mostrando i loro lati positivi

IL PRESENTE EBOOK E' UNA RACCOLTA DI STORIE VERE O INVENTATE DA NOI ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE SCUOLA PRIMARIA NEGHELLI

I bulli dopo un po' di tempo si arresero e capirono che il ragazzo non soffriva più, per i loro attacchi perchè li ignorava così iniziarono a cercare di giocare con lui perchè era proprio un tipo tosto Marco e volevano diventare amici.

Nel giorno successivo andò di nuovo in quel parco dove rincontrò quei ragazzi, che continuarono a prenderlo in giro. Lui ascoltò il consiglio dei genitori e non li considerò per tutta la giornata.

Chissà chi I bulli sono prepotenti, maleducati e disobbedienti. I bulli picchiano e si credono chissà chi e offendono le vittime e si credono chissà chi. I bulli insicuri e piccoli son vermiciattoli soli .

UN RAGAZZINO DI NOME FRANCO, AMAVA TANTO IL CALCIO, TANTO CHE, I SUOI GENITORI MOLTO POVERI, DOVETTERO INDEBITARSI PER POTERLO ISCRIVERE ALLA PRO CALCIO BOCA. IL FATTO CHE FOSSE POVERO, CHE FOSSE MOLTO MAGRO E MOLTO BASSO, NON L'AIUTAVA A FARLO INTEGRARE NEL GRUPPO.

Provò ad alzarsi e si strappò un pezzo dei pantaloni e si ritrovò in una situazione di imbarazzo davanti a tutta la classe.

Un giorno i bulli esagerarono mettendo la colla sulla sua sedia. Luigi non si accorse di nulla e dopo un po’ sentì una sensazione di bagnato e di pizzicore.

Da questo racconto possiamo dedurre che: non si devono escludere le persone, perché è una cosa brutta e scorretta. Con questi atti si rimane isolati.

Questo tipo di bullismo è bullismo indiretto. Ricorda: escludere una persona non ti rende intelligente e forte, bensì ti rende stupido ed egoista.&nbsp;

In una scuola di Napoli c’era un bambino di nome Riccardo che era molto ansioso durante le interrogazioni di grammatica. Era ansioso, balbettava pronunciando in modo confuso le parole ed è per questo che tutti lo prendevano in giro.

Inizialmente Jonny non diede peso alle parole però poi si accorse che questo gruppetto diffondeva nel gruppo classe parole e insulti che si riferivano proprio a lui : " NERO CARBONE" o "SCIMMIETTA !!" . Un giorno i ragazzi presero la cartella di Jonny e la nascosero nel bagno. Così Jonny con coraggio chiese aiuto ai bidelli che una volta trovato lo zaino riferirono l'accaduto alle insegnanti che punirono il gruppetto dei Bulli. Dopo qualche giorno i Bulletti chiesero scusa a Jonny e così da nemici diventarono amici per la pelle e, da quel momento giocano sempre insieme sia a scuola che al di fuori della scuola.

Ciao a tutti io mi chiamo Giorgia!! Vi racconto di un'esperienza molto brutta che mi è accaduta. Rincontrai ,dopo molto tempo, un mio amico di nome Samuele. Io e lui da quando avevamo sei anni ci volevamo bene, poi improvvisamente tutto è cambiato!

Nel 1998 nasce un bambino di nome Gianluca. Nel 2004 andò in prima elementare il suo primo giorno di scuola fu emozionante perché entrando in classe vide un posto vuoto a fianco a un bambino così si sedette a fianco a lui per conoscerlo, i primi mesi furono emozionanti però un giorno c’era&nbsp;il bullo della classe che aveva occupato il suo posto , lo picchiava&nbsp;fuori scuola, lo prendeva in giro e lo insultava.

A quel punto anche alcuni dei miei compagni furono chiamati dalla preside per chiedere cosa fosse successo negli ultimi mesi e grazie a loro che i quattro bulli dell’ultimo banco furono cacciati dalla classe e beccarono una bella punizione dalla scuola e dai loro genitori. 

Così grazie all’aiuto dei grandi che sono riuscito a liberarmi dei bulli e a passare gli ultimi mesi delle elementari felice con i miei amici. A te che hai avuto la voglia di arrivare fino in fondo a questa storia, ti consiglio di parlare subito con i grandi se qualcuno ti da fastidio e di avere quel dannato coraggio che io non ho avuto per ben tre anni!

Parchment

“NON RISPONDERE AL BULLISMO ..."

NOI BELLI E NON BULLI!

Insegnanti delle classi quinte Plesso Neghelli

Alunni delle classi quinte Plesso Neghelli

Referente Progetto Insegnante:Cristina Franciscis &nbsp;

Il Professore ,appena vide quello che stava accadendo intervenne sgridandoli e spiegando loro che il vero coraggio è proteggere chi è più debole e non approfittare mai della fragilità o della paura degli altri.

Così alcuni di loro mortificati del rimprovero riconobbero il loro errore e subito corsero a scusarsi. Ma alla fine l’unica cosa sulla quale rifletteva Camilla è che ognuno di noi nel suo piccolo può ribellarsi alla prepotenza.&nbsp;&nbsp;

BULLISMO E' UN MALE DA EVITARE!!!!!

Io ho assistito a tanti episodi di bullismo, ma uno degli ultimi a cui ero presente è stato un giorno proprio fuori la nostra scuola, anzi a dir il vero fuori la scuola media, dove un ragazzo di prima è stato picchiato da un gruppetto di ragazzini bulli ma fortunatamente riuscirono a dargli solo qualche schiaffo perché arrivò la mamma.

&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;MARIO IL BULLO

Era il primo giorno di scuola per Luisa, lei era una bambina molto timida e cortese. Mario e il suo gruppo di amici un giorno presero di mira Luisa, attribuendole questi nomignoli: sei grassa! Non ti meriti di vivere! Appena uscirono da scuola Mario e sempre il suo gruppo di amici videro che Luisa stava da sola,la picchiarono mentre tutti gli altri spettatori ridevano.

 Questi episodi si ripetevano tutti i giorni, finché la povera Luisa non riusciva più a sopportare questa situazione e si sfogò con la mamma che riferì tutto alle maestre. I compagni che la&nbsp;bullizzavano capirono il brutto comportamento che avevano avuto con Luisa e le chiesero scusa.

LA NOSTRA VOCE CONTRO... IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO!!

ARTE GRAFICA.. LIBERTA'DI ESPRESSIONE PER FERMARE IL BULLISMO!!!

FRASI,SLOGAN,POESIE, FILASTROCCHE PER COMBATTERE IL FENOMENO.

&nbsp; Luigi, a nove anni, frequentava la 4^ elementare e fu vittima di bullismo. Molti compagni di classe dicevano che era brutto, grasso ed ignorante. Qualsiasi cosa che faceva trovavano il minimo errore e anche se faceva qualcosa di giusto trovavano il modo di deriderlo.

La storia del bullismo di Luigi

Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo. Il&nbsp;bullismo&nbsp;è tossico. ...

Se non ci sono eroi&nbsp;per&nbsp;salvarti, allora sii tu l'eroe..

Quando arrivò al parco mentre giocava vide arrivare Alberto, Gaia, Luisa, Chiara, Giorgia e Emanuela. Lui felice li salutò e improvvisamente gli corsero vicino e lo accerchiarono. Iniziarono a picchiarlo e a colpirlo con calci e pugni.

Poi quando arrivò il momento di uscire da scuola Francesco andò a casa, mangiò e dopo qualche ora decise di andare al parco, portando con sè il pallone che gli avevano regalato i suoi genitori.

Allora Lara le confermò che veniva bullizzata e presa di mira ogni giorno.

Un giorno la mamma stava spolverando in camera della figlia e trovò il diario aperto sulla scrivania e curiosa si mise a leggere le pagine e così scoprì che la figlia veniva presa in giro dai suoi compagni di classe e quando Lara tornò a casa la mamma le riferì cosa aveva letto sul diario.

Questa triste storia fu raccontata alla maestra che dispiaciuta spiegò agli alunni che ognuno deve sapere che è importante di non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Da quel giorno Lara è felice con i suoi compagni

CONTRO IL BULLISMO RECITIAMO......QUINTA A

Così Gianluca superò&nbsp;tutte le sue paure e riuscì ad affrontare i BULLI con coraggio. Oggi Gianluca ha 21 anni ed è diventato un ingegnere professionista.

Dal quel giorno i mesi di Gianluca furono terribili perchè lo picchiavano tutti i giorni ,non mangiava più,aveva problemi&nbsp;alimentari. Disperata la mamma e tutta impaurita si recò dallo psicologo e così il suo figliolo iniziò un lungo percorso.

I bulli sono persone che fanno i sbruffoni sui più deboli per sentirsi più forti perché non riescono ad esprimersi in un altro modo e quindi secondo il mio parere sono ragazzi non solo violenti ma insicuri e problematici

Un giorno Martina mi picchiò e mi prese in giro. Provai a raccontare tutto agli insegnanti ma non mi credettero. Allora dissi tutto a mia madre che parlò con la mamma di Martina, che così smise di bullizzarmi. Le prese in giro su di me non finirono qui.&nbsp;

Il primo giorno della quinta elementare ci fu una nuova bambina di nome Martina. Gaia, una mia amica, fece subito amicizia con lei. Martina fece girare false notizie su di me: diceva che la picchiavo e la minacciavo. Gaia credeva a Martina e smise di essere mia amica.

I suoi compagni di classe da sempre l'avevano" preso di mira”. Due in particolare, che assieme avevano iniziato a guardarlo, a ridergli addosso fino ad arrivare a frasi del tipo&nbsp;“Hai le scarpe da vecchio”,&nbsp;“Fai schifo”&nbsp;per non citarne altre di peggiori. I suoi 'compagni' lo avevano immediatamente&nbsp;escluso dal gruppo&nbsp;e Mirko, tornato un giorno a casa,&nbsp;si è imputato di non voler più andare a scuola: “Lì mi prendono in giro tutti”.

A scuola Mirko viveva  impaurito... non andava in bagno perchè sapeva che lo riempivano di parolacce, botte e spesso lo spintonavano

Visto questo, la maestra diede alle bulle una punizione esemplare e da allora, tutti gli accadimenti precedenti, per me e per Elia sono stati solo il ricordo di quella brutta avventura.

Si può vincere la violenza solo con l’amore. Rispondere all'odio con altro odio non fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso.&nbsp;~&nbsp;Gandhi

E così facendo Riccardo dopo aver superato questo fastidio dei bulli in futuro diventò un maestro della scuola in cui era stato bullizzato e decise di dedicarsi molto alle azioni di prevenzione al bullismo promettendo che nessun alunno della sua classe subisca bullismo

Il Bullo è solo un pallone gonfiato. ...

“È facile prendersela con i più deboli. E se domani il debole fossi tu?” (slogan contro il bullismo)

Nel corridoio a volte arrivava un gruppo di bulli che gli chiedeva le risposte per i compiti e lo minacciavano che altrimenti lo avrebbero picchiato.

Per questo Riccardo dopo aver chiamato i genitori dei suddetti bulli decise di non abbassarsi al loro livello picchiandoli ma li ignorò.

Ciao a tutti!!!&nbsp; Mi chiamo Vincenzo e ho 34 anni , oggi vi racconterò un episodio spiacevole e riflessivo di quando ero piccolo , venivo maltrattato sempre dai bulli della mia scuola. All’età di 10 anni venivo sempre preso in giro perché ero un bambino buono, bravo e quindi ero proprio il bersaglio perfetto per i bulli.

Nessuno può farti sentire&nbsp;inferiore&nbsp;senza il tuo consenso. Se qualcuno ti minaccia online, parlane. Per non parlare di chi è violento nascondendosi dietro a uno schermo.

L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. Soprattutto sui social, non restare indifferente!

Essere violenti significa essere deboli. 

IL BULLISMO VORREMMO POTER FERMARE PERCIO’ QUESTI OTTO VERSI ABBIAMO VOLUTO REALIZZARE, PER DIRE CHE VORREMMO UN MONDO DI AMORE DOVE VALGA LA LEGGE DEL CUORE, SOGNIAMO UN MONDO IN CUI REGNI L’AMICIZIA E LA COMPRENSIONE DOVE NON ESISTANO LA VIOLENZA E L’UMILIAZIONE, DOVE NON ESISTA PIU’ IL BULLISMO MA SOLO LA PACE E L’ALTRUISMO.&nbsp;

MA FRANCO NONOSTANTE TUTTO NON SI ARRESE, POICHÉ GRANDE IL SUO AMORE PER IL CALCIO CHE A DISPETTO DI TUTTI, CONTINUO LA AD ALLENARSI FINO A DIVENTARE IL PIÙ GRANDE CALCIATORE AL MONDO.

AGLI ALLENAMENTI OGNI GIORNO VENIVA PRESO IN GIRO E QUANDO L'ALLENATORE ERA DISTRATTO, LO SPINGEVANO , GLI FACEVANO GLI SGAMBETTI E GLI TIRAVANO PALLE ALTE, IN MODO TALE CHE AVESSE DIFFICOLTÀ A PRENDERLE. FRANCO DECISE DI RACCONTARE TUTTO ALL'ALLENATORE

Non essere vittima di bullismo in silenzio. Non permettere che facciano di te una vittima.

Nei giorni successivi, l’amicizia tra me ed Elia divenne sempre più forte. Notavo che, con le altre bambine non riuscivo a legare, quando parlavo ridevano fra di loro e non mi rivolgevano mai la parola, insomma mi escludevano e, quando potevano, mi facevano dei dispetti.

Un giorno Elia mi vide più triste del solito e mi confessò che anche a lui era capitata la stessa cosa. Il giorno dopo Elia ed io ci facemmo coraggio e raccontammo tutto all’insegnante che iniziò ad osservare meglio il comportamento delle bulle e...un giorno le colse sul fatto: mentre le altre bulle ridevano di Elia, Susanna, il capo delle bulle, scuoteva il cancellino della lavagna sulla testa di Elia.

Chissà Chi &nbsp; &nbsp; Il bullo è una persona debole talvolta è anche spregevole. Quando spingono si sentono chissà chi Picchiando si sentono chissà chi Rispondendo si sentono chissà chi Spaccando qualcosa si sentono chissà chi Accusando si sentono chissà chi Offendendo si sentono chissà chi Rubando si sentono chissà chi.

Così decise di confessare tutto ai suoi genitori con le lacrime agli occhi disse:”:”Papà ho paura di tutto!! Non vivo più bene perché a scuola non ho amici e subisco come un taglio sulla schiena. Mi sento una zattera che naviga in un fiume in piena e forse il fiume è dentro di me”.&nbsp;

Coraline era ad una cena di famiglia con i suoi parenti. Ad un tratto il padre disse: “ Coraline vuoi mangiare?”. Il fratello sopraggiunse e disse : “Coraline vuoi sparire?”. Coraline aveva paura di tutto: paura del mare, paura dell’acqua. Il mare è dentro di lei.

Allora si precipitò a scuola e parlò con il Professore di Matematica che subito prese dei severi provvedimenti contro il gruppetto di BULLI.

Quel gruppo di ragazzi era in cerchio perchè stavano spintonando e insultando un ragazzino, volevano prendergli la bici. Camilla rimase impressionata, voleva intervenire ma, allo stesso tempo, aveva molta paura. Impaurita decise di scappare a cercare aiuto. 

INSIEME CI IMPEGNEREMO A PORTARE A VOCE ALTA IL MESSAGGIO:

Un giorno rientrò a casa ferito gravemente e raccontò tutto alla mamma che subito riferì alle maestre che presero seri provvedimenti convocando i genitori dei Bambini Bulli. 

Così i Bulli chiesero scusa a Mirko e diventarono buoni amici

Un bambino di nome Marco è affetto dalla sindrome di down. Un giorno decise di andare in un parco giochi per farsi nuovi amici, ad un certo punto incontrò dei ragazzi più grandi di lui che iniziarono a prenderlo in giro dicendo che aveva la faccia storta ed era basso. Marco quando si sentiva escluso da gli altri, deriso e diverso, andò a parlare con i suoi genitori, che gli consigliarono di non calcolarli e giocare con altri bambini.

Un giorno accadde una cosa strana che non avevo mai visto ma non a me al bullo, dei ragazzini stavano escogitando uno scherzo di far scivolare a terra il Derek, quindi quando nei pressi del corridoio bagnato scivolò e cadde a terra, così fu deriso da tutti

Io lo aiutai a rialzarsi ,e lui mi disse: “ Perché mi hai aiutato? Io ti ho sempre maltrattato” Io gli risposi: "Si vede che se ti comporti da bullo sei una persona infelice e pieno di problemi in famiglia." Lui mi ringraziò,le parole che gli avevo detto lo avevano fatto riflettere, così diventammo ottimi amici e nessuno ci separò mai.

La preside si girò verso i bulli in fondo alla classe e li guardò con aria molto severa, come una mamma guarda i figli che hanno appena combinato qualche guaio molto grosso. “Luca, puoi venire un attimo con me in infermeria? Così la dottoressa ti cura quel taglio e facciamo due chiacchiere”. 

Io mi alzai e seguì la preside sotto lo sguardo sorpreso della maestra e dei miei compagni ma soprattutto dei bulli che erano diventati pallidi dallo spavento. Lì in infermeria parlammo per quasi due ore di quello che era successo con i bulli negli ultimi anni: raccontai proprio tutto per filo e per segno e alla fine la preside mi fece una domanda molto precisa: “ Perché non ne hai parlato con nessuno Luca? Di cosa avevi paura?” “Avevo paura di non essere creduto e che parlarne avrebbe solo peggiorato la cosa”. E lei rispose&nbsp;sorridendo: “Caro Luca, finchè dici la verità, noi ti crederemo e vedremo di tenerti al sicuro dai bulli come possono farlo anche i tuoi genitori e i tuoi amici, fidati di loro e di noi”.

Questo racconto è stato scritto da quei bulli che insultando, scoraggiando e prendendosi gioco degli altri alla fine perdono loro stessi.

Ruled paper

"NOI BELLI E NON BULLI"

Mirko&nbsp;frequenta la quinta elementare . Per lui questi cinque anni di scuola primaria sono stati un Inferno perché veniva bullizzato, picchiato. Mirko viveva ogni momento della giornata scolastica nell'incubo di essere preso in giro per i problemi posturali e per delle scarpe ortopediche che era obbligato a indossare .

Allora la mamma la rassicurò con un abbraccio e le disse: “E’ tutto finito!”&nbsp; L’indomani i bambini vennero sgridati,&nbsp;chiesero scusa a Coraline e diventarono tutti amici.

“L’amicizia è l’arma migliore contro il bullismo”

I bulli si credono chissà chi, ma non sanno che facendo così non avranno mai un sì! E se continuano così nessun/a maschio/donna dirà di sì! I bambini hanno paura di loro e non vanno al Pon di giovedì. &nbsp; &nbsp;Il bullo deride ed offende, ma resta comunque un perdente, il bullo sarà anche forte, ma non conosce la sua sorte. &nbsp; &nbsp;Ma quando crescerà, forse qualcosa cambierà...

ATTENTI AL BULLO!!!!! PENSIERI CONTRO IL BULLISMO

Forse il bullo si comporta male perché lui stesso ha subito ingiustizie.

L’obiettivo dei bulli è quello che gli altri abbiano paura di loro per farsi rispettare.

A volte le parole fanno più male di un pugno.

I bulli forse non si rendono conto del male che fanno.

Se subisci del bullismo devi subito parlarne con qualcuno se no il problema diventa sempre più grande.

Un giorno di Dicembre tre bambine di nome Alessia, Laura e Ludovica iniziarono a darmi calci, pizzicotti e pugni sulle gambe quando la maestra era distratta. A loro si aggiunse anche un altro bambino che iniziò a dirmi parolacce. Capii che dovevo farli smettere. Così riferii alle insegnanti e a mia madre tutte le cose brutte che mi stavano accadendo e mi fecero capire come dovevo comportarmi affinchè non mi accadessero più queste cose. Ora sono più forte e fiducioso di me.

STOP BULLISMO!! I bulli sono molto abili a manipolare la situazione ed a far credere che l’episodio sia stato solo un gioco. Il bullismo però non è un gioco, bensì un comportamento capace di lasciare profonde ferite in chi lo subisce.&nbsp;

Bianca ha 11 anni e frequenta la prima media. Sogna di diventare una maestra. È una ragazzina carina e gentile ma non ha amici. Pensa spesso:"I miei compagni mi prendono in giro, perché sono molto timida e sensibile.

" Bianca soffre molto perché anche alcune sue ex compagne delle elementari si fanno trascinare dai bulli della classe e così lei si ritrova tutti contro. Nessuna delle sue amiche non ha mai avuto il coraggio di difenderla anche se la conoscono bene. Bianca soffre ma non reagisce, non si difende, non dice niente, perché prima o poi si annoieranno e la smetteranno. Ma gli "spiritosi" non si annoiano.

Ti induce a diventare&nbsp;ancora più introverso e ad isolarti anche dai tuoi famigliari.

PREMESSA Il bullismo,per noi,è un comportamento orribile che fa star male, che fa arrabbiare e, quando qualcuno ti picchia o ti dice parolacce e ti costringe a fare delle cose che non vorresti fare, ti fa sentire inadeguato, ancora più debole e indifeso, terrorizzato, emarginato e non&nbsp;sai più di chi ti puoi fidare.

RIFLESSIONI ANCHE IN BASE AD ESPERIENZE VISSUTE ALUNNI CLASSI QUINTE PLESSO NEGHELLI

In realtà, il bullo è, spesso, una persona fragile che ha delle difficoltà o dei problemi in famiglia o che, a sua volta, subisce violenza e che ha bisogno di aiuto e di essere accettata dal gruppo; per questo, spesso, riversa la propria rabbia sugli altri.

L’intenzione del “bullo” è quella di spaventare e impaurire, perché in questo modo nasconde la sua insicurezza e fragilità e si sente più grande e più forte. In questo modo gli altri pensano che lui sia potente e che abbia successo e proprio per questo farebbe guadagnare ammirazione su di sé.

RACCOLTA DI IDEE,PENSIERI,RIFLESSIONI. ALUNNI CLASSI QUINTE PLESSO NEGHELLI

Ciao, mi chiamo Luca e sono un ragazzino che finalmente è andato in prima media. Perché finalmente vi chiedete? Perché non ne potevo più dei miei compagni di classe delle elementari! Essendo un piccoletto che ha fatto la primina, ero il più piccolo della classe e spesso mi prendevano in giro e approfittavano della cosa per rubarmi le cose dal portapastelli o dalla cartella… li ho sempre trovati antipatici e odiosi!

Il loro primo giorno di scuola non fu molto difficile, anzi conobbero nuovi&nbsp;amici e le maestre erano dolcissime. Ma il giorno dopo tutto cambiò.

Quando andarono a scuola tutti iniziarono a prenderli in giro per il colore della loro pelle ma nonostante tutto ciò che stava succedendo continuarono a non dire nulla ai loro genitori ma ogni giorno le offese diventarono sempre più cattive, e i due ragazzi stanchi della loro vita decisero di dire tutto alla mamma, ma poi ci ripensarono e lo dissero al papà che invece di sgridare i bambini, organizzò una festa a cui furono invitati tutti i ragazzi della scuola in cui andavano Sara e Claudio.

Improvvisamente senza motivo mi ripeteva parole che reputo brutte tipo : “ Giorgia tu sei proprio una lamentosa”, oppure “Giorgia fai schifo”. Un giorno mi accorsi che mi rubava molte cose che mi piacevano e le buttava senza che io le ritrovassi più, ma ciò che più mi ha ferito era che mi picchiava. Ho sofferto molto e un giorno ho avuto il coraggio di raccontare tutto a mia mamma che per aiutarmi organizzò una festa.

Da quel momento io e Samuele abbiamo ripreso a giocare felici e lui con una semplice parola di cinque lettere "SCUSA" ha riconosciuto i suoi errori

Un giorno un gruppo di compagni di classe le dissero una cosa che le cambiò la vita:” Dimagrisci balena!”. Coraline da allora si sentì come se il mondo le stesse crollando addosso. Così ogni giorno non mangiava, piangeva e il fratello sapeva tutto. 

Coraline era una bellissima bambina dai capelli azzurri come il cielo e occhi scuri come il carbone. Lei ogni giorno veniva presa in giro a scuola.&nbsp;Aveva pochi amici.

Bullo, non sono come te!

Mi chiamo Mattia e mi piace aver amici! Ho 6 anni ed oggi è il mio primo giorno di scuola. Sono al primo banco. Marco, un compagno non tanto gentile, mi ha subito dato il nomignolo “bersaglio mobile” e la mia schiena è diventata il campo di atterraggio di aerei di carta, bucce di banana e matite spezzate. Mi tirano addosso di tutto! Marco per farmi uno scherzo ha sparso la voce che avevo i pidocchi, ci credete che da allora nessuno mi ha più invitato a una festa? Adesso oltre a quattrocchi mi chiamano pure pidocchioso!

Mentre entravo a scuola, i bulli si erano nascosti dietro la porta della classe e quando entrai mi fecero uno sgambetto e io finì dritto sulla lavagna, tagliandomi la guancia con il legno e riempiendomi di gesso. Mi alzai da terra e togliendomi il gesso di dosso e trattenendo le lacrime per il dolore andai a sedermi al primo banco dove stavo di solito, nascondendo il taglio che avevo sulla guancia

Le prime ore di italiano e matematica passarono normalmente e alla terza ora la preside venne a sorpresa in classe per fare un discorso: l’ora di inglese passò mentre parlava di cosa era successo nell’altra scuola, dove un ragazzo era finito in ospedale con una gamba rotta cadendo dopo uno spintone di un bulletto nei corridoi. I bulli in classe ridevano sotto i baffi… per un momento volevo proprio alzarmi per smascherarli ma alla fine mi mancava… quel maledetto coraggio!&nbsp;

Slogan contro il&nbsp;<a href="https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/bullismo">bullismo</a>

Il bullismo non deve essere un segreto. Parlare è la chiave del problema.

“L’amicizia è l’arma migliore contro il bullismo” AUDIO QUINTA B

Il Bullo è solo un pallone gonfiato. Sgonfiamolo.

Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo.

Così le maestre si resero conto della gravità della situazione e decisero di parlare con i genitori dei bambini bulli e di prendere dei provvedimenti .

Dopo i provvedimenti i bambini bulli comprarono i pantaloni nuovi a Luigi e gli chiesero scusa davanti a tutta la classe.

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