MILANO RINASCIMENTALE

Il duca di Milano aveva finanziato importanti lavori di ristrutturazione e abbellimento di tutto il complesso; Donato Bramante aveva appena finito di lavorarvi, quando si decise di procedere con la decorazione del refettorio. Venne scelta una decorazione tradizionale sui lati minori, che rappresentava la Crocifissione e l'Ultima Cena. Alla Crocifissione lavorò Donato Montorfano, che elaborò una scena di impostazione tradizionale, terminata già nel 1495. Come è noto Leonardo non amava la tecnica dell'affresco, la cui rapidità di esecuzione, dovuta alla necessità di stendere i colori prima che l'intonaco asciughi imprigionandoli.Lavorò al dipinto usando una tecnica tipica della pittura su tavola. La preparazione era composta da una mistura di carbonato di calcio e magnesio uniti da un legante proteico; prima di stendere i colori l'artista interponeva un sottile strato di biacca (bianco di piombo), che avrebbe dovuto far risaltare gli effetti luminosi.

A metà del 1400 a Vinci nasce Leonardo , figlio illegittimo di una contadina e di un notaio. Il 15 aprile 1452 si attribuisce la nascita di Leonardo da Vinci. L’Italia in quel periodo era molto fiorente uno dei Paesi più progrediti del tempo. Nel 1469 lascia Vinci per trasferirsi a Firenze nella bottega del Verrocchio, uno tra gli artisti più famosi del tempo .Leonardo è un artista che documenta tutto quello che fa con degli scritti e per primo riesce a capire il fenomeno dei fossili. Leonardo si ferma dal Verrocchio 4-5 anni. La prima opera firmata da Leonardo è&nbsp;l’Annunciazione ed è datata circa 1474. Nella bottega del Verrocchio,&nbsp;Leonardo&nbsp;era già autonomo. Nel 1476 lascia la bottega nel 1482 lascia definitivamente Firenze per trasferirsi a Milano inizialmente per dedicarsi aglii studi della difesa della città .Leonardo a Milano vive nella corte di Gian Galeazzo sforza poi successivamente di Ludovico il Moro. Da Ludovico il Moro fa anche da intrattenitore: cantastorie, comico, inventa anche i rebus per i cortigiani. Nella corte sforzesca crea sceneggiature per gli spettacoli continua i suoi studi e seziona i cadaveri, lavora alla canalizzazione dell'acque.

L'opera più famosa di questo periodo milanese è "Il cenacolo" realizzato da Leonardo dal 1495 al 1498. L'Ultima Cena è un dipinto parietale a tempera grassa su intonaco, questo perchè il suo maestro, Verrocchio, non gli aveva insegnato la tecnica ad affresco. E' conservato nell'ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Nel 1494 Leonardo Da Vinci era deluso dall'abbandono forzato del progetto del monumento equestre a Francesco Sforza, a cui aveva lavorato quasi dieci anni. Ricevette però quell'anno un'altra importante commissione da Ludovico il Moro, il quale aveva infatti eletto la chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie a luogo di celebrazione della casata Sforza.

ARCHITETTURA INTERNA E FINTO CORO

La chiesa presenta una pianta a croce commissa o a tau a cui è mancante il braccio superiore che non fu possibile realizzare per mancanza di spazio: tale problema fu risolto con la realizzazione del finto coro. Uno dei principali ostacoli alla realizzazione di un impianto monumentale era la mancanza di spazio per la realizzazione del finto coro e che simula 97 cm di profondità. Esso presenta uno spartito decorativo con volta a botte&nbsp;

L'opera era già terminata nel 1498. Appena terminato il dipinto, Leonardo si accorse che la tecnica che aveva utilizzato mostrava subito i suoi gravi difetti: nella parte a sinistra in basso si intravedeva già una piccola crepa. Si trattava solo dell'inizio di un processo di disgregazione che sarebbe continuato inesorabile nel tempo; già una ventina di anni dopo la sua realizzazione, il Cenacolo presentava danni molto gravi.

Capitolo 1 Il Rinascimento: pag 2 Capitolo 2 Leonardo da Vinci e il Cenacolo: pag 17 Capitolo 3 Chiesa di Santa Maria delle Grazie: pag 23 Capitolo 4 Castello Sforzesco: pag 31 Capitolo 5 Pietà Rondanini: pag 35 Capitolo 6 Chiesa di Santa Maria presso San Satiro: pag 42

Il non-finito rappresenta il non terminare un’opera, nel caso di Michelangelo una scultura. Secondo l’artista la figura era già presente nel blocco di marmo, imprigionata al suo interno, quindi il compito dello scultore era di darle la vita liberandola dalla materia inerte, mediante l’uso di svariati utensili come gli scalpelli, senza l’uso di disegni preparatori, e proprio per tal motivo Michelangelo viene ricordato per la sua maestria nel realizzare tali opere senza nessuna bozza preparatoria. Il non-finito per l’artista diviene un proprio linguaggio espressivo. Egli lasciò incompiuti tre quinti delle proprie opere. Il vantaggio, in questo caso, è che il cervello dell’osservatore può terminarla in svariate maniere.

RIPENSAMENTI E MODIFICHE

L’artista negli ultimi dieci anni della sua vita lavorò a quest’ultimo gruppo scultoreo voluto solamente per se stesso e considerato il suo testamento, a più riprese, con&nbsp;continui ripensamenti&nbsp;e cambiandone in corso d’opera l’impostazione. Il capo della Madre era volto verso destra, e lo impostò diversamente, ed anche le braccia di Gesù, appoggiate e fuse al corpo della Madre.

Le navate costruite dal Solari, immerse nella penombra, vennero illuminate da Bramante con una monumentale tribuna all'incrocio dei bracci, coperta da una cupola emisferica. Vi aggiunse inoltre due ampie absidi laterali e una terza, oltre il coro, in asse con le navate. L'ordinata scansione degli spazi si riflette anche all'esterno, in un incastro di volumi che culmina nel&nbsp;tiburio&nbsp;che maschera la cupola, con una loggetta che si riallaccia ai motivi dell'architettura paelocristiana&nbsp;e del&nbsp;romanico lombardo.

La&nbsp;Chiesa di Santa Maria delle Grazie, è un’ imponente opera architettonica, emblema della religiosità cattolica. Qui nel 1460, il conte&nbsp;Gaspare Vimercati, comandante delle milizie di Francesco Sforza, donò ai Domenicani una cappella con affrescata l’immagine della Madonna, detta “delle grazie”, affinché edificassero una chiesa - Santa Maria delle Grazie, appunto - e un convento.&nbsp; I lavori iniziarono nel 1463, progettati e guidati da&nbsp;Guiniforte Solari: il convento fu completato nel 1469, mentre per la chiesa fu necessario aspettare il 1482.&nbsp; In seguito, per volontà di&nbsp;Ludovico il Moro, che la volle come mausoleo per la propria famiglia, la chiesa fu modificata.&nbsp;

La chiesa presenta sui due fianchi sette cappelle quadrate per lato, realizzate dal Solari con l'eccezione dell'ultima a sinistra, dedicata alla&nbsp;Vergine delle Grazie&nbsp;e preesistente alla costruzione del complesso. Immediatamente dopo la costruzione dell'edificio, i più importanti casati milanesi richiesero il patrocinio delle cappelle, da utilizzarsi come sepoltura per i membri delle famiglie, e affidandone la decorazione a vari artisti a cavallo fra quattrocento e cinquecento. Dal&nbsp;Libellus Sepulchrorum&nbsp;conservato negli archivi di stato, è possibile risalire alla committenza e alla decorazione originaria, anche per le cappelle del lato sinistro distrutte durante la seconda guerra mondiale. Cappella della Vergine Adorante Prima a destra. Cappella di San Martino De Porres Seconda a destra, Cappella degli Angeli, o Marliani Terza a destra. Cappella di Santa Corona Quarta a destra. Cappella di San Domenico, o Sauli Quinta a destra. Cappella di San Vincenzo Ferrer, o Atellani Sesta a destra. Cappella di San Giovanni Battista Settima a destra Cappella di Santa Caterina, o della famiglia Bolla Prima a sinistra Cappella Conti Quarta a sinistra Cappella di San Giuseppe Sesta a sinistra. Cappella della Vergine delle Grazie Settima a sinistra

Questo lavoro è stato svolto in ben tre mesi dagli alunni Azzurra Bonetti, Lara Fioritti e Davide Parini. Le foto, in parte, sono state scattate dal nostro gruppo e le rimanenti le abbiamo trovate su Google. Le informazioni le abbiamo ritrovate da diversi testi, siti internet, specialmente da Wikipedia. Il nostro gruppo fa parte della 2C della scuola Giovanni XXIII di Senago (MI). I professori che ci hanno aiutato per svolgere questo lavoro sono: -Professoressa Cesati -Professoressa Parolini -Professor Renza

È un’opera volutamente incompiuta, realizzata infatti con una tecnica di esecuzione chiamata il “non finito”, inventata da Michelangelo. In questa tecnica la figura è levigata in alcune parti e lasciata allo stato di abbozzo in altre parti, per rappresentare l’uomo che lotta per liberarsi dalla schiavitù della materia ed elevarsi a Dio; è quindi un messaggio spirituale. Nella scultura si riconoscono Maria e Gesù, appena tolto dalla croce. Prevalgono andamenti spezzati e interrotti e la superficie ruvida e grezza fa intuire che l’opera non è finita. La luce evidenzia l’andamento della superficie non levigata. I colori sono quelli del materiale di realizzazione, cioè il marmo. È un’opera a tuttotondo, le figure sono disposte lungo assi verticali, e i pesi sono distribuiti in modo uniforme. L’artista attraverso la scultura vuole rappresentare il dolore e la fatica di Maria nel sostenere suo figlio morto. Il soggetto è rappresentato in modo abbastanza allusivo, ed esprime tristezza ed inquietudine.

Filippo Brunelleschi, nato a Firenze nel 1377, dopo essere stato architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo italiano del Rinascimento, morì a Firenze nel 1446. Considerato il primo ingegnere e progettista dell'era moderna, Brunelleschi fu uno dei primi tre iniziatori del Rinascimento fiorentino, insieme a Donatello e Masaccio. In particolare, essendo il più anziano dei tre, fu il punto di riferimento ed è a lui che si deve l'invenzione della "prospettiva lineare centrica". Dopo un apprendistato come orafo e una carriera come scultore, si dedicò principalmente all'architettura costruendo, quasi esclusivamente a Firenze, edifici sia laici che religiosi. Tra questi spicca la Cupola di Santa Maria del Fiore, un capolavoro ingegneristico costruito senza l'ausilio delle tecniche tradizionali, quali la centina. I lavori della Cupola iniziarono il 7 agosto 1420 e vennero considerati come un'avventura umana irripetibile, come una sorta di mito moderno che ha come unico protagonista Brunelleschi stesso, con il suo genio, la sia tenacia e la sua fiducia nel ragionamento. Brunelleschi dovette vincere le perplessità, le critiche e le incertezze degli operai del Duomo e s'ingegnò nel trovare spiegazioni, modelli e relazioni sul suo progetto, che prevedeva la costruzione di una cupola a doppia calotta con camminamenti nell'intercapedine ed edificabile senza armatura, ma solo con impalcature autoportanti.

IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO

Nel 1483 la fama di plasticatore di Agostino de Fondulis era già diffusa infatti venne chiamato a Milano, nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro, per realizzare il gruppo in terracotta raffigurante il Compianto sul Cristo morto. Pochi anni dopo, su sollecitazione del Bramante, gli fu affidata la decorazione in cotto della nuova sacrestia, con un fregio di teste di profeti e di putti e un altro di centauri.

Le cause che provocarono quel degrado inarrestabile erano legate all'incompatibilità della tecnica utilizzata con l'umidità della parete retrostante, esposta a nord e confinante con le cucine del convento, con frequenti sbalzi di temperatura, lo stesso refettorio era poi interessato dagli effluvi e dai vapori dei cibi distribuiti. L'opera subì numerosi tentativi di restauro nel tempo, che cercarono di porre rimedio ai danni, stabilizzando le cadute e, spesso, provvedendo a vere e proprie ridipinture. Danni ancora più gravi vennero causati durante la seconda guerra mondiale, quando il convento venne bombardato nell'agosto del 1946 ma il Cenacolo rimase miracolosamente salvo tra cumuli di macerie, protetto solo da un breve tetto e da una difesa di sacchi di sabbia, rimanendo intatto per miracolo.

Pian piano l'uso della tecnica sperimentale di Leonardo portò al graduale degrado del dipinto. Solo molti restauri portarono al dipinto come lo vediamo adesso.

Guida alla Milano Rinascimentale

Lodovico il Moro fu duca di Bari, reggente del Ducato di Milano affiancando il nipote Gian Galeazzo Maria Sforza e Duca di Milano lui stesso. Durante il suo regno Milano conobbe un periodo di pieno Rinascimento e tenne una delle più meravigliose corti d’Italia. ‘’Patrono’’ di Leonardo da Vinci, è noto per aver commissionato appunto ‘’L’ultima cena’’ dell’artista in questione. Lodovico si preoccupò inoltre di far ripartire alcuni cantieri ormai abbandonati, come il tiburio del Duomo di Milano. Lodovico commissionò anche Bramante per alcune costruzioni tra cui la chiesa di Santa Maria Presso San Satiro. La caduta di Lodovico il Moro causò una brusca interruzione di tutte le committenze artistiche e gli artisti fuggirono da Milano.&nbsp;

LA SAGRESTIA DI SANTA MARIA

Nella navata centrale si trova l’ingresso per la sacrestia bramantesca della chiesa: forme decisamente più slanciate rispetto a quelle del resto della chiesa, presenta una pianta ottagonale L’architettura risulta così nel complesso essere geometriche pulite e ricchi spartiti decorativi lombardi: è noto infatti che la decorazione plastica di Agostino Fonduli fu mitigata dall’intervento del Bramante.&nbsp;&nbsp;

Nel 1447 venne distrutto una prima volta, ma il nuovo duca di Milano, Francesco Sforza, lo fece riedificare in soli 5 anni e negli anni successivi fu tutto un gran cantiere, per aggiungere torri, sistemare gli appartamenti, decorare i saloni. A questo punto il castello era così ben difeso e organizzato che il figlio e successore di Francesco Sforza vi si trasferì con tutta la corte. Il castello raggiunse il suo splendore alla fine del 400, durante il ducato di Ludovico il Moro.&nbsp;

Il rinascimento fu un'epoca di grande sviluppo; soprattutto in ambito scientifico. Il più grande scienziato del rinascimento fu Leonardo da Vinci; con lui ebbe inizio il cosidetto metodo scientifico, ovvero lo studio dell'osservazione.

Bramante nasce nel 1444 nel Ducato di Urbino, nelle Marche. E’ stato un architetto e un pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento. La sua formazione avvenne ad Urbino, uno dei centri della cultura italiana del XV secolo dove conobbe anche Piero della Francesca. Fu attivo nel 1480 a Milano dove conobbe Leonardo da Vinci con cui collaborò. Qui avvenne la sua formazione nel campo della pittura, presso la bottega di FRA’ CARNEVALE dove divenne pittore specializzato nel realizzazione geometrica di scene architettoniche poste nello sfondo di un dipinto. Nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano creò un effetto affascinante. Alle spalle dell’ altare (abside); la volte a botte è solo dipinta. Il suo capolavoro Milanese è la tribuna (spazio dietro al coro) della Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nel 1499 si trasferì a Roma dove studiò con cura i monumenti antichi e i trattati teorici. La sua prima opera romana fu il Chiostro di Santa Maria della Pace. A causa della sua morte 11 marzo 1514 non potè completare l’edificio del vaticano, così collaborarono alla conclusione Raffaello e Michelangelo.

Il centro di tutto il rinascimento, è l'Italia che è il centro mondiale della vita culturale, artistica ed intellettuale. Come nel periodo della sua frammentazione politica e la sua dipendenza dalle potenze straniere. Il quadro politico è caratterizzato dalla presenza delle corti, che diventano il luogo di scambio in assoluto e della produzione culturale, grazie al ruolo mecenatesco di principi e signori con un abile politica culturale; sfruttano l'ospitalità garantita a poeti, scrittori per garantirsi prestigio e fama. Centri culturali (nel primo 500),Ferrara degli Este; la Milano degli Sforza; Firenze dei Medici. La frammentazione politico-militare della penisola Italiana, costituisce uno dei fattori principali di crisi (pronta a scoppiare). La penisola priva di un centro unico e solido,così come priva di un esercito militare, è preda delle monarchie straniere già centralizzate,in particolare Francia e Spagna.

Il Castello Sforzesco è uno dei simboli di Milano. È situato nel cuore della città; è sorto alla fine del Medioevo. Il simbolo è il Biscione.

Il simbolo della Biscia rimase lo stesso per entrambe le dinastie che regnarono, in momenti diversi, a Milano. Ancora oggi, la squadra milanese dell'Inter, ha come stemma il Biscione.

In seguito alla salita al potere di Ludovico il Moro, sotto la direzione di Donato Bramante, si intraprendono lavori di ampliamento e rinnovamento in stile rinascimentale del chiostro grande, dell'abside e della tribuna sormontata da un’imponente cupola. La chiesa di Santa Maria delle Grazie è una basilica e santuario, appartenente all'Ordine Domenicano e facente capo alla parrocchia di San Vittore al Corpo. L'architettura della tribuna, edificata fra il 1492 e il 1493 per volere del Duca di Milano Ludovico il Moro come mausoleo per la propria famiglia, all'indomani dello sfarzoso matrimonio con Beatrice d'Este, decide l'erezione di un monumento che testimoniasse anche a Milano il nuovo stile ormai diffuso nelle corti più ricche e aggiornate della penisola, Firenze, Ferrara, Mantova, Urbino, Venezia. Così, soli dieci anni dal completamento della chiesa del Solari, ne viene cominciata la demolizione e il 29 marzo 1492 l'arcivescovo Guidantonio Arcimboldi benedice la prima pietra della nuova tribuna costituisce una delle più alte realizzazioni del Rinascimento nell'Italia settentrionale oggi è possibile vedere la ricostruzione post-bellica, in quanto interamente distrutto dai bombardamenti durante notte del 15 agosto&nbsp;1943. È costituito, a nord, dal fianco nord della chiesa, mentre sugli altri tre lati corre un portico di colonne in serizzo con capitelli gotici a foglie lisce.

Francesco Sforza fu il primo duca di Milano appartenente alla famiglia Sforza. Lui nel 1444 sposò Bianca Maria Visconti e il suo gusto sotto l’aspetto artistico si allineò al gusto sontuoso e ornato dei Visconti. Francesco commissionò molte opere architettoniche tra cui la ricostruzione del castello di Porta Giovia, la residenza di Milano dei Visconti. Francesco Sforza inoltre produsse un progetto di ‘’città ideale’’, Sforzinda, con pianta stellare e legata a simboli del cosmo. Essa venne descritta da molti scrittori e letterati come Leon Battista Alberti e Filarete.

-Con il termine "Rinascimento" si indica quel movimento storico, artistico e culturale, che va dalla seconda metà del 400 circa fino ai primi decenni del 500 circa, e coincide con la fine del Medioevo e l’inizio dell'età moderna.&nbsp;

Tramite la riscoperta e la ripresa del mondo classico, si assiste ad una completa rinascita della cultura europea, che interessa le arti figurative (pittura, architettura), le scienze (medicina, filosofia, diritto) e la letteratura. Il Rinascimento, come naturale punto di partenza dell'Umanesimo, si diffuse in tutta Europa dalla metà del XIV secolo fino alla fine del XVI secolo ed ebbe come obiettivo primario il recupero e la rivalutazione della classicità antica, della naturalità dell'uomo e dei suoi valori terreni, mettendo in discussione l'opinione religiosa che aveva influenzato la cultura di tutto il periodo medievale. Secondo gli umanisti del periodo, le opere classiche durante il Medioevo avevano subito forti alterazioni interpretative, dalle quali dovevano essere "liberate". Il Rinascimento è anche un momento di particolare fioritura delle arti e delle lettere, caratterizzate le prime dallo sviluppo di alcune forme e tecniche come la prospettiva e la pittura a olio, e le seconde dalla filologia e dal culto per i testi classici che parlavano dell'uomo da porre al centro della terra.

CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO

Quasi nascosta tra la via Torino e la via Speronari, Santa Maria presso San Satiro è uno degli più affascinanti di Milano. L’edificio attuale venne costruito attorno al IX secolo. I lavori vennero affidati all’architetto Donato Bramante.

Nel Quattrocento Filippo Brunelleschi sintetizza le esperienze precedenti e inventa un sistema di rappresentazione prospettica in cui tutte le linee convergono verso un punto di fuga, che corrisponde all’altezza dell’osservatore. Il problema della rappresentazione dei corpi nello spazio prospettico viene affrontato con procedimenti rigororosi da molti artisti che si cimentano in composizioni complesse,anche con forti effetti di scorcio.&nbsp;&nbsp;

Dal punto di vista artistico tra il XV e il XIV secolo a Firenze si susseguirono vari scultori e pittori tra cui: -Donatello -Raffaello -Brunelleschi

Nel 1999, prese l’avvio un complesso progetto di&nbsp;manutenzione straordinaria&nbsp;sulla Pietà Rondanini, con lo scopo di migliorane la conservazione, ridare luminosità al marmo, far riemergere la qualità del modellato e i caratteri della lavorazione. Il lavoro fu affrontato in due fasi, la prima di diagnosi per determinare lo stato di conservazione, la seconda di pulitura dell’opera.

&#160; &#160; =Castello Sforzesco e Pietà Rondanini &#160; &#160; &#160; &#160;=Cenacolo e Chiesa di Santa Maria delle Grazie &#160; &#160; &#160; &#160; &#160; &#160;=Chiesa di Santa Maria presso San Satiro

Raffaello Sanzio, insieme a Leonardo e a Michelangelo, è il terzo grande artista del pieno rinascimento. Raffaello inizia la sua attività nella bottegha paterna a Urbino.&nbsp;

LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE

A Firenze ebbe origine il primo umanesimo fiorentino. ( L'umanesimo è l'espressione della borghesia che ha consolidato il suo patrimonio, si ''accompagna'' in Italia alla trasformazione dei comuni in signorie, invece in Europa gli sviluppi dell'umanesimo furono alla formazione delle monarchie nazionali.) Ossia mette l'uomo al centro del Mondo. Il rinascimento da Firenze si spostò a Napoli alla corte di Alfonso I, a quella del papa umanista Pio II, da Leone X e infine a Milano da Ludovico il Moro.

Michelangelo Buonarroti era un pittore, architetto, poeta e scultore toscano nato il 6 marzo 1475, a Caprese, da Ludovico Buonarroti e Francesca di Neri. All’età di 12 anni venne avviato dal padre agli studi umanistici, ed in seguito passò alla scuola del Ghirlandaio, un artista fiorentino molto noto all’epoca, perché la famiglia aveva bisogno di soldi. Viene poi notato da Lorenzo il Magnifico e accolto al suo palazzo dove, a contatto con i grandi pensatori umanisti ha modo di arricchire la propria cultura. Alla corte dei Medici esegue le sue prime sculture. &nbsp;

Il Rinascimento Lombardo comprende Milano e i territori ad essa sottomessi. Con l’arrivo di Leonardo e di Bramante Milano raggiunge vertici assoluti nel panorama italiano ed europeo.

I&nbsp;Visconti&nbsp;furono&nbsp;signori di Milano&nbsp;dal 1277 al 1395, anno in cui venne a Gian Galeazzo Visconti&nbsp;il titolo&nbsp;di&nbsp;duca&nbsp;di Milano, nonché vicario imperiale.

DOPO LA MORTE DI MICHELANGELO

Il giorno dopo la morte di Michelangelo, il&nbsp;19 febbraio 1564, il notaio, inviato tempestivamente dal papa Pio IV nella bottega romana dell’artista, stese un inventario su tutti i suoi beni. Il 13 agosto 1807 riemergono notizie sicure sulla Pietà, che risulta di proprietà del&nbsp;marchese Giuseppe Rondinini (nome poi modificato in Rondanini), collezionista di dipinti e di oltre duecento sculture.

&nbsp;Fu acquistata, nel 1952, dal Comune di Milano, che la trasferì nelle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco. Il 2 maggio 2015 la Pietà Rondanini trova una nuova collocazione sempre nel Castello Sforzesco, ma in uno spazio interamente dedicato a lei. L’antico ospedale spagnolo, che restaurato, diventa il nuovo&nbsp;Museo Pietà Rondanini.

Realizzò anche diverse opere pittoriche molto note,la più importante è L' ULTIMA CENA, realizzata dal 1495 al 1498. Leonardo girovagò per molte corti Italiane: come ad esempio Mantova e Venezia. Tornò a Firenze nel 1503 e dipinse opere molto note come la Gioconda, che terminò intorno al 1513-1514,ora conservata in Francia nel museo del Louvre. Leonardo nel 1519 morì in Francia ad Alboise, nel castello che gli era stato consegnato dal re di Francia, all' età di 67 anni.. Inizialmente si recò a Milano per approfondire degli studi sulla difesa della città.&nbsp;

Con la caduta di Ludovico il Moro&nbsp;(1499), e il successivo passaggio del&nbsp;Ducato di Milano&nbsp;alla Corona di Spagna dopo l'estinzione della dinastia Sforzesca (1535), cessarono tutte le opere di costruzione, che avevano avuto nel Duca Ludovico il principale promotore e finanziatore. Continuò per tutto il cinquecento e il seicento l'attività pittorica di decorazione interna.

Sul finire dell'Ottocento la chiesa fu interessata da un importante restauro attuato sotto la direzione di&nbsp;Luca Beltramini. All'interno della chiesa, sotto le ridipinture e le decorazioni successive, completamente asportate, furono riscoperte le originali decorazioni quattrocentesche ad affresco delle navate e le decorazioni a graffio della tribuna. All'esterno, l'abside fu liberata dalle costruzioni che vi erano addossate, e fu rifatto il campanile secondo lo stile della tribuna, abbassandone l'altezza.

La facciata fu realizzata da Amedeo, Bramante e finita da Giuseppe Vandoni nel 1861. Il prospetto è a salienti con paramento murario in marmo. La sezione centrale è leggermente aggettante rispetto alle altre due laterali.

La facciata posteriore è formata da due corpi laterali e uno leggermente aggettante. E’ situata in via Falcone e progettata dal Bramante. La parte centrale è leggermente aggettante rispetto alle due laterali e corrisponderebbe al finto coro interno

Il castello ha 2 torrioni agli angoli delle mura e una torre centrale chiamata Torre del Filarete.

Con Brunelleschi, nacque la figura dell'architetto moderno che ha un ruolo sostanziale e consapevole nella fase progettuale: non esercita più un'arte solamente "meccanica", ma è ormai un intellettuale che pratica un'arte "liberale", fondata sulla matematica, la geometria e la conoscenza della storia. La sua architettura si caratterizzò per la realizzazione di opere monumentali costruite partendo da una misura di base corrispondente a numeri interi espressi in braccia fiorentine, da cui ricava multipli e sottomultipli per trovare le proporzioni di un intero edificio. Riprese gli ordini architettonici classici e l'uso dell'arco a tutto sesto, indispensabili per la realizzazione delle piante e degli alzati. Un elemento distintivo della sua opera è la purezza delle forme ottenuta grazie all'uso di elementi decorativi.

Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi, nacque a Firenze nel 1386 e, dopo essere stato pittore, scultore e orafo italiano, morì a Firenze nel 1466. Con la sua lunghissima carriera, fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, insieme a Masaccio e Brunelleschi, oltre che uno dei più celebri scultori di tutti i tempi. Inventò lo stile "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori e si dedicò anche al disegno, fornendo modelli, ad esempio, per alcune vetrate del Duomo di Firenze. Nel 1423, mentre stava lavorando ai Profeti per il Campanile, Donatello ricevette la sua prima importante commissione fuori Firenze, cioè venne chiamato a partecipare alla decorazione del Fonte Battesimale del Battistero di Siena, accanto ad altri sei artisti, tra cui Lorenzo Ghiberti e Jacopo della Quercia. Per questa spedizione fornì, nel 1427, il Pannello Bronzeo del Banchetto di Erode che piacque particolarmente tanto che gli affidarono il compito di realizzare le Statuette a tutto tondo della Fede e della Speranza. La più importante scultura di Donatello fu quella del David: è una scultura in bronzo, realizzata nel 1440; misura 158 cm per un diametro di 51 cm; oggi è conservata nel museo nazionale del Bargello a Firenze.

E stata poi affrontata la pulitura&nbsp;rimuovendo la patina e le polveri depositate nel tempo&nbsp;che copriva la quasi totalità della superficie, riportando così la Pietà al suo originario splendore. In occasione dello spostamento della Pietà Rondanini nel nuovo museo, nel 2015, si è provveduto&nbsp;ad una nuova e più leggera pulitura&nbsp;delle superfici marmoree.

LE INDAGINI DIAGNOSTICHE

La prima fase è cominciata con l’osservazione ravvicinata delle superfici e una&nbsp;raccolta di micro-campioni&nbsp;delle sostanze estranee al marmo, che hanno fornito modelli di verifica strutturale e metrica. In seguito è stata affrontata, una campagna di&nbsp;indagini scientifiche.

OPERE D'ARTE, STUDI E INVENZIONI DI LEONARDO

Come tutti gli artisti quattrocentistici era poliedrico e si occupava di vari campi. Nei suoi studi voleva approfondire di tutto voleva sapere come funzionava ogni cosa, scienza, architettura, geologia, il corpo umano ed era anche un inventore. Vuole sapere com’è fatto il corpo umano, non si accontenta dell’arte tradizionale vuole scoprire nuovi metodi. Leonardo ha lasciato molti disegni, che gli fungevano da strumento di ricerca, metodo di studio e preparativo a un opera d’arte. Scriveva al contrario, i suoi manoscritti sono leggibili allo specchio. Inventa il pennino.

La sala di Pietro Maschera, rettangolare, ha un'elaborata copertura costituita da una volta a botte “unghiata”, che si conclude nelle testate con volte “a ombrello”. All'interno era interamente decorata ad affresco sulle pareti e sulla volta. A seguito del crollo della volta e delle pareti principali, restano le due pareti terminali con la&nbsp;Crocefissione&nbsp;di&nbsp;Donato Monterfano, a sinistra con temi consueti per la decorazione dei refettori conventuali e l’Ultima Cena di&nbsp;Leonardo da Vinci&nbsp;a destra .

La tribuna è costituita da un cubo di dimensioni imponenti, al cui centro si erge la cupola emisferica, raccordata da&nbsp;pennacchi, nei quali sono iscritti dei tondi che racchiudono i quattro&nbsp;Dottori della Chiesa.

Il rinascimento in Italia ebbe inizio verso la metà del XIV secolo fino alla fine del XVI secolo. Fu un periodo di ''rinascita'' economica e culturale, questa rinascita coinvolse tutte le classi sociali. Il punto di partenza di questo nuovo modo di pensare si ideò a Firenze; poi si espanse in tutta Italia ed infine in tutta Europa. L'elemento fondamentale del rinascimento fu la riscoperta della classicità latina e romana, dal punto di vista teorico e soprattutto pratico. Questo si osservò chiaramente in ambito artistico e poetico. Quest'arco di tempo può essere considerato un'età di rottura confronto ai secoli precedenti, ma per certi versi anche il loro proseguito.

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