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Dantedì

by Emma Buonfrate e Giulia Mariani

Pages 2 and 3 of 18

Frammenti del grande poema a cura di Giulia Mariani ed Emma Buonfrate
classe 5^B
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Ciao,
sono Dante Alighieri, sono nato a Firenze tra il 14 maggio e il 13 giugno 1265.
Ho vissuto a Firenze fino a che non c’è stata la guerra prima tra i Guelfi e i Ghibellini, poi tra i Guelfi Bianchi e i Guelfi Neri, poi sono stato costretto ad andarmene e a vivere per un periodo in esilio.
A Firenze incontro, a soli 9 anni, Beatrice (donna tanto amata)… Purtroppo dopo un po’ di anni lei muore e io vivo un bruttissimo momento e mi allontano dalla fede.
Nel 1307, il 25 marzo, inizio a scrivere la mia più grande opera:
La Divina Commedia.
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La Divina Commedia è divisa in 3 cantiche , ognuna contenente 33 canti che terminano con la parola stelle , più un prologo iniziale. I tre mondi ultraterreni visitati da Dante sono: INFERNO, PURGATORIO, PARADISO.
Quest'opera è definita allegorica-didascalica perché vuol far riflettere su alcuni insegnamenti della vita ,è composta da 14.000 versi ognuno dei quali formato da 11 sillabe a rima incatenata.
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L’ INFERNO
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura.”
Inferno-Canto I , vv 1-6
Nell’ Inferno mi accompagna Virgilio, poeta da me tanto ammirato, lui si trova nel LIMBO dove ci sono i non battezzati perché è nato e vissuto prima di Cristo(70 a.C. 19 a.C.)


Virgilio rappresenta la ragione!
L'Inferno è una voragine a forma di cono rovesciato, scavata da Lucifero nella sua caduta dal Paradiso. E' diviso in nove cerchi , alcuni suddivisi in gironi e bolge, dove si trovano i dannati che non si sono mai pentiti. Le pene dei peccatori seguono la legge del contrappasso e sono eterne, ovunque c'è disperazione perché quelle anime non rivedranno mai la luce .
Gli ultimi versi dell'Inferno


" salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta l'ciel, per un pertugio tondo.

E quindi uscimmo a riveder le stelle".
Inferno-Canto XXXIV, vv 135-138
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