A volte le parole

Una Vela contro il Bullismo raccoglie e valorizza le immagini dei lavori realizzati dai ragazzi degli Istituti Comprensivi di Bergamo e provincia nella giornata contro il bullismo e cyberbullismo sul tema "Le parole che fanno bene” all'interno del progetto Scuole Unite Contro il Bullismo. Il progetto è a cura del Coordinamento Genitori degli Istituti Comprensivi di Bergamo e provincia, in collaborazione con Provincia Servizio Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Assessorato all'Istruzione del Comune di Bergamo, il FoPAGS Forum provinciale, Associazioni Genitori Scuola. Nella foto la Vela si trova presso l'IC E. Donadoni di Bergamo: primo approdo in un edificio scolastico dove sono nate le riflessioni e i lavori che l'hanno composta.&nbsp;

Un progetto che mette al centro le parole, ostili e non ostili. L’attenzione si sposta soprattutto su queste ultime, le parole gentili che ci consentono di andare verso l’alto, di riconoscersi, di stabilire buone relazioni: parole-ponte che scaldano, uniscono, avvicinano.

Le emoji sono un vocabolario di faccine capaci di far parlare tra loro i popoli di tutto il mondo. Dieci scatti traducono i principi del Manifesto in questo linguaggio universale nato per veicolare le emozioni nella comunicazione scritta. Ogni scatto è corredato da una bibliografia con lettere montessoriane, comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) e codice Braille.

...incontro di mani in cerca di stelle mani che fanno pace mani tese per un abbraccio

mani che parlano mani da non usare contro l'altro mani che si cercano in questo mare...

Lettere montessoriane

Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)

La Lingua Italiana dei Segni (LIS) permette alle persone di comunicare senza usare la voce: gli occhi ascoltano, le mani parlano. Una serie di suggestive immagini in bianco e nero ritraggono i ragazzi mentre traducono i dieci principi del Manifesto in questa lingua unica e bellissima, nata per abbattere le barriere e superare le diversità.

UN NODO BLU LE SCUOLE UNITE CONTRO IL BULLISMO Il 7 febbraio si celebra la “Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”: ai ragazzi delle superiori e degli Istituti Comprensivi viene chiesto di condividere un segnale simbolico e intenso. Un nodo, un urlo, un collage di parole che fanno bene: per mostrare, dare voce e raccontare la volontà degli studenti di fermare il bullismo, dentro e fuori la scuola.

"Il mio linguaggio è quello della musica. Con le parole ho combattuto, ho fatto la guerra. Specialmente da bambino. Perché ero dislessico. Le lettere scappavano da tutte le parti e io non sapevo metterle in fila. È&nbsp;per questo che so quanto sono importanti le parole. Le parole sono il nostro modo di conoscere e di farci conoscere. Fanno nascere il dialogo. Formano le storie, fanno incontrare le persone, le fanno innamorare, le fanno odiare. Le parole fanno scoppiare le guerre e sempre le parole fanno tornare la pace. Sono la nostra merce di scambio con gli altri, la nostra moneta. A volte ci fanno ridere, a volte ci fanno piangere come stupidi, a volte ci accarezzano come il vento, a volte ci fanno male. Parole gentili come fiori o pesanti come un pugno in faccia. Bisogna stare molto attenti alle parole, sono potenti, tanto potenti, bisogna usarle con cura, sceglierle una per una. E quando le parole non ci sono o non ci possono essere perché parliamo lingue differenti o perché non parliamo, ci sono i gesti, i sorrisi, le mani. Le parole sono un ponte, un vecchio ponte pericolante in mezzo a un bosco. Il ponte è lì da tanto tempo, io sono qui, tu sei dall'altra parte e camminiamo piano piano, uno verso l’altro, con le parole, un po’ armati un po’ indifesi e ci incontriamo." (Mika, dalla trasmissione "Stasera a casa Mika")

amicizia • bacio • cammino • felicità • aiuto • libertà • abbraccio • parole gentili

All'inizio del 2017 oltre 300 docenti, giornalisti, politici e comunicatori hanno redatto e sottoscritto il MANIFESTO DELLA COMUNICAZIONE NON OSTILE, il risultato di una lunga riflessione sulla non neutralità delle parole e sull'importanza di sceglierle con cura. DIECI PRINCIPI GENERALI NATI PER LA RETE MA VALIDI OVUNQUE, utili per contrastare forme di disagio e prevaricazione e favorire lo sviluppo di comportamenti responsabili e consapevoli. IL MANIFESTO È STATO IL PUNTO DI PARTENZA del lavoro fatto dalle classi del nostro Istituto: attraverso immagini, installazioni, video e cartelloni, ha dato vita a un percorso che dimostra la potenza espressiva di ogni forma di comunicazione e di qualunque linguaggio, nel segno del rispetto e dell'inclusività.

Le mie parole sono sassi Precisi aguzzi pronti da scagliare Su facce vulnerabili e indifese Sono nuvole sospese Gonfie di sottointesi Che accendono negli occhi infinite attese Sono gocce preziose indimenticate...

distanza • reclusione • paura • tristezza • solitudine • abbandono • parole ostili

Comunicare le emozioni anche senza parlare. Diciassette scatti rappresentano le espressioni del volto, dalla rabbia alla felicità, prendendo ancora una volta spunto dal decimo principio del Manifesto: perché a volte è preferibile fare a meno delle parole. E rimanere in silenzio.

Il Manifesto in tedesco

Worte sind eine Brücke Le parole sono un ponte

Un’ispirazione d’autore, il Guernica di Picasso, il celebre dipinto datato 1937 nel quale il bombardamento della città spagnola diventa il pretesto per mostrare la violenza e la disperazione umana. I ragazzi si rifanno alla grande opera per raccontare il principio n°10 del Manifesto, “Anche il silenzio comunica”.

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