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Intervista impossibile all'Innominato

by Autore Matteo Brogi

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INTERVISTA IMPOSSIBILE ALL’INNOMINATO
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Matteo Brogi
L’INNOMINATO è un personaggio immaginario de "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni.
È uno dei personaggi più complessi e interessanti de "I promessi sposi".
È una figura malvagia a cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il suo piano: rapire Lucia Mondella.

Non so per certo la vera motivazione , ma penso dipenda tutto dal fatto che già da piccolo ero arrogante è cattivo con tutti.
Per quale motivo compiva rapine e rapimenti? Se lo è mai chiesto?
Quando don Rodrigo le ha proposto il rapimento di Lucia Mondella perché ha accettato?

Un giorno Don Rodrigo si è presentato al mio castellaccio e mi ha chiesto un favore grande in un momento difficile per me; inizialmente quando mi propose il rapimento ero poco convinto di accettare, ma ad un tratto egli nominò Fra Cristoforo: siccome lo odiavo, ho accettato è stato molto crudele da parte mia, ma la rabbia in quel momento ha preso il sopravvento.
Che rapporto aveva con Don Rodrigo?

Io e Don Rodrigo eravamo buoni amici, entrambi eravamo due uomini potenti e fuorilegge.
Qual’è stata la causa che ha dato il via al suo cambiamento? Il ritrovamento di se stesso o la fede in Dio?

Ah....Lucia Mondella come dimenticare quella ragazza: è lei che mi ha cambiato la vita, che mi ha fatto convertire! Quella ragazza aveva qualcosa di speciale, aveva una fede in Dio talmente forte che riuscì a trasmettere anche a me, le sue parole mi portarono a convertirmi e al mio cambiamento .Grazie a Lucia sono riuscito a pentirmi di tutto. Dopo aver raggiunto una profonda tristezza ho capito che sarebbe stato da stupidi piangersi addosso senza trovare una soluzione, ho ripensato alle parole dette da quella donna e così è nata in me la speranza di poter iniziare una nuova vita.
G. Dopo la conversione, come è cambiata la sua vita?
Dopo la conversione finalmente ho avuto una vita piena di emozioni ho iniziato a vedere il mondo da un punto di vista differente, prima per me era tutto o bianco o nero. A causa dei delitti che compivo, anche se agli altri sembravo un uomo forte e cattivo, avevo molti rimorsi e rimpianti, che ritornavano ogni giorno nella mia mente , ma ritrovando la fede in Dio ho ritrovato me stesso.
Tutti hanno paura di qualcosa, lei per esempio di cosa?
La mia più grande paura è la morte, un’ angoscia che mi tormenta da anni.
Cambiò molto la sua vita dopo la conversione?

Certo che sì, la gente iniziò a temermi sempre meno e ordinai ai bravi nuove disposizioni da seguire, non doveva più esserci violenza nei miei territori.
Perché il Nibbio era il suo braccio destro?

Il Nibbio era il mio braccio destro perché era rapido nell'eseguire gli ordini come un rapace, cioè come il nibbio reale. E' un uomo robusto e audace e fortunatamente non mi ha mai tradito.
Ad oggi dopo la conversione si sente ancora libero o ha ancora dei rimpianti o rimorsi?

Ad oggi mi sento bene con me stesso e con gli altri, mi sento libero dai pensieri e dai rimorsi, come dire sto davvero alla grande.
Come si vede nel futuro?

Mi vedo umile servitore del Signore ed è per questo che ho deciso di lavorare per il cardinale in comunità e di dedicarmi a chi ha bisogno di aiuto, in particolare a tutti coloro a cui direttamente o indirettamente ho causato disagi e malessere.
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