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il giornalino di via satta

by Attività alternativa 2020/21 2A

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Il giornalino di via Satta
Comic Panel 1
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A.S. 2020/2021
Comic Panel 1
Benvenuti nel giornalino di via Satta
Ciao cari lettori!
Siamo Antonio, Adji, Khadim, Daniele e Maria.
Vi proponiamo un viaggio nella nostra scuola, tra storie di fantasmi e racconti di viaggio, sapori dal mondo e interviste a supereroi senza mantello.
Enjoy!
04
What's
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43
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14
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09
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10
INSIDE
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12
04. NON TUTTI I SUPEREROI INDOSSANO IL MANTELLO
Intervista alla nostra Dirigente



10. VIAGGIARE
Un viaggio in Cina



12. MISTERI!
Strane presenze in via Satta



14. SAPORI DAL MONDO
la cucina del Senegal e della Bosnia



16. ECCO CHI SIAMO!
Qualcosa su di noi
Comic Panel 1
Noi studenti non sempre ci rendiamo conto del lavoro che sta dietro le quinte di una scuola. Ci vien da pensare che portare avanti un istituto come quello di San Donato sia quasi un lavoro da supereroe. A questo proposito abbiamo intervistato la nostra dirigente Patrizia Mercuri per scoprirne i super poteri.
Enjoy!
Comic Panel 1
La Dottoressa Patrizia Mercuri
Il personaggio dell'anno
A cura di Adji
non tutti i supereroi indossano il mantello
Buongiorno Dirigente, per prima cosa vorremmo chiederle se sa chi era il dirigente prima di lei?
Prima di me c’era il signor, Vittorio Sanna, c’è stato per tanti anni ed era molto ben voluto. Allora non si chiamava dirigente ma direttore didattico e ancora non c’era la scuola media. Ha fatto tante belle cose per la nostra scuola, per esempio l'ha resa più bella, tutti i bellissimi disegni che ci sono a San Donato sono stati fatti nel periodo in cui c'era lui da Paolo Banchetti, che era un artista e lavorava negli uffici della scuola. Se cercate su Facebook lo trovate. Anche la moglie del dottor Sanna che si chiama Speranza Canu, ha lavorato per anni attivamente nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, anche nella nostra scuola, in questo modo ha aiutato tanti a prendere il permesso di soggiorno, tuttora collabora con la Caritas diocesana.

 Da quanti anni lavora nelle scuole, prima cosa faceva, le piaceva?
Da tanti, Io ho 58 anni e sono laureata in lingue e letterature straniere, ho iniziato dopo aver vinto il concorso nel 91 insegnando inglese alle scuole elementari. Ho lavorato sia come insegnante che come dirigente a Pozzomaggiore, poi a Ittiri, per chissà quale strano caso i miei percorsi professionali hanno avuto le stesse tappe, sia da insegnante che da dirigente: Pozzimaggiore, Ittiri, Sassari. Sono dirigente dal 2008 e dal 2011 sono a San Donato. Quando sono arrivata non c’era scuola media poi hanno unito la numero 2 ed è diventato istituto Comprensivo come oggi lo conoscete.

Da cosa è nato il voler essere una dirigente? 
Bellissima domanda! Io sono stata sempre una persona molto volenterosa e per mantenermi agli studi ho fatto tanti lavori, anche la baby sitter, tenevo una bambina che accompagnavo a scuola ogni mattina prima di andare a seguire le mie lezioni all’università. Ho fatto anche tantissime lezioni private, le facevo d’estate dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Ho pure fatto la guida turistica in lingua straniera per il Museo Sanna. In questo modo ho aiutato la mia famiglia che altrimenti non avrebbe potuto sopportare le spese per far studiare mie sorelle. Ogni cosa che faccio la faccio sempre con grande passione, e come vedete, alla fine i sacrifici che si fanno vengono sempre ripagati. Io volevo diventare insegnante di lingua inglese e lo sono diventata, come maestra sono stata sempre molto attenta e appassionata, e poi sono diventata dirigente e a detta degli altri sono una brava dirigente,- ma sempre perché ci metto tantissimo impegno.
Quello che voglio sottolineare è che qualunque cosa uno decida di intraprendere, che sia fare la babysitter, la guida turistica o qualsiasi altra cosa, l’importante è farlo con piacere, con ottimismo e voglia di crescere. Da qualunque tipo di lavoro si imparano competenze diverse, quindi va sempre fatto al meglio. Questo è un consiglio che vi voglio dare perché noi possiamo imparare da tutto quello che facciamo. Il mio percorso dimostra che i sacrifici vengono sempre premiati, chi non fa nulla non verrà premiato, poco ma sicuro!
non tutti i supereroi indossano il mantello
Buongiorno Dirigente, per prima cosa vorremmo chiederle se sa chi era il dirigente prima di lei?
Prima di me c’era il signor, Vittorio Sanna, c’è stato per tanti anni ed era molto ben voluto. Allora non si chiamava dirigente ma direttore didattico e ancora non c’era la scuola media. Ha fatto tante belle cose per la nostra scuola, per esempio l'ha resa più bella, tutti i bellissimi disegni che ci sono a San Donato sono stati fatti nel periodo in cui c'era lui da Paolo Banchetti, che era un artista e lavorava negli uffici della scuola. Se cercate su Facebook lo trovate. Anche la moglie del dottor Sanna che si chiama Speranza Canu, ha lavorato per anni attivamente nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, anche nella nostra scuola, in questo modo ha aiutato tanti a prendere il permesso di soggiorno, tuttora collabora con la Caritas diocesana.

 Da quanti anni lavora nelle scuole, prima cosa faceva, le piaceva?
Da tanti, Io ho 58 anni e sono laureata in lingue e letterature straniere, ho iniziato dopo aver vinto il concorso nel 91 insegnando inglese alle scuole elementari. Ho lavorato sia come insegnante che come dirigente a Pozzomaggiore, poi a Ittiri, per chissà quale strano caso i miei percorsi professionali hanno avuto le stesse tappe, sia da insegnante che da dirigente: Pozzimaggiore, Ittiri, Sassari. Sono dirigente dal 2008 e dal 2011 sono a San Donato. Quando sono arrivata non c’era scuola media poi hanno unito la numero 2 ed è diventato istituto Comprensivo come oggi lo conoscete.

Da cosa è nato il voler essere una dirigente? 
Bellissima domanda! Io sono stata sempre una persona molto volenterosa e per mantenermi agli studi ho fatto tanti lavori, anche la baby sitter, tenevo una bambina che accompagnavo a scuola ogni mattina prima di andare a seguire le mie lezioni all’università. Ho fatto anche tantissime lezioni private, le facevo d’estate dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Ho pure fatto la guida turistica in lingua straniera per il Museo Sanna. In questo modo ho aiutato la mia famiglia che altrimenti non avrebbe potuto sopportare le spese per far studiare mie sorelle. Ogni cosa che faccio la faccio sempre con grande passione, e come vedete, alla fine i sacrifici che si fanno vengono sempre ripagati. Io volevo diventare insegnante di lingua inglese e lo sono diventata, come maestra sono stata sempre molto attenta e appassionata, e poi sono diventata dirigente e a detta degli altri sono una brava dirigente,- ma sempre perché ci metto tantissimo impegno.
Quello che voglio sottolineare è che qualunque cosa uno decida di intraprendere, che sia fare la babysitter, la guida turistica o qualsiasi altra cosa, l’importante è farlo con piacere, con ottimismo e voglia di crescere. Da qualunque tipo di lavoro si imparano competenze diverse, quindi va sempre fatto al meglio. Questo è un consiglio che vi voglio dare perché noi possiamo imparare da tutto quello che facciamo. Il mio percorso dimostra che i sacrifici vengono sempre premiati, chi non fa nulla non verrà premiato, poco ma sicuro!

Ha restituito poesia alle nostre viuzze in cui ci sono tantissime etnie, tantissime nazionalità e si creano delle storie molto belle, che toccano il cuore.
Comic Panel 1
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Comic Panel 1
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Ha qualche metodo particolare per mantenere il controllo nelle sue scuole? Perché a noi sembra un lavoro da supereroe!
Se ho qualche superpotere per riuscire a gestire tutte queste situazioni è una domanda che mi faccio ogni giorno prima di andare a scuola, ma come diavolo faccio? (ahahah).
Voi sapete che non è solo San Donato, ci sono 14 plessi, con caratteristiche e particolarità diverse, su tre diversi livelli infanzia, primaria e secondaria di primo grado, con uffici, insegnanti, genitori e alunni da gestire. L’anno venturo avremo circa 960 alunni, una trentina tra collaboratori scolastici e segreteria, 150 docenti, sono tante persone. Se mi chiedete come faccio, io forse la risposta ce l’ho: Penso dipenda molto da come sono fatta, credo di avere la capacità di mettere a proprio agio le persone che lavorano con me creando dei legami, riuscendo a far lavorare in sintonia tutto il gruppo della scuola.
È molto difficile, ma la parte più difficile del mio lavoro è il rapporto coi genitori, perché i genitori non conoscono le dinamiche della classe e oggi tendono a dare troppa ragione ai propri figli e a pensare al singolo senza conoscere le dinamiche di classe. Il dialogo è molto importante, far capire loro che le classi sono fatte da un insieme di bambini, che hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri, non dai singoli figli. Bisogna sempre trovare la via per arrivare alla pace non allo scontro ma non sempre è semplice.

Lei è soddisfatta dei risultati che le sue scuole, grazie a lei, stanno raggiungendo? E dei professori, cosa ne pensa?
Io penso che non sia solo grazie a me, noi in Italia diciamo che il pesce puzza dalla testa perché la prima cosa che marcisce di un pesce morto è la testa, e la testa del pesce in questo caso è la dirigenza, che se funziona male manda anche il resto del corpo a farsi benedire. Però se la “testa” funziona bene e i docenti non seguono la dirigenza può essere pericoloso, è difficile a volte raggiungere una visione comune. Gli inglesi la chiamano “vision”, la visione che ha un dirigente della scuola che vorrebbe, come me per questa, vorrei una scuola non grandissima, che lasci un segno nel territorio perché la scuola non è solo per i bambini ma per la società tutta. Io dirigo delle scuole che sono in un modo o nell'altro tutte ai margini, Bancali, Caniga, San Donato, Carbonazzi, Santa Maria, non sono al centro delle attenzioni delle politiche che si fanno in città, e la mia visione è che la scuola sul territorio faccia cultura per tutti. La visione poi diventa una missione, e se per questa missione non ho dalla mia parte i docenti la visione sparisce. Io sono fortunata perché ho insegnanti che scelgono di rimanere o chiedono di venire ad insegnare nelle nostre scuole, e l’insegnamento è un mestiere alto, nessun può garantire lo sviluppo della società come la scuola, ce ne siamo accorti ora, durante il periodo della pandemia,
Comic Panel 1
Comic Panel 1
Quanti di voi hanno fatto lezioni a distanza senza nemmeno uscire dal letto? La scuola è essenziale, non serve solo a voi bambini, la scuola serve a tutti. Gli insegnanti studiano ogni giorno per diventare migliori perché sanno di avere una grossa responsabilità, ogni cosa che da loro viene detta o fatta avrà una ricaduta enorme sulle vostre emozioni e sul vostro cervello. Io sono molto fortunata perché i miei insegnanti in questo lavoro ci credono.

Chi ha avuto l’idea dell’aula dei ricordi? Lei sa perché è stata fatta e quando?
Nel 2014 San Donato ha compiuto 100 anni. È stata la prima scuola di Sassari e volevamo fare qualcosa di importane, allora l'abbiamo aperta a monumenti aperti e per l'occasione la maestra Carmela che in un’altra vita è stata anche attrice, ha avuto l’idea di riempire un’aula con i mobili e gli arredi antichi che avevamo e impersonare una maestra e poetessa sassarese, la Bortolotti. Vestita con gli abiti degli anni 40 raccontava ai visitatori quello che succedeva in quel periodo storico, il periodo della seconda guerra mondiale quando c'erano anche tanta povertà e brutte malattie. Volevamo in qualche modo coniugare il luogo con il suo passato e così è nata l’aula dei ricordi, ed è ancora lì.

Il progetto del cinema della scuola quando e da chi è stato realizzato?  Perché proprio a San Donato?
Vi dicevo prima della mia “vision”: fare in modo che la scuola diventi un faro per la popolazione locale. Allora, un giorno è arrivato un giovane regista che si chiama Sergio Scavio, che ancora non aveva realizzato nemmeno un corto, a presentarmi un progetto assieme all’associazione TaMaLaCà. Loro hanno proposto di fare dei cortometraggi con gli alunni e le persone del territorio. La proposta è stata accettata e ciò ha richiesto tantissimo lavoro, anche dal punto di vista amministrativo, tanta gente girava attorno al film. Questi progetti, come potete capire, danno anche lavoro e questo mi rende molto orgogliosa, perché in questi tempi lavoro ce n’è poco, e poter utilizzare i soldi per lavorare con l’arte e il bello è una cosa meravigliosa.
All’interno del progetto, oltre i tre cortometraggi (di uno il nostro Kadim è un ottimo protagonista), c’era la realizzazione del piccolo cinema San Donato.
Il primo cortometraggio ha avuto tantissimo successo, ha partecipato a tante rassegne e in alcuni casi ha anche vinto. A noi è rimasto il cinema San donato, i tre cortometraggi a te (Kadim) avrà sicuramente lasciato un ricordo bellissimo, e a Sergio ha permesso di iniziare una carriera.
L’ultimo cortometraggio fatto questa volta solo sui ragazzi, ancora non è possibile vederlo perché per poter partecipare ai festival non deve essere stato distribuito. A questo corto ha partecipato l'anno scorso la seconda B, ora Terza B, e in particolare Princess Ojo ed il protagonista Roberto Rostas. Questo è un percorso che vogliamo continuare, infatti abbiamo presentato un nuovo progetto. Nel frattempo Sergio sta facendo un’ottima carriera ed io sono molto contenta perché è riuscito a dare un’immagine del centro storico diversa. Ha restituito poesia alle nostre viuzze, in cui ci sono tantissime etnie, tantissime nazionalità e si creano delle storie molto belle, che toccano il cuore.
Da qualunque tipo di lavoro si imparano competenze diverse, quindi va sempre fatto al meglio
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