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il giornalino di via satta

by Attività alternativa 2020/21 2A

Pages 4 and 5 of 33

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Noi studenti non sempre ci rendiamo conto del lavoro che sta dietro le quinte di una scuola. Ci vien da pensare che portare avanti un istituto come quello di San Donato sia quasi un lavoro da supereroe. A questo proposito abbiamo intervistato la nostra dirigente Patrizia Mercuri per scoprirne i super poteri.
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Enjoy!
Comic Panel 1
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La Dottoressa Patrizia Mercuri
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Il personaggio dell'anno
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A cura di Adji
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non tutti i supereroi indossano il mantello
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Buongiorno Dirigente, per prima cosa vorremmo chiederle se sa chi era il dirigente prima di lei?
Prima di me c’era il signor, Vittorio Sanna, c’è stato per tanti anni ed era molto ben voluto. Allora non si chiamava dirigente ma direttore didattico e ancora non c’era la scuola media. Ha fatto tante belle cose per la nostra scuola, per esempio l'ha resa più bella, tutti i bellissimi disegni che ci sono a San Donato sono stati fatti nel periodo in cui c'era lui da Paolo Banchetti, che era un artista e lavorava negli uffici della scuola. Se cercate su Facebook lo trovate. Anche la moglie del dottor Sanna che si chiama Speranza Canu, ha lavorato per anni attivamente nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, anche nella nostra scuola, in questo modo ha aiutato tanti a prendere il permesso di soggiorno, tuttora collabora con la Caritas diocesana.

 Da quanti anni lavora nelle scuole, prima cosa faceva, le piaceva?
Da tanti, Io ho 58 anni e sono laureata in lingue e letterature straniere, ho iniziato dopo aver vinto il concorso nel 91 insegnando inglese alle scuole elementari. Ho lavorato sia come insegnante che come dirigente a Pozzomaggiore, poi a Ittiri, per chissà quale strano caso i miei percorsi professionali hanno avuto le stesse tappe, sia da insegnante che da dirigente: Pozzimaggiore, Ittiri, Sassari. Sono dirigente dal 2008 e dal 2011 sono a San Donato. Quando sono arrivata non c’era scuola media poi hanno unito la numero 2 ed è diventato istituto Comprensivo come oggi lo conoscete.

Da cosa è nato il voler essere una dirigente? 
Bellissima domanda! Io sono stata sempre una persona molto volenterosa e per mantenermi agli studi ho fatto tanti lavori, anche la baby sitter, tenevo una bambina che accompagnavo a scuola ogni mattina prima di andare a seguire le mie lezioni all’università. Ho fatto anche tantissime lezioni private, le facevo d’estate dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Ho pure fatto la guida turistica in lingua straniera per il Museo Sanna. In questo modo ho aiutato la mia famiglia che altrimenti non avrebbe potuto sopportare le spese per far studiare mie sorelle. Ogni cosa che faccio la faccio sempre con grande passione, e come vedete, alla fine i sacrifici che si fanno vengono sempre ripagati. Io volevo diventare insegnante di lingua inglese e lo sono diventata, come maestra sono stata sempre molto attenta e appassionata, e poi sono diventata dirigente e a detta degli altri sono una brava dirigente,- ma sempre perché ci metto tantissimo impegno.
Quello che voglio sottolineare è che qualunque cosa uno decida di intraprendere, che sia fare la babysitter, la guida turistica o qualsiasi altra cosa, l’importante è farlo con piacere, con ottimismo e voglia di crescere. Da qualunque tipo di lavoro si imparano competenze diverse, quindi va sempre fatto al meglio. Questo è un consiglio che vi voglio dare perché noi possiamo imparare da tutto quello che facciamo. Il mio percorso dimostra che i sacrifici vengono sempre premiati, chi non fa nulla non verrà premiato, poco ma sicuro!
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non tutti i supereroi indossano il mantello
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Buongiorno Dirigente, per prima cosa vorremmo chiederle se sa chi era il dirigente prima di lei?
Prima di me c’era il signor, Vittorio Sanna, c’è stato per tanti anni ed era molto ben voluto. Allora non si chiamava dirigente ma direttore didattico e ancora non c’era la scuola media. Ha fatto tante belle cose per la nostra scuola, per esempio l'ha resa più bella, tutti i bellissimi disegni che ci sono a San Donato sono stati fatti nel periodo in cui c'era lui da Paolo Banchetti, che era un artista e lavorava negli uffici della scuola. Se cercate su Facebook lo trovate. Anche la moglie del dottor Sanna che si chiama Speranza Canu, ha lavorato per anni attivamente nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, anche nella nostra scuola, in questo modo ha aiutato tanti a prendere il permesso di soggiorno, tuttora collabora con la Caritas diocesana.

 Da quanti anni lavora nelle scuole, prima cosa faceva, le piaceva?
Da tanti, Io ho 58 anni e sono laureata in lingue e letterature straniere, ho iniziato dopo aver vinto il concorso nel 91 insegnando inglese alle scuole elementari. Ho lavorato sia come insegnante che come dirigente a Pozzomaggiore, poi a Ittiri, per chissà quale strano caso i miei percorsi professionali hanno avuto le stesse tappe, sia da insegnante che da dirigente: Pozzimaggiore, Ittiri, Sassari. Sono dirigente dal 2008 e dal 2011 sono a San Donato. Quando sono arrivata non c’era scuola media poi hanno unito la numero 2 ed è diventato istituto Comprensivo come oggi lo conoscete.

Da cosa è nato il voler essere una dirigente? 
Bellissima domanda! Io sono stata sempre una persona molto volenterosa e per mantenermi agli studi ho fatto tanti lavori, anche la baby sitter, tenevo una bambina che accompagnavo a scuola ogni mattina prima di andare a seguire le mie lezioni all’università. Ho fatto anche tantissime lezioni private, le facevo d’estate dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Ho pure fatto la guida turistica in lingua straniera per il Museo Sanna. In questo modo ho aiutato la mia famiglia che altrimenti non avrebbe potuto sopportare le spese per far studiare mie sorelle. Ogni cosa che faccio la faccio sempre con grande passione, e come vedete, alla fine i sacrifici che si fanno vengono sempre ripagati. Io volevo diventare insegnante di lingua inglese e lo sono diventata, come maestra sono stata sempre molto attenta e appassionata, e poi sono diventata dirigente e a detta degli altri sono una brava dirigente,- ma sempre perché ci metto tantissimo impegno.
Quello che voglio sottolineare è che qualunque cosa uno decida di intraprendere, che sia fare la babysitter, la guida turistica o qualsiasi altra cosa, l’importante è farlo con piacere, con ottimismo e voglia di crescere. Da qualunque tipo di lavoro si imparano competenze diverse, quindi va sempre fatto al meglio. Questo è un consiglio che vi voglio dare perché noi possiamo imparare da tutto quello che facciamo. Il mio percorso dimostra che i sacrifici vengono sempre premiati, chi non fa nulla non verrà premiato, poco ma sicuro!
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