Laboratorio di scrittura creativa
"LEGNANO TRA STORIA, LEGGENDA, REALTA' E... TANTA FANTASIA " PER CONOSCERE E FAR CONOSCERE LA NOSTRA CITTA' E LE SUE TRADIZIONI
CLASSE 4^ D MANZONI
"LEGNANO TRA STORIA, LEGGENDA, REALTA' E... TANTA FANTASIA " PER CONOSCERE E FAR CONOSCERE LA NOSTRA CITTA' E LE SUE TRADIZIONI
CLASSE 4^ D MANZONI
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COMINCIAMO CON LA NOSTRA CANZONE, che abbiamo inventato, immaginando e ballando la BATTAGLIA DI LEGNANO
1 C'era una volta battaglia di Legnano con il grande Alberto da Giussano, che gridava " Vittoria o morte" , questa sarà, sarà la nostra sorte!" 2 C'era una volta il grande Barbarossa che è caduto, caduto in una fossa 3 Nella battaglia è stato sconfitto e il suo cavallo è stato trafitto! 4 C'era una volta il Carroccio sull'Olona che conteneva ben più di una persona , che combatteva senza paura contro il Barbarossa dalla testa dura!5 C'era una volta Alberto da Giussano, che teneva la spada nella mano 6 Quella spada era assai lucente e lo rendeva un grande combattente!
7 C'era e c'è ancora a Legnano la statua di Alberto da Giussano, lì ci va, ci va tutta la gente, per vedere quel grande combattente!
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Procediamo con un ACROSTICO dedicato alla nostra cittàL egnano
E è una
G rande città ricordata
N ella storia , ma
A nche nelle
N ostre leggende , che
Ora scriviamo e
alla nostra città dedichiamo!
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Procediamo con un ACROSTICO dedicato alla nostra cittàL egnano
E è una
G rande città ricordata
N ella storia , ma
A nche nelle
N ostre leggende , che
Ora scriviamo e
alla nostra città dedichiamo!
LEGGENDA: PERCHE' A LEGNANO C'E' IL PALIO
Molto tempo fa a Legnano, tra la casa del vecchio Erasmo e quella di Don Pedro, c’era una piazza.
Un giorno il vecchio Erasmo e il nobile Don Pedro decisero di fare una passeggiata in piazza, nella famosa piazza Carroccio, dove si incontravano i più nobili. All’improvviso decisero di fare una corsa con i cavalli, e il vincitore sarebbe stato il protettore della piazza. Così la gara iniziò. Quando partirono successe che i due si scontrarono e caddero da cavallo. Dopo un po’ si rialzarono e riuscirono a galoppare fino alla fine: così arrivarono al traguardo insieme. Ma proprio in quel momento dalla chiesetta uscì un frate arrabbiato per tutto quel caos che facevano. Il frate propose loro di fare le corse nel campo di fianco alla piazza e disse loro che così anche le altre persone avrebbero potuto vedere le gare. Erasmo e Don Pedro capirono che quella era una bella idea e andarono a correre in quel campo.
Alla fine, quel campo abbandonato, lo abbellirono e lo chiamarono “IL PALIO”. Così nacque il famoso PALIO di Legnano. CHIARA
Molto tempo fa a Legnano, tra la casa del vecchio Erasmo e quella di Don Pedro, c’era una piazza.
Un giorno il vecchio Erasmo e il nobile Don Pedro decisero di fare una passeggiata in piazza, nella famosa piazza Carroccio, dove si incontravano i più nobili. All’improvviso decisero di fare una corsa con i cavalli, e il vincitore sarebbe stato il protettore della piazza. Così la gara iniziò. Quando partirono successe che i due si scontrarono e caddero da cavallo. Dopo un po’ si rialzarono e riuscirono a galoppare fino alla fine: così arrivarono al traguardo insieme. Ma proprio in quel momento dalla chiesetta uscì un frate arrabbiato per tutto quel caos che facevano. Il frate propose loro di fare le corse nel campo di fianco alla piazza e disse loro che così anche le altre persone avrebbero potuto vedere le gare. Erasmo e Don Pedro capirono che quella era una bella idea e andarono a correre in quel campo.
Alla fine, quel campo abbandonato, lo abbellirono e lo chiamarono “IL PALIO”. Così nacque il famoso PALIO di Legnano. CHIARA
LEGGENDA: PERCHE' A LEGNANO C'E' IL PALIO
Molto tempo fa a Legnano, tra la casa del vecchio Erasmo e quella di Don Pedro, c’era una piazza.
Un giorno il vecchio Erasmo e il nobile Don Pedro decisero di fare una passeggiata in piazza, nella famosa piazza Carroccio, dove si incontravano i più nobili. All’improvviso decisero di fare una corsa con i cavalli, e il vincitore sarebbe stato il protettore della piazza. Così la gara iniziò. Quando partirono successe che i due si scontrarono e caddero da cavallo. Dopo un po’ si rialzarono e riuscirono a galoppare fino alla fine: così arrivarono al traguardo insieme. Ma proprio in quel momento dalla chiesetta uscì un frate arrabbiato per tutto quel caos che facevano. Il frate propose loro di fare le corse nel campo di fianco alla piazza e disse loro che così anche le altre persone avrebbero potuto vedere le gare. Erasmo e Don Pedro capirono che quella era una bella idea e andarono a correre in quel campo.
Alla fine, quel campo abbandonato, lo abbellirono e lo chiamarono “IL PALIO”. Così nacque il famoso PALIO di Legnano. CHIARA
Molto tempo fa a Legnano, tra la casa del vecchio Erasmo e quella di Don Pedro, c’era una piazza.
Un giorno il vecchio Erasmo e il nobile Don Pedro decisero di fare una passeggiata in piazza, nella famosa piazza Carroccio, dove si incontravano i più nobili. All’improvviso decisero di fare una corsa con i cavalli, e il vincitore sarebbe stato il protettore della piazza. Così la gara iniziò. Quando partirono successe che i due si scontrarono e caddero da cavallo. Dopo un po’ si rialzarono e riuscirono a galoppare fino alla fine: così arrivarono al traguardo insieme. Ma proprio in quel momento dalla chiesetta uscì un frate arrabbiato per tutto quel caos che facevano. Il frate propose loro di fare le corse nel campo di fianco alla piazza e disse loro che così anche le altre persone avrebbero potuto vedere le gare. Erasmo e Don Pedro capirono che quella era una bella idea e andarono a correre in quel campo.
Alla fine, quel campo abbandonato, lo abbellirono e lo chiamarono “IL PALIO”. Così nacque il famoso PALIO di Legnano. CHIARA
LEGGENDA: I COLORI DELLA CONTRADA DI SAN MAGNO C’era una volta, a Legnano, nella piazza di San Magno, una pasticceria in cui lavorava il pasticciere Augusto. Quell’estate il sindaco di Legnano organizzò un concorso di pasticceria. I concorrenti dovevano preparare la torta più alta e più creativa della città. Augusto, che era molto abile a preparare le torte, decise di parteciparvi. Ma, stranamente, Augusto non riusciva a preparare la torta come aveva sempre fatto: ogni volta che realizzava uno strato, gli cadeva addosso tutta la torta! Una notte, mentre dormiva sognò una strana figura che assomigliava ad un vescovo, che gli disse: “Caro ragazzo, biondo e dagli occhi verdi come una collina di aprile, so che vuoi vincere il concorso ma sei in difficoltà. Ho deciso, dunque, di aiutarti.” “Ma come posso fare? Eh … Eh … Eh tu chi sei?” Farfugliò, in sogno, il pasticciere. “Io sono San Magno, il santo protettore di Legnano, la tua gloriosa città. Domani andrai in piazza e incontrerai un gatto arancione, con striature castane come le nocciole, che ti dirà cosa fare.” La mattina seguente Augusto fece come il Santo gli aveva detto e un gatto, identico alla descrizione, gli apparve e disse: “Prendi queste 40 ciliegie e per ogni strato mettine quattro, ma fai alla svelta. Grazie a questi frutti magici, gli strati non cadranno e potrai decorare la torta a tuo piacimento. Augusto obbedì senza esitare e, tornando alla pasticceria, calcolò che avrebbe potuto creare una torta di ben dieci strati! Si mise subito all’opera e preparò dieci dischi di pan di Spagna con le uova fresche della sua gallina Guendalina. Raccolse le fragoline nel bosco dei Ronchi, le condì con zucchero e limone ed ottenne un succo rosso con cui bagnò il delizioso pan di Spagna. Augusto farcì la torta con una gustosissima crema pasticciera e si divertì a decorare ogni strato con candide meringhe, ciuffetti di panna montata, rosseggianti amarene, scarlatte roselline di zucchero e, ovviamente, le magiche ciliegie. Infine, in cima alla torta, pose una statuetta di cioccolato raffigurante San Magno con il gatto tra le braccia. Quello stesso giorno il sindaco proclamò Augusto vincitore del concorso: la sua torta era la più alta, la più bella e la più gustosa di tutta Legnano! Da allora i colori della contrada di San Magno, cui la pasticceria di Augusto apparteneva, sono il rosso e il bianco della sua torta. Federica
LEGGENDA: I COLORI DELLA CONTRADA DI SAN MAGNO C’era una volta, a Legnano, nella piazza di San Magno, una pasticceria in cui lavorava il pasticciere Augusto. Quell’estate il sindaco di Legnano organizzò un concorso di pasticceria. I concorrenti dovevano preparare la torta più alta e più creativa della città. Augusto, che era molto abile a preparare le torte, decise di parteciparvi. Ma, stranamente, Augusto non riusciva a preparare la torta come aveva sempre fatto: ogni volta che realizzava uno strato, gli cadeva addosso tutta la torta! Una notte, mentre dormiva sognò una strana figura che assomigliava ad un vescovo, che gli disse: “Caro ragazzo, biondo e dagli occhi verdi come una collina di aprile, so che vuoi vincere il concorso ma sei in difficoltà. Ho deciso, dunque, di aiutarti.” “Ma come posso fare? Eh … Eh … Eh tu chi sei?” Farfugliò, in sogno, il pasticciere. “Io sono San Magno, il santo protettore di Legnano, la tua gloriosa città. Domani andrai in piazza e incontrerai un gatto arancione, con striature castane come le nocciole, che ti dirà cosa fare.” La mattina seguente Augusto fece come il Santo gli aveva detto e un gatto, identico alla descrizione, gli apparve e disse: “Prendi queste 40 ciliegie e per ogni strato mettine quattro, ma fai alla svelta. Grazie a questi frutti magici, gli strati non cadranno e potrai decorare la torta a tuo piacimento. Augusto obbedì senza esitare e, tornando alla pasticceria, calcolò che avrebbe potuto creare una torta di ben dieci strati! Si mise subito all’opera e preparò dieci dischi di pan di Spagna con le uova fresche della sua gallina Guendalina. Raccolse le fragoline nel bosco dei Ronchi, le condì con zucchero e limone ed ottenne un succo rosso con cui bagnò il delizioso pan di Spagna. Augusto farcì la torta con una gustosissima crema pasticciera e si divertì a decorare ogni strato con candide meringhe, ciuffetti di panna montata, rosseggianti amarene, scarlatte roselline di zucchero e, ovviamente, le magiche ciliegie. Infine, in cima alla torta, pose una statuetta di cioccolato raffigurante San Magno con il gatto tra le braccia. Quello stesso giorno il sindaco proclamò Augusto vincitore del concorso: la sua torta era la più alta, la più bella e la più gustosa di tutta Legnano! Da allora i colori della contrada di San Magno, cui la pasticceria di Augusto apparteneva, sono il rosso e il bianco della sua torta. Federica
LA VITTORIA DI RE MAGNO SU FEDERICO BARBAZZURRA - racconto -
Una volta, tanto tempo fa, a Legnano, in un castello viveva un re di nome Magno.
Era un re molto buono e generoso con i suoi sudditi.
Un giorno a Legnano, arrivò un imperatore di nome Federico Barbazzurra, che voleva impadronirsi della città.
Il re Magno però, aveva un esercito meno numeroso di quello del nemico, e così disperato chiamò al castello Alberto da Romagno, il suo cavaliere più valoroso, che disse al re di non preoccuparsi perché lui aveva un’idea per rafforzare il suo esercito.
Allora egli chiamò i sudditi di tutte le otto contrade e gli disse di combattere per il re.
Le contrade si riunirono e formarono un fortissimo e numeroso esercito che, riuscì a smantellare quello di Barbazzurra.
Il re Magno per ringraziare il suo valoroso cavaliere, fece costruire per lui una bellissima statua che lo raffigurava.
Per i suoi sudditi organizzò una festa e regalò a ogni contrada uno stemma che rappresentava la vittoria contro Federico Barbazzurra.
Alberto
Una volta, tanto tempo fa, a Legnano, in un castello viveva un re di nome Magno.
Era un re molto buono e generoso con i suoi sudditi.
Un giorno a Legnano, arrivò un imperatore di nome Federico Barbazzurra, che voleva impadronirsi della città.
Il re Magno però, aveva un esercito meno numeroso di quello del nemico, e così disperato chiamò al castello Alberto da Romagno, il suo cavaliere più valoroso, che disse al re di non preoccuparsi perché lui aveva un’idea per rafforzare il suo esercito.
Allora egli chiamò i sudditi di tutte le otto contrade e gli disse di combattere per il re.
Le contrade si riunirono e formarono un fortissimo e numeroso esercito che, riuscì a smantellare quello di Barbazzurra.
Il re Magno per ringraziare il suo valoroso cavaliere, fece costruire per lui una bellissima statua che lo raffigurava.
Per i suoi sudditi organizzò una festa e regalò a ogni contrada uno stemma che rappresentava la vittoria contro Federico Barbazzurra.
Alberto