VILLA

BERNINI

TURCO

Venerdì 10 maggio siamo andati in visita alla villa Bernini Turco per il progetto di geostoria.
Appena arrivati abbiamo notato la vastità e la bellezza del giardino e l’unicità del luogo. 

Inoltre abbiamo trovato ad accoglierci tre signori: lo storico Luigi Alloro, suo figlio l’astronomo Gabriele ed il proprietario della villa, il signor Turco.

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Ci siamo divisi in due gruppi: uno è andato all' interno della sala d’onore della villa con l’astronomo Gabriele, mentre l’altro gruppo è rimasto nel giardino ad ascoltare lo storico Luigi Alloro, che ha spiegato la storia delle ville del territorio di Montorio e di come erano fatte alle origini.

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La storia
 Alla fine del ‘500 Villa Turco era un fienile, è stato trasformato poi in residenza in cui vi abitava Antonio Cozza, uno dei due figli di Bartolomeo. Infatti alla morte del padre i due fratelli si erano divisi la proprietà dei terreni, il fratello Nicolò prese la parte delle Colombare 

Antonio prese la parte del fienile. Ai lati del fienile c’erano la casa del castaldo e le case dei lavoranti.
 Antonio Cozza trasformò la casa del castaldo in una abitazione signorile.

E’ importante ricordare che nel 1556 la Repubblica di Venezia, rilasciò un importantissimo decreto che stabilì che “l’acqua è proprietà dello Stato”.

 Nel 1570 la famiglia Cozza fece costruire la fossa Cozza, una delle quattro fosse della zona. La fossa Cozza parte da Corte Maggia (Il Tondo) passa sotto il Castello, arriva a Villa Turco e prosegue per le Ferrazze; è lunga 5 chilometri e i lavori costruzione durarono dal 1573 al 1582 circa.
 Nel 1745 la Famiglia Cozza si estinse e la famiglia Bernini comprò la villa, che poi nel 1885 fu venduta alla famiglia Turco, attuale proprietaria.

Nel ‘500 la villa era padronale: i signori controllavano i contadini che lavoravano e si conservavano i prodotti nei granai all’ultimo piano.

Tra il ‘700 e l’800 la villa diventa il luogo dove andare a riposarsi e a divertirsi, quindi le ville diventano luoghi di villeggiatura.

Nell’800 i giardini all’italiana vengono trasformati in giardini all’inglese (italiana: aiuole, statue, fontane…; inglese: spazi + ampi e vegetazione + libera di crescere).