CARA SICILIA TI SCRIVO

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Chiamata dai Greci “ Il giardino degli Dei “ , tu sei una delle mete turistiche preferite . &nbsp;La tua esistenza&nbsp;ha origine preistorica nelle grotte dell’Addaura e in quelle delle isole Egadi ma la tua vera storia inizia quando sulle tue coste giunsero i Fenici , popolo di navigatori e commercianti che con il loro alfabeto fondarono la scienza e la cultura dei popoli successori . Dominata dai Greci , hai raggiunto il tuo splendore storico-culturale dando vita a colonie come Agrigento , Selinunte,&nbsp;Siracusa e Messina . Nell’età imperiale romana dopo la prima guerra punica diventi la protagonista del “ Mare nostro “ punto di incontro per i commerci , industria navale e la produzione agricola fino in epoca bizantina con i suoi mosaici del duomo di Monreale e gli affreschi di Piazza Armerina e poi durante la dominazione araba normanna che con Ruggero II sei diventata il centro culturale d’Italia poiché alla corte di Ruggero parteciparono i migliori uomini di cultura del tempo . Dopo la dominazione normanna è subentrata la dominazione dei francesi con la dinastia angioina fino al dominio degli Aragonesi di Spagna che ti unirono all’Italia meridionale fondando il regno delle due Sicilie . Per tante volte i tuoi abitanti si sono ribellati cercando la libertà prima contro i Borboni poi contro i Savoia e infine contro il Fascismo di Mussolini al culmine della II Guerra mondiale quando nel 1946 diventi Regione Autonoma Speciale. &nbsp;Infatti prima che l’Italia diventasse una Repubblica il 15 maggio del 1946 re Umberto II firmò lo Statuto della regione siciliana con il quale ti veniva riconosciuta la propria autonomia politica legislativa , amministrativa e finanziaria . Così oggi abbiamo un governo regionale con sede a Palermo composto da un’Assemblea Regionale dal presidente della Regione Siciliana e dalla Giunta Regionale . Finalmente il popolo siciliano e la mia Sicilia sono liberi di autogovernarsi in osservanza della Costituzione italiana . Meritevoli di menzione e padri della tua autonomia sono stati i politici siciliani come Don Luigi Sturzo che dopo 20 anni di esilio è ritornato da Te per affermare le idee di autonomia ; Salvatore Aldisio , Giuseppe Alessi , Giovanni Guarino Amella che si lottarono per avere un governo ad Autonomia Speciale così da avere un’ampia autonomia legislativa , amministrativa e fiscale .&nbsp;&nbsp; Sei speciale non solo nel Governo Regionale ma anche perché hai dato i natali a grandi personaggi che hanno dato corso alla tua storia con il loro ingegno e la loro creatività a partire da Archimede da Siracusa , al filosofo Empedocle, fino ai nostri giorni con il fisico Ettore Maiorana e Antonino Zichichi . Per non parlare di altri grandi della letteratura come Luigi Pirandello , Salvatore Quasimodo , Leonardo Sciascia , Giuseppe Tomasi di Lampedusa , Giovanni Verga e infine Andrea Camilleri . E come non ricordare che sei anche la madre di due grandi eroi che hanno lottato a costo della loro vita difendendo la giustizia e la legalità come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino . &nbsp;Come sei ricca di storia, colori, sapori e cultura!!! Madre&nbsp;di tante personalità , scrittori , scienziati , musicisti , pittori , chef, personaggi politici tra cui anche&nbsp;il nostro attuale Presidente Mattarella. &nbsp;Anche la cucina con la tua Dieta Mediterranea è ricca di storia , di colori e di sapori . Sin dai tempi dei greci, la tua arte culinaria era famosa e preferita in tutto il Mediterraneo . Grazie ai Greci abbiamo il dono del buon vino , dell’olio d’oliva e anche delle specialità di piatti a base di pesce, specialmente del pesce azzurro, del tonno e del pesce spada come la rinomata , pasta con le sarde , tonno alla trapanese e il pesce spada alla messinese . Anche la ricotta fu uno degli ingredienti introdotto dai greci e con essa la produzione di formaggi tra cui la famosa ricotta salata di latte di pecora. &nbsp;Dopo i greci , una grande rivoluzione nella cucina siciliana fu portata dagli arabi . Furono essi a introdurre e coltivare gli agrumi , arance , limoni , ecc… , la canna da zucchero e il riso , e furono sempre loro i primi a distillare i liquori . Anche le comunità ebraiche lasciarono un segno nell’arte culinaria con l’introduzione dell’aglio soffritto nell’olio d’oliva . Ai normanni dobbiamo l’uso del soffritto di cipolla nelle salse , nei sughi e l’uso della pasta frolla . Con gli spagnoli arrivò il famoso Pan Di Spagna e arrivarono con esso anche i pomodori , il cacao , il mais&nbsp;e melanzane di cui noi assaporiamo la deliziosa&nbsp;caponata . Con l’unità d’Italia arrivarono del settentrione nuove usanze culinarie così da completare la cucina siciliana in un concentrato di sapienza e gusto . &nbsp;Per non parlare dello streat food che oggi è comune a tutti ma che ha radici antichissime come il pane con&nbsp;la “meusa, stigghioli,&nbsp;quarumi, la frittola.&nbsp;

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Castelvetrano 21/04/2021 Cara Sicilia, chi ti scrive è una ragazzina di 12 anni che ancora ti conosce poco, e quel poco che sa, l’ha letto dai libri, l’ha visto nei documentari o l’ha appreso dai racconti delle persone. A me devo dirti piaci tanto, anche se ancora non ho avuto modo di esplorarti del tutto. Tu, cara Sicilia, sei una delle più belle e grandi isole del Mediterraneo. La tua storia è piena di tradizioni e leggende come la famosa leggenda di COLAPESCE che con le sue spalle ti sorregge.&nbsp;Il tuo simbolo, noto in tutto il mondo, è l’affascinante Trinacria nonché la testa di Medusa con tre gambe che rappresentano i tre promontori. Anche ai tuoi tre promontori è legata un’antica leggenda, si narra, infatti, che tre ninfee giramondo viaggiassero raccogliendo le cose più belle che la natura offriva loro. Arrivate nel luogo dove oggi sei tu, decisero di spargere in mare tutto ciò che avevano raccolto, in tre punti diversi, creando così tre promontori dai quali sei nata tu, con la tua particolare forma a triangolo. Di te potrei stare ore e ore a parlare, per esempio del tuo dialetto, il “SICILIANO”, ormai riconosciuto dall’ Unesco come lingua madre. Ancora non sono molto brava a parlare la tua lingua ma una cosa te la voglio dire: “ Ti vogghiu beni assai Sicilia mia”! Per non parlare delle tue stupende città: il tuo vivace capoluogo Palermo, la città vulcanica Catania, Selinunte con il Parco Archeologico più grande d’Europa, ma ci sono anche Agrigento, Taormina, Messina, Enna, e tantissime altre bellissime attrazioni, che io un domani spero di poter vedere di presenza. E poi arriva la cosa di cui io vado più fiera la tua cucina, la tua stupenda, bellissima, buonissima cassata, il cannolo, la granita, le arancine, le panelle della tua Palermo, e ancora arance, limoni e le buonissime olive, nonché l’olio che tutti ti invidiano, e inoltre le tue piante aromatiche presenti in ogni giardino di un vero Siciliano. Ma tu cara Sicilia mia, sei fatta di cose belle come purtroppo di cose brutte, come l’orribile Mafia che ti tormenta da secoli, per colpa della quale tutti ti additano. Ma ci sono persone che hanno lottato per sconfiggerla; come i due Grandi uomini, Falcone e Borsellino, morti per l’unica colpa di aver provato a salvarti da lei. Sicilia mia, ci sarebbero tantissime altre cose da dire di te, ma sono così tante che non riuscirei a scriverle tutte; perché sei piena di storia, bellezze, culture, tradizioni, arte e tantissime altre cose. Cara Sicilia ti voglio salutare dicendoti: NON PERMETTERE MAI A NESSUNO DI ROVINARE LA BELLISSIMA TERRA CHE SEI!!&nbsp;

PULEO ANDREA    MENZIONE ORIGINALITA' TECNICA

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&nbsp; Castelvetrano, 23/04/2021 Cara Sicilia, Tu che per secoli sei stata il cuore del Mediterraneo, terra di grandi dominazioni e meta prediletta di conquistatori che, tra guerre e rivolte, ti hanno però lasciato testimonianze artistiche e culturali dal valore inestimabile. Basti pensare a parco archeologico di Selinunte, ai templi della Valle di Agrigento, ai mosaici Bizantini del Duomo di Monreale, agli affreschi di Piazza Armerina o alle architetture Arabe Palermitane, per comprendere quanto considerevole sia stato il patrimonio lasciato dalle popolazioni e dalle civiltà che nei secoli ti&nbsp;hanno abitato. Dai fenici, che fondarono centri importanti tra i quali il futuro capoluogo Palermo, alla civiltà greca, che ha dato vita a sontuose colonie come Agrigento, Siracusa, Milazzo e Zancle(l’attuale Messina). Sarà per la bellezza della tua terra, per il tuo paesaggio, per la tua cultura antica e la storia così ricca, insomma, sarà per tutti questi motivi che proprio nella tua terra sono nate alcune tra le opere più belle della nostra letteratura. D'altra parte, tu hai dato i natali ad importanti scrittori come Giovanni Verga, Luigi Capuana, Leonardo Sciascia e i premi Nobel, Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo. Che dire dopo della tua ricchezza enogastronomica, per la quale ti distingui in tutto il mondo? Anche in questo caso, le popolazioni che si sono succedute ti hanno lasciato le loro tradizioni, che sono servite a creare una cucina ricca e variegata, fatta di colori e profumi unici. Alcuni tra i cibi più conosciuti, anche a livello mondiale, sono la cassata siciliana, il cannolo siciliano, la granita e le arancine. Indubbiamente, la fertilità del tuo terreno contribuisce a fornirti gli ingredienti per creare queste meraviglie culinarie. La tua terra produce gioielli, come le meravigliose arance e i profumati limoni, in grandi quantità; al punto che sei stata soprannominata “La Terra dei Limoni”. Mandorle, ficodindia, pistacchio e olive sono gli altri tuoi simboli, grazie ai quali produci dei prodotti eccellenti. Il 15 maggio del 1946 hai conquistato la prima Autonomia politica, legislativa, amministrativa e fiscale, grazie alla strenua lotta di uomini integerrimi che facevano l'interesse e il bene della loro terra. Questi eroi rispondono ai nomi di Giuseppe Alessi, Salvatore Aldisio, Gaspare Ambrosini, Antonio Canepa, Attilio Castrogiovanni, Ettore Cipolla, Pompeo Colajanni, Andrea Finocchiario Aprile, Giovanni Guarino Amelia, Enrico&nbsp;La Pioggia , Franco Restivo, Girolamo Li Causi, Mario Mieneo, Vincenzo Purpura, Luigi Sturzo. Grazie ad essi, è stato ottenuto uno statuto, che&nbsp;deve essere inteso come conquista e non come concessione. Tale Statuto porta la firma di Umberto II e la controfirma&nbsp;del guardasigilli di allora, Palmiro Togliatti; esso è quindi, di fatto, antecedente alla Costituzione della stessa Repubblica Italiana, che lo recepirà per intero con la legge costituzionale n°2 del 1948.&nbsp;Ecco perché lo Statuto e l'Autonomia, che sono un patrimonio del tuo popolo, frutto delle sue lotte e delle sue conquiste, vanno difesi e tutelati. Questo è quello che in passato hanno fatto grandi uomini come Piersanti Mattarella, Pio La Torre, il generale Dalla Chiesa, i giudici Falcone e Borsellino e il parroco Don Pino Puglisi. Queste sono solo alcune delle persone che hanno pagato con la vita il tentativo di difendere la tua meravigliosa terra da tutti coloro che, per i loro interessi politici ed economici, ti hanno strumentalizzata, tolto la dignità, riducendoti, da terra del grande passato quale sei stata, al rango di colonia piena di veleni e problematiche. Non è giusto! Proprio per questo, in conclusione, Cara Sicilia, io, da adolescente, mi auguro che noi giovani, che conosciamo bene la tua storia e i tuoi problemi perché li viviamo nelle nostre famiglie, sulla nostra pelle, abbiamo il coraggio e la forza per poterti e poterci riscattare. E' facile abbandonarti, andarsene e dimenticarsi di te, però questo è sbagliato! Credo che solo noi possiamo essere la tua speranza, perché, oltre ai tuoi aspetti negativi, conosciamo bene la tua ricchezza e i tuoi valori. Non è semplice, ma tocca a noi ridarti quella luce che meriti e che ti ha fatto brillare tanto nel tuo glorioso passato. Hai tutte le carte in regola per poter nuovamente essere il centro positivo del Mediterraneo. Noi ti aiuteremo, cara nostra isola, terra di mare, di sole ma soprattutto terra da amare. Con affetto, tua Valeria.

Castelvetrano 22/04/2021 Cara Sicilia, ti scrivo con tutto il mio affetto per ricordarti quanto sei bella, quante tradizioni possiedi e quanto sei importante lo sei sempre stata; Sei stata culla di tante civiltà che ti hanno resa ancora più bella&nbsp;come i Greci, gli Arabi, i Fenici&nbsp;hai sempre avuto un ruolo importante nel Mar Mediterraneo sei stata la sua perla e sempre lo sarai. Sei da esplorare tutta, in ogni angolo c’è sempre qualcosa, ovunque mi giri mi sorprendi sempre con i tuoi meravigliosi paesaggi. Se mi giro a ovest posso ammirare il parco archeologico più grande dell’Europa quello di Selinunte che si affaccia proprio sul mare, e che ti conquista in una frazione di secondo con la maestosità dei suoi Templi, se mi giro a est mi trovo davanti al vulcano più grande d’Europa l’ Etna che ci sorprende sempre con le sue eruzioni che sono veri e propri spettacoli Naturali. Sicilia tante sono le cose che ci offri: città piene di monumenti e ricche di arte come per esempio Palermo impossibile non nominarla lei che è sempre stata una delle tue città più fiorenti ; oltre ai mille paesaggi di mare e montagna, città e isole, tu ci offri altro ancora il tuo patrimonio immateriale di tradizioni e usi, pensiamo per esempio al CARRETTO SICILIANO che con i suoi colori vividi e i suoi intagli molto particolari ci fa brillare gli occhi, oppure l’OPERA DEI PUPI un teatro di marionette che prende vita con racconti molto spesso&nbsp;improvvisati. Ma non ci dimentichiamo di citare le tue bellissime feste religiose che addobbano le città come per esempio la Festa di Sant’Agata a Catania o quella di Santa Rosalia a Palermo. Ma di feste non hai solo quelle religiose una delle più famose è il Carnevale di Sciacca, una sfilata piena di carri decorati di cui uno più conosciuto è quello di “PEPPE NAPPA”. Ma tu cara Sicilia non ci delizi solo con le tue tradizioni ma anche con i tuoi piatti tipici ci basta pensare per esempio: al Cannolo , alla Cassata; alle Arancine, alle Cassatelle. Sono così fiera di essere nata qui e di essere Siciliana anche se molti non lo sono e ti abbandonano, se ne vanno per cercare una vita migliore non sapendo però quello che si perdono quando se ne vanno da qui, ma tu non preoccuparti, brilla sempre cara mia. Tu sei stata la culla di molti scrittori come per esempio Quasimodo, Pirandello , Verga , Camilleri sei stata la loro musa ispiratrice , ti hanno cantato in molte delle loro opere e ti hanno amato soprattutto questa sei stata amata da molte persone “bedda mia “ non sai quanto io mi senta fortunata ad essere nata qui; sei il mio orgoglio più grande Sicilia mia. Sei diventata indipendente anche questo fa parte della tua storia e ti rende quello che adesso sei. La storia della tua autonomia è nata da un accordo fra lo Stato Italiano e te , tu sei stata rappresentata dalla Consulta regionale siciliana costituita nel 1945 in cui erano rappresentate i ceti, i partiti che diedero vita al tuo Statuto emanato con un regio decreto da Re Umberto II il 15 maggio 1945 che diede vita alla nostra regione siciliana prima ancora della Repubblica. Le prime elezioni dell’Assemblea regionale siciliana si svolsero il 30 aprile 1947 . L’autonomia siciliana è quella particolare forma di governo a nome dell’articolo 116 della Costituzione italiana che ti permette di essere indipendente dal punto di vista legislativo, amministrativo e fiscale. Siamo giunte alla fine, cara amica mia, ti ho detto quello che c’è da sapere su di te e quanto sei splendida Sicilia mia. Ti saluto e spero di averti fatto capire quanto sei splendida e importante per me. Con affetto&nbsp;

Cara Sicilia ti scrivo… Ti scrivo per dirti che sei la terra della felicità, e già proprio così Sicilia...sei unica e indispensabile: con il mare, il sole, il cibo, la terra, gli spettacoli naturali, con le bellezze del passato, il dialetto che ogni volta fa morire dalle risate. Sicilia tu sei così bella che ogni volta che un siciliano parla di te sorride senza alcun motivo. Ma in verità un motivo ce l’ha: sei tu. Con i tuoi particolari più piccoli e unici. Sicilia, tu sei così bella perché sei fatta a modo tuo: i negozi si aprono quando ci si alza, quando durante una discussione esce fuori il tuo dialetto e la tua gestualità; quando in estate ci sono così tante mangiate che per poco le persone non scoppiano; quando le nonne preparano le tue specialità: cannoli, arancine, cassate, cudduredda di pasqua, la pignuccata, la frutta di marturana, la brioche con la granita, la caponata, il pane con le panelle, la pasta con le sarde: perché in Sicilia “La pasta non si cala a peso ma a sentimento!… Potrei continuare così all’infinito. Sicilia tu sei conosciuta in tutto il mondo anche per i tuoi figli: i Siciliani. Un siciliano lo riconosci subito, ha costantemente il sorriso sulle labbra, è orgoglioso della sua terra, fa guerre ogni volta che si sbaglia la parola “arancina/o”, infatti vive da anni e anni un conflitto culinario che non finirà mai tra oriente ed occidente. Un siciliano critica alcune cose della sua terra ma appena qualcun’ altro prova ad infangare il nome della Sicilia, “ti pigghia pi li capiddi e ti fa fare Palermo-Catania a tipo via Crucis”… Però, Sicilia, alcune persone non sono state in grado di rappresentarti, come i boss di “cosa nostra” che ti hanno fatto conoscere in tutto il mondo per quello che non sei. Nonostante questo devi essere orgogliosa di te, perché ci sono stati uomini e donne che hanno combattuto fino alla morte per proteggerti dalla mafia. Un esempio sono Falcone e Borsellino, che hanno portato un raggio di luce nel buio della criminalità siciliana. Sicilia tu ne hai passate tante…con le mille dominazioni (Arabe, Normanne, Sveve, Aragonesi, Spagnole, Austriache, Borboniche), con la conquista della tua autonomia, quando hai visto la tua gente doversi trasferire all’estero o al nord…eppure non smetti mai di rendere felici le persone. Vogliamo parlare del “Teatro dei Pupi Siciliani”? Nel XIX secolo vennero creati i Pupi (marionette abbigliate a tema mosse da fili) che rappresentarono storie della letteratura cavalleresca e rinascimentale attraverso le animazioni dei “Pupari”(animatori dei pupi), rendendo le gesta antiche note in tutto il mondo. Il teatro in breve tempo affascina le platee di ogni età a livello mondiale, elevandosi nel 2008 a patrimonio dell’Unesco. &nbsp;Sicilia tu sei stata&nbsp;crogiuolo di varie dominazioni nel tempo che ti hanno donato&nbsp;opere d’arte e paesaggi unici&nbsp;al mondo : i templi di Agrigento e Selinunte, il parco archeologico di Neapolis a Siracusa, il teatro di Segesta ed il teatro di Ispica ..fino alle bellezze della tua&nbsp;Palermo più recenti: Politeama, Fontana Pretoria o detta anche Piazza della Vergogna per le statue eburnee dai corpi nudi motivo di scandalo per l’epoca, il Teatro Massimo, le Fontane dei quattro canti, Casa Professa di età barocca, Monte Pellegrino ed il santuario di Santa Rosalia che rispecchia la religiosità che accompagna la fede e devozione del cuore di un siciliano. Porto nel cuore l’odore delle saline di trapani e marsala al tramonto, i bagni alla tonnara di Scopello, i giri in barca lungo le coste di Favignana, Levanzo e Marettimo.&nbsp;Sei troppo Bella da vivere che non basterebbe una vita per descrivere i tuoi angoli più rari e segreti da togliere il fiato. Sei la terra raccontata da Verga, Pirandello, Sciascia, Quasimodo, Camilleri con il suo commisario Montalbano che ti ha dato tanta visibilità valorizzandoti. Tu sei storia, matematica, musica, filosofia e arte, sei ricchezza allo stato puro. Sicilia tuttavia tanti giovani vanno via lontano da te nonostante le tue ricchezze ed il clima favoloso. Sei una terra selvaggia che brilla di luce ma che non trova slancio e valorizzazione adeguate. Sappi che io ti vedo come uno straordinario “Giardino in mezzo al mare”, perla unica ed intoccabile.

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ISTITUTO COMPRENSIVO “LOMBARDO RADICE - PAPPALARDO” SCUOLA DELL’INFANZIA- SCUOLA PRIMARIA- SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AD INDIRIZZO MUSICALE 91022 CASTELVETRANO (TP) tel./fax Segreteria e Ufficio del Dirigente scolastico 0924906962 - C.F.90021090817 e mail: <a href="http://mailto:tpic84100g@istruzione.it">tpic84100g@istruzione.it</a>&nbsp;- PEC: <a href="http://mailto:tpic84100g@pec.istruzione.it">tpic84100g@pec.istruzione.it –</a><a href="http://www.icradicepappalardo.edu.it/">www.icradicepappalardo.edu.it</a>

FESTA DELL’AUTONOMIA SICILIA a.s. 2020/2021 Concorso interno rivolto agli alunni della&nbsp;&nbsp;Scuola Secondaria di I grado “Cara Sicilia ti scrivo...”

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Si dice in tutta l’Italia che tu sei una terra contaminata dalla mafia, una mafia che si impossessa di ogni tipo di bellezza artistica e riesce a corrompere le persone al potere…non tutte per fortuna! Due in particolare voglio ricordare non solo per il loro coraggio, ma anche per il fatto che hanno messo in gioco la loro vita per te, che la mafia non è riuscita a corrompere e, per questo, li ha eliminati. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati due magistrati che sono riusciti a far intimorire la mafia siciliana, tanto da essere considerati una minaccia per quest’ultima. Ma oltre ad essere stati due grandi magistrati, sono stati anche grandi amici per moltissimo tempo, senza che niente e nessuno li potesse separare, neanche la morte perché anche adesso vengono ricordati sempre insieme. Ci sono moltissime altre persone che hanno lottato contro la mafia, come ad esempio Peppino Impastato, che è stato ucciso solo perché diceva alla radio ciò che pensava, a discapito dei mafiosi che avrebbero perso seguito tra la gente che avesse ascoltato le sue parole. Tutto ciò te lo ricordo per farti capire che nella storia c’è sempre stato qualcuno che ti ha voluto bene tanto da dare la sua vita per te, e anche se pensi che quei tempi sono lontani, ancora oggi hai moltissimi amanti che non ti lascerebbero e mai rinnegherebbero la loro patria. Non posso parlare per gli altri, ma io, anche se da grande dovessi andare a lavorare lontano da te perché qui ci sono poche possibilità di lavoro, di certo non dimenticherò dove ho passato la mia infanzia e dove sono cresciuto. Sei sempre stata sotto l’attenzione di tutti, dagli anni delle due guerre mondiali, dove moltissimi popoli sono approdati sulle tue terre lasciando un pezzo della loro cultura, ad oggi, terra fresca, ricca di risorse, fertile e profumata di fiori di zagara. È pur vero che le altre regioni d’ Italia riescono a valorizzare bene anche quel poco che hanno, ma certamente non possono non invidiarti l’azzurro e limpido mare, i tuoi sontuosi templi, i tuoi innumerevoli piatti tipici che invano cercano di copiarti in tutto il mondo. Viste le innumerevoli bellezze che ti appartengono ho deciso di soffermarmi su uno degli aspetti più tipici e caratteristici che rendono ancora più piacevole visitare i tuoi luoghi: l’aspetto culinario. Tra le innumerevoli ricette voglio citare i piatti riconosciuti e invidiati a livello internazionale, come i cannoli, una cialda fritta dolce e croccante farcita con ricotta zuccherata, gocce di cioccolato, zucchero a velo e un piacevole e delicato gusto di cannella che inebria col suo profumo, infine adornati con canditi per lo più di colore verde o scorze di arancia candite. Di piatti dolci ce ne sono veramente tanti, ma ciò che più mi piace della tua varietà culinaria sono i piatti salati, come le panelle, tipico cibo di strada, un impasto di farina di ceci fritto e condito con sale e limone. Le arancine o arancini, a seconda della zona in cui si gustano, sottoposte a innumerevoli varianti che cambiano di poco quel gusto croccante fuori ma cremoso dentro grazie alla mozzarella e al tritato o al prosciutto all’interno che rendono questa sfera di riso fritto il principale piatto tipico siciliano copiato e invidiato in tutto il mondo. Il fatto che sia il piatto più copiato non l’ho di certo inventato io, ma ne ho avuto conferma da una mia esperienza di qualche anno fa, quando sono andato con i miei genitori a Londra e ho provato alcuni piatti Italiani, tra cui l’arancina che non sono riusciti a copiare bene, perché più che un’arancina sembrava una sfera deformata di riso con poco condimento e priva degli ingredienti freschi locali che sono fondamentali per esaltarne il gusto. Dopo avere dettagliatamente descritto i tuoi piatti più famosi, mi soffermerò su una verdura buonissima che si coltiva principalmente in Sicilia, e cioè la “tinnirumi”, ovvero la parte più tenera delle foglie di una varietà di zucchine. Ho vissuto nove anni in Romagna, dove si mangia la piadina, i passatelli, la pasta fresca e tante altre cose buone di cui non ci si può di certo lamentare, ma una cosa che mi mancava e che mi ricordava questa terra in cui sono nato era proprio l’odore e il sapore delicato ma unico della “tinnirumi”, accompagnata da un soffritto intenso di aglio, olio e cipolla e con cui condire un bel piatto di pasta, che, nonostante si gusti ben calda, rappresenta un tipico piatto estivo della tradizione. Chi volesse fare un viaggio per scoprire tutte le meraviglie dal punto di vista artistico-culturale, gusti una fresca e gustosa granita al limone e inizi il suo viaggio ricco di sorprese e meraviglie! Ci sarebbero troppe località turistiche da visitare per ricordarti chi sei veramente, io ne consiglierò alcune tra quelle che ho visitato e che ho apprezzato.

LENTINI GIACOMO    MENZIONE ORIGINALITA' TECNICA

FERRANTI GIUSEPPE              MENZIONE USO MATERIALI RICICLO

Cara Sicilia ti scrivo… E’ da un po' che non ci sentiamo ! Sei cambiata tanto e di sicuro sei anche migliorata. Descriverti non è di sicuro facile, se dico “Sicilia” mi viene in mente un mondo a parte, stracolmo di meraviglie! Di te mi piace molto il mare, la cucina, le tradizioni, il clima accogliente e soprattutto la gente; e poi ancora il tuo dialetto, l’olio, gli agrumi e la tua granita rinfrescante. Di sicuro anche tu hai dei punti deboli, come la mafia, ma certamente hai anche un punto forte, le persone, le persone che combattono contro quest’ultima, per esempio Falcone e Borsellino, che sono morti per noi, per la tua gente, per la nostra terra! Oh cara Sicilia, in quel triangolo deformato nascondi un paradiso fantastico; sei stata dominata e conquistata, morta e rinata, ma dopo tutto sei ancora qui, bella e splendente, sempre soleggiata. Tante persone sono nate, cresciute e maturate da te, persone famose come Ficarra, Picone, Fiorello, che resteranno sempre fedeli a te, alla loro terra, alla Sicilia. Sei la mia isola e per questo ti ammiravo, ti ammiro e ti ammirerò sempre, perché tu sei la mia infanzia, il mio sorriso, il mio sole e il mio sguardo contento. Quello che preferisco in assoluto è camminare sulle tue spiagge, al tramonto, con un leggero venticello rinfrescante; mi piace affondare i piedi nudi in quei granelli microscopici di sabbia, che si infilano dappertutto, dalla canottiera ai calzini; la tua luce accecante negli occhi, che attraverso un raggio, mi porta dritta al sole. Sei un miracolo. Cara Sicilia…. GRAZIE! ALESSANDRA SPAGNOLO 1° CLASSIFICATO

19-04-2021 Cara Sicilia mia,&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; sei il cuore del Mediterraneo, sei una Terra sorprendentemente ricca di storia e tradizioni, in cui arte e cultura si incontrano creando spettacolari paesaggi. Tu sei stata il punto di incontro di molte civiltà; sei stata Fenicia, Greca, Bizantina, Araba, Normanna, Spagnola e Borbonica. Ognuno di essa ha lasciato in te la sua impronta, infatti sei l’isola più grande e più preziosa d’Italia. Per la tua forma triangolare i greci ti chiamavano Trinacria cioè “Terra dai tre capi”.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Il tuo clima, la tua storia, il tuo mare, la tua cucina, i tuoi paesaggi ti rendono unica e meravigliosa. Passeggiando per le tue città si può sentire il profumo delle arance e del mare, puoi sgranocchiare il pistacchio di Bronte, vedere grandissime distese di ulivi, fichi d’india, vigne e mandorli in fiore. Sei calda e accogliente e meta per turisti provenienti da tutto il mondo. Sei il sorriso delle persone che ti abitano e che ti accolgono come se fossi uno di famiglia.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;Tu, Sicilia mia sei un piccolo grande scrigno dove sono racchiusi incredibili gioielli del passato; con i tuoi spettacolari Templi di Agrigento e Selinunte, con il tuo Teatro Romano di Taormina, con le tue città barocche di Noto, Ragusa e Modica, con i tuoi Pupi siciliani e marionette, con il Teatro Massimo, con il Palazzo dei Normanni e il Mercato di Ballarò di Palermo, con i tuoi vicoli medievali e la Cattedrale di Cefalù, con la bellezza di Taormina soprannominata “la Perla della Sicilia”, con il magnifico panorama sulla Piana di Catania e i&nbsp;suoi Faraglioni, con le tue ricchezze naturali, con i tuoi vulcani (Etna, Stromboli e Vulcano), con le tue isole (Pantelleria, Ustica, Eolie, Egadi e Favignana), con le tue incantevoli spiagge con panorami mozzafiato, con le acque limpide e cristalline di San Vito Lo Capo, Scala dei Turchi, Mondello, Cala Rossa e i Giardini Naxos e con le tue riserve naturali come quello dello Zingaro e tante&nbsp;altre meraviglie ancora, affascini chiunque ti viene a visitare tanto da restargli nell’anima, come se Cupido li avesse colpiti con la sua freccia. Attiri anche con le tue deliziose specialità culinarie come la Cassata Siciliana, la Granita, l’Arancina, il famigerato Cannolo con la ricotta, pane e panelle, Minni di virgini e pesce fresco, che chi li degusta non ne riesce più a farne a meno, infatti chi viene da te ritorna a casa sua con 10 kili in più. Tu sei stata e sei Musa ispiratrice di molti poeti e scrittori come Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Archimede e Camilleri.&nbsp;Nel 1946 sei stata la prima regione a Statuto speciale quindi dovevi essere autonoma ma sei stata sempre dilaniata da problematiche di mancate politiche e dal fenomeno mafioso. Molti ti conoscono come Regina di mafia, ma molti altri come eroina come sono stati Falcone e Borsellino che hanno lottato contro questa piaga che ti affligge. Dovresti essere il nostro Paradiso ma invece sei il nostro&nbsp;Inferno. Sei tanto bella ma tanto dannata. Sotto il profilo socio-economico sei disastrosa; per colpa di una classe politica ancora oggi piena di favoritismi e clientelismo, sei stata sempre lesionata del tuo denaro pubblico e per questo non sei mai riuscita ad avere la tua vera autonomia economica ed amministrativa. Le tue siccità estive molto lunghe, le insufficienti disponibilità idriche, la scarsa produzione di energia elettrica per promuovere le industrie, le scarse infrastrutture pubbliche, ti hanno fatto degradare. Sei la regione con il tasso di disoccupazione più alto; e per non parlare del mondo mafioso che ti comanda ancora e purtroppo fa parte di te. Ti hanno ridotto all'osso.&nbsp;&nbsp;Per colpa loro che non hanno mai saputo e non sanno sfruttare le tue innumerevoli risorse, molti tuoi figli ti abbandonano, cercandosi un futuro dignitoso lontano da te. Ai tuoi giovani figli non offri quasi niente. Sei ancora immersa nel Medioevo e non riesci a urbanizzarti come le altre città. Sembra che tutto vada avanti con il progresso, ma tu rimani sempre tre passi indietro.&nbsp; Oh! Bedda Terra mia, mi chiedo se nel futuro qualcosa cambierà. Ci sarà mai qualcuno che sarà in grado di gestirti o sarò costretta pure io un giorno ad abbandonarti ? Per adesso sono solo sicura che in futuro qualsiasi cosa farò, tu rimarrai sempre parte di me e sarai sempre nel mio&nbsp;CUORE.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

"CARA SICILIA TI SCRIVO" &nbsp;Cara Sicilia, Castelvetrano, 20/04/2021 ti scrivo perché sento di doverti dire un cosa. Il mondo sta cambiando ma tu rimani sempre la stessa, con i tuoi pregi e difetti. Sai farti amare per la tua dolcezza, che posso assaporare con un morso a un cannolo o a una cassata. Sai farti ammirare quando splende il sole sui monumenti delle tue città. Subisco il tuo fascino quando mi soffermo a osservare la tua arte, frutto della mescolanza tra le varie culture e dominazioni. Rimango incantata dall'immensità dei Templi di Selinunte, dalla maestosità della Cattedrale di Palermo e del Palazzo dei Normanni. Puoi vantarti di avere una buona fetta del patrimonio culturale europeo. Le tue località sono apprezzate in tutto il mondo, tanto che i turisti vengono a visitarle in ogni periodo dell'anno ma specialmente quando tu sei più raggiante, nel periodo estivo. Arrivano persone da tutto il mondo per godere delle tue spiagge e del tuo mare, che ha visto navi e marinai di tante bandiere diverse. Sei sopravvissuta a calamità e cataclismi, ma hai sempre trovato la forza e la tenacia di rialzarti. Ti ho conosciuta anche attraverso gli occhi di importanti scrittori come Pirandello, Verga e Sciascia. Sei bella quando ti ascolto. Bella, perché la tua lingua ha varie sfumature. Il tuo dialetto è stato influenzato in centinaia di anni da Greci, Arabi, Normanni, ecc...e la tua peculiarità è oggetto di studio e ammirazione. Questa è una cosa che amo di te perché sei aperta alla diversità. Sei capace di ascolto ed empatia, accogli tutti a braccia aperte nei momenti di difficoltà e hai sempre un piatto caldo per chi ha fame. Mi piaci quando soffi lo scirocco e fai cantare le cicale, quando rivedo il tuo volto nella trinacria, quando piangi sui campi d'autunno. Mi piace annusarti a tavola in un filo d'olio e nella farina del pane nero. Non manchi mai sulla nostra tavola e per questo te ne sarò sempre grata. Mi rendi felice quando riesci a trarre il meglio dalle difficoltà, quando hai una battuta pronta e un sorriso in grado di farci superare la tristezza .Amo la tua passione, quando gesticoli per farti capire meglio, il calore che trasmetti negli abbracci, nei baci, nelle piccole accortezze quotidiane. Mi rende triste invece pensare che talvolta le persone non si prendano cura di te come tu ti prendi cura di loro. Spesso vieni giudicata per quello che sembri e non per quello che sei in realtà. Molti ti conoscono, fuori dai tuoi confini, per quella brutta Cosa Nostra, che fa paura a tanti e che ti fa cattiva pubblicità. Hai ancora bisogno di persone che credono in te, che ti vogliono bene e che vogliono difenderti coraggiosamente. lo sono tua figlia e come se fossi mia madre ti vorrò sempre bene.

GULLO MARIA LAURA            1° CLASSIFICATO

INTRODUZIONE L’I.C. Lombardo Radice Pappalardo, nell’ambito dell’Offerta Formativa per l’a.s. 2020/2021, ed all’interno del curricolo di Educazione Civica, ha ritenuto opportuno promuovere la conoscenza e l’approfondimento relativi allo Statuto della Regione Siciliana, da sostanziare in occasione della giornata del 15 Maggio, data in cui si celebra la Festa dell’AUTONOMIA SICILIANA. A tale scopo ha indetto un concorso interno rivolto a tutti gli alunni che frequentano la Scuola Secondaria di primo grado, con le finalità di promuovere e diffondere tra gli alunni la storia e la cultura siciliana, stimolare la fantasia e la creatività degli alunni, stimolare la riflessione e la consapevolezza della propria identità siciliana, promuovere una valorizzazione dei comportamenti positivi e delle buone prassi, educare al valore della legalità e della cittadinanza attiva. Agli alunni è stato richiesto di ideare e realizzare un elaborato originale che facesse emergere l’appartenenza alla propria terra siciliana, mettendo in evidenza le sfumature, le caratteristiche, la storia e le tradizioni&nbsp;della nostra terra. Una sorta di lettura critica dell’isola, con riferimento anche agli uomini che l’hanno rappresentata e valorizzata, al suo teatro (pupi, marionette…), allo Statuto di Regione autonoma, alla sua lingua e all’unicità della cultura culinaria passando in rassegna le diverse dominazioni, fino ai giorni nostri. Nelle classi prime è stata richiesta la redazione di un elaborato grafico-pittorico, unico ed originale, nelle classi seconde sia la redazione di un elaborato grafico-pittorico, che di una lettera indirizzata alla Sicilia e nelle classi terze la stesura di un elaborato scritto, sotto forma di lettera. Al concorso hanno partecipato quasi tutti gli alunni dell’Istituto ed è stato necessario operare una prima fase di selezione; alla fase finale hanno partecipato 30 alunni delle classi prime, 28 alunni delle classi seconde, dei quali 19 per la categoria elaborato grafico- pittorico e 9 per quella del testo scritto e 27 alunni delle classi terze.

La scelta della Commissione è stata ardua sia per l’originalità delle proposte, che per il pregio degli elaboratori, tanto che si è ritenuto opportuno istituire il premio “menzione speciale” per riconoscere il merito degli alunni che si erano particolarmente distinti per creatività. Il Concorso ha centrato la mission della scuola, sempre volta al miglioramento continuo degli alunni, alla valorizzazione dei loro talenti ed alla proposizione di attività che risultino interessanti e coinvolgenti e che consentano di apprendere in modo naturale e divertendosi. Corre l’obbligo ringraziare tutti i partecipanti e tutti i Docenti della Scuola Secondaria che hanno messo a disposizione degli alunni la loro eccellente professionalità e la loro immensa disponibilità, con il consueto entusiasmo e la grande dedizione al proprio lavoro, nell’ottica di valorizzare la Sicilia in tutti i suoi multiformi aspetti ed anche nelle sue innumerevoli bellezze e potenzialità. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Maria Rosa Barone

“Cara Sicilia ti scrivo…” “La sicilianità… è una parola che con quelle poche sillabe, racchiude un significato grande quanto tutta la Sicilia.” Cara Sicilia, ho deciso di scriverti questa lettera, non per parlarti di me, ma di te e dei tuoi conterranei. Cara Sicilia, per noi sei sole, per noi sei mare, per noi sei passione, sei amicizia, . Se sei quello che sei adesso, è stato merito dei tuoi uomini che hanno deciso di portare questa magnifica terra quale sei allo splendore. Se l’ITALIA è quello che è oggi, è anche grazie all’instancabile lavoro dei Siciliani. La cultura della Sicilia, le sue dominazioni, le sue tradizioni, la sua lingua, la sua bandiera, la sua musica, i suoi personaggi! Questi elementi affascinano il mondo da decenni, da secoli, da millenni! Allora, in vista della Festa dell’Autonomia Siciliana, riportiamoli in vita! E per fare questo, mi aiuterai tu stessa! Innanzitutto, vorrei parlarti delle tue dominazioni. La cultura siciliana è il risultato anche di tutte le dominazioni che la Sicilia ha avuto, sicuramente ti ricorderai degli Arabi, dei Greci, dei Romani, degli Slavi, degli Aragona, dei Savoia, dei Borbone! Per non parlare della tua cultura e delle tue tradizioni. Ad esempio, come resistere ad uno dei tuoi eccellenti cannoli, dopo pranzo, magari la domenica, o le arancine alla sera, o ancora la cassata. La cultura culinaria siciliana è una delle principali attrazioni del turismo, perché le nostre specialità non si trovano da nessun’altra parte! La tua storia inizia millenni fa, ma una delle tue più belle tradizioni nasce nel periodo medievale: i pupi. I pupi sono delle marionette che interpretano la storia della Chanson de Roland, e sono molto diffusi nella provincia di Palermo. Anche i carri siciliani sono conosciuti in tutta la regione. Invece, la tua bellissima bandiera è famosa in tutto il mondo: contiene il giallo e il rosso, i colori della Sicilia, e al centro la Trinacria, la testa femminile da cui escono tre gambe. Alcuni pensano che sia un riferimento alle gorgoni, altri pensano alle fasi lunari, altri ancora all’Inverno, alla Primavera e all’Estate. Sta di fatto che quella siciliana è una delle più belle bandiere del mondo, molto legata alle sue radici. Tutti sanno che Sicilia vuol dire anche musica, quindi perché non parlare della tua splendida tarantella! Una danza suonata con scacciapensieri, tamburelli, friscaletti; questi strumenti sono originari della Sicilia, ed hanno origini molto antiche che ancora oggi vengono praticate. E poi, quando ci si annoia, non c’è niente di meglio che ballare una bella tarantella! Anche nel tuo stesso territorio si trovano elementi naturali che affascinano ogni persona che li va a visitare; l’Etna, per esempio, è uno dei vulcani più grandi e più importanti del mondo, si trova in provincia di Catania e dall’alto ha una vista mozzafiato. L’Etna è una località storica, e già se ne parlava nei primi scritti della storia! Ricorda sempre, cara Sicilia, che tutti i tuoi siciliani ti amano, e da sempre parlano la tua lingua, il dialetto siciliano. Dico lingua perché al contrario degli altri dialetti, il siciliano è una lingua che deriva direttamente dal latino volgare, e si forma nel XIII sec. Viene scritto, in De Vulgari Eloquentia di Dante Alighieri, “Indagheremo per primo la natura del siciliano, poiché vediamo che il volgare siciliano si attribuisce fama superiore a tutti gli altri[...]”. Il dialetto siciliano è famoso in tutto il mondo, viene usato in film, libri anche di altre nazioni. Le tue città contengono e raccontano in ogni loro via anni&nbsp;&nbsp;e anni di storia siciliana, che spesso però non viene scritta nei libri, ma ci viene raccontata dai nostri nonni o genitori. Il bello è che molti giovani, legati alle tue radici, cercano di promuovere le tue tradizioni e la tua storia con canzoni, libri, movimenti e spettacoli. Tu, cara Sicilia, sei terra di autori e letterati, di scienziati, di musicisti, di attori, di cantanti… Come non menzionare Pirandello e le sue maschere, Quasimodo e la sua visione del futuro, Sciascia e il suo anticonformismo, Camilleri e il suo Comm. Montalbano, Verga e il suo popolo siciliano, ma anche Scarlatti con le sue composizioni, o Antonello da Messina e Gennaro Pardo con le loro opere d’arte, Pippo Baudo e la sua Rai, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e la loro comicità, Battiato e le sue canzoni, Archimede con i suoi specchi, Mattarella al capo dell’Italia. È d’obbligo ricordare anche alcuni dei tuoi uomini che hanno combattuto per i valori siciliani e contro quel fenomeno conosciuto come mafia, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Carlo Alberto dalla Chiesa. Ricordiamoci però che la SICILIA NON È MAFIA

Cara Sicilia, sono un ragazzo siciliano, come tanti altri d’altronde, abito a Castelvetrano, nel trapanese ed oggi ho deciso di scriverti per ricordare a te, a me e un po' anche agli altri quanto sei unica e speciale. Tu sei bella e dannata perché hai così tanto da offrire e, allo stesso tempo, tante cose ti impediscono di primeggiare nel mondo. Ti trovi in un luogo strategicamente perfetto. Il Mar Mediterraneo, il Mar Ionio e il Mar Tirreno ti avvolgono in una singolare stretta che, complice il sole e la fascia temperata, rendono la tua vegetazione rigogliosa. Sei la terra degli agrumi e degli ulivi. Le arance, i limoni e i mandarini che nascono in Sicilia sono infatti belli da vedere, profumati da odorare e soprattutto buoni da mangiare. Ma non solo, i cibi cucinati dal tuo popolo non avrebbero lo stesso sapore se ad arricchirli non ci fosse l’olio prodotto dai tuoi ulivi. L’oro verde, rigorosamente extravergine, è così tanto speciale perché in estate le piante vengono sottoposte a un forte stress termico e producono oli dal fruttato medio-intenso e con elevati livelli di amaro e piccante; questi elementi, uniti ad una macinatura a freddo, creano&nbsp;caratteri sensoriali che denotano elevate qualità connesse al prezioso patrimonio autoctono delle olive Biancolilla, Nocellara del Belice, Tonda Iblea, Cerasuola, Nocellara Etnea e Moresca e rendono questo prodotto unico nel suo genere e rinomato nel mondo, come vera e propria eccellenza nel settore alimentare. Ma parlando dei tuoi cibi non si può non nominare la deliziosa caponata, la cassata, i cannoli, la granita, i panini palermitani con le panelle e crocchè e per non parlare del “pani câ meusa”. C’è poi chi non può fare a meno dello “sfincione”, dei calzoni e delle arancine o arancini. Già, li cito entrambi perché, per questa ultima pietanza, c’è una lotta che dura da moltissimo tempo e a cui probabilmente non verrà mai messa la parola fine. Tra arancina e arancino c’è un vero e proprio dibattito linguistico che vede da una parte Palermo e l’intera parte occidentale del tuo territorio e Catania con la tua parte orientale. Dibattito così animato che ha interessato delle Accademie. A tal proposito l’Accademia della Crusca, sulla questione si è pronunciata ufficialmente dicendo: “Il gustoso timballo di riso siculo deve il suo nome all’analogia con il frutto rotondo e dorato dell’arancio, cioè l’arancia, quindi si potrebbe concludere che il genere corretto è quello femminile: arancina. Ma non è così semplice”. L’origine di questa pietanza, come di tutte quelle a base di riso nell’Italia meridionale, è da collocare durante la dominazione araba, che si è stanziata nei tuoi territori tra il IX e l’XI secolo. Gli Arabi avevano infatti l’abitudine di appallottolare un po’ di riso allo zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con la carne di agnello. Gli Arabi avevano l’abitudine di chiamare tutte le loro polpette con un nome che ricordasse un frutto misura simile, da lì ecco le arancine, ispirate all’agrume di cui tu sei ricca. Nel dialetto siciliano però, come registrano tutti i dizionari dialettali, il frutto dell’arancio è l’aranciu e nell’italiano regionale diventa arancio. Da qui il dibattito. Io sono dell’idea però che la/lo si può chiamare come si vuole basta aver la possibilità di mangiarla/o. Quindi una delle più buone specialità della tua terra è stata portata dagli arabi, ma ricordiamo che non hai ospitato solo loro. Sin dal paleolitico tu sei stata la casa di molte civiltà che da te hanno preso ma hanno anche lasciato. Tra i primi ricordi i Sicani? Il popolo dell’Iberia. Gli Elimi della Libia? I Siculi? E i Fenici? Eh sì cara la mia Sicilia, sei stata una terra ospitale e pregiata. Per i Greci eri una terra essenziale per le loro colonie, un’ottima via per i commerci romani e una preziosa casa per normanni, spagnoli e bizantini. Loro ti hanno scelto per le tue peculiarità ma allo stesso modo hanno lasciato qui tanta arte e cultura.

Inizierei il tour partendo dal parco archeologico di Selinunte, il primo parco archeologico più grande d’Europa, continuando poi con la Scala dei Turchi, la Valle dei Templi, le isole Egadi, Favignana, la piazza della Vergogna a Palermo, il teatro Massimo, la piazza Duomo a Messina e la visita guidata sull’Etna. Anche nella mia città ci sono tante belle cose da vedere: la chiesa della Trinità, vicino la diga Delia, la chiesa di San Domenico, la fontana della Ninfa, purtroppo poco conosciuta, ma con un’incredibile storia alle spalle sulla sua realizzazione, il parco archeologico di Selinunte, il teatro Selinus e il castello della Pietra. Purtoppo però a Castelvetrano succedono delle cose non sempre belle… la scorsa settimana, per esempio, hanno chiuso il reparto di pediatria dell’ospedale, una delle poche cose che ancora funzionava bene in questa città, per trasferirlo all’ospedale di Mazara. Quindi da grande, se sarò genitore e avrò bisogno per un’urgenza di portare mio figlio all’ospedale, dovrò percorrere più di ventidue km solo perché il comune non capisce che è un servizio essenziale per la cittadinanza e per i paesi limitrofi. So che non è facile gestire una città così grande, ma ci sarebbero tante altre cose da attenzionare a Castelvetrano come il problema del randagismo, l’assenza di posti di ritrovo per i ragazzi, l’immondizia che sporca questa bella città e tante altre problematiche che vengono ignorate. A proposito, auguri per il tuo 74° anniversario dalla tua indipendenza! Ti ricordi cosa è successo nel Gennaio del 1848, quando a Palermo, a Chiazza dâ Feravecchia, è iniziata una nuova rivoluzione indipendentista, guidata da Giuseppe La Masa? Dopo sanguinosi scontri, La Masa, al comando dell'esercito popolare, riesce a scacciare la luogotenenza generale e gran parte dell'esercito borbonico dalla Sicilia, costituendo un «comitato generale rivoluzionario» dagli inizi di febbraio. Il comitato generale istituisce un governo provvisorio a Palermo; tra le felicitazioni generali e l'ottimismo, Ruggero Settimo, un liberale moderato appartenente alla nobiltà siciliana, viene nominato presidente. E il 13 aprile il parlamento siciliano completa l'indipendenza con una nuova delibera. Tra i tanti motivi di orgoglio ce n’ è uno in particolare: il tuo dialetto. Della storia della tua lingua si hanno notizie fin dal 1230, quando una colta élite di burocrati e funzionari della corte di Federico II – monarca del regno svevo proclamato imperatore nel 1220 – cominciò a coltivare l’arte della poesia volgare e da lì iniziò la Storia della lingua Siciliana. Lo splendore del volgare siciliano fu tale che lo stesso Dante Alighieri nella sua opera “De vulgari eloquentia” definì tutta la produzione poetica siciliana col nome di “Scuola Siciliana” e affermò che i primi “pionieri” nel campo della produzione letteraria e poetica in lingua volgare italiana furono proprio i poeti siciliani appartenenti a questa scuola. Palermo divenne la culla della poesia siciliana. Qualche tempo dopo l’influenza della lingua siciliana si espanse anche nel nord Italia, specialmente in Toscana dove si venne a formare una corrente di poeti, i poeti siculo-toscani, che in seguito avrebbe dato origine alla scuola del Dolce Stil Novo e alla lingua italiana che si affermò come lingua del popolo italiano, al contrario del siciliano che fu degradato al ruolo di semplice dialetto regionale. Quindi, cara Sicilia, sei stata tu la culla della lingua Italiana, e cosa ancor più sorprendente è che anche l'UNESCO&nbsp;riconosce al&nbsp;siciliano&nbsp;lo status di&nbsp;lingua&nbsp;madre, motivo per cui i&nbsp;siciliani&nbsp;sono descritti come bilingui. Che dire di più? La mia è una panoramica non completamente esaustiva ma credo che sia servita a rendere bene l’idea della terra meravigliosa che sei e di quanto sia onorato di essere un tuo abitante. Con affetto,

Cara&nbsp;Sicilia ti scrivo perché… Cara Sicilia, anch’io come altri sono tua “figlia” e sono orgogliosa di esserlo! Tu sei ricca di prelibatezze, di storia, di tradizioni e sei un incrocio di culture. Con il tuo mare e le tue coste sublimi ci fai sognare, perché ci sembra di essere in paradiso. Hai ospitato molti letterati di cui vado orgogliosa, perché dire che sono siciliana è un trionfo! Secondo la leggenda sei stata originata da tre ninfe che durante il loro percorso, raccogliendo sassi e frutti dalle terre più fertili, sono rimasti affascinati dalla tua luce, dal tuo cielo limpido, cosi hanno iniziato a danzare sul “pelo” d’acqua, gettando in mare tutto ciò che avevano raccolto durante il cammino. Danzando formarono un triangolo, dando origine alla tua famosa forma triangolare, da cui è nato il tuo antico nome:”TRINACRIA”. &nbsp;I primi tuoi abitanti furono i Sicani nell’8000 a.C., ma della loro dominazione si sa poco. A partire dal 735 a.C. sei stata&nbsp;colonizzata dai Greci. Essi ti hanno lasciato molta storia e opere: il teatro Greco a Siracusa, i famosi templi a Selinunte, Agrigento e Segesta. Sei stata&nbsp;dominata, inoltre, dagli Arabi, dai Bizantini, dai Normanni, dagli Aragonesi, dai Spagnoli… ed ognuno di loro ti ha lasciato una parte delle loro opere, culture e tradizioni. Sei stata la madre di molti scrittori che hanno dato un contributo alla letteratura italiana ed europea, come per esempio: Pirandello con il suo teatro, Verga, Tomasi Di Lampedusa, Camilleri che fu un grande romanziere e ha fatto conoscere&nbsp;il nostro dialetto in tutta Europa. Tu cara Sicilia, chi viene dall’Italia o dall’Europa li delizi con le tue bontà: la Cassata Siciliana, considerata la “regina dei dolci”, le tue famose arancine, di tradizione araba, (gli Arabi, infatti, avevano l‘abitudine di appallottolare un po’ di riso allo zafferano sul palmo della mani), i tuoi croccanti cannoli ripieni di ricotta, la tua famosa pasta con l’agghia pistata, molto saporita! Infine, chiunque arrivi resta affascinato dalle tue bellezze, dai tuoi profumi agrodolci provenienti dai tuoi agrumeti, dal tuo sole e dal tuo mare. Insomma, Cù voli puisia venga ‘n Sicilia!!! TILOTTA GIULIA

Castelvetrano 23/04/2021 Cara Sicilia, sono un ragazzo che frequenta la 2a classe della scuola secondaria di primo grado "Pappalardo" di Castelvetrano. Ti scrivo perché mi fa piacere comunicarti che vivo in un posto bellissimo dove cielo, mare e terra si fondono insieme. La mia terra è meravigliosa, rigogliosa e profumata ed io sono felice di abitare qua, in questo posto dimenticato e sembra poco conosciuto; eppure come pochi sanno, purtroppo, ho il privilegio di vivere a due passi dal Parco Archeologico più grande d'Europa, Selinunte, la culla della civiltà classica. Sai, cara Sicilia, è un luogo esclusivo dove vengono tanti turisti, ma mai abbastanza per godere di questo incredibile spettacolo offerto dalla magnificenza dei nostri cari templi di Selinunte. Sicilia cara, non è solo questo che offre la mia terra, ma anche una tradizione eno-gastronomica rinomata: penso al pane nero, ai grani antichi, alle famose olive Nocellara del Belice, ai formaggi, agli agrumi e ai vigneti che profumano di sole e di calore. Vedi Sicilia mia quanto è vasto e diverso il patrimonio in cui vivo? Senza parlare della storia! Qui si sono avvicendati tutti i popoli del Mediterraneo e ognuno ha lasciato la sua traccia: arabi, normanni, spagnoli, greci, romani, ecc. Starei ore a decantare le bellezze della mia terra e non basterebbero pagine per descriverne i particolari e le caratteristiche. Io mi auguro di non dover lasciare mai questi luoghi, così carichi di vita, splendore e di calore, perché per me vivere in Sicilia è un dono ricevuto dal cielo. Con Amore un ragazzo fortunato

CARA SICILIA TI SCRIVO…&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Castelvetrano 22/04/21&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; O cara mia Sicilia, terra circondata da&nbsp;mare azzurro e spumeggiante&nbsp;, piena di sapori e ricca di storia. Ogni giorno mi fai svegliare con il sole che illumina le mie finestre e che mi dà la forza di alzarmi. Vado in cucina e mi fai mangiare le tue squisitezze: pane nero, cannoli, cassatelle e molto altro! Vado a scuola in bici per osservare tutte le tue bellezze culturali, quando torno casa vedo mia madre cucinare il pesto alla trapanese e mangiarlo, mi trasporta in un mondo parallelo fatto di odori che riportano alla mente dolci ricordi. Dopo aver studiato esco con i miei amici e ci dirigiamo verso le località marine…vedo il mare e mi suscita una sensazione di tranquillità e di calma, comincio a passeggiare sulla spiaggia e lì riesco a pensare e ad immaginare. La mia mente vola verso posti lontani e sconosciuti e con il rumore del mare ad occhi chiusi sogno un mondo diverso pieno di cose belle lontano da tutto ciò che di brutto ci sta accadendo in questo periodo. Se una domenica con la mia famiglia decidiamo di fare una gita fuori porta, basta fare pochi Km per andare a Selinunte e vedere il Parco Archeologico più grande d’Europa, luogo in cui già la stessa aria che si respira sa di cultura, i templi E, F, G così maestosi che ti riportano all’antica Grecia solo a guardarli penso a come sia stato possibile costruirli tanti anni fa senza i mezzi di oggi, ma intanto sono lì sopravvissuti al terribile terremoto del ‘68 che sembrano guardarti dall’alto in basso con la loro bellezza e maestosità . Se decido di fare qualche Km in più, posso approdare alle saline di Trapani, una bellezza paesaggistica che tutti ti invidiano amata terra mia e potrei stare qui ore ad elencare quanto tu offri ai tuoi abitanti, ma invece come ti ringraziano i Siciliani? Cara terra mia penso che tu negli anni sia stata defraudata da tanti e di tanto. Tu dolce e amara terra mia, ti puoi fregiare di uno Statuto Speciale istituito nel 1948 che ti dà una serie di poteri autonomi riguardanti agricoltura, pesca, cultura, politica che i tuoi uomini non hanno sempre usato nei tuoi interessi, ma molto più spesso nei loro e questa cosa mi fa tanto arrabbiare perché ti vedo così bella e sofferente ammalata di un cancro che si chiama mafia che da anni uomini coraggiosi come Falcone e Borsellino cercano di sconfiggere anche a costo della loro vita, ma a volte tutto sembra vano, a volte davvero mi scoraggio e credo che sei così bella e sfortunata, però poi mi faccio coraggio, stringo i pugni e ti prometto, amata terra mia, che lotterò con tutte le mie forze affinché tu possa splendere come il sole che ci regali ogni giorno, affinché tu posso diventare pulita come il mare che bagna le nostre coste e affinché dire “ SONO SICILIANO” possa diventare motivo di vanto per tutti coloro che pronunceranno queste parole. TI AMO TERRA MIA e ovunque andrò e qualsiasi cosa farò, sempre nel mio cuore ti porterò.

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I templi di Selinunte ed Agrigento, la cattedrale di Monreale, il Palazzo dei Normanni e tanto, tanto e ancora tanto altro. Chiunque sia stato qui, ha trovato un luogo accogliente, una casa in cui mettere radici e crescere i propri figli. Sei bella e soleggiata, i mari che ti abbracciano rendono le tue coste uniche, ma non solo, offri un entroterra ricco di luoghi meravigliosi e cime, seppur non tanto elevate, adatte a chi preferisce ambienti montani. Sei una terra ricca e vivace e l’Etna ne è un grande prova, quando pensi che stia dormendo, ti stupisce e riempie le strade di lapilli. Sei la terra natia di Verga e Pirandello, di Luigi Capuana e Giuseppe Tommasi di Lampedusa che con il suo “Gattopardo” ha fatto sognare tutta Italia. La bellissima moglie del “molleggiato”, Claudia Cardinale, ha origini siciliane. Non possiamo non aggiungere alla lista il commissario Montalbano, e poco importa se sia un personaggio frutto della fantasia del siciliano Camilleri, la sua casa, descritta nei romanzi e mostrata in tv, è meta di un vero e proprio pellegrinaggio da parte di molti fan. Un po' come è accaduto a Don Vito Corleone, il fittizio protagonista de “Il padrino” ha infatti una “vera” tomba a Corleone. Insomma, sei la terra dove l’impossibile diventa possibile, dove le stranezze sono normalità, dove la gente apre la sua casa, ti invita a prendere il caffè ma in un batter d’occhio trovi la tavola imbandita come se fosse Natale. Dove in ogni paese si parla un dialetto diverso, ma sempre siciliano è. Sei vivace e variopinta, nel paesaggio, nella cultura, nella lingua e anche nello spirito del popolo che ospiti. Chi dice Sicilia non dice un solo nome, parla di un’attitudine, un insieme di colori, di un mondo a sé, unico e raro. Sei una terra speciale cara la mia Sicilia, lo sei così tanto, che primeggi tra le regioni italiane in quanto ad autonomia. Ormai non lo ricorderai, sono passati molti anni, ma tu cara mia, sei stata la prima regione a Statuto Speciale d’Italia. Lo sei diventata ancora prima che l’Italia fosse una Repubblica, il 15 maggio 1946.

E siddu 'n jornu mi n'avissi agghiri fussi comu 'n aceddu 'nta li riti, comu 'n pisci 'nta l'aria suspisu: e quannu veni l'ura di moriri nuddu cunfortu dari mi putiti picchì lu lassu ccà lu paradisu.

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Cara Sicilia ti scrivo… Ti scrivo per dirti che sto partendo, che me ne devo andare; ormai la mia tanto amata terra non riesce più a soddisfare i bisogni di noi ragazzi. &nbsp;Ho capito che, ahimè, non posso più restare nella terra d’origine. Non ci sono opportunità per lavorare e fare carriera. Cara Sicilia, mi dispiace non informarti con molto preavviso ma per farti un regalo ho deciso che, prima di partire, farò un giro con la mia macchina in lungo ed in largo attraverso questi territori per rivivere ed avere un bel ricordo delle meraviglie che possiedi, Sicilia mia. Il mio viaggio sarà molto lungo ma sarà anche il più bello; perché finalmente vivrò la mia Sicilia, terra del mio cuore, come se fossi una turista, innamorata delle sue culture tanto affascinanti e variegate. Parto quindi dalla mia città, causa della mia fuga; sono stufa di vedere sempre associato il mio paese così bello al nome di un latitante Matteo Messina Denaro. Infatti non voglio più rimanere in questo posto che mi fa soffrire. All’uscita di Castelvetrano, pronta per partire, mi fermo in un panificio per colmare un vuoto nello stomaco; la tanto gentile fornaia decide di regalarmi un pezzo di “pani cunsatu”. Il profumo di pane nero pervade il locale ed ecco che ad un certo punto Castelvetrano non mi sembra più così male. Mentre assaporavo quella delizia mi venne in mente di andare verso le terre che producevano quell’olio così intenso e molto apprezzato dai veri intenditori. &nbsp;Mi sposto infatti verso Selinunte,&nbsp;cittadella famosa ed invidiata in tutto il mondo per le sue bellezze archeologiche che ci sono state donate dalla dominazione greca in Sicilia. Me ne accorsi mentre passeggiavo tra gli ulivi di una campagna rialzata;&nbsp;decisi di affacciarmi e lì rimasi estasiata dagli imponenti templi che vidi. Mi spostai verso Agrigento convinta di ammirare anche lì le bellezze paesaggistiche del luogo ma mi ritrovai imprigionata nella mancanza di autostrade e di vie di comunicazione adatte. Ma proprio mentre ero innervosita da tutto ciò mi girai e vidi un maestoso tempio, il tempio della Concordia, che mi fece dimenticare tutte le mie difficoltà. Decisi allora di ammirare le bellezze di Segesta, il tempio, il teatro greco, e suoi presepi dal vivo. Cara Sicilia, ho deciso adesso di andare verso il tuo versante orientale ed in particolare sono andata ad ammirare i diversi climi e paesaggi che ci offri. Non tutte le regioni italiane possono vantarsi di avere un mare che, a noi ragazzi, regala estati indimenticabili; ma ci regali anche una fantastica neve nella quale costruire pupazzi. Ma un altro regalo del quale non possiamo far altro che ringraziarti è il vulcano più alto d’Europa, la nostra amata “’muntagna” che ci offre spettacoli mozzafiato; ovviamente sto parlando della nostra amata Etna che con i suoi 3350 m ci stupisce sempre. Mi viene anche lì un certo languorino, così decisi di recarmi in un’antica pasticceria e lì assaggiai gli arancini. Anche di questa pietanza c’è qualcosa da dire, infatti nella zona orientale questo tipico piatto è chiamato “arancino” mentre ad occidente si dice “arancina” .&nbsp;. Ovviamente per chiudere questo delizioso spuntino assaggiai le “zeppole” , dolci di riso ricoperte di miele fuso. Penso che, dopo aver riempito il mio stomaco ed aver visitato la nostra Etna, sia il momento di recarci a fare un tuffo nel meraviglioso mare di Ragusa e Siracusa. Anche qui la dominazione greca ci regalò un immenso e maestoso teatro greco. Cara Sicilia, mi sembra il momento di andare nella tua zona settentrionale e così ci spostiamo verso Messina. Qui andrò a visitare un posto che non può passare inosservato ovviamente sto parlando di Milazzo, dove&nbsp;possiamo visitare numerose abitazioni e castelli storici, possiamo fare una passeggiata sul lungo mare oppure possiamo scegliere la mia opzione preferita ovvero fare un bagno nelle sue acque limpide. Qui assaggiai i meravigliosi cannoli e tanti dolcini con la pasta di mandorle.&nbsp;E poi come si fa a passare da quelle parti senza vedere la meravigliosa Taormina con la sua splendida isola bella che sembra totalmente un altro mondo. Questa cittadina brulica di tesori gastronomici e culturali, tra cui il suo famoso teatro greco-romano Cara Sicilia già che ci siamo direi di continuare il nostro viaggio verso Enna,&nbsp;una provincia che è tra le più suggestive della nostra isola ricca di paesini incastonati tra le rocce. Cara Sicilia, mi sembra giusto spostarci adesso in una delle province più belle e ricche di cultura della nostra terra: adesso infatti ci recheremo a Palermo. Essa è appunto la città perfetta per elencare le dominazioni che hanno contribuito alla realizzazione di una Sicilia così bella. Abbiamo la cattedrale di Palermo che è un perfetto mix di stili tra cui&nbsp;quello arabo e bizantino. &nbsp;Spostandomi dal centro mi ritrovo in un antico teatrino di marionette i cosiddetti “pupi siciliani” che raccontano la tipica storia di “Orlando furioso”. Passeggiando mi ritrovo infine davanti l’albero di Falcone che mi fa tornare in mente la storia di due eroi, Falcone e Borsellino, che combattevano contro la mafia, perché anche loro, come me, non sopportavano di vedere il loro paese sempre condizionato da quest’organizzazione criminale. La loro storia mi tornava in mente, erano siciliani come me e, pur di non vedere più la nostra terra costretta in ginocchio dalla mafia, hanno sacrificato le loro vite. Io pensai “questi si che sono i siciliani, che non scappano, che lottano fino in fondo” . Li, in quel momento, mi convinsi dell’errore che stavo commettendo. Così una volta arrivata al traghetto, pronta per attraversare lo stretto di Messina, presi il biglietto e lo strappai. Tornai sulla macchina con la consapevolezza che, continuando a rimanere dove sono, la Sicilia poteva diventare un paese aperto capace di soddisfare i bisogni di noi ragazzi.

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