Questo libro ha l'intento di mostrare le varie emozioni.

UN LIBRO DI EMOZIONI

Green polka dot border

E siccome lo spiritello era stato davvero di grande aiuto, Nonimporta iniziò improvvisamente a piangere, lì dov’era. Ci fu un po’ di allagamento, ma nulla di grave, anzi, alcuni piccoli granchi che passavano di lì furono molto felici perché stavano giusto cercando un posto per fare un bagnetto. E quando Nonimporta iniziò a ruggire per tutta la rabbia che aveva dentro, qualche oggetto cominciò a tremare, ma nulla si ruppe e non scoppiò un incendio.

“Certo” gli disse lo spiritello, “capisco che a te possa sembrare così, ma se trovi una persona gentile, di cui ti puoi fidare, e le racconti i tuoi sentimenti, andrà tutto bene, te lo garantisco io”. “Comunque, non puoi continuare così. Guarda! I tuoi sentimenti stanno traboccando fuori da te”. E, infatti, quando Nonimporta si guardò intorno, vide che i suoi sentimenti erano proprio lì attorno!” Nonimporta guardò meglio, e vide che un po’ della sua rabbia stava uscendo fuori di lui e prendeva la forma di piccoli tesserini appuntiti, che davano un gran fastidio alle margherite sul prato. Un po’ della sua tristezza si era trasformata in grossi e pesanti nuvolosi grigi. Ma la cosa più grave, caro Nonimporta, è che è davvero troppo terribile e faticoso tenersi dentro i propri sentimenti tutti per sé. Lascia che qualcuno ti aiuti!” &nbsp;

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Proprio in quel momento sbucò dal nulla un amico di Nonimporta, Ciccio Potevandarepeggio. Insieme si diressero verso il loro negozio preferito di dolcetti appiccicosi. Mentre camminavano Nonimporta scivolò dentro una pozzanghera. “Poteva andare peggio”, disse Ciccio, “avresti potuto romperti una gamba”. “Non importa”, rispose Nonimporta, e intanto si infilò in tasca tutto lo schifo e il fastidio di essersi bagnato e sporcato nella pozzanghera.

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Per tirarsi un po’ su di morale , Nonimporta e Ciccio decisero di andare a farsi un giro allo zoo. Ma quando arrivarono, si accorsero che lo zoo era chiuso. “Poteva andare peggio”, disse Ciccio, “poteva esserci bruciato in un incendio!” “Non importa”, disse Nonimporta, e nascose in un calzino il dispiacere della chiusura dello zoo. 

Proprio in quel momento, comparve un piccolo spiritello rosso. Lo spiritello guardò Nonimporta incastrato nella siepe e disse: “ Se vuoi riuscire a liberarti da lì, mio caro amico, hai una sola possibilità: lasciare uscire un po’ dei sentimenti che tieni dentro”. Nonimporta rispose allo spiritello che non poteva proprio farlo. “Dentro di me ci sono talmente tante lacrime che non sono mai uscite dai miei occhi, che provocherebbero un allagamento. E c’è così tanta rabbia, che potrebbe far scoppiare un incendio immenso”. 

Fu proprio allora che successe una cosa meravigliosa. Nonimporta si voltò verso lo spiritello e gli disse: MI IMPORTA! Lo spiritello insegnò a Nonimporta come si fa a far capire alle persone quando qualcosa ci interessa. 

Ma proprio su quella altalena si stava dondolando Dario il Duro. “ Non puoi salire su questa altalena”, disse Dario il Duro, tirando fuori la sua linguaccia “perché io non te la lascerò mai”. “Non importa”, risposte Noimporta, e si mise nella tasca dei pantaloncini tutta la tristezza provocata dall’idea di non poter salire sulla sua altalena preferita. 

Il giorno dopo, il migliore amico di Nonimporta gli disse che si era trovato un nuovo migliore amico e lo lasciò solo. E il giorno dopo ancora, qualcuno gli disse che puzzava. E il giorno dopo ancora, un tipo gli rubò la sua pistola ad acqua. E quando, il giorno dopo ancora, decise di farsi una nuotata nel mare, posò il piede sopra una medusa. 

Ogni volta, ma proprio ogni volta, Nonimporta diceva tra sé e sé “Non importa”. E ogni volta trovava un posto dentro di sé dove nascondere i suoi sentimenti. Ma dopo un po’ di tempo, Nonimporta si ritrovò pieno zeppo di preoccupazioni, tristezze, rabbie e paure, talmente gonfio e carico che, a un certo punto, rimase incastrato in una siepe. “Poteva andare peggio” gli disse Ciccio, “potevi rimanere incastrato in un albero di frutti con le spine, con sotto un grosso orso arrabbiato e ringhiante”. Ma le parole di Ciccio non lo consolarono neanche più.

Un giorno, uno scricciolo di nome Nonimporta stava festeggiando nel parco. Era molto felice perché aveva in mente di farsi un giro sulla sua altalena preferita. 

Una volta arrivati al negozio di dolcetti appiccicosi, stavano proprio per lanciarsi su certe ciambelline morbide alle fragole quando all’improvviso Picchiaforte, che se ne stava lì accanto, iniziò a spalmare della marmellata sui capelli di Nonimporta. “Non importa” disse Nonimporta e cercò di deglutire assieme a un grosso boccone di ciambelline alle fragole tutta la rabbia che gli aveva fatto venire Picchiaforte. E fu così che gli venne anche un gran mal di pancia.