PRIMARIA e SEC. I Grado
E. De Filippo - SA

L'avventura del bimbetto Dante

...all'Inferno

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C’era una volta un grazioso bimbetto di nome Dante che stava per iniziare una grande avventura: il primo giorno di scuola.
Quel giorno, tutto emozionato, arrivò davanti ad un edificio molto grande.
“Come sarà iniziare la scuola? Conoscerò nuovi compagni? E gli insegnanti come saranno?”
E così dicendo, arrivò davanti alla sua nuova classe.

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Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in una classe incupita                                    
e la mia felicità è così svanita

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Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
(I, 1-3)

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Dopo essere entrato, si è seduto vicino ad un ragazzino che aveva tutta l’aria di sapere tante cose: “Ciao, tu sei nuovo, vero? Io sono Virgilio, ormai è da tanto che sono qui e se vorrai potrò farti da guida in questa scuola” E mentre, tutto contento, Dante faceva amicizia col suo nuovo amico, ecco entrare in classe il maestro che subito parlò a tutti loro, spaventandoli un mondo!

“Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate”
Disse il maestro con tono arrogante                         
sistemando gli occhiali sul naso con fare esitante

 
"Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.                                  
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.                              
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate". (III, 1-9)

“Guai a voi anime prave”
continuò così senza esitare: “mi raccomando mettetevi a studiare!”     
impose il professore con tono poco soave.

Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: "Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. (III, 82-87)

 
Il nostro bimbetto Dante, a questo punto, era davvero molto preoccupato: “Ma perché ci parla così? Ancora non ci conosce nemmeno!” Ma ecco arrivare in aiuto il suo nuovo amico che subito gli spiegò che il maestro fa un po’ come vuole, senza dare troppe spiegazioni, e, sebbene ogni tanto sembri un pochino antipatico, ha molto a cuore tutti noi e ci vuole bene.

“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”
mi disse Virgilio riferendosi al professore                                    
che aveva dato tanti compiti perchè facevamo confusione