Un terremoto lungo un anno

by Grazia Paladino

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UN TERREMOTO LUNGO UN ANNO
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Storie di resistenza e resilienza sotto il Mongibello
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3C - anno scolastico 2019-2020
I.C. Federico De Roberto - Zafferana Etnea
1. Il racconto dei primi momenti
Sono le 3:19 di notte non so cosa sia successo.
Mi sono appena svegliato perché ho sentito
tremare tutto intorno a me.
Sento mia madre e mio padre che urlano, mi dirigo verso la porta, tutto è a terra:
mobili, armadi, vetrine.
Vedo mia sorella strisciare perché ha sbattuto il piede.
Cerco di aiutarla.
Usciamo, fuori... c'è un freddo gelido, mi guardo intorno
Vedo case crollate...casa mia;
La mia casa...distrutta.
La mia testa è in panico.
Non capisco cosa devo fare
I miei genitori sono rimasti dentro la casa.
Ho paura vorrei che uscissero subito.
Eccoli ora sono fuori anche loro.
Ci dicono di ripararci in auto...di dormire se ci riusciamo.
É mattina, mi sono appena svegliato.
Vado a fare un giro per Fleri,
la parte superiore della chiesa è crollata, la macelleria...il negozio di fotografia non esistono più.
Mi dicono che la scuola é inagibile …
2. Cos'è accaduto: il sisma, la faglia e i danni
Il terremoto del 26 Dicembre 2018 è stato il più violento tra quelli che si sono verificati sull'Etna da 70 anni a questa parte. 
Il sisma che si è verificato nella notte tra il 25 e 26 dicembre (esattamente alle 3.19) ha determinato la divergenza e l’aumento della spaccatura della faglia di Fiandaca per una lunghezza complessiva di 8 km: da Acicatena risalendo fino a Monte Ilice, un cono vulcanico inattivo da diversi secoli che sormonta Fleri.
A differenza di ciò che si potrebbe immaginare, quest'evento sismico non è legato all'attività vulcanica, ma è di natura tettonica. 

La scossa ha prodotto gravi danni agli edifici nell'area dell'epicentro e la zona maggiormente colpita si trova tra Fleri e Pennisi.

All'origine di questo fenomeno si trova una faglia attiva: La Faglia Di Fiandaca, la quale è situata al centro di numerose altre faglie dette "delle Timpe" situate nel settore orientale del vulcano. 

La Faglia di Fiandaca si muove con un movimento complesso sia trascorrente che divergente che provoca una continua deformazione

Questi movimenti sono la causa di un fenomeno chiamato fagliazione superficiale, cioè una spaccatura del terreno ben visibile ad occhio nudo, che, nel caso del terremoto del 26 dicembre, ha provocato numerosi danni. 
L'ipocentro di questo terremoto è stato rilevato ad 1 km di profondità (o poco meno), proprio per questo il fenomeno che ne è conseguito è stato molto potente e altamente percepito.

Come dicono gli esperti dell’ Istituto di geofisica e vulcanologia di Catania, che si sono occupati del monitoraggio del terremoto e delle deformazioni del suolo, l’evento del dicembre 2018 rappresenta, il cosiddetto mainshock ovvero l’evento sismico principale di una sequenza sismica dicirca 50 scosse localizzate lungo la faglia di Fiandaca nel corso di un mese a cavallo tra il 2018 e il 2019
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