- IL TEMPIO GRECO
- GLI ORDINI ARCHITETTONICI
- LA CASA GRECA
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IntroduzioneLoading...
Il tempio, per i greci, era la casa del Dio, che era collocato nella cella o naos – ed il sacerdote era l’unico ad avervi accesso. Era sempre orientato verso est-ovest, con l’ingresso aperto verso est.
Il santuario poteva ospitare una serie di “tesori”, che comprendevano i doni votivi offerti dalle città o dai semplici cittadini, delle sale per banchetti e portici.
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Le parti del tempio
Sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma elevata rispetto al terreno, tramite pochi gradini (crepidoma), si elevava la struttura, caratterizzata da colonne. Nella cella (naos) era situata la statua della divinità. Lo spazio antistante l'ingresso alla cella prendeva il nome di pronao, mentre il corrispondente sul retro si chiamava opistodomo.
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale.
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale.
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.
Le parti del tempio
Sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma elevata rispetto al terreno, tramite pochi gradini (crepidoma), si elevava la struttura, caratterizzata da colonne. Nella cella (naos) era situata la statua della divinità. Lo spazio antistante l'ingresso alla cella prendeva il nome di pronao, mentre il corrispondente sul retro si chiamava opistodomo.
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale.
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.
I colonnati erano edificati utilizzando il sistema trilitico, cioè "a tre pietre": composto di due sostegni verticali ed uno orizzontale.
La colonna, costituita da capitello, fusto e base, era sormontata da una trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, gli spioventi del tetto determinavano la presenza di un frontone sul quale poggiavano – agli angoli e al vertice – sculture decorative, di solito in terracotta dipinta, gli acroteri.
Caratteristiche delle colonne
A seconda del numero delle colonne presenti in facciata, il tempio era definito come "distilo" (con due colonne), "tetràstilo", "esàstilo", "octàstilo", "decàstilo", o anche "dodecàstilo".
Il numero delle colonne laterali era proporzionato a quello delle colonne in facciata, e poteva essere pari al doppio, al doppio + 1, o al doppio + 2 di esse.
Il numero delle colonne laterali era proporzionato a quello delle colonne in facciata, e poteva essere pari al doppio, al doppio + 1, o al doppio + 2 di esse.
Caratteristiche delle colonne
Ordini architettonici
Il dorico è il più antico degli ordini architettonici greci. Il suo nome è dovuto all'origine peloponnesiaca.
La base del tempio era realizzata in pietra di scarso pregio, al contrario della costruzione vera e propria in marmo o in pietra di alto livello.
Sulla base poggiava una piattaforma formata dai gradini di accesso. I primi due erano detti stereobate e la parte superiore del crepidoma era chiamata stilobate, poiché vi poggiava la colonna (stilo), priva di base – una delle caratteristiche doriche tipiche.
Sulla base poggiava una piattaforma formata dai gradini di accesso. I primi due erano detti stereobate e la parte superiore del crepidoma era chiamata stilobate, poiché vi poggiava la colonna (stilo), priva di base – una delle caratteristiche doriche tipiche.
Il capitello dorico era formato dall'echino, una specie di "cuscinetto rigonfio" su cui poggiava l'abaco, che aveva la forma di un parallelepipedo schiacciato.
Sopra il capitello si trovava la trabeazione, con un architrave liscio sopra cui poggiava il fregio. Tra l'architrave e il fregio vi era un listello continuo detto tenia, su cui erano applicati degli elementi rettangolari (le regula), dal quale pendevano delle gocce.
Sopra il fregio era presente la cornice che conteneva il timpano, spazio triangolare che accoglieva le decorazioni frontonali.
Sopra il capitello si trovava la trabeazione, con un architrave liscio sopra cui poggiava il fregio. Tra l'architrave e il fregio vi era un listello continuo detto tenia, su cui erano applicati degli elementi rettangolari (le regula), dal quale pendevano delle gocce.
Sopra il fregio era presente la cornice che conteneva il timpano, spazio triangolare che accoglieva le decorazioni frontonali.