UN CAMBIAMENTO INASPETTATO

Progetto speciale realizzato per l' a.s. 2020/2021 a cura del Dipartimento Educazione GAM in collaborazione con I.C. Rita Levi - Montalcini 

L'arte di raccontare

All'improvviso spuntò un ranocchio guerriero che si chiamava Norwick che disse ad Eugenia: "Questo è il mio territorio! Se sei un seguace di Glavicola , vattene via!&nbsp;" - "Non voglio disturbarti e non conosco Glavicola !" rispose spaventata. "Allora potresti aiutarmi a sconfiggerlo?" le chiese Norvick. "Certo!" disse felice Eugenia.

Dopo cena sul tavolo la ragazza vide una teiera con dentro una penna con il tappo a forma di albero. Visto che si annoiava molto, pensò di aprire la porta con la penna e ci riuscì dopo un po’ di tentativi.

Allora diede ad Eugenia un cappello magico per lui. Il cappello era bellissimo con una piuma di un uccello unico che vive solo nel Regno dei Capricorni.

Il patrigno cattivo disse con voce cupa: "Questa sera per cena esco con tua mamma e tu starai qua da sola." Allora Eugenia tutta triste si sedette al tavolo e mangiò una minestra fredda.

Blue geometrical pattern

CLASSE 5D I.C. Rita Levi - Montalcini Torino

Ad un certo punto cominciò a piovere e dietro all'albero trovò un ombrello. Subito si coprì con esso, ma non era un ombrello normale, infatti appena lo prese in mano, si trasformò in un cane.

Inoltre raccontò al ranocchio che doveva sempre stare chiusa in casa e non poteva mai uscire o accompagnare il suo patrigno e la sua matrigna al ristorante, al parco... Quindi non aveva né amici, né amiche, tranne il suo piccolo criceto Buster.&nbsp; Gli disse anche, che dopo aver consolato il suo criceto, aveva forzato una serratura ed era scappata di casa.

All'improvviso, Eugenia, camminando tra le campagne, vide il padre tornare a casa di corsa. Allora, presa dal panico, si nascose velocemente dietro a un albero; le sudavano le mani e respirava affannosamente.

Lei viveva in una casa isolata vicino a dei campi di girasoli. La casa era piccola, con corridoi stretti e pochissime finestre. Le pareti avevano colori smorti e in camera sua c’erano solo un letto e una finestra molto in alto che non riusciva mai ad aprire.

La maga Fiordaliso, che aveva una scopa che non le obbediva mai perché scappava sempre, era molto empatica e capì subito che la ragazza desiderava tanto essere coccolata, accudita e amata dal suo patrigno.

Glavicola era un pescatore molto cattivo che pescava nel lago, uccidendo tutti gli animali. Aveva i capelli che sventolavano anche senza il vento e mangiava tanto, ma restava lo stesso magro come un osso.

Gli raccontò che si era nascosta dietro ad un albero, dove aveva passato la notte ed era stata trasformata in un cane da un ombrello magico.&nbsp; Gli confidò il suo segreto: voleva di nuovo tornare ad essere una ragazza.

Norvick, il ranocchio, decise di ringraziare la ragazza per l'aiuto che gli aveva dato. Quindi pensò di aiutarla a tornare a casa. Le disse di andare nel Regno dei Capricorni dove c'erano delle alte montagne con vette sempre innevate e dei capricorni con il manto d'oro e d'argento per cercare il mago Alessandrino e la maga Fiordaliso.

C’era una volta una ragazza di quattordici anni di nome Eugenia. Viveva in una casa con il suo patrigno e la sua matrigna . Era di statura normale e aveva una corporatura magra, i suoi capelli erano ruvidi e castani, la fronte alta. Gli occhi tristi e la carnagione pallida erano dovuti al fatto che non usciva mai di casa.

Eugenia dopo aver bevuto la pozione si trasformò e si vide cresciuta: aveva i capelli lunghi e una corporatura molto magra. Il suo viso era allegro e aveva voglia di ballare. Disse al mago: "Grazie!"

Quindi uscì di casa e prese una stradina che la portò in un campo di fiori meravigliosi. Eugenia rimase a bocca aperta guardando le meraviglie del mondo.

Eugenia partì e, dopo un po’, arrivò nel paese dei maghi. Bussò alla prima casa che vide e incontrò il pacifico e giocherellone mago. Gli disse che l'aveva mandata il ranocchio Norvick&nbsp; per essere trasformata in ragazza.

Realizzato durante l'anno scolastico 2020/2021 in occasione del progetto "L'arte di raccontare" a cura del Dipartimento Educazione GAM Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino

La ragazzina capì quanto fosse bello il mondo circostante, quindi decise di scappare e spiccò il volo.

Eugenia si rivela una persona molto socievole e, potendo uscire di più, si fa molte amiche tra cui una fan di film horror.

Ovviamente, il patrigno, quando tornò a casa non vide la sua figlioletta. Non fu triste come si può pensare, anzi, fu quasi felice. Ma poi gli capitò sulla testa il cappello magico della maga Fiordaliso, che lo fece riflettere: "Come farò senza Eugenia? Senza di lei non sono nessuno e non servo a nessuno! Devo assolutamente ritrovarla!" Alla fine si mise a piangere.

Dopo tutte le sue avventure e i suoi incontri inaspettati fuori di casa, Eugenia riuscì finalmente a tornare alla sua triste dimora. La sua espressione era più gioiosa che mai perché non la vedeva da ben tre lunghi anni.

Eugenia disse a Norvick: "Sono felice per te… ma io rimango ancora triste perché non sono un cane, ma una ragazza di quattordici anni oppressa..."

Eugenia si tuffò, con un balzo saltò sulla barca rovesciandola e il pescatore cadde nelle scure acque.

Alessandrino le diede una pozione come se fosse oro: disse che l'aveva preparata con degli ingredienti inestimabili. Il mago raccomandò di tenerla con cura perché ce n'era solo una al mondo e una dose equivaleva a una boccetta.

Al ritorno di Eugenia le cose cambiarono: il padre decise di farla uscire spesso. Allora la ragazza andava spesso in un bar nella vicina città.

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