IL LUNGO VIAGGIO DI CIPPì

Progetto speciale realizzato per l' a.s. 2020/2021 a cura del Dipartimento Educazione GAM in collaborazione con I.C. Rita Levi - Montalcini 

L'arte di raccontare

Dopo l’impresa Cippì, l’unicorno e Filippo, molto affamati, si avviarono nel bosco e da lontano videro una casa che riconobbero come quella della nonna dell’uccellino, bussarono alla porta e chiesero del cibo.

Realizzato durante l'anno scolastico 2020/2021 in occasione del progetto "L'arte di raccontare" a cura del Dipartimento Educazione GAM Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino

In realtà&nbsp;Ermes era della nonna della strega. La donna stava bevendo il caffè preparato con le piume del gufo che hanno il potere di fare addormentare&nbsp;coloro che la bevono.

Per curarlo arrivò Olivia, una signora con un tappeto magico attraversando un palazzo vicino al bosco. Il tappeto magico aveva il potere di farle vedere gli esseri viventi in difficoltà.

Giacomo, potendo prevedere il futuro, aveva intuito che il gufo si sarebbe ferito, quindi arrivò con una noce medica e un bicchiere per prendere&nbsp;le piume di&nbsp;Ermes; in tal modo aiutò Cippì&nbsp;a riprendere il volo come se non fosse mai stato colpito.

Un unicorno, involontariamente,&nbsp;lo colpì&nbsp;e lo ferì. Dispiaciuto di aver colpito Cippì, andò a chiamare il suo amico&nbsp;Filippo che possedeva una sedia magica dal potere curativo.&nbsp;Filippo adagiò Cippì sulla sedia e magicamente l’uccellino guarì.&nbsp;

Quando&nbsp;la pozione fu pronta,&nbsp;il gufo la prese e&nbsp;non si lasciò convincere facilmente a restituirla.

Filippo si recò al fiume vicino la casa e vide degli strani oggetti cadere dal cielo e&nbsp;finire nell’acqua.

Cippì si guardò intorno. Si accorse che lì vicino c’era&nbsp;la casa di una strega e decise di raggiungerla perché sapeva che la strega era in grado di&nbsp;preparare pozioni magiche insieme ad un gufo di nome Ermes.

LA LUNA SI SVEGLIO' CERCANDO CIPPì, MA NON TROVANDOLO DOPO UN PO' CAPì DI AVER SOGNATO TUTTO!

Le sventure di Cippì purtroppo non terminarono quì.

Olivia aveva un bambino di nome Giacomo.

Caterina aveva una figlia di nome&nbsp;Viola. Viola vide che l’uccellino aveva preso il diamante, svegliò la madre e insieme tentarono di riprenderlo, ma non ci riuscirono.

La nonna, contenta di vederli, preparò loro&nbsp;dei biscotti.

Ad un certo punto iniziò a piovere forte e l’uccellino cadde nel fiume dopo aver sbattuto l’ala contro un albero.

Vicino al fiume c’era una fontana che attingeva l’acqua da esso, e lì riconobbero Olivia e Giacomo che nel frattempo avevano appreso dei nuovi poteri, cioè erano in grado far volare gocce d'acqua.

Giacomo, grazie ai suoi superpoteri,&nbsp;fece volare&nbsp;con la magia Olivia, senza il tappeto. Cippì chiese in prestito&nbsp;il tappeto magico e, con il suo aiuto, riprese a volare.

Ermes, passando di lì, prestò soccorso a Cippì e prese al volo&nbsp;la pozione prima che toccasse terra. Un frammento di vaso però colpì il suo occhio, ferendolo.

Intanto Cippì distrasse il gufo e riuscì a sottrargli la pozione. Cippì la prese, la attaccò alla&nbsp;sua zampa e si addentrò nel bosco per rubare il diamante.

Filippo chiamò la nonna e le disse di affacciarsi alla finestra per vedere ciò che stava accadendo.

Dopo un lungo viaggio Cippì arrivò dalla signora Caterina, che possedeva ancora il diamante,&nbsp;e decise di usare qualche goccia della&nbsp;pozione per farla addormentare. La signora Caterina cadde in un sonno profondo e l’uccellino, approfittando della situazione, le rubò il diamante.

Il diamante apparteneva a una signora di nome Caterina, che aveva una casa in mezzo al bosco. L’uccellino pensò che non sarebbe mai riuscito a rubarle il diamante...

IL LUNGO VIAGGIO DI CIPPì

CLASSE 4D I. C. Rita Levi - Montalcini Torino

Vollero quindi provare a riprenderlo lanciandogli un vaso: l’uccellino in parte fu colpito, perdendo così l’ampolla contenente&nbsp; la pozione restante.

C’era una volta un uccellino giallo di nome Cippì che voleva rubare un prezioso diamante.

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