ZOE E LA DANZA DELLE CONCHIGLIE

Progetto speciale realizzato per l' a.s. 2020/2021 a cura del Dipartimento Educazione GAM in collaborazione con I.C. Rita Levi - Montalcini 

L'arte di raccontare

...e della Montagna Incanto. Quest'ultima nel corso degli anni era stata maltrattata dagli uomini che l'avevano inquinata e avevano tagliato i suoi pregiati alberi.

Ignara del pericolo continuò a giocare e raccogliere conchiglie sulle sponde del fiume, quando... un urlo terrificante scosse la quiete del bosco...

...del Paguro Bernardo, detto il Sonnambulo...

...sulla montagna la vegetazione tornò rigogliosa e gli alberi tornarono a crescere.

Fu allora che capì, il suo nome significava vita, dunque per ristabilire l'equilibrio tra madre natura e gli uomini, avrebbe dovuto ballare la danza delle conchiglie. Zoe iniziò a danzare...

Scoppiò un violento temporale, Zoe spaventata e inzuppata chiese aiuto al Signor Senzanome, che di mestiere faceva il custode del bosco.

Zoe iniziò a correre a gambe levate, attraversò il sentiero perduto, una scorciatoia che in pochi conoscevano.

L'uomo la portò nella sua casa albero. Che spettacolo! Al suo interno vi era una porta che conduceva ad "Inogniluogo", un regno di cui aveva sentito parlare spesso nei racconti del Signor Murales.

L'Anima Urlante finalmente poté continuare a scorrere nella quiete lungo il letto del fiume Topia. L'equilibrio era ristablito. Zoe vi aspetta per la prossima avventura!

Il fiume Topia sorgeva dalla grande montagna "Incanto", una montagna maestosa inaccessibile a causa della sua fitta vegetazione, ma qualcosa nel corso degli anni era cambiato.

Lungo la strada incontrò il paguro Bernardo, da tutti conosciuto come "il Sonnambulo", una creatura per metà uomo e per metà paguro che viveva in prossimità del fiume.

Uscendo di casa Zoe salutò il suo vicino, il Signor Murales, che ogni estate si dedicava a dipingere la sua opera incompiuta.

Solo il gigante dell'Isola Sperduta avrebbe potuto insegnarle la danza delle conchiglie, ma prima avrebbe dovuto capire... Ma capire cosa? Il gigante le suggerì di soffermarsi sul suo nome.

Le mura erano decorate da conchiglie di ogni forma, dimensione e colore, che Zoe amava raccogliere in compagnia del suo fedele cane Ulisse vicino al fiume Topia. La scuola era finita e Zoe finalmente poteva giocare con il suo amato cane Ulisse nel verde bosco.

CLASSE 1D I. C. Rita Levi - Montalcini Torino

C'era una volta una piccola casetta immersa nel verde bosco di "Altrove", precisamente nella "Terra di Mezzo". 

Il Mago le regalò i suoi scudieri limoni, due giovani nobili al suo servizio, che l'avrebbero condotta dal Gigante dell'Isola Sperduta.

...era l'urlo di una giovane donna di cui nessuno sapeva nulla, "Sangue Nero" l'aveva rapita!

Zoe aveva ascoltato molti racconti leggendari sulla montagna e sul fiume Topia, ma non aveva mai sentito parlare dell' "Anima Urlante", d'altronde nessuno l'aveva mai vista!

Sul balcone soleggiato si affacciò la mamma, la Signora "Strana", che le raccomandò di non avvicinarsi troppo alle sponde del fiume.

La Signora le chiese se avesse mai ballato la danza delle conchiglie, un'antica danza liberatoria, ovviamente Zoe ne aveva sentito parlare, ma non credeva nei poteri magici di un ballo!

Durante il tragitto incontrò il Signor "Senzanome", un uomo dalle sembianze di un albero, che nessuno osava avvicinare per il suo bizzarro e minaccioso aspetto.

Lì conobbe il Mago Cappietro, che le raccontò dell'Anima Urlante... 

Realizzato durante l'anno scolastico 2020/2021 in occasione del progetto "L'arte di raccontare" a cura del Dipartimento Educazione GAM Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino

Una volta giunta al fiume, Zoe scambiò due chiacchiere con la Signora "Nunchia" arrivata da "Chissadove" un piccolo villaggio poco lontano da "Altrove". 

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