Libro nuevo

by STEFANO PROTSAKH

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Il seminario vescovile di Aversa
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Il grandioso complesso architettonico costruito dalla Cattedrale e dal Seminario posti nel cuore di Aversa ,possono essere definiti la sede di Dio. Il Seminario, come istituzione, nasce al seguito della riforma luterana e dal concilio di Trento, proprio per rispondere all' esigenza di formare un clero che rispondesse a quel momento storico così travagliato , con l' intento di dare ai giovani un' educazione solida e approfondita sotto il controllo dell' episcopio.
la struttura del seminario
la storia del seminario
La vera rivoluzione avvenne alle soglie del' 700 quando giunse ad Aversa il Cardinale Innico Caracciolo, il quale diede nuova vita al Seminario :infatti già nel 1704 il Seminario contava già 90 iscritti rendendo necessaria la decisione di fondare ex novo la struttura e l' ordinamento del Seminario. Nel 1712 il Cardinale Caracciolo acquistò un' ampia area attigua alla Cattedrale che coinvolgeva anche il primo nucleo cinquecentesco e affidò i lavori all'architetto Romano Carlo Buratti coadiuvato dall' architetto Francesco Antonio Magi, entrambi allievi di Carlo Fontana. Il cantiere fu aperto per oltre un ventennio, dando vita al' imponente struttura che ancora oggi ammiriamo. Per tutto il '700 e i primi anni dell' 800 il Seminario di Aversa divenne un centro culturale di prima grandezza rendendo necessaria la nascita di una sede distaccata presso l'Abbazia di San Lorenzo. Il Seminario si occupava integralmente della formazione dei chierici arrivando per prestigio ad equiparare il Seminario di Napoli. In questo periodo di vivacità culturale si arricchisce la biblioteca , prende corpo la pinacoteca e, sul piano architettonico, sul piano, si realizza lo scalone principale.
la biblioteca
La Biblioteca nacque con la fondazione del nuovo Seminario. Fu istituita verso il 1729 ad opera del Cardinale Innico Caracciolo e fu curata e incrementata dai suoi successori in particolare i vescovi Durini e Caputo e soprattutto il vescovo Antonio Cece, il quale oltre ad arricchirla di nuovi volumi, vi fece installare un busto del papa Paolo IV, eseguito dallo scultore Gismondi. Affidò il riordino dei libri al sacerdote don Franco Russo che si servi della guida della professoressa Guerrieri della Biblioteca Nazionale di Napoli. La biblioteca contiene circa ventimila volumi e vi sono opere di scienza e di chimica le grandi collane di Storia ecclesiastica e civile, opere di carattere teologico e filosofico, diversi incunaboli,molte cinquecentine.
lo scalone
Ritornando allo scalone d'onore, prima di entrare nei corridoi, si attraversa un atrio, che porta alla cappella <Respice stellam>, dove sporge l'abside di una cappella della cattedrale, detta cappella dei ciechi. In quest'atrio si trovano delle tele molto interessanti.
Una prima tela rappresenta il "Compianto per Cristo morto". La figura del Cristo, adagiato sulle ginocchia della Madre addolorata, è arricchita ai lati, della presenza di due santi dell'Ordine domenicano e da due sante monache. Il santo domenicano, in primo piano, ha in mano il modellino di una chiesa mentre l'altro mantiene un oggetto che sembra un reliquario. Ai piedi delle immagini sono dipinti gli strumenti della passione di Cristo. Una seconda tela rappresenta il profeta Giona con un libro in mano e ai piedi un pesce. La tela è in condizione deplorevole così come la bellissima cornice in legno dorato intarsiato, cui manca un pezzo bruciato.
le opere
Il corpus delle opere d'arte presenti nel seminario si presenta molto variegato ed è composto da opere realizzate appositamente a cui si sommano opere provenienti da donazioni private, altre fatte realizzare dai vescovi della città di Aversa o provenienti da monumenti in stato d'abbandono. Lo stile di queste opere è quanto mai eterogeneo. In linea di massima prevalgono le opere di origine locale, prevalentemente del '600 e del '700 che presentano alcuni influenze giordanesche, altri fanno riferimento a maestri come Ribera, De Mura e Solimena. Accanto ad esse si pongono opere di epoche diverse dal medioevo fino all' arte contemporanea.
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