Libro nuevo

by MARIA BIANCHETTI

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CHIESA SAN FILIPPO E GIACOMO
AVERSA
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Creato da: Maria Bianchetti e Francesca Vittoria Russo
La chiesa della Madonna di Casaluce ebbe origine nell'antica cappella del castello Angioino costruito nel XIV secolo, questo luogo era legato ai Celestini, che capitarono nel castello. Successivamente esso fu donato all'Ordine che poi lo trasformò in un convento. La denominazione "Madonna di Casa Luce" si deve ad un'antichissima icona: una Madonna con in braccio un Bambino.
L'immagine fu detta quindi Madonna della Casa della Luce.
Secondo una leggenda, il quadretto, che si trovava abbandonato in un'abitazione contadina divenne talmente luminoso da irradiare di splendore tutto l'ambiente circostante.
Quadro della Madonna di Casa Luce con il Bambino
L'immagine fu detta quindi Madonna della Casa della Luce.
Quadro della Madonna di Casa Luce con il Bambino
Ci sono però altre tradizioni che cercano di spiegare la sua origine. La Chiesa inizialmente era stata realizzata in stile gotico del quale oggi non c'è niente più. L'edificio subì diversi interventi attraverso i secoli. Durante la II guerra mondiale, uno scoppio causò il crollo del tetto e del soffitto, poi ricostruiti. Oggi la chiesa è di stile barocco
La facciata è divisa in due ordini; Su quello superiore sono presenti due finestroni tondi, stucchi a forma di conchiglie o raffiguranti stermi ( in alto quello di Celestino V più in basso quello del suo Ordine). Nella parte inferiore della facciata ci sono due nicchie con due statue raffiguranti Celestino V e San Benedetto. L'interno della chiesa è a navata unica. Sulle pareti laterali si aprono due ambi nicchioni che ospitano quadri e altari dal XVIII al XIX secolo.
Aversa, chiesa, interno: soffitto
Foto presa da alamy stock photo
La facciata è divisa in due ordini; Su quello superiore sono presenti due finestroni tondi, stucchi a forma di conchiglie o raffiguranti stermi ( in alto quello di Celestino V più in basso quello del suo Ordine). Nella parte inferiore della facciata ci sono due nicchie con due statue raffiguranti Celestino V e San Benedetto. L'interno della chiesa è a navata unica. Sulle pareti laterali si aprono due ambi nicchioni che ospitano quadri e altari dal XVIII al XIX secolo.
Chiesa, interno: quadri
Foto presa da alamy stock photo
Nell'interno della chiesa si arrecarono seri danni strutturali anche all'interno, tanto che il soffitto, che allora ospitava un ovale centrale con la Madonna di Casaluce con i Santi Filippo e Giacomo, fu sostituito da una copertura a capriata. Sul primo altare a destra è situata una tela che, secondo il Parente , è databile al 700 e rappresenterebbe San Benedetto con i suoi discepoli S. Mauro e S. Placido , anche se c'è chi vi riconoscere San Benedetto con Totila. Per quanto riguarda l'autore dell'opera, si pensa che il quadro si possa attribuire a Carlo mercurio. L'opera posta sul lato opposto raffigurava San Pietro Celestino, al quale in origine la chiesa era dedicata a che prima si trovava sull'altare Maggiore. Essa fu realizzata da un ignoto seguace di Francesco Imparato, attivo tra il 1530 e il 1565, definita "pregevole" dal Parente e che è caratterizzata dalla presenza di un'epigrafe in caratteri gotici che ci indica l'identità del soggetto raffigurato.
Più avanti, l'opera situata sulla destra rappresenta una "Presentazione al tempio di Gesù", attribuita anche questa a Carlo Mercurio e tendente al giordanesco, caratterizzata da un repertorio di colori che tende quasi all'intonìa. La scena è formata da protagonisti che compiono azioni diverse da quelle ricordate dall'evangelista Luca: S. Simeone, che dovrebbe, che dovrebbe avere in braccio il Bambino, sembra reso nel gesto di voler invitare Gesù ad alzarsi, un Gesù che è già ragazzo (e, per questa ragione, alcuni sostengono che in realtà si tratti della presentazione al tempo di Maria); Giuseppe e Maria , poco espressivi, sono inginocchiati qualche gradino dietro.
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