Libro nuevo

by GIADA PICCOLO

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Conoscendo Aversa...
Il Duomo
La storia
Esterno
Nel cuore del borgo antico, sulla piccola e omonima piazzetta, si apre il maestoso Duomo di San Paolo, autentico centro di Aversa, la cui costruzione si deve al principe normanno Riccardo I, che ordinò l’inizio dei lavori nell’anno 1053, ed al figlio di costui, Giordano I, che li portò a termine nel 1090 circa.
La facciata, in stile barocco, è dovuta agli interventi d'inizio Settecento, restauri dovuti in seguito ai terremoti. I lavori furono affidati all'architetto romano Carlo Buratti mentre verticalmente si presenta tripartito da dieci lesene giganti di ordine corinzio. Sopra le due porte laterali si trovano quattro finestroni. Sopra al portale centrale vi è collocato un frontone semicircolare.
Al di sopra del frontone, è collocata una balaustra con un grande finestrone a tutto sesto, sormontato da una conchiglia, simbolo dei pellegrinaggi in Terra Santa.
La storia
Esterno
La facciata, in stile barocco, è dovuta agli interventi d'inizio Settecento, restauri dovuti in seguito ai terremoti. I lavori furono affidati all'architetto romano Carlo Buratti mentre verticalmente si presenta tripartito da dieci lesene giganti di ordine corinzio. Sopra le due porte laterali si trovano quattro finestroni. Sopra al portale centrale vi è collocato un frontone semicircolare.
Al di sopra del frontone, è collocata una balaustra con un grande finestrone a tutto sesto, sormontato da una conchiglia, simbolo dei pellegrinaggi in Terra Santa.
Interno
deambulatorio
L'interno si presenta vasto, a tre navate, di cui la centrale più ampia. La navata centrale presenta massicci pilastri che reggono archi a tutto sesto. Ogni pilastro porta una coppia di lesene con finti capitelli corinzi, in stucco. Le lesene proseguono sulla volta a botte, dividendola in campate, una per ogni pilastro. La chiesa presenta significativi e numerosi elementi d’interesse, a cominciare dal magnifico presbiterio, completamente affrescato da Camillo Guerra, l’altare maggiore è di Giacomo Massotti.

"L'Adorazione dei magi"
L’ “Adorazione dei Magi” dell’artista fiammingo Cornelis Smet, attivo nell’Italia Meridionale nel XVI secolo. Grazie al restauro del 1985, è stata restituita all’opera la sua caratteristica principale, propria della pittura fiamminga del XVI secolo:
deambulatorio

"L'Adorazione dei magi"
L’ “Adorazione dei Magi” dell’artista fiammingo Cornelis Smet, attivo nell’Italia Meridionale nel XVI secolo. Grazie al restauro del 1985, è stata restituita all’opera la sua caratteristica principale, propria della pittura fiamminga del XVI secolo:
la brillantezza dei colori, specialmente il rosso, ottenuta con l’utilizzo di colori ad olio, che permetteva di effettuare sfumature in modo più semplice rispetto ai colori a tempera, che si asciugava più rapidamente.
"La conversione di Paolo"
Fonte battesimale
Proseguendo con la navata destra, si incontra un primo dipinto: “La conversione di San Paolo”, una tela del XVII secolo realizzata da Carlo Mercurio.
Organi a canne
Infine, si giunge al fonte battesimale. Esso non è sempre stato nel punto in cui si trova oggi, ma fu spostato per volere del Vescovo Pietro Orsini verso la fine del XVI secolo che lo fece emergere da un luogo più basso e nascosto in cui si trovava prima, in un altro più luminoso, all’interno della chiesa stessa. Egli lo rivestì completamente di struttura marmorea policroma, dalle fondamenta, abbellendolo con immagini sacre scolpite nel marmo.
Nella cattedrale si trovano tre organi a canne.
I due principali sono posizionati a ridosso delle pareti laterali del presbiterio, al di sopra degli stalli lignei del coro, risalgono alla seconda metà del XVIII secolo e sono ascrivibili ad organari di ambito napoletano; quello di destra dispone di 14 registri, mentre quello di sinistra ne ha 20. Le casse dei due strumenti sono decorate analogamente alle cantorie.
A pavimento si trova anche un organo positivo, mobile, già collocato sulla cantoria del coro dei canonici. Di ambito napoletano, venne costruito nel 1637 ed è integro nelle sue caratteristiche foniche originarie; ha 7 registri su unico manuale, senza pedaliera.
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