Libro nuevo

by rossella barbato

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L'utilizzo della ruota degli esposti
Nel Medioevo era molto diffusa una pratica detta oblazione, che consisteva nel "donare" i bambini a dei monasteri per farli diventare monache e monaci a vita. Questa pratica avveniva attraverso la ruota degli esposti, che permetteva di lasciare il neonato senza essere visti dall'interno. In questo modo molte famiglie nobili si liberavano dei figli non primogeniti e evitavano di dover dividere il patrimonio familiare fra troppi eredi. L'oblazione era definitiva e da essa si poteva recedere solo con la fuga, tanto che la Regola benedettina prescriveva che i bambini oblati non dovessero mai essere lasciati soli, per evitare fughe dal monastero. Fu solo alla fine del XII secolo che fu accordato agli oblati di recedere all'impegno preso dai genitori. 
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ruota degli esposti o degli innocenti, Firenze
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La Casa Santa dell’Annunziata e la sua ruota degli esposti
L’usanza di raccogliere i bambini nelle case di accoglienza nasce sotto Papa Innocenzo III; la Casa Santa dell’Annunziata di Napoli era un grande centro di “raccolta degli esposti”, che poi diventeranno gli Esposito. Nel 1322 venne ritrovata lì una neonata sui cui panni vi era scritto “da buttarsi per povertà”, questo episodio fa sì che in questa Casa venga avviata la “raccolta” dei trovatelli. La ruota degli esposti diventa così una consuetudine che si espande a tutto il territorio nazionale. Il passaggio dei bambini attraverso la ruota trasformava gli stessi in “figli della Madonna” , o “figli d’a Nunziata”, o “esposti”, ma in altre parti d’Italia erano i “proietti”, i “diotallevi”, i “dioguardi”. Spesso al collo degli esposti veniva appeso un foglietto di carta con indicazioni sui genitori.
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Casa Santa dell'Annunziata
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