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Scuola secondaria di primo grado Giorgione
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Juliet e il mistero dell'accendino giallo Loading...
Sebastiano FabbianClasse 2C
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A.S. 2021-2022@2022 by Scuola secondaria di primo
grado Giorgione, Castelfranco Veneto.
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: febbraio 2022
grado Giorgione, Castelfranco Veneto.
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: febbraio 2022
Ai miei genitori che hanno sempre dato spazio alla mia fantasia...
Era una fredda serata di gennaio e un uomo dal nome ancora sconosciuto si intrufolò in un appartamento abbandonato.
Non sapeva ancora che quella sera sarebbe stato ucciso, infatti, successivamente un’altra figura entrò in quella struttura, una figura losca, mascherata, praticamente irriconoscibile. Quest’ultima tirò fuori lentamente la sua arma, un coltello da cucina e portò a termine il lavoro: uccise l’uomo sconosciuto.
Il giorno dopo Miss Juliet, una donna francese di circa mezza età, fu avvisata dal suo amico sceriffo, che era avvenuto un crimine. Non lavorava nella polizia perché era considerata stramba e ossessiva. Aveva un lavoro molto umile che le permetteva appena di mantenersi, però aveva un grande spirito di
Non sapeva ancora che quella sera sarebbe stato ucciso, infatti, successivamente un’altra figura entrò in quella struttura, una figura losca, mascherata, praticamente irriconoscibile. Quest’ultima tirò fuori lentamente la sua arma, un coltello da cucina e portò a termine il lavoro: uccise l’uomo sconosciuto.
Il giorno dopo Miss Juliet, una donna francese di circa mezza età, fu avvisata dal suo amico sceriffo, che era avvenuto un crimine. Non lavorava nella polizia perché era considerata stramba e ossessiva. Aveva un lavoro molto umile che le permetteva appena di mantenersi, però aveva un grande spirito di
Era una fredda serata di gennaio e un uomo dal nome ancora sconosciuto si intrufolò in un appartamento abbandonato.
Non sapeva ancora che quella sera sarebbe stato ucciso, infatti, successivamente un’altra figura entrò in quella struttura, una figura losca, mascherata, praticamente irriconoscibile. Quest’ultima tirò fuori lentamente la sua arma, un coltello da cucina e portò a termine il lavoro: uccise l’uomo sconosciuto.
Il giorno dopo Miss Juliet, una donna francese di circa mezza età, fu avvisata dal suo amico sceriffo, che era avvenuto un crimine. Non lavorava nella polizia perché era considerata stramba e ossessiva. Aveva un lavoro molto umile che le permetteva appena di mantenersi, però aveva un grande spirito di
Non sapeva ancora che quella sera sarebbe stato ucciso, infatti, successivamente un’altra figura entrò in quella struttura, una figura losca, mascherata, praticamente irriconoscibile. Quest’ultima tirò fuori lentamente la sua arma, un coltello da cucina e portò a termine il lavoro: uccise l’uomo sconosciuto.
Il giorno dopo Miss Juliet, una donna francese di circa mezza età, fu avvisata dal suo amico sceriffo, che era avvenuto un crimine. Non lavorava nella polizia perché era considerata stramba e ossessiva. Aveva un lavoro molto umile che le permetteva appena di mantenersi, però aveva un grande spirito di
osservazione e uno spiccato sesto senso, che già in passato le era stato di grande aiuto in alcune indagini.
Era una donna piuttosto alta, magra come uno stecchino. Alla vista non si presentava benissimo per il semplice fatto che non si curava di se stessa infatti, pensava prima di tutto agli altri. Aveva i capelli tutti arruffati, là dentro sembrava ci potesse stare di tutto, in più indossava vestiti vecchi e larghi, probabilmente usati, e le scarpe erano così consumate da avere i buchi. Portava degli occhiali tondi e grandi, che le coprivano l'intero volto. Aveva il viso scavato e la bocca secca, perché odiava il rossetto e il burro di cacao. In compenso però, aveva degli splendidi occhioni azzurro-turchese, che osservavano con attenzione ogni cosa. Nella scena del crimine non poteva mancare, c’era sempre quando un caso era difficile. Così arrivò e descrisse tutto nei minimi dettagli: “La vittima è un uomo di mezza età, forse sulla cinquantina, il
Era una donna piuttosto alta, magra come uno stecchino. Alla vista non si presentava benissimo per il semplice fatto che non si curava di se stessa infatti, pensava prima di tutto agli altri. Aveva i capelli tutti arruffati, là dentro sembrava ci potesse stare di tutto, in più indossava vestiti vecchi e larghi, probabilmente usati, e le scarpe erano così consumate da avere i buchi. Portava degli occhiali tondi e grandi, che le coprivano l'intero volto. Aveva il viso scavato e la bocca secca, perché odiava il rossetto e il burro di cacao. In compenso però, aveva degli splendidi occhioni azzurro-turchese, che osservavano con attenzione ogni cosa. Nella scena del crimine non poteva mancare, c’era sempre quando un caso era difficile. Così arrivò e descrisse tutto nei minimi dettagli: “La vittima è un uomo di mezza età, forse sulla cinquantina, il
suo nome è ancora sconosciuto.
È stato ucciso con un coltello da cucina, fabbricato a Down Street, riconoscibile dal logo impresso sulla lama. Dalla scia di sangue e dalla posizione degli oggetti, si capisce che l’uomo deve essere sopravvissuto ai colpi iniziali, anche perché il taglio presente nel cadavere è su un punto non vitale, quindi l’assassino deve avergli dato il colpo di grazia successivamente. Vicino ai piedi della vittima ci sono una pistola, simile a quelle in dotazione alla polizia, un accendino giallo… ora però devo fare un’altra cosuccia.”
Così tirò fuori dalle tasche un pacco di farina, lei riserva sempre un sacco di sorprese, e delicatamente la passò prima tra le dita della vittima, poi sull’impugnatura della pistola presente a terra.
Alla fine affermò: “Suppongo che la vittima abbia provato a difendersi con questa… la farina svela tutti i segreti se
È stato ucciso con un coltello da cucina, fabbricato a Down Street, riconoscibile dal logo impresso sulla lama. Dalla scia di sangue e dalla posizione degli oggetti, si capisce che l’uomo deve essere sopravvissuto ai colpi iniziali, anche perché il taglio presente nel cadavere è su un punto non vitale, quindi l’assassino deve avergli dato il colpo di grazia successivamente. Vicino ai piedi della vittima ci sono una pistola, simile a quelle in dotazione alla polizia, un accendino giallo… ora però devo fare un’altra cosuccia.”
Così tirò fuori dalle tasche un pacco di farina, lei riserva sempre un sacco di sorprese, e delicatamente la passò prima tra le dita della vittima, poi sull’impugnatura della pistola presente a terra.
Alla fine affermò: “Suppongo che la vittima abbia provato a difendersi con questa… la farina svela tutti i segreti se