Scuola secondaria di primo grado
Giorgione
Giorgione
Veleno d'amore
Eleonora Dotto
classe 2C
AS. 2021-2022
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@ 2022 by Scuola secondaria di primogrado Giorgione, Castelfranco Veneto.
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: febbraio 2022
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In un giallo deve esserci semplicemente un cadavere, e più il cadavere è morto, meglio è. S. S. Van Dine
Era la sera del 20 novembre. Fuori splendeva il sole e gli uccellini canticchiavano da tutto il pomeriggio. Roberto stava passeggiando nel parco del suo paesino assieme alla propria fidanzata.. Improvvisamente gli arrivò una chiamata da un numero che non aveva salvato in rubrica. Decise di rispondere lo stesso.
“... Pronto?” disse lui incuriosito.
“Ciao!” rispose la voce proveniente dalla chiamata.
Il ragazzo restò perplesso per alcuni secondi… sapeva di averla già sentita quella voce.
“Non ti ricordi di me!?” continuò.
“Lisa…? domandò Roberto a quella che in teoria è la sua ex ragazza.
“Esatto. Avevo pensato di organizzare una cena, io, te e Francesca, la tua nuova fidanzata. Questa sera alle 20:00. Che ne pensi?” chiese Lisa molto euforica.
“... Pronto?” disse lui incuriosito.
“Ciao!” rispose la voce proveniente dalla chiamata.
Il ragazzo restò perplesso per alcuni secondi… sapeva di averla già sentita quella voce.
“Non ti ricordi di me!?” continuò.
“Lisa…? domandò Roberto a quella che in teoria è la sua ex ragazza.
“Esatto. Avevo pensato di organizzare una cena, io, te e Francesca, la tua nuova fidanzata. Questa sera alle 20:00. Che ne pensi?” chiese Lisa molto euforica.
Era la sera del 20 novembre. Fuori splendeva il sole e gli uccellini canticchiavano da tutto il pomeriggio. Roberto stava passeggiando nel parco del suo paesino assieme alla propria fidanzata.. Improvvisamente gli arrivò una chiamata da un numero che non aveva salvato in rubrica. Decise di rispondere lo stesso.
“... Pronto?” disse lui incuriosito.
“Ciao!” rispose la voce proveniente dalla chiamata.
Il ragazzo restò perplesso per alcuni secondi… sapeva di averla già sentita quella voce.
“Non ti ricordi di me!?” continuò.
“Lisa…? domandò Roberto a quella che in teoria è la sua ex ragazza.
“Esatto. Avevo pensato di organizzare una cena, io, te e Francesca, la tua nuova fidanzata. Questa sera alle 20:00. Che ne pensi?” chiese Lisa molto euforica.
“... Pronto?” disse lui incuriosito.
“Ciao!” rispose la voce proveniente dalla chiamata.
Il ragazzo restò perplesso per alcuni secondi… sapeva di averla già sentita quella voce.
“Non ti ricordi di me!?” continuò.
“Lisa…? domandò Roberto a quella che in teoria è la sua ex ragazza.
“Esatto. Avevo pensato di organizzare una cena, io, te e Francesca, la tua nuova fidanzata. Questa sera alle 20:00. Che ne pensi?” chiese Lisa molto euforica.
Il ragazzo aveva messo la chiamata in vivavoce, quindi anche la sua fidanzata aveva sentito, allora un po’ turbata gli disse: “Fai come vuoi. Io stasera ho un impegno e quindi non riesco ad esserci, ma se tu vuoi, vai pure. Mi fido.” Roberto allora accettò l’invito.
Tornò a casa e si preparò per andare da Lisa. Si lavò, si vestì e sistemò il soggiorno prima di uscire, dato che era un maniaco dell’ordine. Una volta arrivato da lei, la ragazza lo fece accomodare nella sua spaziosa cucina, visto che era già ora di cena. Lisa servì al tavolo del pollo condito con delle verdure e portò anche delle bibite. Nel mentre continuavano a parlare del più o del meno, come stava proseguendo la scuola e cosa pensava di fare una volta finita. La ragazza, il pomeriggio aveva preparato una torta al cioccolato da mangiare la sera stessa. Prima di servire al tavolo anche quella, disse: “Questo pomeriggio ho preparato una torta apposta per questa cena e ci terrei che tu l’assaggiassi.
Tornò a casa e si preparò per andare da Lisa. Si lavò, si vestì e sistemò il soggiorno prima di uscire, dato che era un maniaco dell’ordine. Una volta arrivato da lei, la ragazza lo fece accomodare nella sua spaziosa cucina, visto che era già ora di cena. Lisa servì al tavolo del pollo condito con delle verdure e portò anche delle bibite. Nel mentre continuavano a parlare del più o del meno, come stava proseguendo la scuola e cosa pensava di fare una volta finita. La ragazza, il pomeriggio aveva preparato una torta al cioccolato da mangiare la sera stessa. Prima di servire al tavolo anche quella, disse: “Questo pomeriggio ho preparato una torta apposta per questa cena e ci terrei che tu l’assaggiassi.
Il dottore mi ha detto che devo diminuire gli zuccheri, quindi purtroppo io non la posso mangiare…”
“Eh… va bene.” accettò Roberto.
Il ragazzo prese il coltello e ne tagliò una fetta.
“Buona!” esclamò.
Intanto il telefono di Roberto stava esplodendo per le molte chiamate di Francesca, ma, dato che aveva lasciato la suoneria bassa, non sentì gli squilli, quindi non le rispose mai. Il resto della serata passò abbastanza tranquillo. Continuavano a parlare bevendo qualche bicchiere di vino.
Arrivate le 23:30 il ragazzo decise di tornare a casa, salutò Francesca, la ringraziò e se ne andò. Mentre stava camminando, sentì qualche dolore alla pancia e dei forti giramenti alla testa, ma non diede loro molto peso.
Una volta giunto a destinazione, si mise seduto comodo sul divano e, accendendo il telefono, vide tutte le chiamate perse della sua ragazza, così si allarmò e decise di richiamarla subito.
“Eh… va bene.” accettò Roberto.
Il ragazzo prese il coltello e ne tagliò una fetta.
“Buona!” esclamò.
Intanto il telefono di Roberto stava esplodendo per le molte chiamate di Francesca, ma, dato che aveva lasciato la suoneria bassa, non sentì gli squilli, quindi non le rispose mai. Il resto della serata passò abbastanza tranquillo. Continuavano a parlare bevendo qualche bicchiere di vino.
Arrivate le 23:30 il ragazzo decise di tornare a casa, salutò Francesca, la ringraziò e se ne andò. Mentre stava camminando, sentì qualche dolore alla pancia e dei forti giramenti alla testa, ma non diede loro molto peso.
Una volta giunto a destinazione, si mise seduto comodo sul divano e, accendendo il telefono, vide tutte le chiamate perse della sua ragazza, così si allarmò e decise di richiamarla subito.
Il dottore mi ha detto che devo diminuire gli zuccheri, quindi purtroppo io non la posso mangiare…”
“Eh… va bene.” accettò Roberto.
Il ragazzo prese il coltello e ne tagliò una fetta.
“Buona!” esclamò.
Intanto il telefono di Roberto stava esplodendo per le molte chiamate di Francesca, ma, dato che aveva lasciato la suoneria bassa, non sentì gli squilli, quindi non le rispose mai. Il resto della serata passò abbastanza tranquillo. Continuavano a parlare bevendo qualche bicchiere di vino.
Arrivate le 23:30 il ragazzo decise di tornare a casa, salutò Francesca, la ringraziò e se ne andò. Mentre stava camminando, sentì qualche dolore alla pancia e dei forti giramenti alla testa, ma non diede loro molto peso.
Una volta giunto a destinazione, si mise seduto comodo sul divano e, accendendo il telefono, vide tutte le chiamate perse della sua ragazza, così si allarmò e decise di richiamarla subito.
“Eh… va bene.” accettò Roberto.
Il ragazzo prese il coltello e ne tagliò una fetta.
“Buona!” esclamò.
Intanto il telefono di Roberto stava esplodendo per le molte chiamate di Francesca, ma, dato che aveva lasciato la suoneria bassa, non sentì gli squilli, quindi non le rispose mai. Il resto della serata passò abbastanza tranquillo. Continuavano a parlare bevendo qualche bicchiere di vino.
Arrivate le 23:30 il ragazzo decise di tornare a casa, salutò Francesca, la ringraziò e se ne andò. Mentre stava camminando, sentì qualche dolore alla pancia e dei forti giramenti alla testa, ma non diede loro molto peso.
Una volta giunto a destinazione, si mise seduto comodo sul divano e, accendendo il telefono, vide tutte le chiamate perse della sua ragazza, così si allarmò e decise di richiamarla subito.
Stettero a parlare per circa un quarto d’ora, poi però Roberto non si sentì nuovamente bene e allora se ne andò a dormire.
La mattina seguente la madre del ragazzo gli preparò la colazione e decise di portargliela direttamente in camera, per fargli una sorpresa. Salì le scale fino ad arrivare davanti alla porta della stanza del figlio, la aprì e lo chiamò ripetutamente, ma nonostante ciò il ragazzo non si svegliava. La madre iniziò ad agitarsi e quindi decise di chiedere al marito un aiuto. Continuarono ad urlare il suo nome ma nulla, Roberto non mostrava segni di vita. La donna chiamò un medico in tutta fretta. Aveva il cuore a mille e le lacrime agli occhi.
Dopo cinque minuti arrivò di corsa il dottore, fuori il cielo quella mattina era molto cupo, pioveva e tutto il quartiere era ricoperto dalla nebbia. Gli misurò il battito cardiaco, restò due minuti perplesso e poi disse: “Allora signori..”
“Ci dica..” esclamarono loro.
La mattina seguente la madre del ragazzo gli preparò la colazione e decise di portargliela direttamente in camera, per fargli una sorpresa. Salì le scale fino ad arrivare davanti alla porta della stanza del figlio, la aprì e lo chiamò ripetutamente, ma nonostante ciò il ragazzo non si svegliava. La madre iniziò ad agitarsi e quindi decise di chiedere al marito un aiuto. Continuarono ad urlare il suo nome ma nulla, Roberto non mostrava segni di vita. La donna chiamò un medico in tutta fretta. Aveva il cuore a mille e le lacrime agli occhi.
Dopo cinque minuti arrivò di corsa il dottore, fuori il cielo quella mattina era molto cupo, pioveva e tutto il quartiere era ricoperto dalla nebbia. Gli misurò il battito cardiaco, restò due minuti perplesso e poi disse: “Allora signori..”
“Ci dica..” esclamarono loro.
“Il ragazzo purtroppo ci ha lasciati..”
Ci furono due minuti di silenzio. La madre cadde in un pianto disperato, mentre il padre, anche lui con le lacrime agli occhi, cercò di consolarla.
Passarono giorni e la mancanza del ragazzo aumentava sempre di più. Ancora non si sapeva la causa della morte di Roberto. I genitori non si fidavano molto della polizia, quindi decisero di far affidamento su un investigatore privato, così che potesse scoprire il motivo dell’accaduto.
Ormai a Las Vegas era dicembre e tutta la città, grazie a luci e decorazioni, regalava un’atmosfera natalizia. L’investigatore chiamato dai due infelici genitori, era un uomo sulla cinquantina di nome Harry Scott. Amava il suo lavoro ed era sempre pronto a nuovi misteri da risolvere. Il giorno seguente arrivò a casa loro il detective per svelare una volta per tutte questa morte.
Ci furono due minuti di silenzio. La madre cadde in un pianto disperato, mentre il padre, anche lui con le lacrime agli occhi, cercò di consolarla.
Passarono giorni e la mancanza del ragazzo aumentava sempre di più. Ancora non si sapeva la causa della morte di Roberto. I genitori non si fidavano molto della polizia, quindi decisero di far affidamento su un investigatore privato, così che potesse scoprire il motivo dell’accaduto.
Ormai a Las Vegas era dicembre e tutta la città, grazie a luci e decorazioni, regalava un’atmosfera natalizia. L’investigatore chiamato dai due infelici genitori, era un uomo sulla cinquantina di nome Harry Scott. Amava il suo lavoro ed era sempre pronto a nuovi misteri da risolvere. Il giorno seguente arrivò a casa loro il detective per svelare una volta per tutte questa morte.