Una goccia di sangue

Scuola secondaria di primo grado Giorgione

Gianmaria Capozzo 2C

A.S. 2021-2022

Erano le 5 in punto di pomeriggio, di una classica giornata d'inverno.
La signora Pitter era una donna anziana: aveva tutti i capelli bianchi, ma non le avresti mai potuto dare la sua età, sembrava molto più giovane dei suoi 84 anni. Era una bella donna, ma non vedeva da un occhio a causa di un
incidente. Era una grande imprenditrice ed era diventata così ricca da aver comprato un palazzo appartenente ai Medici di Firenze.

Visto che era vedova e sola, suo marito, Franco, era un militare morto nel 1990, durante la guerra del Golfo, usciva ogni giorno con le sue amiche ma, alle 7:15 di sera, la signora Pitter rientrava sempre a casa.

Visto che non amava cucinare, quella sera decise di andare a dormire senza cena.

Erano le 4:00 di mattina, stava sognando che era partita per un viaggio in Francia. Si trovava in una via malfamata di nome, Rue Max Dormoy e veniva uccisa da tre uomini incappucciati.
Purtroppo però non era un incubo, ma stava succedendo veramente: quella notte la signora Pitter morì a causa di 12 pugnalate al cuore.
Presto la notizia si sparse per tutto il mondo.Un paio d’ore dopo l’accaduto, arrivò anche l’investigatore George Minter, un ragazzo di 30 anni che, nonostante la sua età, aveva un sacco di capacità: era scaltro, attento e dotato di un grande intuito ed infatti appena entrato nella camera da letto della Signora Pitter aveva notato e che c’era un sacco di freddo nella stanza. Tutti i condizionatori erano al massimo, e subito capì che erano stati accesi per depistare le indagini: col freddo non si sarebbe mai capito bene a che ora fosse avvenuto il delitto.

Oltre che intelligente, l’investigatore era un ragazzo molto sportivo che
nel tempo libero andava a giocare a calcio e un’altra delle sue passioni era la moda. Infatti, si vestiva sempre come se dovesse andare a una sfilata. Era un ragazzo molto veloce sia con i ragionamenti sia con i piedi.
Visto che era un investigatore di un certo livello, se avesse voluto, avrebbe potuto chiamare molti dei contatti che aveva sulla rubrica del cellulare, e farsi dare una mano da loro, ma era anche estremamente orgoglioso e preferiva quindi fare tutto da solo.

Dopo l’accaduto ci furono un sacco di notizie sia false sia vere, al telegiornale si sentiva parlare solo e praticamente di questo delitto. Ormai la situazione era sfuggita di mano, ma già il giorno seguente George aveva cinque sospettati tra cui il portinaio e il vicino della signora Pitter.